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Black rot 
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Vorrei un parere su sintomi fogliari (vd. foto) che ho veduto oggi su vite e che ritengo siano da riferirsi alla malattia conosciuta come black rot ovvero marciume nero (Guignardia bidwellii = Phyllosticta ampelicida).
Allo stereomicroscopio entro le maculazioni si scorgono puntinature nere che dovrebbero essere i picnidi del fungo, ma al momento al microscopio ottico non si osservano conidi. Ho messo cmq la foglia in camera umida per vedere se esce qualcosa. Dato che l'ho rinvenuta su una vite non lontano da casa mia la terrò d'occhio per controllare se poi evolverà con attacco sui grappoli.
Personalmente non mi è ancora capitato di riscontrarla perciò mi farebbe piacere avere un vs. opinione.


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02/06/2018, 0:32
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Per quel che ne so io è un brutto cliente... Qualche anno fa ho avuto un forte attacco (da dove sia arrivato non lo so visto che il mio minivigneto è distante minimo 500 m. da qualsiasi altro) che aveva colpito oltre al mio merlot, foglie e grappoli, anche l'uva americana e, addirittura, una vite ornamentale (volgarmente del Canadà o vergine). Negli anni successivi, visto che con il rame non risolvevo nulla sono passato (purtroppo) ai ditiocarbammati nei primi trattamenti e da allora l'infezione si è progressivamente ridotta sino a scomparire in questi ultimi anni.
Forse è, spero, un caso e mi piace pensare che la natura si difenda da sola da questi organismi alieni, un po' come è accaduto per la metcalfa o il cinipide del castagno.
Ciao.

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02/06/2018, 15:33
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bieler ha scritto:
...Forse è, spero, un caso e mi piace pensare che la natura si difenda da sola da questi organismi alieni, un po' come è accaduto per la metcalfa o il cinipide del castagno....


Per metcalfa e cinipide in realtà la natura è stata fortemente aiutata grazie all'introduzione di antagonisti, che si chiamano rispettivamente Neodryinus typhlocybae e Dryocosmus kuriphilus.
Su metcalfa l'ho trovato su un melo ornamentale a casa mia e poi in giro sui rovi dove fino a qualche anno fa la metcalfa pullulava alla grande.
Ti metto una foto, che avevo preparato con didascalia, di metcalfa parassitizzata dal neodrino.


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03/06/2018, 0:13
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ce n'è ancora di metcalfa, non come negli anni passati per fortuna.
anche per la cimice asiatica pare cha abbiano rilasciato degli antagonisti,l'anno passato se ne sono viste molto di meno rispetto al 2015 /6.

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03/06/2018, 0:40
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Alessandro1944 ha scritto:
bieler ha scritto:
...Forse è, spero, un caso e mi piace pensare che la natura si difenda da sola da questi organismi alieni, un po' come è accaduto per la metcalfa o il cinipide del castagno....


Per metcalfa e cinipide in realtà la natura è stata fortemente aiutata grazie all'introduzione di antagonisti,

Mah, mi sembra strano che introducendo (ma dove e quanti ne sono stati rilasciati? Non penso che li abbiano sparsi in tutte le vallate montane ) qualche insetto antagonista si sia passati nel giro di due anni da un'infestazione del 90% delle foglie a zero. Di solito si crea un equilibrio in cui convivono prede e predatori.
Per ritornare al black rot mi piacerebbe sapere, qualora si rimanifestasse l'infezione, la strategia per combatterlo possibilmente senza usare fungicidi aggressivi come i ditiocarbammati.
Grazie, ciao.

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03/06/2018, 10:37
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Certamente ci vogliono anni prima che si crei un equilibrio tra fitofago alieno e antagonista pure lui alieno, e non è detto che ciò avvenga.
Per quanto riguarda la ns. Regione la lotta biologia alla metcalfa e al cinipice è cominciata molti anni fa, e ovviamente le aree di lancio non possono che essere relativamente poche e non penso ubicate in valli alpine; per il cinipide in particolare i siti di lancio presumo siano scelti nelle zone di coltivazione del castagno.
http://www.regione.piemonte.it/archivio ... /14_15.pdf" target="_blank" target="_blank
http://www.regione.piemonte.it/foreste/ ... nipide.pdf" target="_blank" target="_blank

Riaguardo alla cimice asiatica io ne ho avuta la casa piena con l'arrivo dell'autunno, e al momento non credo ci siano stati lanci di antagonisti (si sta solo studiando il da farsi).

Riguardo al blck rot ho preso in contatto col SFR in quanto non ero a conoscenza che questa malattia fosse così diffusa in Piemonte tanto da trovarla su un filare semi-smesso nelle vicinaze di casa mia, luoghi dove la coltivazione della vite oltre che a essere assolutamente marginale è stata ampiamente dismessa. Si ritiene che questa malattia si sia diffusa anche in conseguenza all'abbandono di PF a largo spettro a favore si sostanza attive più mirate nei confronti di peronospora e oidio: insomma non c'è mai pace tra i viticci, trovata l'arma ideale per un nemico ecco che se ne avvantaggia un altro.
Circa la difesa, oltre ai ditiocarbammati che hai usato con successo, sono suggeriti anche i triazoli e le strobilurine (piraclostrobin e trifloxystrobin), da impiegare in particolare nel periodo tra fioritura e pre-chiusura grappolo.


03/06/2018, 11:20
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ho letto che i primi lanci di antagonisti del cimice ( la vespetta ) li hanno fatti quest' anno in emilia, ci vorranno un paio d' anni per vedere se funziona.


03/06/2018, 12:31
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giorgibe ha scritto:
.... i primi lanci di antagonisti del cimice ( la vespetta ) li hanno fatti quest' anno in emilia....


Hai letto quale vespetta? E si tratta di lanci sperimentali o già di un programma di lotta biologica? (puoi mettere il link p.f.?)
Perché di vespette ce ne è una già ampiamente sperimentata in USA, Trissolcus Halyomorphae, però per l'importazione è richiesto un passaggio legislativo che non so a che punto sia; poi ricercatori del CREA di Firenze hanno individuato una specie autoctona, Ooencyrtus telenomicida, che parassitizza le uova.


03/06/2018, 17:38
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Qual è il periodo di massima sensibilità della vite per il black rot? Fioritura? Può attaccare il grappolo fin nelle fasi finali?


04/06/2018, 8:35
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Orf ha scritto:
Qual è il periodo di massima sensibilità della vite per il black rot? Fioritura? Può attaccare il grappolo fin nelle fasi finali?

Da prefioritura fino ad allegagione completa, quando poi comincia ad invaiare non dovrebbe creare più problemi... In piemonte è aumentata negli ultimi anni però comunque usando i giusti principi attivi (vedi quello che ha scritto Alessandro) e seguendo la normale linea di difesa per peronospora e oidio in genere si riesce a contenerla.
Il rame bene o male dovrebbe aiutare (con tutti i limiti del caso come ha scritto bieler) e naturalmente la potatura verde.
Attacca anche l'uva americana quindi i trattamenti andrebbero fatti anche su quella


04/06/2018, 10:00
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