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Agricoltura - Parlamento Italiano 
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Agricoltura: M5S, ok a nostre proposte contro specie aliene

Tra le misure del M5S approvate, razionalizzare punti d’accesso merci alle frontiere, più controlli e ricerca,
lotta biologica e un elenco nazionale delle specie invasive

Roma, 10.01.2016 – “Approvate le nostre proposte per contrastare l’azione delle cosiddette specie aliene (o alloctone), provenienti cioè da altri ecosistemi e che rompono l’equilibrio di quelli autoctoni. Una vera e propria ‘invasione’, favorita dall’import massiccio di merci e dai cambiamenti climatici in atto, che distrugge gli habitat tipici del Belpaese e le colture dove nasce l’agroalimentare Made in Italy e che pertanto va fermata al più presto”. Così i deputati del M5S della Commissione Agricoltura commentano il voto favorevole alla risoluzione unitaria, appena approvata, che ha accolto buona parte dei due testi a firma 5stelle. “Dalla Popilia japonica, coleottero parassita originario del Giappone che colpisce oltre 100 piante, all’Aethina Tumida, coleottero del Sudafrica che s’insedia negli alveari contaminando così il miele e le altre eccellenze dell’apicoltura italiana: è questo il frutto di una globalizzazione sfrenata che assale letteralmente le nostre filiere produttive portando sul territorio insetti e parassiti nocivi per i nostri habitat. Per questo – spiega il portavoce 5stelle Paolo Parentela- abbiamo proposto di razionalizzare i punti di accesso merci sul territorio nazionale, ben 52, e potenziare la specializzazione degli organi di controllo alle frontiere oltre che assumere iniziative per vietare o limitare l'immissione nel territorio italiano da aree extra UE di quei prodotti che maggiormente hanno evidenziato essere causa dell'introduzione di parassiti e fitopatie, come la legna da ardere, vegetali e talee. Tra le altre misure del M5S accolte, l’impegno a incentivare, attraverso una deroga alla normativa italiana che ha recepito la Direttiva Ue Habitat, la lotta biologica al posto di quella chimica, inserendo l’antagonista naturale della specie infestante invece di usare pesticidi o altri metodi più impattanti; istituire un elenco nazionale delle specie esotiche invasive; interventi straordinari che vadano dal potenziamento della ricerca al miglioramento della capacità di intervento nelle fasi di emergenza fino al potenziamento degli strumenti di risarcimento per gli agricoltori colpiti”.

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10/01/2017, 19:10
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AGRICOLTURA: PADUA (PD), BENE GOVERNO A TUTELA DEL SETTORE ORTOFRUTTICOLO

"Per aiutare il settore ortofrutticolo, trovo particolarmente rilevante che il Governo sia intervenuto, presso la Commissione Ue, per l'attivazione della clausola di salvaguardia prevista dall'accordo commerciale con il Marocco e che sia stato in prima linea per prolungare fino al 2017 il termine delle misure eccezionali adottate per l'Italia: questi interventi, tra gli altri, indicano l'alta rilevanza riservata dall'esecutivo al tema del rilancio del settore dell'ortofrutta, prioritario per lo sviluppo del nostro Paese". Lo afferma la senatrice Pd Venera Padua, al termine dell'interpellanza in Aula al Senato sulle misure di contrasto alla crisi del settore ortofrutticolo.

"Bene, poi, che il Governo realizzi nel 2017 il secondo ciclo di programmazione della campagna di comunicazione istituzionale integrata sulla qualità dei prodotti alimentari, per promuovere ancor più la conoscenza e le modalità di valorizzazione del patrimonio agroalimentare italiano. Come anche i controlli del Ministero della Salute sulle partite importate - continua Padua - e l'unificazione del programma Ue 'Frutta nelle scuole' con quello sulla distribuzione di latte: educare al cibo e alla buona alimentazione deve essere un impegno costante, soprattutto per le generazioni più giovani. Infine bisogna rilevare come la scarsa attitudine ad aggregarsi dei produttori, che ad esempio in Sicilia supera di poco il 20%, comporti uno scarso flusso per i finanziamenti delle attività da parte europea: è invece nella direzione di una maggiore unione che dovranno convergere gli sforzi profusi anche dagli operatori del settore per rilanciare l'intero comparto ortofrutticolo".

