Ciao, concordo per quanto riguarda l'autoconsumo.
Quando ho affermato che la cucina la si può usare solo per autoconsumo, avrei dovuto aggiungere ,che per usarla avrebbe dovuto avere determinati requisiti.
L'ASL da quel che mi risulta non fa più verifiche preventive , ma per così dire ad occhio . Il locale smielatura deve avere determinati requisiti e fra questi : ASSENZA DI FONTI DI INQUINAMENTO , se arriva un funzionario tosto e ti trova scatole di detersivo , derrate alimentari sfuse o che so, la pentola del brodo sul fuoco
da quello che mi è stato detto sono acini amari. Per questo ho detto che la cucina va usata solo per uso personale.,
Concludendo, ritengo che se uno dell'apicoltura ne vuol fare una attività .sia piccola che grande, deve avere i locali a norma per stare tranquillo, in quanto le sanzioni sono BATOSTE
nicol

...e io torno a ripetere, per quanto mi è stato detto dall'associazione di riferimento, che (almeno in Toscana) l'utilizzo di un locale come quello della cucina può servire non solo per smielare per l'autoconsumo ma anche come produttore e che addirittura per quanto ci riguarda non c'è un limite massimo di alveari oltre il quale è necessario utilizzare un vero e proprio locale adibito esclusivamente alla smielatura.

@obombo: mi riferisco sempre alla circostanza in cui uno voglia segnarsi come produttore. Se non hai un terreno agricolo in affitto o di proprietà perdi molte agevolazioni, come ad esempio quella del regime fiscale agevolato fino al raggiungimento dei "famosi" 7000 euro, per cui alla fine non so quanto ne possa valer la pena. Viene iscritto infatti come produttore senza terreno. Sono quindi cose da valutare attentamente...