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Una Magistrale, due abilitazioni 
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Ciao,
sul forum "Abilitazione alla professione" ho postato alcune informazioni sul corso di laurea Magistrale in Pianificazione Territoriale Urbanistica offerto dall'Università Federico II di Napoli che consente di sostenere l'esame di stato sia per la professione dell'Agronomo dott. Forestale che dell'Architetto pianificatore.

Mi pare possa essere un'alternativa interessante per ampliare il bacino di utenza a disposizione del professionista.

Il corso, grazie ad una convenzione con l'Unione Nazionale Italiana Tecnici degli Enti Locali ma estesa a tutti, prevede anche un percorso riservato a studenti lavoratori o residenti fuori dalla regione dell'ateneo, grazie al quale è possibile ridurre significativamente le esigenze di frequenza.


07/10/2014, 7:49
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L'abilitazione di Architetto pianificatore permette l'iscrizione a quale albo professionale?

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07/10/2014, 8:25
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L'abilitazione di Architetto pianificatore permette l'iscrizione a quale albo professionale?


Permette di iscriversi all'Ordine degli Architetti settore B. Si diventa pertanto Pianificatori (e non architetti). Ricordo che a norma dell’art. 16 del D.P.R. 328/01, il pianificatore iscritto nella sezione A –settore B spettano le seguenti competenze:
j) la pianificazione del territorio, del paesaggio, dell'ambiente e della città;
k) lo svolgimento e il coordinamento di analisi complesse e specialistiche delle strutture urbane,
territoriali, paesaggistiche e ambientali, il coordinamento e la gestione di attività di valutazione
ambientale e di fattibilità dei piani e dei progetti urbani e territoriali;
l) strategie, politiche e progetti di trasformazione urbana e territoriale.”

Esulano dal campo professionale del Pianificatore le competenze attribuite agli altri settori della sezione A ed in particolare:
1) la progettazione architettonica ed edilizia in genere,
2) la progettazione strutturale ed impiantistica,
3) le operazioni di estimo,
4) qualsiasi altra competenza non direttamente riconducibile a quelle previste dal secondo comma
dell’art. 16 del Decreto 328/01.

Il campo d'azione dei pianificatori (cosi' come dei paesaggisti) pertanto è piuttosto ristretto !
Il Dottore Agronomo ha un campo d'azione ben piu' ampio che ricomprende quello che puo'fare il pianificatore,il paesaggista, il geometra e l'agrotecnico/perito agrario.
Io valuterei bene prima di sostenere due esami di abilitazione, due iscrizioni (pagare due quote d'iscrizione annuali), anzichè una sola che ricomprende tutto.


07/10/2014, 8:45
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Alcune precisazioni.

Qui parliamo di un'opportunità per i laureati triennali e magistrali delle materie afferenti all'agraria non di laureati in ingegneria ed architettura.

Pertanto, se si è in possesso dell'abilitazione quale agronomo (e ripeto non architetto o ingegnere), il Corso in questione offre l'opportunità di fare l'esame di stato di architetto pianificatore (quindi sezione A = lauree magistrali - settore B = pianificazione territoriale ed ambientale). Se si è in possesso di una laurea triennale ti offre la possibilità di abilitarti sia come agronomo che come architetto pianificatore.

Se fossi un architetto o un ingegnere, probabilmente farei questo corso per approfondire le mie conoscenze in urbanistica (che appunto per gli architetti e gli ingegneri sono alquanto parche; una ventina di crediti o poco più) non certo per avere un'abilitazione che già possiedo.

Viceversa se sono agronomo dott. forestale il corso mi offre l'accesso ad un'abilitazione in più, oltretutto in una materia, l'urbanistica appunto, con cui molto spesso ho già a che fare nell'attività professionale senza poterne cogliere i frutti.

Non mi pare che oggi l'agronomo possa firmare un piano territoriale, un piano urbanistico generale o comunale che dir si voglia, né un piano attuativo, una lottizzazione convenzionata, un peep, un pip, etc. Altrettanto non mi pare possa dare consulenze nella materia urbanistica ... che da quando sono comparsi piano casa, infiniti decreti sviluppo, e la miriade di forme incentivate di trasformazione edilizia, sono diventate frequentissime, sia per i privati che per i comuni. Non mi pare che l'agronomo oggi sia chiamato quale esperto peritale o ctu nelle numerosissime controversie che nelle varie sedi giudiziarie coinvolgono l'urbanistica ed il diritto all'edificazione. Non mi pare che l'agronomo oggi assuma le funzioni di responsabile degli uffici urbanistici dei comuni ed altri enti territoriali.
Mi fermo qui perché la lista è lunga.

E' chiaro che l'estimo ad una persona che è già abilitata agronomo serve a ben poco. Gli interessa molto di più la pianificazione e tutto il mondo delle valutazioni ambientali, strategiche, di impatto e di incidenza.

