Come anticipato nella presentazione so troppo poco di quello che dovrei sapere, e mi scuso di tale ignoranza. Una delle domande, puramente teoriche, che mi ronzano in testa é la seguente:
Da quanto ho capito l'ape é un animale (e fin qui non ci piove) che vive senza l'intervento dell'uomo, intervento che deve essere minimo per favorire la normale vita delle api stesse e la loro produzione di miele. Allora perché l'apicoltura prevede l'uso di tante cose come prodotri chimici, nutritori, e grandi impegni? Non sono animali che "viono da soli"?
Scusate, come ho detto ci deve essere qualcosa nelle basi che non ho capito

Perché in qualche decennio si è passati dal vivono da sole al vivevano da sole......poi ovvio non sono mucche che le fai pascolare...ci pensano loro...

Che sia un insetto che può vivere da solo, ok.
Su tutto il resto dipende da cosa vuoi ottenere tu apicoltore.
Vuoi curiosare nella vita e morte di colonie d'api?
Vuoi fare sopravvivere quelle colonie che per qualche motivo sono nelle tue mani?
Vuoi ottenere un prodotto commercializzabile, miele, pappa reale, famiglie d'api, regine...?
L'impegno lavorativo giornaliero varia in funzione dell'obbiettivo.

Il discorso "vivono da sole" poteva essere applicato fino ad una ventina di anni fa (forse)
Adesso le api non ce la fanno, assalite da ogni sorta di parassita/virosi che abbiamo importato dall'estero.
Dubito fortemente che in natura esistano alveari "naturali" che riescano a sopravvivere un paio di anni senza l'intervento umano, a parte rarissime eccezioni. (spero vivamente di essere smentito...)

Adesso le api vanno curate, anche solo per "tenerle li" e basta, perchè la varroa se le magna in 6/8 mesi, causando spopolamento e virosi, nonchè il "contagio" di apiari vicini che applicano il protocollo sanitario.

Il problema é legato alla varroa, ma é una mezza verità.
In primo luogo stà scomparendo l'abitat naturale delle api (comprese le api solitarie Bombi, Legnaiole, ecc. ecc.,) che comporta minor disponibilità di cibo in termini di varietà, quantità e qualità:
questo comporta un'aumento della vulnerabilità di fronte a malattie.
In secondo luogo, le colonie naturali stanno estinguendosi semplicemente per il fatto che appena individuate vengono catturate...

Credo dipenda molto dalle zone di produzione, meno disponibilità di territorio corrisponde a piu aiuti da parte dell'apicoltore.
nelle mie zone capita spesso di trovare nidi naturali e mediamente non vivono piu di un paio di anni, ma in questo lasso di tempo hanno prodotto altri sciami che magari continuano a riprodursi e rioccupare i medesimi nidi usati in precedenza.
i cicli di vita di una famiglia "gestita" sono ben diversi da quella di una naturale.. come anche gli scopi.

beh, ci sono varie razze di api,
io non sono un apicoltore, e non so' niente di api, ma nel mio terreno ci sono almeno 4 tipi di razze totalmente diverse le une dalle altre
- apine piccolissime gialle(fanno un miele molto buono ma facendo il nido negli alberi spesso per raccoglierlo devo abbattere l'albero quindi non lo raccolgo)
- apine piccolissime verdi non ho idea di che nido facciano non l'ho mai visto
- api solitarie che fanno il nido nelle pareti di fango(o, come e' successo in sti giorni nella marmita del mio generatore di corrente, mi e' dispiaciuto molto dovergli distruggere il nido ma non posso stare senza generatore)
- api nere carnivore fanno il nido negli alberi puzzano molto e usano la puzza per attirare lo sciame. si accaniscono sulla carne che lascio seccare al sole. non ho idea della qualità del miele perche' vista la puzza non mi sono mai azzardato ad aprirgli il nido.

nessuna di queste punge.
poi ci sono le api di razza, da allevamento, non so' da dove arrivano, ma sono abbastanza sicuro che non ci sono allevatori almeno per un raggio di 4km dalla mia casa. In certi periodi dell'anno si accaniscono con le granaglie, soprattutto con la crusca di risio, e la farina di maiz.