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"Mi faccia un'offerta e ne parliamo" 
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Salve a tutti, come al solito avrei bisogno di un vostro parere: una persona che ho conosciuto, apicoltore di professione, ha deciso di smettere l'attività a causa dell'età ormai avanzata. Ormai non ha più moltissime arnie (ne ha tenute una ventina), ma ha un'attività avviata da una vita: 4 mercati settimanali e una ventina di giorni di fiera all'anno, alcuni in posti non proprio vicinissimi ma cmq ragionevoli.
A me la cosa interesserebbe, anche perchè sarebbe un'attività chiavi in mano, nel senso che mi venderebbe proprio tutto,anche il furgoncino con i tavolini da mercato. L'unica cosa che x il momento eviterei è l'acquisto dei macchinari per la smielatura perchè comporterebbe la creazione del laboratorio. Mi affiderei quindi almeno per i primi tempi ad una mieleria sociale.
Il passo è grosso, ma al tempo stesso è un'occasione diciamo quasi irripetibile (soprattutto per i posti fissi nei mercati).

Il "problema" è che ---furbino---non mi ha detto quanto vorrebbe ricavare, bensì mi ha chiesto di fargli io una proposta ed in base a quella vedremo se se ne può ragionare.
Ora, lasciando stare questo discorso e considerando che a volte ad una certa età si ragiona ancora di più a modo proprio,non saprei proprio su che cifra andare: non vorrei sparare troppo in alto,ma neanche troppo in basso per non compromettere magari il discorso.

Mi ha parlato di circa 100.000 euro l'anno di incassi. Di questi, per la vs esperienza, quanto può essere indicativamente il guadagno? 30%? 50%?
Ma più che altro, escludendo il prezzo di arnie/api e furgone, avete un'idea di che cifra poter proporre per un'attività del genere?
Qualunque indicazione sarà ben accetta! :)


15/09/2011, 20:36
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Ciao, il prezzo lo deve fare lui ; tu poi valuterai in base al giro di affari, che devono essere documentati, allo stato delle attrezzature ecc. Accertati della validità dei punti vendita ,se sono esclusivi o meno, per evitare sgradite sorprese.
Se poi ritieni di dover intrapprendere l'avventura , vai con lui a fare i mercati ;) ;)
nicol


15/09/2011, 21:45
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Ciao Ggiasone,
Una attività in genere e quella di apicoltore in maniera specifica non inizia dai possibili 100.000 euri di guadagno ma da una forte motivazione , passione e conoscenza dell' attività che si andrà a fare.
L' apicoltura non è un mestiere che si impara subito , non è sedersi in ufficio e stampare una fattura, ma comporta anni di apprendimento e di duro lavoro.
Quando riuscirai ad essere un buon allevatore di api potrai avere anche i frutti di questo lavoro.
In tutti questi anni ho addestrato diversi presunti apicoltori e tutti quelli che iniziavano moltiplicando i Kg per alveare per il ricavo hanno abbandonato dopo 5-6 anni e molti soldi spesi.
Consiglio sempre di iniziare con pochi alveari e di imparare il mestiere e man mano che l' apiario cresce crescerà il mercato.
Ninno


15/09/2011, 21:56
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@nicol: come già detto, il tipo mi sembra una persona sincera (anche a quanto mi hanno detto altri che lo conoscono bene) ma un po' particolare: io ho provato diverse volte a dirgli "mi dica lei" ma non c'è verso! Il discorso mercati è ovvio, anzi x quello si è offerto di venire in giro con me per un paio di mesi in modo da fare anche abituare la vecchia clientela. Il discorso attrezzature infatti come ho già scritto sarà da valutare a parte, con la visita di un esperto. Girando con lui x un po' un'idea penso che si riesca a capire se le cifre sono attendibili, ovviamente supportate anche sulla carta.
Una cosa importante che non avevo detto e ti ringrazio x avermela messa in mente è che in due mercati è l'unico apicoltore presente, mentre negli altri due c'è anche un'altro, col banco però all'estremità opposta.