Sarà una deformazione (e forse il mio nick lo evidenzia) ma per me l'urbanistica è una cosa profondamente diversa dall'ingegneria. Ancor più dall'architettura visto che gli architetti non possono neanche progettare le strade, gli impianti urbani e tutti gli elementi che compongono una città (non credo facciano neanche un esame su tali materie).
Viceversa sono proprio gli agronomi ed i geologi che, in un'epoca in cui grande importanza assumono il risparmio nel consumo di suolo, la lotta ai cambiamenti climatici e la sicurezza degli insediamenti antropici, possono svolgere un ruolo ben più significativo nelle materie del governo del territorio dei comuni architetti/ingegneri.

Forse un giorno ci arriverà anche il legislatore a capire che l'urbanistica e la pianificazione non sono disegno ma appartengono ad una disciplina complessa e multidimensionale cui la semplice laurea in architettura non ti prepara.

Nel frattempo contiamo almeno su committenti illuminati che sappiano scegliere a chi rivolgersi.


07/10/2014, 19:40
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Salve,

faccio un UP a questo thread per dare il link al bando di questo anno che scade il 23 ottobre.

Bando PTUPA

Saluti


06/10/2015, 23:47
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Formazione: Dott.Agronomo
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Non mi pare che oggi l'agronomo possa firmare un piano territoriale, un piano urbanistico generale o comunale che dir si voglia, né un piano attuativo, una lottizzazione convenzionata, un peep, un pip, etc. Altrettanto non mi pare possa dare consulenze nella materia urbanistica ... che da quando sono comparsi piano casa, infiniti decreti sviluppo, e la miriade di forme incentivate di trasformazione edilizia, sono diventate frequentissime, sia per i privati che per i comuni. Non mi pare che l'agronomo oggi sia chiamato quale esperto peritale o ctu nelle numerosissime controversie che nelle varie sedi giudiziarie coinvolgono l'urbanistica ed il diritto all'edificazione. Non mi pare che l'agronomo oggi assuma le funzioni di responsabile degli uffici urbanistici dei comuni ed altri enti territoriali. Mi fermo qui perché la lista è lunga.


Rispondo solo ora per dire che tutti i tuoi "non mi pare" non sono formalmente corretti. Ci sono diversi agronomi che si occupano di tutti gli aspetti che citi, una circolare CONAF che adesso non riesco a ritrovare, dice che addirittura molti piani potrebbero non essere legittimi se non vi è la presenza nel team di un dottore agronomo, in quanto gli aspetti riguardanti il territorio rurale, ed extraurbano in genere, non sono presenti nelle normative di attribuzione delle competenze di altre professioni.

Che poi la presenza degli agronomi nel settore sia limitata per una politica ordinistica che rema in senso contrario (ad Expo' siamo progettisti del cibo...non del territorio), che molti non abbiano una gran preparazione in questo ambito a causa di università orientate piu' alla ricerca che alla formazione, che molti abbiano paura di andare a toccare consuetudini ed interessi consolidati .... è un altro paio di maniche, per questo non ti pare che (tutti i non mi pare qui sopra).... ma formalmente l'agronomo possiede tutte le competenze di legge per intervenire in urbanistica al pari o meglio di altre categorie.


07/10/2015, 10:08
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Chiedo scusa se non sono stato chiaro.

L'agronomo firma il piano (e lo deve fare per forza per Legge) in qualità di redattore della carta dell'uso agricolo del suolo (ovvero l'analogo elaborato previsto dalla legislazione urbanistica regionale locale).

Ciò che io intendevo è che non può firmarlo in qualità di progettista del piano. Ciò è consentito solo a: Ingegneri, Architetti, Pianificatori Territoriali.

All'agronomo, così come il geologo, è riservata, nella pianificazione urbanistica, una funzione ancillare nel senso che il loro apporto è necessario ma non sufficiente.

Di fatto ciò si risolve in compensi assolutamente irrisori rispetto alla parcella competente al pianificatore ed in un ruolo analitico privo di possibilità progettuali.

Se questo poteva andar bene quando la norma fu promulgata e concetti come consumo di suolo, sostenibilità ecologica, ed impronta ecologica erano sconosciuti, credo oggi non sia più così.

Ecco perché una Laurea Magistrale che consente l'iscrizione ad entrambi gli ordini professionali (architetti pianificatori e dottori agronomi) costituisce un'occasione interessante sia per chi ha una triennale e deve scegliere il percorso di completamento degli studi che per chi già laureato magistrale vuole una seconda laurea che migliori le sue prospettive lavorative.


