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Strategie contro il caldo 
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Sez. Suini
Sez. Suini

Iscritto il: 02/02/2009, 19:32
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Vi riporto un articolo utile per questi giorni:
Lo stress da caldo, un fattore molto importante da considerare nel ciclo produttivo dei suini, che di per sè hanno un sistema termoregolatore molto meno efficiente rispetto ad altre specie. L'antenato dei suini, il cinghiale, ha subìto una evoluzione in un sistema ambientale vegetale ricco e coperto, per cui poco esposto al sole. Pertanto, i sistemi utilizzati per la perdita di calore sono sopratutto di tipo comportamentale. Questo vuol dire, cercare aree ombreggiate e fresche dove coricarsi lateralmente per aumentare la superficie di contatto con il suolo, umidificando il corpo con acqua o fango quando la temperatura aumenta, per migliorare le perdite di calore corporale per evaporazione e come ultima risorsa aumenta la frequenza respiratoria eliminando attraverso la bocca aria umida calda per raffreddarsi. Dato che il suo ambiente consisteva di zone aperte e molto esposte, non esisteva la necessità di sviluppare la sudorazione; tutto questo rende la specie suina molto sensibile allo stress termico ad elevate temperature.

Affinchè il suino possa avere una termoregolazione migliore, è necessario valutare vari aspetti:

Logicamente, la ventilazione aiuta sempre. Avere una brezza leggera d'aria può ridurre di un paio di gradi la sensazione termica da parte del suino, dato che sposta l'aria calda che il soggetto emana per un'aria più fresca.

Lo spazio nel box è fondamentale: un suino di 80 kg coricato lateralmente occupa circa 1 metro quadro, mentre in piede o in decubito sternale occupa meno di mezzo metro quadro. Quindi, significa che in condizioni di elevate temperature, solo per coricarsi e perdere temperatura per contatto hanno bisogno di più spazio. Il che vuol dire che per un suino di 80 kg, i 0,60 m2 che dice la legge del benessere, funzionano bene in inverno, ma non d'estate, quando esiste competizione per lo spazio.

Offrire una pavimentazione fresca e umida può aiutare. Ossia con elevate temperature meglio evitare pavimenti caldi e lettiere, non solo per evitare lo sviluppo di microbi, ma anche perchè la paglia aumenta da 3 a 4 gradi la temperatura effettiva percepita dal suino. Se il pavimento non è può essere umido o fresco i suini cercheranno nella zona di defecazione l'ambiente che hanno bisogno, spostandosi dalla normale zona di riposo alla zona defecazione per inumidirsi e perdere temperatura per evaporazione, e allora avremo suini molto sporchi, un ottimo indice del problema ambientale dello stress termico in un box.

E' importante tenere presente che l'umidità relativa dell'ambiente deve essere bassa per aiutare la perdita di temperatura per evaporazione. La norma è molto semplice: ambiente asciutto e suino bagnato = perdita di calore. Un ambiente caricato di umidità non permette nessuna evaporazione da parte dell'animale: è quanto di peggio possa capitare ad un animale.

Se le pareti dell'allevamento ricevono irradiazione solare nel pomeriggio, devono essere isolate dall'interno affinchè non riscaldi e passi il caldo all'interno, dove sono i suini che allora possono percepire il fresco e mangiare il pasto serale. Di fatto, i suini tendono a marcare con più chiarezza i periodi di riposo e quelli dei pasti rispetto a situazioni con temperature più basse; il comportamento alimentare si concentra di più al mattino e alla sera, con meno attività nelle ore pomeridiane.

Proporre lo spazio adeguato per tutti i suini nel momento dei pasti nei box, è essenziale per assicurare che i suini, o almeno qualcuno di questi, i sottomessi non mangino fuori dagli orari più freschi. Mangiare con il caldo significa mangiare meno e determina maggiore disuniformità di pesi nei box tra i dominanti e sottomessi. Una distribuzione scorretta delle zone di alimentazione e abbeverata, della zona di riposo e di attività, fa aumentare la competizione per l'alimento, che si accentua in estate con le temperature elevate, dove esiste una fisiologica concentrazione del comportamento alimentare.

Infine, un'altra strategia da considerare, si basa nella formulazione delle diete. Se la formulazione è meno "impegnativa" dal punto di vista della digeribilità (producono meno caldo), il suino consumerà di più l'energia della dieta e si nota meno la riduzione del consumo dovuto al caldo. Parte di questa riduzione si deve al fatto che il suino non desidera produrre calore per la propria digestione, per cui quando si somministra un alimento più digeribile alla fine si ottiene che mangia di più. Per esempio, fare un'alimentazione più "concentrata"* aumenta i livelli di energia, diminuendo la produzione di calore per la digestione, dato che il grasso offre energia diretta con poca perdita dovuto ai processi digestivi.

Nell'alimentazione potrebbe essere anche di aiuto somministrare acqua fresca, sia per l'alimento a bagnato sia con l'acqua di abbeverata fresca o entrambi.
* per concentrata con aumento di energia si intende "grassare" il mangime con olio es. di soia o strutto suino o sego bovino nelle dosi
appropriate e diminuire la fonte proteica che aumenta la produzione di calore.


29/07/2015, 21:59
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IN questro articolo si parla di bovini, non saprei se adattabile anche ai suini:

http://www.ilnuovoagricoltore.it/ventil ... in-stalla/


29/07/2015, 23:36
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Sez. Suini
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Ci sono allevamenti di suini che utilizzano questi sistemi, occorre però un perfetto equilibrio tra coibentazione delle strutture, velocità
del''aria, e quantità di acqua erogata, perchè più produci umidità , più aumenti la sensazione di calore, inoltre suini bagnati e corrente
d' aria non vanno mai d' accordo, inoltre se si ha a disposizione acqua " dura" si ottiene l' effetto ferro da stiro , e gli impianti sono meno efficienti ed hanno bisogno di maggior manutenzione.
Un grande aiuto lo fornisce l' alimentazione, se si pensa che per un suino un grado al di sopra di 20° gradi produce una riduzione di 80 gr. capo / giorno di mangime.
Inoltre è importante il bilancio tra anioni e cationi, cioè il rapporto di livelli di sodio, cloro, potassio, diminuire il cloruro di potassio
ed inserire il bicarbonato di sodio e acetato di potassio aumenta l'ingestione, somministrando vit. C si limita il calo di appetito, lega i radicali liberi e limita lo stress ossidativo.
Aggiungere triptofano agisce sul sistema nervoso aumenta la salivazione, quindi maggior appetito come l'aggiunta di betaina e colina cloruro.
Tutto questo per dire che è molto importante l' aggiunta di sali minerali e vitamine, specialmente quando i nostri suini sono sottoposti a stress.


30/07/2015, 20:36
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