@ninno (che stasera ce l ha con me ;) ): la penso al 100% come te. Ovviamente non ci conosciamo quindi la tua è un'osservazione più che legittima, ma vera solo per quanto riguarda la mancanza di conoscenza da parte mia.
Non ho mai fatto del tornaconto economico la mia ragione di vita, anzi! Giusto per fare un esempio, fino a due anni fa lavoravo per un'azienda che si occupa di controlli qualità all'interno di centri commerciali sparsi per tutta Italia e con il passare del tempo sono arrivato a gestire gran parte del centro e del nord est. Girare come una trottola da Bologna a Venezia, da Firenze a Vicenza, da Udine a Camerano e così via, comportava due cose: uno stipendio mensile che, al netto dei rimborsi spese, negli ultimi tempi sforava i 5.000 euro, e la mia assenza pressochè continua da casa. Ora, chi è quel matto che rinuncia ad un lavoro del genere, alle prospettive di carriera future e a tutti i benefit (devo aggiungere che lavoravo quasi esclusivamente a contatto con ragazze discrete e sotto i 30? no, meglio evitare :) ) che ne conseguono? Ecco, uno di quei pochi matti sono io, credo davvero di non voler "vivere per lavorare" ma "lavorare per vivere", anche se questo comporta il dover arrivare a fine mese stringendo un po' la cinghia e riducendo le spese per poter godere un po' di più della compagnia delle persone a cui tengo davvero. Per questo ho lasciato quel lavoro, dopo averne attentamente discusso con la mia a quell'epoca futura moglie (abbiamo appena festeggiato il 1° anniversario l'11/9), e ho ripreso l'attività precedente, moooooolto meno remunerativa ( ma molto eh)! :D Avendo più tempo ho potuto dedicarmi anche alle api, piccolo sogno nel cassetto da anni.
Non sono partito con dieci o venti arnie ma con due proprio per fare esperienza e perchè lo faccio per piacere più che per interesse. Sapevo che poteva andare bene, così come poteva andare male... se le api mi fossero morte per un motivo x non avrei detto "Ca..volo ho buttato via 400 euro, ma vaff brucio tutto" ma le avrei sicuramente ricomprate, perchè sono avvenimenti da mettere in conto. Allo stesso modo, non è che avendo praticamente già ripreso le spese sostenute grazie al miele prodotto, ho iniziato a fare quei calcoli moltiplicatori che trasformano in slot machine con l'icona del dollaro gli occhi di Paperon de' Paperoni. E' solo che il tempo che passo attorno alle api me ne fa innamorare sempre di più. Di passione ne ho da vendere, la volontà non mi manca e non mi spavento di certo se c'è da faticare un po'.
Nella mia testa l'idea era quella di aumentare piano piano, e di aggiungere magari a primavera altre 3 o 4 arnie in modo da poter intervenire meglio in caso si presenti qualche difficoltà con una e al tempo stesso non arrivare come quest anno che siamo a Settembre e di 70 kg prodotti me ne sono rimasti solo 6, da difendere con le unghie dalle richieste di parenti,amici e ormai amici degli amici ...
Ero stato nei giorni scorsi alla Coldiretti per sentire quale fosse per il momento la soluzione migliore per mettersi "in regola", ma anche per iscriversi come imprenditore agricolo c'è un costo annuo INPS di circa 1800 euro, quindi per il momento avevo lasciato perdere, aspettando di vedere gli sviluppi sia x le api che x la richiesta di verdure che da quest'anno ho iniziato a coltivare sempre sullo stesso terreno.
Tutto questo per dire che quei 100.000 euro paradossalmente mi fanno più paura che gola, perchè penso a quanto allora adesso dovrei "indebitarmi" per subentrare nell'attività. Io che se devo comprare qualcosa a rate piuttosto non la compro e aspetto!
A conti fatti, gran parte del miele questo signore lo sta ovviamente comprando e rivendendo...io farei lo stesso inizialmente, con l'idea però di ridurre magari il giro in modo di arrivare CON L'ESPERIENZA, a produrre da me almeno tutto il miele necessario (e quindi si dovrebbe parlare di almeno 150-200 cassette, no?)
Il fatto è che so per certo di gente che DA ANNI va in questi mercati a fare "la spunta" senza essere ancora riuscita ad entrare, e di altri della zona che fanno mercati in posti molto molto più lontani . Se un domani volessi provare da solo a vendere in questo modo, troverei quindi sicuramente tante porte sbarrate. E' anche per questo che credo sia un'occasione da valutare, arrivata forse un po' presto per me ma non per questo da bocciare a priori.
Spero di non averti fatto addormentare, so di essere stato un po' prolisso ma spero tu abbia capito il senso dell'intervento!

