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Acido ossalico sublimato contro la varroa 
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Salve, primo post da queste parti (appena presentato).

Sono curioso di sapere se altri usano l'AO sublimato e con quali risultati.
Noi lo usiamo da tre anni come metodo unico (niente piu' Api Life Var, AO gocciolato o altra roba), tanto come tampone estivo che per chiudere in novembre. Trattamenti ripetuti ad oltranza, fino a caduta zero, intervallo di quattro giorni.
Nessuna perdita invernale (una trentina di famiglie), varroa molto contenuta (quest'anno).
Usiamo il sublimatore con ventolina (batteria leggera), usato da dietro le arnie (lato monte).
E con molta cautela: maschera per vapori organici, tuta, trattamento serale con brezza di monte, conteggio varroe con mascherina leggera.
Come con tutti gli acidi organici, con l'AO non si scherza.
Commenti ?


25/08/2009, 15:12
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ciao!! innanzi vorrei sapere se quello nella foto è un falco... è da tempo che vorrei imparare a trattare con i falchi, appena trasloco non mancherò...
per quanto riguarda l'ossalico, sicuramente è efficace però è un po' tossico. giustamente tu usi tutte le più corrette misure di sicurezza (maschera tuta e altro) ma alle piccole apine diminuisce drasticamente l'aspettativa di vita. sul fatto di sublimare o sgocciolare sono d'accordissimo con te, io ho comprato il sublimox e mi ci trovo alla grande. però secondo me troppi trattamenti di ossalico non vanno bene perchè si crea resistenza da parte delle varroe (a differenza dei prodotti "naturali" che su pur la creano decisamente in maniera ridotta), quindi se adesso fai un bel lavoro di pulizia varroa contemporaneamente stai selezionando ceppi di varroa sempre più resistenti :o ..

questo è ciò che penso, fermo restando che la mia esperienza di apicoltore è ancora molto limitata..


aspetto notizie del falco ;)


25/08/2009, 16:00
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yuvan ha scritto:
ciao!! innanzi vorrei sapere se quello nella foto è un falco... è da tempo che vorrei imparare a trattare con i falchi, appena trasloco non mancherò...

E' una qualche varieta' di poiana, catturata nel mio pollaio due volte di fila, (a distanza di una settimana), e trattenuta per gli artigli.
Vista da vicino, dire che e' bellissima non le rende giustizia (ok, la gallina non e' d'accordo).
Siccome c'e' una rete di due metri, cercava inutilmente di planare via e cosi' l'ho presa. Inutile dire che si voleva fare una delle mie galline, senza successo.
Catturata, sgridata, fotografata e liberata. Ho provato ad offrirle un po' di mortadella, ma ha rifiutato sdegnata. Piu' vista, ma qui e' pieno.
Btw, ho fatto varie esperienze di volo libero col deltaplano insieme alle poiane, sono ottimi indicatori di termiche.
Cita:
per quanto riguarda l'ossalico, sicuramente è efficace però è un po' tossico. giustamente tu usi tutte le più corrette misure di sicurezza (maschera tuta e altro) ma alle piccole apine diminuisce drasticamente l'aspettativa di vita.

Dissento, vale solo per il gocciolato. Nel 2007 un esperto apicoltore di queste parti ha sterminato 30 famiglie col gocciolato ripetuto, preso dal panico varroa. Invece supportano bene il sublimato, l'anno scorso siamo arrivati a 12 trattamenti ripetuti su due famiglie particolarmente infestate (1000 varroe/giorno). Si sono salvate.
Cita:
sul fatto di sublimare o sgocciolare sono d'accordissimo con te, io ho comprato il sublimox e mi ci trovo alla grande. però secondo me troppi trattamenti di ossalico non vanno bene perchè si crea resistenza da parte delle varroe (a differenza dei prodotti "naturali" che su pur la creano decisamente in maniera ridotta), quindi se adesso fai un bel lavoro di pulizia varroa contemporaneamente stai selezionando ceppi di varroa sempre più resistenti :o ..