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Camilla Povia
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AGRICOLTURA: FASIOLO (PD), BENE RASSICURAZIONI MIPAAF SU TAVOLO VALORIZZAZIONE E TUTELA DEL 'PROSECCO' DEL CARSO

"Il viceministro delle Politiche agricole, Andrea Olivero, intervenendo nell'Aula del Senato ci ha confermato l'intenzione del Mipaaf di costituire un tavolo per la valorizzazione del Prosecco e per sostenere la filiera vitivinicola del Carso. E' l'occasione per riprendere un percorso più complessivo, iniziato nel 2009 con un protocollo d'intesa tra Stato e Regione poi interrotto, che fondava le sue basi sull'accordo per l'utilizzo del nome "Prosecco", proprio dell'omonima localit à triestina. Esso tutelava e garantiva l'origine controllata di un prodotto italiano vanto del made in Italy agroalimentare che è un campione dell'export con oltre 400 milioni di bottiglie vendute nel mondo e più di 2 miliardi di euro di fatturato. Ho molto apprezzato anche la volontà di istituire tavoli transfrontalieri finalizzati a risolvere le dispute sull'appartenenza dei vitigni quali il Teràn o Terrano, rivendicato da Italia e Slovenia". Lo afferma la senatrice del Pd Laura Fasiolo.

"Proprio nei mesi precedenti avevo presentato un'interrogazione al ministro Martina per conoscere lo stato delle cose - prosegue - visto che la quasi totalità degli impegni presi nel 2009 per lo sviluppo del territorio non ha trovato una realizzazione concreta. Era rimasto tutto sulla carta, fatta doverosa eccezione per l'impegno mantenuto per la sua parte dalla Regione Friuli-Venezia Giulia che ha ottemperato con un proprio finanziamento alla realizzazione del centro per la promozione dei prodotti del Carso, nella frazione di Prosecco (Trieste). Servono ora misure concrete per valorizzare quello straordinario lavoro fatto sul territorio del Carso, che sta riscuotendo successi produttivi in termini qualitativi e quantitativi al livello d'eccellenza mondiale. In particolare, gli agricoltori dell'area chiedono di farsi custodi del terrazzamento del territorio carsico, attraverso una minore rigidità delle misure di ripristino delle terrazze per coltura che permetterebbe di restituire quel territorio alla vitivinicoltura e non farlo tornare incolto. Mi auguro che si possa presto dare corpo, continuità e coerenza agli impegni sottoscritti nel 2009, per fornire un'adeguata risposta alle legittime richieste dei viticoltori del Carso".
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Camilla Povia
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CAMERA DEI DEPUTATI



On. Paolo Cova parlamentare del Partito Democratico



COMUNICATO STAMPA



On. Cova: “Farmaci in nero usati nelle stalle: servono più controlli”


Farmaci veterinari in nero usati nelle stalle, dichiarati distrutti e reimpiegati come normali medicinali. E chi controlla, forse non lo fa con le dovute attenzioni. È l’ennesima denuncia dell’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, che sulla questione ha presentato un’interrogazione a risposta scritta rivolta al Ministro dell’Interno e a quello della Salute.


“L’ European surveillance of veterinary antimicrobial consumption (Esvac), nella sua ultima relazione sul consumo di farmaci veterinari, indica l’Italia come terzo Paese europeo per consumo in Europa – fa sapere Cova nell’interrogazione –. Nella relazione annuale al Piano nazionale integrato (Pni) 2015 del Ministero della Salute sulla farmacosorveglianza vengono indicate tutte le attività svolte per verificare la tracciabilità del farmaco veterinario e l’uso corretto negli animali da reddito e da compagnia. La relazione indica un livello minimo di controlli annui diversificati a secondo delle strutture interessate per verificare la tracciabilità del farmaco prima di arrivare all’utilizzatore finale. In particolare, nelle attività di commercio all’ingrosso viene effettuata una ispezione annua; nelle farmacie e parafarmacie i controlli annui sono pari al 33%; nelle ditte produttrici di medicinali veterinari e nelle attività di vendita al dettaglio e all’ingrosso si fa una ispezione annua”.

In questi anni i media riportano che “diverse attività giudiziarie hanno mostrato l’uso di farmaci veterinari e umani in nero negli allevamenti da animali da reddito, mercato creato dalla complicità tra i diversi attori della filiera”, ma soprattutto, sottolinea il parlamentare Pd, “un punto di debolezza nella catena della tracciabilità dei farmaci è la loro possibile distruzione occasionale, se questa non viene realmente monitorata, in particolare nella fase di distribuzione, quando abbiamo grandi quantitativi di farmaci che transitano”.

