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APICOLTURA URBANA 
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CIAO A TUTTI,
ULTIMAMENTE HO LETTO SU INTERNET LA TENDENZA DI INSTALLARE APIARI SUI TERRAZZI CITTADINI. LE ESPERIENZE SONO PER LO PIÙ FRANCESI O INGLESI, ADDIRITTURA A NEW YORK.

CHE NE PENSATE?
CHE MIELE SI PRODURREBBE?
QUANTI BENEFICI PER LA CITTÀ?
CHE NE PENSEREBBE L'APE?

CIAO...GRAZIE!

QUI QUALCHE LINK:
http://notizie.virgilio.it/tecnologia/a ... miele.html" target="_blank

http://www.ecoblog.it/post/8947/apicolt ... -di-londra" target="_blank


13/11/2010, 19:22
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Formazione: perito industriale
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Le api possono vivere ovunque ci sia nelle vicinanze (800 ml di raggio) delle fonti nettarifere continue nell' arco della stagione attiva per poter allevare, riprodursi, allevare ed accumulare scorte per l' inverno.
Se queste condizioni esistono a New York o Parigi non ci sono problemi per le api.
I problemi possono esserci per i cittadini perchè non tuti amano le api come me che si fà anche pungere pur di stare li a guardarli mentre lavorano.
- durante la sciamatura le api volteggiano per circa 10 minuti e poi si fermano a grappolo in attesa di ripartire.
provate ad immaginare quale scompiglio (incidenti) può causare tale fenomeno in mezzo al traffico e provate ad andare a raccoglire uno sciame sulla facciata di un grattacielo.
- le api fanno i loro bisognini fuori dall' alveare , pensate alla biancheria stesa ad asciugare.
- provate a fare un dolce o della marmellata con le finestre aperte.
- quando si effettuano delle visite le api si inc...no e possono andare a pungere chi si trova nelle vicinanze.

Poi leggo sul servizio di Virgilio "perciò ripuliscono l' aria e producono un eccellente miele ipoallergenico (formulato per ridurre al minimo i rischi di allergie)"
e su ecoblog "per recuperare le popolazione di api minacciate da una moria ancora al vaglio degli studiosi di collocare gli alveari in città".

Apicoltori tutti non indugiate trasferite subito le vostre arnie in cità altrimenti :
inquinate l' aria di campagna
producete un miele che provoca allergie
condannate a morte sicura le vostre api.

Per rispondere alle domande del nostro amico rispondo
é possibile fare apicoltura in città,
il miele sarà ricco di tutte quelle sostanze che escono dai tubi di scappamento delle auto e
dei riscaldamenti,
I benefici per la città non riesco a vederli
e l' ape se riuscisse a pensare scapperebe il più lontano possibile dalla città.
Ninno


13/11/2010, 22:41
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ciao Ninno,
inizialmente la pensavo come te. Poi mi sono documentato.

- le api, per il bene della colonia, non fanno rientro se hanno ingerito sostanze inquinanti
- da un'analisi effettuata nel 2005 in Francia si è scoperto che le api producono circa il doppio del miele che si produce in campagna e che il tasso di mortalità è al 5-6% rispetto al 30% della campagna
- le api offrono servizi alla città come impollinazione urbana
- la vegetazione urbana per la maggiorparte non è trattata con pesticidi

E poi, come me lo spieghi che in città si trovano sciami di api. Se la città non fosse di gradimento le api andrebbero a sciamare fuori (non credo che quegli sciami derivino già da apicoltura urbana)

Altro problema è garantire la sicurezza dei cittadini tramite regolamentazione delle distanze di sicurezza. Non mi sembra giusto rendere illegale l'apicoltura urbana. Il regolamento della polizia urbana della regione piemonte riporta:

Art. 34 - Detenzione di animali da reddito o autoconsumo all’interno del centro abitato

1) Nel centro abitato ne è ammessa la detenzione, se non recano disturbo al vicinato. Gli animali devono
essere tenuti secondo le norme igienico-sanitarie dei Regolamenti vigenti.
2) L'apicoltura non è consentita nel centro abitato.
3) Le violazioni di cui ai commi precedenti comporta una sanzione amministrativa da € __________ a €
__________ e l’obbligo della rimessa in pristino dei luoghi.

Ti sembra normale chiudere il canale apicoltura con questa legge assurda? Mucche, cani, uccelli sì, le api no. Solo perché dispongono di pungiglione? E se si andasse oltre la paura della puntura?