07/10/2015, 17:31
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Tecmn credo faccia riferimento a questa circolare del CONAF ( http://www.conaf.it/sites/default/files ... schiva.pdf ) che, se non sbaglio (la vidi anch'io ma ora non ricordo di preciso il contenuto) si riferisse alla competenza esclusiva degli agronomi e forestali per: attività di pianificazione, progettazione, direzione lavori, valutazione e della consulenza nel settore selvicolturale.

Ora, non essendomi mai interessato di pianificazione non saprei dire se questa circolare possa riguardare ciò cui fa riferimento Urbanista o, almeno, parte di quel settore: mi sembra di capire che la pianificazione riguardante l'ambito selvicolturale sia esclusiva degli agronomi, stando a quanto riportato in premessa dalla circolare citata ("Va innanzitutto premesso, come di seguito analizzato, che la giurisprudenza amministrativa ha avuto modo di chiarificare, con orientamento ormai consolidato, che nel panorama delle professioni che hanno competenze in materia ambientale e paesaggistica o territoriale, unicamente i dottori agronomi e dottori forestali annoverano la competenza nel settore selvicolturale  (ovvero in materia boschiva e forestale) il quale, pertanto, in assenza di equivalenti competenze di altri ordinamenti professionali, va ritenuto di natura esclusiva").

Ciò significa che un agronomo/forestale che abbia competenze in quel settore non avrebbe bisogno di frequentare un corso specifico per vedersele riconosciute (almeno nel settore della panificazione riguardante l'ambito selvicolturale) e, anzi, sarebbe l'unica figura professionale che potrebbe occuparsene. Ciò significa, per esempio, che se una pubblica amministrazione preferisse, ad un agronomo/forestale, un altro professionista, tipo un architetto pianificatore, il primo avrebbe buone chance di vincere un eventuale ricorso....


07/10/2015, 20:15
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Da circolare conaf: "G.1 Confronto con le categorie Ordinistiche

Dall’esame delle competenze relative ad altre categorie ordinistiche (iscritti all’Albo degli
architetti, pianificatori paesaggisti conservatori; iscritti all’Albo dei geologi; iscritti all’Albo degli
ingegneri) risulta pacificamente che tali diverse categorie professionali vantano competenze in
materia ambientale e paesaggistica o territoriale, pur tuttavia queste od altre professioni non
hanno una definita e puntuale competenza proprio nella materia forestale, differentemente
dall’ordinamento dei dottori agronomi e dottori forestali. Non a caso, infatti, mai appare tra le
competenze degli ordinamenti delle citate categorie un positivo riferimento alla materia boschivo
– forestale e, certamente, il più generale riferimento a competenze in materia ambientale o
paesaggistica o territoriale non autorizza a ritenere inclusa in detto generale ed ampio riferimento
proprio la specifica competenza forestale, tanto più a fronte della riserva a   favore dei   dottori
agronomi e dottori forestali sancita dalle Corti Amministrative."

"H. CONCLUSIONI
L’attuale quadro normativo e giurisprudenziale di riferimento nell’ambito delle professioni
regolamentate e non, rispetto alle competenze nel settore selvicolturale (o boschivo, o
forestale) di cui all’oggetto è riferibile, in via esclusiva, alle figure professionali degli iscritti
all’albo dei dottori agronomi e dei dottori forestali relativamente ai titoli professionali di
dottore agronomo‐dottore forestale e di agronomo e forestale iunior iscritti nelle rispettive
sezioni A e B dell’albo.
Analogamente lo scrivente Consiglio Nazionale diffida le Stazioni Appaltanti in indirizzo a
conferire incarichi nel rispetto della normativa Vigente.
Pertanto lo scrivente Consiglio Nazionale richiama tutti gli Ordini territoriali a vigilare (così
come previsto dall’art. 13 della L. 3/1976 e smi) sul corretto affidamento di incarichi inerenti
materie forestali e quant’altro specificato, segnalando ogni abuso della professione alle autorità
competenti.
IL RIFERIMENTO IN UN REGOLAMENTO O BANDO DI CONCORSO A CATEGORIE
PROFESSIONALI CHE SECONDO LA LEGGE PROFESSIONALE CORRISPONDENTE NON PREVEDE LE
COMPETENZE PER L’ESERCIZIO DELL’ATTIVITA’ PROFESSIONALE CONCORRE NELLA
DETERMINAZIONE DELL’ESERCIZIO ABUSIVO DI PROFESSIONE."

Saluti


07/10/2015, 20:18
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No io mi riferivo ad una circolare riguardante la pianificazione urbanistica/territoriale (e non quella forestale che al limite è solo un tassello).
Nel frattempo l'ho trovata, è del 2010 ma ovviamente ancora piu' che valida.

Link: http://www.conaf.it/sites/default/files ... 1.2010.pdf" target="_blank" target="_blank

Vi invito a leggerla e a commentare se ritenete (in particolare la parte a) competenze condivise con alter categorie)

Buona serata


07/10/2015, 20:43
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