A questo punto mi servirebbe quindi qualche fredda cifra che possa rappresentare un valore medio -o di quanto voi sareste disposti a pagare- per un'attività avviata da svolgere tutto l'anno in fiere e mercati così come descritto nel post iniziale. Facciamola riferita alla cifra detta, poi ovviamente chiarirò con il tipo, se interessato, che il tutto dipenderà dalle entrate effettive che andremo poi a verificare.


16/09/2011, 0:07
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Ciao Ggiasone,
vedo dal tuo secondo scritto che ce la stai mettendo tutta e se lo avessi scritto prima non ti avrei risposto in quella maniera anche se molte cose rimangono vere.
Stò , purtroppo , assistendo dalle mie parti ad un proliferare di attività commerciali avviate con i risparmi di genitori e nonni perchè non si trova lavoro oppure si è perso il lavoro che chiudono l' anno successivo con un ulteriore indebitamento.
Questo succede perchè quando non c'è lavoro viene a mancare il cliente e quindi cosa vendi?, è una domanda che i nostri imprenditori non fanno mai pensano di pagare poco i dipendenti e sperano che questi acquistano molti dei loro prodotti.
Un altro motivo per cui chiudono è la mancanza di professionalità, quando parlo con i mie clienti non parlo di miele ma di api e questo li affascina, un semplice venditore non potrebbe farlo.
Per il valore dell' attività non saprei darti un consiglio aspettiamo quelli che lo sanno.
Non capisco perchè deve essere difficile (impossibile) aprire un banco vendita al mercato , vedo che aprono bar uno di fianco all' altro?.
Ti posso solo dare consigli sull' allevamento delle api , mia passione da quasi 30 anni.
Ninno


16/09/2011, 19:30
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Non so come funzioni a livello nazionale, ma dalle mie parti nei mercati ci sono un tot di posti, tutti assegnati grazie ad una graduatoria basata sul numero di presenze effettuate come "riserva" oppure uno nuovo può subentrare se qualcuno gli vende il suo posto.
Gli spazi sono divisi a secondo della tipologia di prodotti venduti: alimentari o non alimentari.
Per questo motivo se una mattina è assente un venditore di scarpe non può prendere il suo posto uno che fa i polli arrosto, tanto per capirsi.
In alcuni mercati o fiere poi ci sono delle restrizioni, come ad esempio il decidere che al massimo ci può essere, nel gruppo degli alimentari, un solo apicoltore, tre fruttivendoli, non più di X camioncini di rosticceria etc...
Per quanto ne so, sono pochi quelli che entrano con le graduatorie, perchè molti se decidono di smettere fanno prima subentrare un altro, vendendogli la licenza...
E' un mondo difficile... :)