Se il tuo discorso lo estendessimo allora neanche le piante dovrebbero stare in città, neanche gli uomini visto l'inquinamento.

Ciao...


14/11/2010, 13:31
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barlettasso ha scritto:
ciao Ninno,
inizialmente la pensavo come te. Poi mi sono documentato.

Se con questo intendi l’aver letto qualche articolo del tenore dei due che hai citato, non mi sembra sufficiente. In genere, escludendo le pubblicazioni specialistiche, la gente che scrive di api e apicoltura non ha nessuna conoscenza di questa materia ed il più delle volte non sa distinguere un’ape da un moscone. La traduzione di “beehaus” con “casa delle api” la dice lunga, per non parlare del titolo astruso: “Apicoltori urbani: ripopolare le colonie di api con le arnie sui tetti di Londra”, della “moria ancora al vaglio degli studiosi” e del miele ipoallergenico (esiste un miele iperallergenico?).
barlettasso ha scritto:
- le api, per il bene della colonia, non fanno rientro se hanno ingerito sostanze inquinanti

Questa la devi spiegare agli apicoltori che hanno perso centinaia di alveari per colpa degli inquinanti portati dalle api. Purtroppo le api non capiscono quando il nettare è inquinato e non vanno a suicidarsi da qualche parte per il bene della colonia.
barlettasso ha scritto:
- da un'analisi effettuata nel 2005 in Francia si è scoperto che le api producono circa il doppio del miele che si produce in campagna e che il tasso di mortalità è al 5-6% rispetto al 30% della campagna

Come ha spiegato Ninno, le api producono il miele in base alle fonti nettarifere e non all’altezza dei palazzi o al numero dei teatri. Con qualche arnia in città si può ottenere una produzione di 45 kg (io ho i miei dubbi) ma aumentando il numero delle arnie non si può avere che una diminuzione della produzione.
barlettasso ha scritto:
- la vegetazione urbana per la maggiorparte non è trattata con pesticidi

Vero, ma può essere trattata con insetticidi.
barlettasso ha scritto:
E poi, come me lo spieghi che in città si trovano sciami di api. Se la città non fosse di gradimento le api andrebbero a sciamare fuori (non credo che quegli sciami derivino già da apicoltura urbana)

Nelle città si trovano sciami perché, ovviamente, si trovano lì anche colonie di api ma questo non ha niente a che vedere con il gradimento. Quando scelgono un posto per insediarsi le api non sanno valutare l’inquinamento o le possibili risorse ma cercano semplicemente un buon riparo (sbagliando spesso). Molti animali d'altronde, dopo la distruzione del loro habitat naturale hanno trovato un’alternativa nelle città.
barlettasso ha scritto:
Ti sembra normale chiudere il canale apicoltura con questa legge assurda? Mucche, cani, uccelli sì, le api no.

Sembra ancora più assurda se si pensa all’ignoranza delle api, le quali non sapendo leggere se ne infischiano di tale legge, ma si sa, l’arroganza umana non ha limiti.

Per concludere anch’io sono un apicoltore da città. Più o meno, visto che mi trovo sì a poco più di un chilometro dal centro ma anche quasi in periferia. Qui ci sono discrete fioriture in primavera, un buon numero di aranci e tigli, qualche acacia e anche un altro apicoltore con molte più arnie. :mrgreen:
Ciao, Romeo.

_________________
http://www.agraria.org/apicoltura.htm - Atlante di Apicoltura

Il Grande Fratello non ci osserva. Il Grande Fratello canta e balla. Tira fuori conigli dal cappello... (Chuck Palahniuk)


14/11/2010, 21:46
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ciao,

sicuramente i documenti di cui dispongo riguardo l'apicoltura urbana li ho ricavati da internet. Credo anch'io che ci sono dei lati negativi in questa iniziativa partendo già dal fatto che le api cariche di nettare e polline debbano salire su un terrazzo. La questione del miele ipoallergenico è una cazzata, concordo. Non voglio prendere tutto come buono

La traduzione di beehaus in "casa delle api" è appropriata perché il nome dell'arnia è liberamente tratto dal famoso palazzo tedesco Bauhaus.

Le api, a mio avviso, respirerebbero l'aria inquinata ma non porterebbero miele infetto nell'arnia perché, se non mi sbaglio, le api ricoperte di neonicotinoidi, per esempio, non fanno rientro.

