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Miglioramento genetico per la resistenza alla varroa 
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Come siamo arrivati alla situazione attuale è facile da sapere:
1) è arrivata la varroa
2) L' industria agrofarmaceutica ha proposto la "via chimica" invece della "via biologica" ed ha vinto perchè ha prospettato una facile, anche se costosa, soluzione ad un problema complesso. l' industria agrofarmaceutica ha indotto a credere che con il "veleno magico" si sarebbero risolti tutti i problemi. Peccato che il veleno magico fosse più tossico per api e uomini che per le varroe le quali si adattarono benissimo. Per colmo dell' ironia il principio attivo più efficace si rivelò una molecola non brevettabile: l' acido ossalico. Le compagnie farmaceutiche sono comunque riuscite a farci dei soldi facendo pagare per ApiBioxal 20 volte il prezzo dell' ossalico purissimo ...
3) La capillare diffusione degli apicoltori dei corsi di fine settimana, i quali usano le api per allevare Morte e Pestilenza, ha infine creato la tempesta perfetta.

Come ci si leva da questa situazione?
1) migliorando le tecniche apistiche
2) migliorando la genetica delle api.
Tu dici che nell' ambito della ligustica esiste la possibilità di creare il miglioramento genetico per la resistenza alla varroa.
Io dico che è molto difficile perchè la ligustica, insieme a molti pregi, ha due gravi difetti che la rendono inadatta a competere contro la varroa
- La ligustica fa fatica ad interrompere la covata in inverno (è stata selezionata apposta per svernare con un glomere enorme)
- Il comportamento igienico della ligustica è scarso/inesistente.
Una ligustica nella quale siano stati introgrediti/fissati i caratteri di "blocco di covata" e " comportamento igienico" è ancora da considerarsi una "ligustica in purezza" o una "ligustica imbastardita" ??? Indipendentemente dalle nostre previsioni, la selezione dirà chi ha ragione.
E qui arriviamo al dunque. LA SELEZIONE. I dati raccolti proiettano che, in assenza totale di aiuti alle api, le perdite dei primi 2-3 anni si aggirano intorno al 95%. Aiutando le api, le perdite si assestano tra il 30-80%.
Che cosa si intende per aiuti? Che cosa si intende per selezione? Difficile da definire.
E' ovvio che gli apicoltori commerciali non possono permettersi perdite di questo tipo, ma gli apicoltori amatoriali NEL LORO COMPLESSO possono affrontarle. Ed in questo senso è fondamentale che i piccoli allevatori capiscano che sono tutti nella stessa barca. Se le api dei loro vicini sono marce, prima o poi la pagheranno anche loro. Ecco perchè noi diamo a tutti i nostri vicini le regine per soli 60-80 dollari e perchè spargiamo "aggratis" il surplus di api nei boschi (dove si ri-selezionano a costo zero).
Supponiamo per un momento che i nuclei varroa-free di Marvel mantengano quello che promettono. Quanto valgono le sue regine che fanno celle piccole e a fine estate fanno cadere 0-2 varroe?? Ninno fa olte 1000 Kg d miele da una ventina di alveari e tiene la genetica delle proprie api sotto controllo: le sue regine non valgono 100 euro l' una?
Maddmax

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03/09/2012, 15:32
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Ciao Maddmax,
le mie regine non hanno valore perchè sono come delle figlie per me anche se non esito mai nel tirare il collo a quelle che non vanno bene.
Voglio però ricordare che esse , a mio parere, rappresentano solo un terzo della produzione, un altro terzo lo fà l' apicoltore (lasciatemi questo merito), ed il resto lo fà la flora abbondante e continua del territorio intorno all' apiario.
La conduzione ha la sua importanza perchè se quest' anno avessi seguito le regole degli anni passati e aspettato il 10 agosto per iniziare i trattamenti avrei perso almeno il 70% degli alveari, non perchè i trattamenti dell' autunno precedende non erano buoni ma perchè il troppo caldo e blocco fioritura dal 15 giu hanno prodotto un blocco covata con la varroa che ha iniziato a distruggere le poche api che dovevano nascere mentre le vecchie andavano a morire di morte naturale.
Per quanto riguarda le api di Marvel non dobbiamo dimenticare che sono sciami raccolte a maggio e trattate in assenza di covata e in tre mesi la varroa non può fare il danno che fà in un alveare trattato quasi un anno prima.
Ninno