Ai Ministri Cova chiede se “siano a conoscenza di attività di commercio all’ingrosso, ditte produttrici di medicinali veterinari e attività di vendita al dettaglio e all’ingrosso, farmacie o parafarmacie, segnalate per avere una anomala distruzione occasionale di farmaci”. E “se gli organi preposti alle ispezioni previste dal Pni abbiano verificato nelle varie strutture che distruzioni di confezioni di medicinali veterinari non siano anomale o siano superiori alla media e superiori alla distruzione occasionale di farmaci umani e possano configurare una possibile commercializzazione nel mercato del nero dei medicinali veterinari”.

Roma, 13 gennaio 2017

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13/01/2017, 18:36
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CAMERA DEI DEPUTATI
On. Paolo Cova parlamentare del Partito Democratico
COMUNICATO STAMPA

On. Cova: “Fava non vuole combattere ​il commercio ​dei farmaci in nero​?​”

L’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd e veterinario buiatra, risponde ad alcune affermazioni, su un’interrogazione da lui presentata ai Ministri della Salute e dell’Interno, fatte dall’assessore all’Agricoltura di Regione Lombardia:
“Fava non ha nemmeno letto la mia interrogazione sui farmaci in nero e la dimostrazione è che confonde ​ i controlli nelle stalle con ​quelli del​la distribuzione​ illecita dei farmaci​. ​Forse teme che si facciano queste verifiche? C​on le sue affermazioni sembrerebbe ​fa​r​ capire di non voler combattere un fenomeno che è il vero danno degli allevatori​ onesti che rispettano la legge​ e dell’agricoltura italiana​”.

Roma, 17 gennaio 2017

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17/01/2017, 16:51
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CAMERA DEI DEPUTATI

On. Paolo Cova parlamentare del Partito Democratico

COMUNICATO STAMPA

On. Cova: “Dal 19 aprile indicazione di origine in etichetta per i prodotti lattiero caseari italiani. Successo del Parlamento e del Ministro”

È stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto che introduce in etichetta l’indicazione obbligatoria dell’origine per i prodotti lattiero caseari in Italia, che scatterà dal 19 aprile 2017, dovrà apparire su tutte le confezioni e si applicherà al latte vaccino, ovicaprino, bufalino e di altra origine animale.

“Non posso che apprezzare un intervento che aspettavo da molto. Dopo anni di attesa questo Parlamento e il Ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina hanno fatto un passo importante per i produttori lattiero caseari italiani e a garanzia dei consumatori”, commenta l’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd.

Il decreto, ricorda Cova, “prevede che il latte o i suoi derivati debbano avere obbligatoriamente l’origine della materia prima in etichetta in maniera chiara, visibile e facilmente leggibile. E se il sistema è una sperimentazione, consente, però, di indicare con chiarezza la provenienza delle materie prime di molti prodotti come il latte Uht, il burro, lo yogurt, la mozzarella, i formaggi e i latticini. Siamo finalmente sulla strada della tutela del vero Made in Italy, come ho auspicato per tanti anni, da quando siedo al Parlamento”, conclude l’esponente Pd.

Roma, 21 gennaio 2017

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21/01/2017, 19:56
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Salute: M5S, “Sfida antibiotico resistenza in Aula. Ministero assente”

Alcuni dati: in Italia 7mila morti l'anno e una media di 27,8 dosi al giorno per mille abitanti

Roma, 23.01.2017 – “Siamo orgogliosi di aver portato in Parlamento con la nostra mozione il tema della lotta all’antibiotico resistenza, definita dall’Onu ‘la più grande sfida della Medicina contemporanea’. Di fronte ad una tematica così importante per il benessere dei cittadini delude constatare che in Aula non era presente alcun rappresentante del Ministero della Salute. Un segnale preoccupante di quelle che sono le vere priorità delle politiche sanitarie di questo Governo”. Lo dichiarano i deputati del M5S a margine della discussione della mozione contro l'antibiotico resistenza che sarà votata domani alla Camera. “Un’emergenza che, secondo alcune stime per difetto, provoca circa 7mila morti l’anno in Italia. Lo sviluppo di batteri resistenti agli antibiotici è la conseguenza dell'uso eccessivo e spesso improprio di questi farmaci, sia umano che negli allevamenti intensivi. Con i nostri comportamenti stiamo selezionando superbatteri e rendendo inefficaci le uniche armi che abbiamo per combatterli.– spiega il deputato 5stelle Matteo Mantero, primo firmatario del provvedimento – L’Italia è uno dei Paesi europei con il più alto consumo di antibiotici, con una media di 27,8 dosi giornaliere per ogni mille abitanti, con punte di dosi ingiustificate, dal punto di vista epidemiologico, soprattutto nelle regioni del Sud, in particolare Campania (32,7), Puglia (30,3) e Calabria (28,4). Tra le più virtuose la Liguria (16,2 dosi giornaliere ogni mille abitanti) e la provincia autonoma di Bolzano (14,4 dosi giornaliere ogni mille abitanti). Il problema della antibiotico resistenza va affrontato a più livelli, evitando prescrizioni facili da parte dei medici di medicina generale, sensibilizzando i pazienti sui rischi legati all'abuso di questi farmaci, garantendo servizi di microbiologia continui in modo da facilitare prescrizioni ospedaliere appropriate. Tra altre proposte del M5S, incentivare allevamenti estensivi e biologici, in modo da garantire il benessere animale, ridurre il rischio di infezioni e il relativo uso di antibiotici, potenziare i controlli in ambito veterinario fino alla fase di distribuzione”.