Come mi spieghi lo studio (sarebbe utile trovarne il testo completo) sulla moria delle api di città molto inferiore a quelle di campagna? Solo perché ci sono meno arnie?
Leggi questo articolo: http://smartercity.liquida.it/2010/07/1 ... e-le-citta" target="_blank" target="_blank

Gli insetticidi sono una classe di pesticidi. Sicuramente la vegetazione urbana non è massivamente trattata per il semplice fatto che da essa non si producono prodotti alimentari per la grande o piccola distribuzione.

In conclusione, sdoganare l'apicoltura urbana sarebbe un buon tentativo per favorire impollinazione, sensibilizzare i cittadini riguardo temi ambientali, sviluppare l'apicoltura stessa e un sacco di altre connessioni.
Si tratterebbe solo di coniare e definire attraverso una giusta legislazione l'apicoltura urbana.

E poi, com'è che nelle altre città si fa e qui no? é bello anche confrontarsi con l'apicoltura internazionale.

Piacerebbe anche a me capirne di più.
Vi riporto alcni link utili alla comprensione e poi vorrei che venissero commentati.

http://archiviostorico.corriere.it/1992 ... 4716.shtml" target="_blank" target="_blank

http://www.100ambiente.it/index.php?/ar ... citta.html" target="_blank" target="_blank

http://www.illussoessenziale.it/blog/20 ... ra-urbana/" target="_blank" target="_blank

http://www.ecodallecitta.it/notizie.php?id=104149" target="_blank" target="_blank

http://donne.virgilio.it/casa/in-pratic ... -orto.html" target="_blank" target="_blank

http://www.avvenire.it/Mondo/api+terraz ... 800000.htm" target="_blank" target="_blank

http://www.france24.com/fr/20100503-art ... re-urbaine" target="_blank" target="_blank

http://www.essenzialeonline.it/costume/ ... _2762.html" target="_blank" target="_blank

http://www.huffingtonpost.com/2010/10/0 ... 51556.html" target="_blank" target="_blank


15/11/2010, 14:23
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Commento un pò tutta la notizia, sono un pò acido, ma sono molto titubante e non mi convince per niente questa "apicoltura urbana"

barlettasso ha scritto:
Le api, a mio avviso, respirerebbero l'aria inquinata ma non porterebbero miele infetto nell'arnia perché, se non mi sbaglio, le api ricoperte di neonicotinoidi, per esempio, non fanno rientro.

Si, è vero, le SOLO e SOLO le api ricoperte da neonicotinoidi non fanno ritorno all'arnia, tutte le altre si.
Ti elenco una piccola parte di pesticidi (non neonicotinoidi) dannosi pe rle api:

Anticrittogamici o Fungicidi
Battericidi
Insetticidi
Acaricidi
Nematocidi
Rodenticidi
Diserbanti
Fumiganti
Fitoregolatori o Biostimolanti

Ti bastano? E sai quanti diserbanti o insetticidi vengono dati in città? Basta pensare al trattamento anti zanzara tigre....

barlettasso ha scritto:
Come mi spieghi lo studio (sarebbe utile trovarne il testo completo) sulla moria delle api di città molto inferiore a quelle di campagna? Solo perché ci sono meno arnie?

Si e no.
No perchè è meno tracciabile la moria in città che quella in campagna, ci sono molti "clandestini" che non le denunciano per paura delle carte che dovrebbero riempire e anche per paura del vicinato.
Si perchè chiaramente se vai sul numero, le cifre alte fanno più impressione. Se in campagna ci sono 100.000 arnie e ne muoiono 10.000, è un 10%, sono tante.
Se in città ci sono 100 arnie e ne muoiono 10 è sempre il 10%, ma siccome il numero iniziale era più basso rispetto a quello della campagna, statisticamente ne sono morte molto di più.

barlettasso ha scritto:
Leggi questo articolo: http://smartercity.liquida.it/2010/07/1 ... e-le-citta" target="_blank

La frase "Paradossalmente le città sono diventate per le api un ambiente più sicuro rispetto alle campagne" è una completa idiozia. Le città più sicure? Assurdo, sono più sicure perchè diventa quasi impossibile tracciare il numero di alveari morti.

barlettasso ha scritto:
Gli insetticidi sono una classe di pesticidi. Sicuramente la vegetazione urbana non è massivamente trattata per il semplice fatto che da essa non si producono prodotti alimentari per la grande o piccola distribuzione.