16/09/2011, 20:59
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ninno ha scritto:
Ciao Ggiasone,
vedo dal tuo secondo scritto che ce la stai mettendo tutta e se lo avessi scritto prima non ti avrei risposto in quella maniera anche se molte cose rimangono vere.
Stò , purtroppo , assistendo dalle mie parti ad un proliferare di attività commerciali avviate con i risparmi di genitori e nonni perchè non si trova lavoro oppure si è perso il lavoro che chiudono l' anno successivo con un ulteriore indebitamento.
Questo succede perchè quando non c'è lavoro viene a mancare il cliente e quindi cosa vendi?, è una domanda che i nostri imprenditori non fanno mai pensano di pagare poco i dipendenti e sperano che questi acquistano molti dei loro prodotti.
Un altro motivo per cui chiudono è la mancanza di professionalità, quando parlo con i mie clienti non parlo di miele ma di api e questo li affascina, un semplice venditore non potrebbe farlo.
Per il valore dell' attività non saprei darti un consiglio aspettiamo quelli che lo sanno.
Non capisco perchè deve essere difficile (impossibile) aprire un banco vendita al mercato , vedo che aprono bar uno di fianco all' altro?.
Ti posso solo dare consigli sull' allevamento delle api , mia passione da quasi 30 anni.
Ninno

ciao, avere uno spazio fisso ad un mercato è molto difficile, sono a numero chiuso.
Sono concessioni di uso suolo pubblico che il comune rilascia , ma che purtroppo chi cessa lo vende (in nero) -di regola :o :o dovrebbe consegnare l'autorizzazione :lol:
Per quanto riguarda invece le fiere , esiste una guida di tutte le fiere ,per essere presenti bisogna chiedere al Comune, anche qui ti rilasciano il permesso (a pagamento) se risultano posti vacanti, indipendentemente dal tipo di merceologia,
ma sempre inerente allo spazio (LxL) richiesto. Qui bisogna fare attenzione a non trovarsi caso mai in quattro o cinque (come ho già visto dalle mie parti, però a ragion del vero con mieli di zone differenti).
L'omino che ti cederebbe l'attività, è mica sui 70 magrolino :P ed accompagnato dalla moglie, con un furgone bianco .
Perchè a maggio, a Massarosa (LU) ho avuto occasione di parlare con un apicoltore (vedi sopra) che mi diceva di avere 20 famiglie e che era stanco di lavorare, mi era apparso un buon cristo senza mosche sul naso. nicol


16/09/2011, 21:02
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nicolsp ha scritto:
L'omino che ti cederebbe l'attività, è mica sui 70 magrolino :P ed accompagnato dalla moglie, con un furgone bianco .
Perchè a maggio, a Massarosa (LU) ho avuto occasione di parlare con un apicoltore (vedi sopra) che mi diceva di avere 20 famiglie e che era stanco di lavorare, mi era apparso un buon cristo senza mosche sul naso. nicol


COLPITO E AFFONDATO

A te aveva per caso parlato di cifre? :o)


16/09/2011, 21:33
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Ggiasone ha scritto:
nicolsp ha scritto:
L'omino che ti cederebbe l'attività, è mica sui 70 magrolino :P ed accompagnato dalla moglie, con un furgone bianco .
Perchè a maggio, a Massarosa (LU) ho avuto occasione di parlare con un apicoltore (vedi sopra) che mi diceva di avere 20 famiglie e che era stanco di lavorare, mi era apparso un buon cristo senza mosche sul naso. nicol


COLPITO E AFFONDATO

A te aveva per caso parlato di cifre? :o)

Ciao, di cifre non ne aveva parlato.
Comunque domani e domenica vedo tre apicoltori , diciamo professionisti, che fanno fiere , e due hanno al mercato ortofrutticolo , uno spazio per due gg. alla settimana, in quanto da noi fanno la rotazione ( due gg. a due apicoltori, due gg. ad altri due apicoltori, altri due gg. ad altri due apicoltori , e chiederò loro una valutazione .
Dovresti essere più analitico, elencando tutta l'attività settimanale e in che tipo di mercati opera l'omino ( orari, concentrazione abitativa ). nicol


16/09/2011, 21:59
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Ggiasone ha scritto:
Mi ha parlato di circa 100.000 euro l'anno di incassi.
Fatti con cosa? Di sicuro non con le 20 arnie.

_________________
http://www.agraria.org/apicoltura.htm - Atlante di Apicoltura

Il Grande Fratello non ci osserva. Il Grande Fratello canta e balla. Tira fuori conigli dal cappello... (Chuck Palahniuk)


16/09/2011, 22:14
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