Dissento anche qui, la resistenza si crea coi prodotti chimici che agiscono sulla fisiologia interna della varroa (fluvalinate, amitraz, etc.), si tratta di farmacoresistenza. L'AO si mangia il calcio della corazza cheratinosa, e finche' le varroe non si fanno il cappotto di kevlar, non vedo possibilita' di resistenza. Invece il gocciolato se lo ciucciano attraverso l'emolinfa delle api, che lo pagano con un avvelenamento.


25/08/2009, 17:32
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ciao renzo,
..che bei posti dove abiti! ho guardato le foto sul tuo sito.
io temo molto il cappotto di kevlar, che non è un'assurdità, perchè lo spirito di sopravvivenza e di adattamento, come tutte le creature, ce lo hanno anche le varroe. sicuramente un prodotto sistemico accelera i tempi, ma non possiamo mica pensare ad una apicoltura che muoia con noi, e guardando un po' in là non vedo grandi prospettive a sublimare 25 grammi circa di AO per arnia... sono convinto che la soluzione alla varroa non sia l'accanimento con l'AO, anche in altri settori curare i parassiti in questo modo non porta a buone cose.



forse è scritto nel sito ma non ho letto tutto, lavorate con le carniche? come vi trovate? io vorrei prenderne il prossimo anno ma non ne sò nulla

ciao


25/08/2009, 20:20
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Ciao,
circa l'AO secondo me il concetto di quantita' e' del tutto relativo, mancando i termini di paragone. Anche perche' nelle arnie trattate non se ne trova traccia visiva e questo dovrebbe significare che le api asportano i microcristalli.
Sono troppi x grammi di AO, x striisce di Apistan, x ml di acido formico o x tavolette di Api Life Var ?
O per assurdo, se prendi le pinzette e sistematicamente schiacci le varroe addosso alle api, sviluppano resistenza alle pinzette ?
C'e' differenza fra effetti farmacologici e semplice corrosione chimica o meccanica.

Noi usiamo api locali che sono ibridi, ma da due anni puntiamo sulla carnica (introducendo qualche regina acquistata in Val di Fiemme) in quanto piu' adatta al clima alpino, rispetto alla ligustica. Usiamo alcune arniette Apidea per garantirci un po' di regine di ricambio.
La carnica sverna su glomere piu' piccolo, ma e' piu' veloce nella ripresa primaverile, rendendo le famiglie pronte in tempo per l'acacia.
E' un trend che si sta diffondendo in Trentino negli ultimi anni anche secondo la considerazione che c'e' stato un generale scadimento nella qualita' delle api (produzione e resistenza alle malattie), ed e' imputato alla troppa ibridazione dall'esterno con specie non adatte ad una stagione produttiva piuttosto breve.


26/08/2009, 9:21
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ciao,
renzo ha scritto:
Sono troppi x grammi di AO, x striisce di Apistan, x ml di acido formico o x tavolette di Api Life Var ?

si, è tutto troppo.
in indonesia, paese d'origine della varroa, le api hanno la capacità di staccarsele a vicenda, e quindi ci convivono abbastanza pacificamente. mentre da noi le capacità mimetiche della varroa la fanno da padrone. sono convinto che la soluzione al problema sia appunto la selezione di ceppi di api in grado di pulirsi da sole.
renzo ha scritto:
prendi le pinzette e sistematicamente schiacci le varroe addosso alle api, sviluppano resistenza alle pinzette ?

sarebbe la cosa migliore fosse possibile. l'effetto meccanico di asportazione manuale non è minimamente paragonabile all'effetto "meccanico" di corrosione chimica dello scudo chitinoso, con AO, della varroa.
immagino che tu sappia bene cosa sia l'acido ossalico, ma per chi non lo sapesse metto questo link... http://it.wikipedia.org/wiki/Acido_ossalico" target="_blank" target="_blank" target="_blank
...è un acido altamente nocivo, sia per noi che per loro che per la natura. secondo me non c'è nemmeno il dubbio. meno si usa meglio è!
io metterei un punto e andrei a capo, perchè siamo diametralmente opposti su questo argomento, e non credo che tu ne userai meno e io sicuro che non ne userò di più.

renzo ha scritto:
Usiamo alcune arniette Apidea per garantirci un po' di regine di ricambio.