Sbagliatissimo.
Trattamento anti zanzara tigre, diserbanti, medicine e pesticidi per le varie malattie dei giardini, alberi, ecc che sono in città e che prendono a causa dell'inquinamento a cui sono sottoposte durante tutto l'anno.

barlettasso ha scritto:
http://archiviostorico.corriere.it/1992/aprile/03/alveare_addolcisce_balcone_co_0_9204034716.shtml


barlettasso ha scritto:
http://www.100ambiente.it/index.php?/archives/520-La-mini-fattoria-da-citta.html

Mi sembra che l'arnia sia di plastica, o mi sbaglio, inoltre sembra sia in un giardino e non in un'appartamento, la foto indica hce dietro non ci sono palazzi, forse una piazza. Inoltrenon ci sono recinzioni per l'altezza di 2 metri e per due metri per lato dalle parti dell'arnia.
Praticamente, secondo me, un afoto "inganantrice".
Non si può prendere in cosiderazione questa foto nè tantomeno questo articolo, è fatto per vendere secondo me.

barlettasso ha scritto:
http://www.illussoessenziale.it/blog/2010/11/08/dettaglio-13-apicoltura-urbana

Secondo me un'articolo dal quale non si desume niente, informazioni troppo generiche, casi molto particolari di città come Parigi (ci sono stato) strapiena zeppa di verde e con un inquinamento ambientale molto basso (per la grandezza della città).
Questo articolo semplicemente indica solo piccole casistiche isolate.

barlettasso ha scritto:
http://www.ecodallecitta.it/notizie.php?id=104149

Ma hai presente dov'è il parco del valentino a Torino, praticamente accato al fiume, ai "bordi" delal città, quindi in un luogo dove a meno di 1 Km hanno campi e prati, altro che apicoltura urbana, questa è semi-urbana-quasi-in-campagna.
Queste arnie avrebbero prodotto lo stesso miele se fossero state "di là dal fiume", ovevro fuori città.

barlettasso ha scritto:
http://donne.virgilio.it/casa/in-pratica/trasformare-ogni-angolo-in-orto.html

Che senso ha questo articolo per l'apicoltura urbana???? Non capisco, si parla di agricoltura ecosostenibile e di non dare alel piante pesticidi dannosi alle api. boh!!!

barlettasso ha scritto:
http://www.avvenire.it/Mondo/api+terrazzo_200909100943571800000.htm

L'articolo mi sembra alquanto generico e, a tratti, un pò assurdo.
Si ritorna sempre lì, sto apicoltore parigino....
Mille euro di investimento per corso arnia e api, mah!!!
Poi dice che le arnie si possono piazzare sul terrazzo o agganciate al balcone!?!?! Io sono apicoltore e vi garantisco che prima o poi, se lo "agganciate" al terrazzo, succede una tragedia, vuoi che vi casca un pezzo di cera, vuoi un attrezzo se non un telaino o l'intera arnia.
Sul balcone? E durante l'estate che fate, non uscite in terrazza perchè le api hanno fatto la "barba"?
E quando sciamano dove vanno, dentro casa? Sulla tapaprella?


barlettasso ha scritto:
http://www.france24.com/fr/20100503-arts-vivre-apiculteur-toits-paris-nicolas-geant-nature-urbaine

Sorry, non capisco il francese, ma capisco Nicolas Géant, ridaglie!!!!


barlettasso ha scritto:
http://www.essenzialeonline.it/costume/MIELE-MANIA-ARRIVA-LA-MODA-DELLE-ARNIE-IN-GIARDINO_2762.html

Il titolo dell'articolo dice tutto, miele-mania, moda di arnie in giardino!!!
Appunto una moda, vedrai come passa col tempo.
Si dice "recuperare un contatto con la natura o semplicemente per coltivare un hobby che può diventare anche redditizio", ma ci rendiamo conto????? Redditizio in città, dove me le metto le arnie, 50 arnie in terrazzo, in giardino? Ma per piacere non siamo ridicoli, si rasenta la follia; redditizia l'apicoltura in città? Ma chi prendono in giro.


barlettasso ha scritto:
http://www.huffingtonpost.com/2010/10/07/urban-bees-tokyo-beekeepi_n_751556.html

