Salve a tutti,
oggi mi presto a descrivere in maniera più minuziosa possibile il processo di distillazione in corrente di vapore di una qualsivoglia erba officinale (nel mio caso 3 varietà di menta) utilizzando un distillatore in rame da 5 litri di capacità fatto a mano.
Partiamo dal presupposto che il distillatore in questione è fatto così:



Tralasciate per il momento i tubi in gomma che vedete attaccati di cui vi parlerò tra un po'.
Andiamo dunque ad esaminare parte per parte il distillatore:

CALDAIA


E' la base del nostro distillatore: può essere a tutti gli effetti paragonata ad una normale pentola da cucina. Nella caldaia ci va messo il quantitativo d'acqua che necessiteremo per effettuare la nostra distillazione in corrente di vapore. Solitamente la caldaia è dotata di termometro.


COLONNA DI DISTILLAZIONE




Questa è la sezione del distillatore nella quale inseriamo la droga da distillare. Come si nota dalla seconda foto, il fondo della colonna è bucherellato di modo che: 1) La droga non cada nella caldaia; 2) il vapore salendo dalla caldaia riesca comunque ad attraversare la droga. Quella "pallina" di rame non è altro che un filtro da mettere come "tappo" (vedi terza immagine) all'apice della colonna, per evitare che dei pezzettini di droga possano uscire dalla colonna durante la distillazione.


CONDENSATORE, SISTEMA DI RAFFREDDAMENTO E RACCOLTA OLIO ESSENZIALE E IDROLATO




Siamo arrivati all'ultimo componente del nostro distillatore! Si tratta del pezzo in cui avviene la trasformazione (tramite condensazione) del vapore in idrolato (cioè acqua che contiene in minima parte olio essenziale).
Nella prima foto si notano due innesti in ferro sul lato sinistro del pezzo: in quello più basso dobbiamo attaccare un tubo che fornisce acqua fredda di continuo (parliamo di un rivolo d'acqua ma costante) mentre l'innesto "più in alto" serve come canale di scolo quando l'acqua sarà oltre il livello. Nella seconda foto è rappresentato lo stesso pezzo, però visto dall'alto: durante il processo di distillazione questo pezzo viene riempito con acqua che andrà poi mantenuta sempre a temperatura fredda.
Nella terza foto invece si vede il pezzo visto dal basso: per farvi capire meglio cosa avviene all'interno di questo ultimo pezzo mi aiuto con un'immagine trovata in rete.

Il vapore salendo sbatte contro la parte concava del fungo, la quale è raffreddata dal liquido che sta sopra... Essendoci questo sbalzo termico, il vapore tende a condensare, e cadendo va ad accumularsi nel raccoglitore.


Una volta assemblate tutte le parti e iniziato il processo si ha un qualcosa di simile a questo:


Dopo circa 5/10 minuti che l'acqua raggiunge i 100°, il vapore incomincia a salire, attraversando la droga e per poi condensare nel sistema di raffreddamento. Una volta allo stato liquido, esce attraverso un tubicino. Inizialmente il liquido ottenuto è un miscuglio di olio essenziale e acqua: inizialmente non si riesce a notare la differenza tra olio essenziale e idrolato. Verso la fine della distillazione riusciremo a notare una detta differenza (grazie alla differenza di peso specifico) tra olio essenziale e idrolato. Per riuscire a scindere l'olio, ci sono varie tecniche più o meno rudimentali.
Si possono usare degli appositi separatori come questi:



Oppure si può creare un sifone fatto in casa come questo:



Spero di aver reso un'idea abbastanza concreta di quello che è il processo di distillazione! Sono aperto a dubbi, domande, chiarimenti, consigli e quant'altro ovviamente fin dove riesco a rispondere visto che anche io ho iniziato da poco questa pratica
Saluti a tutto il forum

Molto interessante, hai idea più o meno con un alambicco del genere che quantità riesci a produrre con una distillazione?
Ho parecchie erbe aromatiche, vivo vicino al bosco, rosmarino e altro, dici che si può fare?

Ciao

Jean dipende da quanta materia prima metti dentro.
La resa degli oli essenziali è molto bassa. Si va nell'ordine dello 0 virgola qualcosa.
Esempio.
Il rosmarino con un chilo di roba fai circa 2 ml di olio.
Quindi la domanda può essere.
Quanti chili di roba ci sta in alambicco simile?
Ecco che trovi la possibile resa.
Tieni presente che poi oltre allo lio hai pure idrolato prodotto con la distillazione.
Ciao,
SG

Ciao Jean!
Come supergiovane ha già detto la resa della distillazione è data dalla quantità di droga presente nella colonna di distillazione assieme alla resa in % della pianta.... Ci sono piante come la lavanda o l'eucalipto che hanno una buona resa, mentre altre come ad esempio l'elicriso o la menta ne hanno davvero poco... Diciamo che la migliore cosa sarebbe avere degli alambicchi belli grandi di modo che anche le piante con bassa resa riescono a produrre olio essenziale... Avendo un alambicco piccolo come il mio è praticamente impossibile ottenere dei risultati decenti con le piante a bassa resa.. dovrei ripetere più e più volte il processo di distillazione sino a quando non incomincio a vedere la formazione della "patina superficiale" di olio essenziale... Ma purtroppo gli oli essenziali sono molto volatili, quindi si volatilizzerebbero praticamente all'istante... Spero di averti reso un'idea concreta delle problematiche varie in caso contrario son qui per eventuali chiarimenti...

Grazie moltissimo ad entrambi, sono completamente ignorante in materia, vorrei prendere un alambicco per
farci grappa o altri distillati, ma anche gli oli essenziali mi interessano, anche se mi pare comunque di capire
che gli alambicchi stessi sono diversi per una o l'altra distillazione.
Nel paesino dove sono nato c'era una distilleria di lavanda, mi sembra anche distillasse fiori d'arancio e altro,
ma era parecchi anni fa, non ho chiari ricordi in merito, ricordo che aveva degli alambicchi molto grandi....

Ciao

Jean di base tutti gli alambicchi vanno bene per distillare.
La differenza sta nel cosa è come vuoi distillare.
Devi fare oli essenziali?
Puoi usare un alambicco adatto alla produzione di distillati alcolici.
Però il contrario non vale.

Per distillare alcolici, servono accorgimenti tali da renderti possibile una miglior separazione delle sostanze volatili che giungono ad ebollizione con temperature differenti.
Tramite accorgimenti si può avere tale miglioramento.

Per oli essenziali basta un recipiente che convoglia i vapori ad alta temperàtura in un sistema di refrigerazione così da riconfermarli ed eseguire una successiva separazione per ßmploce differenza di peso quindi avrai olio sopra ed idrolato sotto.

Per grappa ed altro la storia cambia ed è più complicàto.
Se vuoi migliori notizie scrivi in privato che ti mando il link di un sito su cui potrai imparare ciò che vuoi. Forse in un anno leggo tutto quello che c'è scritto sopra ahahah!

SG

Se uno cerca JeanGabin dove può trovarlo a colpo sicuro?
Dove c'è dell'alcol...

Ciao