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23/01/2017, 17:43
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Vino: M5S, fondi Ue bloccati. Ministero fa scena muta

Roma, 24.01.2017 – “Il Ministero delle Politiche Agricole abdica al suo stesso ruolo visto che, interrogato su come intenda risolvere il blocco dei fondi Ue dell’Ocm Vino, fa scena muta su come sulle eventuali strategie messe in campo. Un impasse che rischia di danneggiare le aziende di uno dei settori strategici per l’immagine del Made in Italy all’estero”. Così i deputati del M5S della Commissione Agricoltura commentano la risposta del Ministero delle Politiche Agricole al question time sui fondi europei per la promozione del vino italiano. “Ci scontriamo ancora una volta con un’incapacità politica di cui ne stanno già facendo le spese le tante aziende del settore. Infatti – spiega il deputato 5stelle Filippo Gallinella, promotore dell’interpellanza – il caos sui fondi Ue dell’Ocm vino è stato creato dallo stesso Ministero che, non specificando alcuni parametri nel primo bando, ha generato interpretazioni differenti che hanno dato luogo a una graduatoria, divenuta bersaglio di numerosi ricorsi. Stessa scena per la seconda graduatoria frutto, di un nuovo bando, che voleva correggere il primo, ma oggetto di una nuova ondata di ricorsi su cui dovrebbe pronunciarsi il Tar a fine marzo. Una sentenza che non dà certo una sicurezza alle aziende vincitrici che poi potrebbero trovarsi a dover restituire soldi già spesi”. “A parte la smentita dell’assenza dei tecnici del Ministero agli incontri con le Regioni, non ci è stata data alcuna risposta. Nemmeno su quanto emerso dall’incontro, tardivo, svoltosi ieri con i rappresentanti regionali. Un atteggiamento – concludono i pentastellati - che ci fa pensare che il Governo non sa come risolvere il caos da lui stesso creato".

Area Comunicazione M5S Camera

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24/01/2017, 18:23
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La presentazione del volume al MUSE, giovedì 26 gennaio alle ore 20.30

"In nome dell'orso". Un libro racconta declino e ritorno dell’orso bruno sulle Alpi

Verrà presentato in anteprima italiana al MUSE, giovedì 26 gennaio alle 20.30, il libro “In nome dell'orso. Il declino e il ritorno dell’Orso bruno sulle Alpi. Storia, cronaca, conflitti e sfide”, un fresco di stampa che racconta la storia dell’orso bruno in Trentino e sulle Alpi, dalla sua caduta al suo ritorno. L’autore del volume, Matteo Zeni, guardaparco del Parco Naturale Adamello-Brenta, appassionato e studioso di orsi per lavoro e per passione, presenterà l’opera e dialogherà con il pubblico nel corso della serata; la presentazione sarà intervallata da brevi letture di brani del libro. Un libro sulla storia del difficile e insieme misterioso, intricato e inestricabile rapporto dell’orso con Homo sapiens, ben esemplificato anche dalle vicissitudini del progetto Life Ursus. Un libro che insegna come ci si debba rapportare all’orso e, più sottilmente, come ci si debba rapportare alla paura ancestrale dell’uomo per il selvatico. Edito dalla casa editrice Il Piviere, “In nome dell’orso” è stato realizzato col contributo del MUSE e di Montura Editing.