Due frasi tra tutte fanno pensare alla intelligenza di chi ha scritto l'articolo e di chi risponde alle domande (soprattutto di chi risponde)
"Gli snob chiedono di sistemarle all' architetto di grido", moda che passerà velocemente, tutti quei giovani pieni di soldi (di papà) o chi vuole per forza essere "snob" potrà dire agli amici "Io ho le api", si ma le ha e basta preche sfido chiunque di questi soggetti a produrre del miele, non ne sarebbero capaci.
"Se l' aria e' inquinata, prima di trasmettere elementi dannosi al miele, l' ape muore". Questo apicoltore è un emerito ignorante, sarà da 30 anni che lo fa e se da 30 anni pensa quello che dice è meglio stia zitto, fa più bella figura.
L'ape non distingue se il "materiale" che porta all'alveare è inquinato oppure no, non sa se l'aria è inquinata o meno, porta solo a casa il cibo.
Mi spieghi allora perchè della diffusione di certe malattie trasmesse da sostanze chimiche tossiche che le api non distinguono da quelle buone?
Da queste due frasi si evince che l'articolo è completamente inutile e fuorviante.

Scusatemi per la lungaggine.
Saluti

_________________
Fernando Caivano
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Dalle Terre Selvagge agli occidentali lidi,
Dai deserti del Nord ai colli verdeggianti,
Nel covo del drago e nei nascosti nidi
Egli camminò a lungo nei boschi ombreggianti.
Lament for Gandalf


15/11/2010, 15:56
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Ciao Barlettaso,
per rispondere sull' illegalità dell' apicoltura in città ti dico che se si vive insieme ad altri si è costretti ad accettare regole che potrebbero non piacerci perchè se a me può non piacere le tue api sul balcone a te potrebbe non piacere i miei maiali in garage.

Condivido quanto detto da Obombo e Gandalf.

Quando passerai da queste parti fatti vedere che ti faccio assaggiare del vero miele e non quello delle 4 arnie dell' Operà di Parigi che da ormai 30 anni vengono riproposte come modello di apicoltura sui giornali da giornalisti convinti, ancora oggi, che il miele è cacca di api.
Ninno


15/11/2010, 18:12
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wow quanto accanimento!

a me sembra una figata avere le api in città! ne avevo sentito parlare e come impostazione dà lavoro agli apicoltori ;) .. io non lo mangerei mai del miele urbano mi immagino le api bottinare liquidi dolciastri dall'immondizia ..ok, ma trovo interessante l'aspetto di sensibilizzazione eco non da poco. io non ritengo che le api siano pericolose, e chi meglio di un apicoltore lo dovrebbe sapere!? questo è più che altro un passaggio culturale che una possibilità produttiva. e miseria boia ne abbiamo proprio bisogno!

per me ninno se ti metti un maiale in garage fai troppo bene :D

per la sanità delle api :? sono anche io titubante, ho letto di esperimenti fatti con alcune arnie per misurare l'inquinamento di un posto attraverso la cera, perchè c'è da valutare che oltre a pesticidi o altro ci sono anche un sacco di micro particelle ( metalli pesanti e altre bellezze del genere..) che comunque finirebbero dentro il sitstema arnia.

insomma per schierarmi da qualche parte io dico che è una bella iniziativa ma che farei fare delle analisi sul prodotto prima di mangiarlo. il resto sono solo ipotesi perchè come ben sapete l'esperienza a riguardo è davvero limitata.


16/11/2010, 1:23
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avere le api in città non vi fa concorrenza, piuttosto sarebbe un metodo veloce ed essenziale per far conoscere l'apicoltura anche agli abitanti della città. Se il miele è poco venduto in Italia è a causa di quelli che pensano che ormai l'apicoltura in Italia ha raggiunto i limiti di sviluppo. Perché confinare l'apicoltura alla campagna? Perché accanirsi così contro nuove tecniche di allevamento?

Mi viene da pensare che gli apicoltori sono conservatori.

Grazie yuvan...speravo che qualcuno fosse d'accordo con questa iniziativa. Almeno uno...

Ninno non mi venire a fare la morale sulla convivenza. Perché vietare totalmente l'apicoltura urbana giova agli altri e non a me. Io non dico che l'apicoltura urbana debba essere ammessa a tutti i costi. Prima ho pubblicato le regole degli animali da reddito in città: l'apicoltura urbana, secondo me, deve essere ammessa e regolamentata. Chiudere totalmente il canale è una legge autoritaria messa lì per evitare rogne con i cittadini. Nessuno ha detto che non bisogna chiedere il consenso ai vicini.