03/09/2012, 16:16
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ninno ha scritto:
Per quanto riguarda le api di Marvel non dobbiamo dimenticare che sono sciami raccolte a maggio e trattate in assenza di covata e in tre mesi la varroa non può fare il danno che fà in un alveare trattato quasi un anno prima.
Ninno


Famiglia Terlizzi - 27.04.2012 - molta infestazione
Famiglia Binetto - 22.04.2012 - poca infestazione
Famiglia Bitonto - 16.04.2012 - molta infestazione
Nucleo Corato - 27.05.2012 - poca infestazione
Nucleo Molfetta - 15.06.2012 - infestazione 0
Nucleo Terlizzi 2 - 10.07.2012 - molta infestazione

I risultati delle cadute sono visionabili su api-f53/il-mio-inizio-marvel-t32008-240.html

Ti correggo solo sul "trattamento" che non ho mai fatto.


03/09/2012, 17:02
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Ciao Marvel,
andavo sul sicuro perchè lo sciame è senza covata e non si può non approfittare di questo vantaggio per fare un trattamento.
Quando mi dici la località dello sciame e la data cosa intendi per "molta infestazione" ?, ti riferisci alle cadute che stai avendo ora oppure alle cadute dopo il raccolto dello sciame?, non ho capito.
Ninno


03/09/2012, 21:51
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Ciao Ninno.
Purtroppo da novizio non ho fatto nessun trattamento "post" raccolta sciame.
Quindi sulla molta infestazione mi riferisco alle cadute che registro oggi e che come ben sai sto avendo con lo zucchero a velo soltanto.
Le località da cui ho preso gli sciami sono i nomi che ho assegnato alle famiglie.

L'anno prossimo agli sciami riserverò il trattamento giusto... gli impolvero per bene appena li prendo...

Lo conoscete?
Dr. Giulio Loglio Referente Provinciale per l’apicoltura ASL di Bergamo


03/09/2012, 22:23
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Maddmaxx è ovvio che una regina resistente alla varroa la pago quello che mi si chiede e poche storie, ma ipotizzare che le regine dei nostri due colleghi di forum lo siano è un pò fantasioso.
Forse te l'ho già scritto da qualche parte, ma corro il rischio di ripetermi...a mio parere non è impossibile fare una selezione della genetica migliore pur senza eliminare (per il momento almeno) il ricorso alla chimica.
Il problema, come spesso tu ricordi, è che si tende a voler salvare per forza le famiglie anche se non fanno scorte, se si dimostrano più sensibili alle malattie ecc...purchè facciano miele e non sciamino.
Se tutti fossimo un pò meno caritatevoli forse si arriverebbe ad avere regine meno "marce" anche senza perdere il 95 % degli alveari nei primi 3 anni.


03/09/2012, 22:51
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ninno ha scritto:
Voglio però ricordare che esse , a mio parere, rappresentano solo un terzo della produzione, un altro terzo lo fà l' apicoltore (lasciatemi questo merito)

Pienamente daccordo con te ninno, anzi ti dirò di più, a mio parere la mano dell'apicoltore influenza la produzione per ben più di un terzo.


04/09/2012, 10:13
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Maddmax1 ha scritto:
- La ligustica fa fatica ad interrompere la covata in inverno (è stata selezionata apposta per svernare con un glomere enorme)
Anche incrociandola con l'ape del Polo Nord sarebbe difficile mandarla in blocco quando d'inverno le temperature non scendono sotto lo zero nemmeno di notte. In quanto al glomere enorme, anch'esso è probabilmente conseguenza del clima mite, in nessun caso di una selezione.
Maddmax1 ha scritto:
Ed in questo senso è fondamentale che i piccoli allevatori capiscano che sono tutti nella stessa barca. Se le api dei loro vicini sono marce, prima o poi la pagheranno anche loro.
humblebee ha scritto:
Se tutti fossimo un pò meno caritatevoli forse si arriverebbe ad avere regine meno "marce" anche senza perdere il 95 % degli alveari nei primi 3 anni.
Anch'io sono convinto che bisogna partire da qui. Qualche idea pratica?

