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legno per telai e fogli cerei 
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Iscritto il: 15/01/2012, 17:35
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Eccomi di ritorno dopo un mese dalla mia prima apparizione sul forum. Sto frequentando il corso da apicoltore come mi avete consigliato e ho preso il libro di Contessi.
Vi vorrei porre un quesito sul legno da utilizzare per i telai. Correggetemi se sbaglio: i telai da nido vanno sostituiti ogni 5 anni. Ma per sostituzione si intende buttare via tutto o solo il favo?
Invece i telai da nido non si cambiano nel senso che non hanno il problema della tarma della cera. Da qui il mio secondo quesito: può convenire usare per i telai un legno più resistente dell'abete tipo il castagno che ha una durata centenaria? Diciamo che faccio un telaio e mi resta per sempre come il diamante di mia moglie :D
Altra cosa sui fogli cerei: secondo voi vanno meglio i fogli fusi o laminati. Al corso mi hanno detto che sono meglio i laminati ma senza scendere nel dettaglio.
Ultima cosa, secondo voi dato un foglio cereo pulito e una famiglia su 3 telai pieni e 2 di scorte, quanto tempo impiegano le api a costruire un favo da nido per poi metterci dentro uova o miele?

grazie a tutti in anticipo


05/02/2012, 17:20
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Iscritto il: 07/04/2010, 20:30
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Ciao Roby,
va sostituita la cera, non il legno. Cioè, va sostituito anche il legno quando serve ma non necessariamente ogni cinque anni. E poi, i cinque anni non sono proprio cinque. Si legge spesso l'indicazione di sostituire la cera ogni cinque anni ma la sostituzione avviene gradualmente ad un ritmo di due o tre telaini ogni anno e si tratta di un processo continuo. Passati i cinque anni si è rinnovata la cera rispetto a cinque anni fa ma c'è già cera diventata vecchia e che andrà sostituita.
Fare dei telaini che durino per sempre, secondo me, non conviene. Quelli in abete sono sufficientemente longevi (quando non si spaccano :mrgreen: ) e ogni tanto va cambiato anche il legno vecchio. Per non parlare dell'utilità di avere un po' di legna per una grigliata :lol: .
Per quanto riguarda la differenza tra i fogli cerei, dal punto di vista pratico non ti posso dire niente in quanto io uso quelli fusi, i cereoblock, i quali dovrebbero essere più rigidi alle alte temperature mentre quelli laminati sono più flessibili avendo però il vantaggio di non spaccarsi con le temperature basse. Mi sono anche fatto l'idea che quest'ultimi essendo lavorati in due tempi possono presentare un allungamento delle cellule ma questa è solo una mia idea, non ho mai controllato se è veramente cosi.
All'ultima domanda non esiste risposta :lol: . Sono molti i fattori che possono influire la costruzione di un favo: periodo dell'anno, popolosità, importazione, sciame naturale o artificiale.
A presto,
Romeo.

_________________
http://www.agraria.org/apicoltura.htm - Atlante di Apicoltura

Il Grande Fratello non ci osserva. Il Grande Fratello canta e balla. Tira fuori conigli dal cappello... (Chuck Palahniuk)


06/02/2012, 0:21
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Formazione: perito industriale
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Le api cosruiscono favi solo se hanno bisogno di spazio ma per farlo hanno bisogno di avere api giovani per produrre le scagliette di cera e un buon raccolto dall' esterno perchè se il raccolto è poco verrà utilizzato dalla famiglia per il nutrimento.

Durante un inverno di parecchi anni fà ho spostato 4 famiglie e poi è nevischiato per una settimana circa per cui la visita di controllo non è stata fatta subito e quando l' ho potuto fare dopo 8-9 gg ho trovato un favo costruito e con covata tutto di cera scura (avevano recuperato la cera degli opercoli e rosicchiato dove possibile) in mezzo ai 2 favi centrali che si erano spostati durante il trasporto.
Ninno


06/02/2012, 11:33
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Iscritto il: 15/01/2012, 17:35
Messaggi: 7
Località: Caselle Torinese (TO)
Formazione: Economia
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grazie mille ragazzi per le risposte. Magari provo a prendere un po' di fogli fusi e un po' di quelli lamitani tanto per provare le differenze. Probabilmente l'uso dell'uno o dell'altro tipo dipende da come uno si abitua.
Per il legno allora non mi cerco problemi: faccio tutto in legno di abete usando gli scarti ottenuti dai tagli per il nido e melari.
ieri sera leggendo un vecchio libro intitolato "apicoltura moderna" faceva un accenno al foglio cereo inserito nuovo e parlava di circa una settimana per all'ungare le celle del foglio (immagino in periodi di massima espansione della famiglia).
Proverò a mettere questo dato nelle mie solite equazioni e costruire una timeline di gestione dell'apiario. Chissà cosa mi verrà fuori. Poi magari mi sciamano dopo due giorni e la carta della timeline la posso utilizzare per applicare il metodo del giornale :D


07/02/2012, 11:21
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