Dico soltanto che se "2) L'apicoltura non è consentita nel centro abitato" significa che l'apicoltura è limitata, che non c'è discussione intorno alle nuove tecniche. Altro che apicoltura moderna.

Eh già, occhio alle punture di api.


16/11/2010, 13:33
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barlettasso ha scritto:
Perché confinare l'apicoltura alla campagna?
Forse se da migliaia di anni si fa così un motivo c'è??? Che l'allevamento di api sia più redditizia in campagna che in città è un dato di fatto.
Che la campagna sia meno inquinata, altrettanto.

barlettasso ha scritto:
Perché accanirsi così contro nuove tecniche di allevamento?
non ci si accanisce contro queste tecniche di allevamento, già chiamarlo allevamento urbano non è corretto.
Semmai ci si accanisce su chi, a tutti i costi, vuole espandere alla città un (chiamiamolo) mestiere che da sempre è stato praticato in campagna.
Allora perchè non mettere gli allevamenti di cinta senese in mezzo a Siena o Firenze? Anche la cinta senese, come suino, è una specie a rischio e protetta.
Forse, e dico forse, perchè non conviene.
Oppure perchè non rispetta le regole di "civile convivenza" e decoro urbano, oltre agli odori e quant'altro?

barlettasso ha scritto:
Mi viene da pensare che gli apicoltori sono conservatori.
Io ho iniziato a fare l'apicoltore 3 anni fa, a 37 anni, non sono conservatore, semmai realista e logico.
purtroppo tendo sempre prima a valutare con la logica quello che deve essere fatto e solamente poi agisco.
Un'esempio, prima di dare l'ossalico alle mie 8 arnie di apuzze, ho cercato di ottenere un elenco delle cose da fare in modo da ottimizzare i tempi.
Ed ha funzionato (chiedi a Rosyccia)
Per l'"allevamento" urbano, ragiono secondo lo stesso principio, cioè secondo logica. E la logica mi dice che non è conveniente perchè i contro sono:
1. oneroso
2. il miele prodotto conterrebbe molte particelle di inquinanti vari (tubi di scappamento, liquidi dolci succhiati dalle api dai cassonetti, ecc, ecc)
3. la cera dei telaini sarebbe altrettanto inquinata
4. dove me le metto 8 arnie? In terrazzo? Nel giardino?

I pro sono:
1. forse non ci sarà la varroa (morta per tutto l'inquinante che c'è)
2. ?
3. !

Come vedi non conviene.

barlettasso ha scritto:
Perché vietare totalmente l'apicoltura urbana giova agli altri e non a me.
E a chi converrebbe? Ai professionisti? Nella mia zona c'è un apicoltore che ha più di 1.000 arnie sparse tra Arezzo, Firenze e Pistoia, mi spieghi che noia potrebbero dare una decina di arnie in città. Zero.
E guarda che a me non me ne frega niente se tu metti le api in città, io campo lo stesso e vivo bene (meglio) lo stesso.

barlettasso ha scritto:
Chiudere totalmente il canale è una legge autoritaria messa lì per evitare rogne con i cittadini.
Ecco che ci risiamo!! Contro l'autorità sempre e comunque.
La legge è fatta per essere rispettata, non per essere "interpretata" come molti fanno, la legge non è autoritaria, è redatta in modo da non recar danno ai cittadini, poi pensala come vuoi.

barlettasso ha scritto:
Nessuno ha detto che non bisogna chiedere il consenso ai vicini.
Questa affermazione non ha senso. Non hai capito proprio niente. Nessuna legge può stabilire che io possa mettere le api accanto ad una famiglia che magari è allergica alle punture di api.
Forse se una legge non c'è, è bene che non ci sia.
Per piacere, rileggiti la normativa vigente per quanto riguarda l'apicoltura e le distanze minime da tenere e SOLAMENTE dopo fai le tue affermazioni.

barlettasso ha scritto:
Dico soltanto che se "2) L'apicoltura non è consentita nel centro abitato" significa che l'apicoltura è limitata, che non c'è discussione intorno alle nuove tecniche. Altro che apicoltura moderna.
Questa, come si suol dire, è una sparata grossa, come se io dicessi che se l'allevamento di polli o maiali non è consentito nel centro abitato, significa che quel tipo di allevamento è limitato.
Suvvia un pò di cervello.....

Saluti (da un apicoltore NON conservatore)

_________________
Fernando Caivano
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16/11/2010, 14:48
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