Se fin dai primordi i grandi carnivori hanno avuto un ruolo primario nel nostro rapporto con la natura, il loro ritorno nei territori della nostra quotidianità è un fatto di pressante attualità, con importanti implicazioni sociali oltre che ambientali. Tra questi carnivori, l’orso bruno è forse il più emblematico: rimasto ancorato agli Appennini centrali con una piccola popolazione, si è storicamente estinto per la caccia sfrenata su gran parte delle Alpi. Per salvarlo, il noto progetto di reintroduzione Life Ursus, in circa 15 anni, ha originato da una decina di animali fondatori una piccola popolazione proprio laddove si aggiravano gli ultimi orsi autoctoni nel Trentino occidentale a fine anni ’90. Un piccolo contingente di orsi in termini demografici, che però ha fatto parlare molto di sé, e che in pochi anni ha generato con risonanza nazionale e perfino internazionale un vasto repertorio di apprezzamenti e critiche, dividendo cittadinanze in pro e contro orso. È dunque nata l'esigenza di far chiarezza, di fornire conoscenza, di recuperare i fatti e la memoria nella loro integrità, di fornire spunti sui perché del progetto di reintroduzione; e semplicemente di informare i cittadini su cosa fare o non fare nei boschi che condividiamo con l’orso. Matteo Zeni ha colto questa esigenza, e in questo libro racconta la caduta e il ritorno dell’orso in Trentino, e dunque sulle Alpi, con un lungo e appassionato resoconto che risponde proprio a questa traboccante mole di quesiti e lacune di conoscenza. Un compendio completo, accattivante e di facile lettura, dove l’autore prende per mano il lettore e in modo avvincente espone i fatti con dovizia di particolari. Il libro è per metà racconto: delle storie, dei protagonisti, degli incontri sul campo, coinvolgente e perfino poetico quando emerge la grande passione e ammirazione per un animale che è ora elevato a fiera quasi mitologica, ora familiare convivente dei boschi intorno casa dell’autore, luoghi su cui la presenza dell’orso spande un’aura seducente e magica. Ed è per metà manuale: sull’orso stesso, sul progetto di reintroduzione, sui comportamenti da tenere, sulle strategie concrete per come possiamo davvero convivere con l’orso. Colpisce il grande equilibrio, tanto nelle posizioni espresse quanto nella lettura dei fatti più delicati, a partire dal famigerato “caso Daniza”, come pure la profusione di dettagli e informazioni forniti non per spirito didascalico, ma per la loro precisa funzionalità al progressivo formarsi, nello scorrere delle pagine, di un quadro completo, sintesi di come la convivenza col plantigrado sia assolutamente possibile, perfino nobile.

L’autore: Matteo Zeni, classe 1977, dal 2002 al 2016 guardaparco presso il Parco Naturale Adamello Brenta (Provincia autonoma di Trento), dal 2017 lavorerà presso il Corpo Forestale Trentino. Affascinato fin dall’infanzia dai suoi “vicini di casa” più misteriosi, gli orsi bruni delle Alpi, da tanti anni ne segue le tracce e ne racconta le vicissitudini, per passione e per lavoro. Vive a Spormaggiore (TN). “In nome dell’orso” è la sua opera prima.

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24/01/2017, 21:44
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Salute: M5S, Ok a nostra proposta contro abuso antibiotici

Roma, 24.01.2017 – “Approvata la nostra mozione contro la resistenza agli antibiotici, un fenomeno che, di questo passo, entro il 2050 potrebbe diventare la prima causa di morte al mondo, con oltre 10 milioni di morti l’anno, più del numero dei decessi attuali per cancro. Ci auguriamo quindi che questo provvedimento sia seguito al più presto da azioni concrete tanto nell’ambito del Sistema Sanitario Nazionale quanto in quello della medicina veterinaria e zootecnia, con controlli dagli allevamenti alla distribuzione”. Lo affermano i deputati del M5S. “Proprio oggi infatti l'Agenzia europea degli animali (Ema) e l'Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa), in un rapporto congiunto sull'utilizzo degli antibiotici negli allevamenti europei, hanno raccomandato di ripensarne l’uso per gli animali, citando proprio l’Italia, insieme alla Spagna, come il paese europeo in cui si vendono più antibiotici – spiegano Marialucia Lorefice e Matteo Mantero, deputati 5stelle della Commissione Affari Sociali – Tra le misure previste dalla mozione 5stelle: la promozione di test di sensibilità agli antibiotici necessari per garantire l’appropriatezza prescrittiva; servizi di microbiologia permanente negli ospedali con i quali poter identificare i livelli di sensibilità e resistenza a singoli antibiotici e coadiuvare i medici prescrittori nella scelta delle terapie più appropriate; campagne informative per i cittadini, per far conoscere i rischi legati ad un uso scorretto degli antibiotici e per educare al corretto uso degli stessi; la dose unica del farmaco, già approvata nella legge di Stabilità 2015, ma mai attuata; l’introduzione della ricetta elettronica veterinaria per monitorarne l’uso negli allevamenti; l'aumento dei controlli veterinari e l’incentivo di allevamenti estensivi e biologici, al posto di quelli intensivi, in grado di tutelare benessere animale e una catena alimentare salutare per i consumatori”.

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