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http://www.agraria.org/apicoltura.htm - Atlante di Apicoltura

Il Grande Fratello non ci osserva. Il Grande Fratello canta e balla. Tira fuori conigli dal cappello... (Chuck Palahniuk)


11/09/2012, 23:58
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Per quelle che sono le mie osservazioni empiriche, le ligustiche che ho visto hanno glomeri che sono piu' del doppio di quelli che fanno le mie.

Per le idee pratiche, HB ha messo il post sulle "Banche" di regine. Il problema e' che bisognerebbe avere la possibilita' di indicare il pedigree anche se questo porta a problemi che potrebbero essere in conflitto con le regole del forum.

Le api sono in inbreeding spinto e questo e' un fatto, ma ci potrebbero essere dei residui degli ecotipi ancestrali oppure alcuni materiali fuori dal coro (per caso o per disegno). C'e' una certa reticenza (a parte Marvel e Ninno) a dire da dove provengono le proprie regine. Il CRA di Bologna e tutti gli allevatori certificati che ad esso fanno capo, hanno tutti cloni della stessa regina in purezza (ovvero in inbreeding). Tutti i membri che direttamente o indirettamente comperano dalla stessa fonte hanno cloni identici della stessa identica cosa. Gli ecotipi sono spariti dai territorii dove le api selvatiche non esistono piu'.
E' importante che i membri del forum abbiano accesso a informazioni del tipo qui contenute e possano/vogliano scambiarle.
http://www.agroscope.admin.ch/data/publ ... _i_web.pdf" target="_blank
Maddmax

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12/09/2012, 2:02
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be giusto per infilarmi in un cuuul de sac :lol: la varroa arriva nel mondo dalle filippine giusto perchè l'uomo vuole ottenere di più dalle api cercando di incrociare api diverse per ottenere più produzione, ed eccoci arrivati al patatrak, l'unica soluzione come già detto è quella di non trattare, e di portare avanti famiglie che superino l'inverno, poi come diciamo è utopico pensare di poterlo fare su larga scala per i motivi che già sono stati accennati, poi e qui mi arrabbio un pò con l'amico max gli apicoltori della domenica, come li chiama lui forse sono propio quelli che possono riuscire a portare a quei geni che tanto speriamo di trovare, nelle nostre famiglie, visto che sono propio loro che quando uno sciame parte, difficilmente lo recuperano, almeno parlo per la mia esperienza, visto che quando succede io sono al lavoro, edegli sciami non trovo più nemmeno l'ombra, per quanto riguarda la ligustica, è un ottima ape, non è vero che non fà il blocco di covata,le mie vanno in bloco in base alla temperatura da metà novembre, fino a febbraio, voglio vedere le api presenti sulle alpi se non vanno in blocco d'inverno, poi da quel che sò nella mia infinita ignoranza le case farmaceutiche non hanno interesse nella risoluzione del problema anzi, basti pensare al bioxal :evil: , quindi lasciamo che sia la natura,( con un piccolo aiuto, nel senso che è meglio che ci mettiamo in poltrona e guardiamo) a risolvere il problema, ricordo che gli insetti sono i più adattabili esseri del pianeta, che sono la stragrande maggioranza, e che si adattano in poche generazioni, se l'uomo si fà i c___i suoi :D
un'altra cosa, gli sciami presi, sono solitamente molto poveri di varroa, perchè solitamente questa come sappiamo resta dove c'è covata, se prendiamo uno sciame e lo trattiamo, la caduta sarà quasi inesistente, è per questo che gli sciami in natura sopravvivono almeno per un anno, poi ?

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Cristiano Lancini


12/09/2012, 17:34
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