... quest'anno è stato il primo anno che ho sentito un po' di più il peso del costo delle regine... mi insegni come fai tu per allevarle? non voglio venderle (per ora) ma giusto assicurarmi il mio fabbisogno

grazie a presto


26/08/2009, 13:29
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Non credo di essere in grado di insegnare alcunche', ma avere qualche regina di scorta e' semplice, se il numero e' limitato.
Da quest'anno usiamo le Apidea, ma qualsiasi arnietta in miniatura va bene.
Abbiamo i dintorni del maso disseminati di arniette.
In pratica le popoli con un po' di api, circa l'equivalente di un bicchiere. E' comodo prelevarle dagli sciami primaverili, proprio con un bicchiere.
Poi si mette l'arnietta in cantina al fresco per tre giorni, altrimenti le api tornano all'alveare di origine.
Quindi ci infili una cella reale matura (a 2-3 giorni dalla nascita). Occhio a trattarla bene e non capovolgerla.
Le arniette vanno sempre nutrite con candito, perche' globalmente hanno una popolazione sotto soglia di sopravvivenza.
Quando serve (es. noi abbiamo sostituito le vecchie regine 2007 rimaste) si preleva la regina con gabbietta e tre nutrici, e si inserisce nella famiglia voluta col giochino del tappo di candito. Se questa ha una vecchia regina, si mette nell'arnietta, cosi' se va male qualcosa, e' sempre disponibile.

Insomma il concetto e' di avere micro-nuclei in cui si mettono celle reali e da cui si prelevano regine feconde (dopo averne notato la deposizione).

Risulta ovvio che questo giro viene bene in primavera, nel periodo di sciamatura. Pero' si puo' fare anche piu' tardi, a seconda della disponibilita' di celle reali.

Altri sistemi prevedono di dividere famiglie forti (es. per isolare in una tutta la covata opercolata e beccare la varroa che esce) o famiglie che hanno sciamato per fare nuclei. In generale si producono nuove famiglie, ma si possono anche usare per prelevare regine.
Una famiglia orfana si rifa' le celle reali, ed il gioco continua (finche' la stagione ha fuchi in giro). Queste celle di solito sono parecchie, il problema e' che la prima regina che nasce uccide le sorelle. La tecnica e' di misurare bene i giorni, e prelevare le celle (da mettere nelle arniette) *prima* che una regina nasca.

Purtroppo le famiglie delle arniette sono a perdere, il numero ridotto non gli fa passare l'inverno. Ho intenzione di provare a metterle in un locale caldaia con sfiato sull'esterno (in primavera servono regine, capita che famiglie restino orfane).


26/08/2009, 14:23
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yuvan ha scritto:
in indonesia, paese d'origine della varroa, le api hanno la capacità di staccarsele a vicenda,

Anche in Serbia a quanto pare http://www.brnda.com/Beefightingvaroa/t ... fault.aspx


26/08/2009, 15:18
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C'e' anche la versione in inglese http://www.brnda.com/Beefightingvaroa/t ... fault.aspx


26/08/2009, 15:31
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non sapevo della serbia! e che bello il filmato, da soddisfazione!!!
ne avevo letto ma mai visto filmato, veramente bello.
mi pare che quello sia un cammino interessante da intraprendere. secondo te è una cosa fattibile in italia?
magari importando alcune regine da là.. anche se chissà che altre malattie ci potremmo portare dietro. io avevo pensato dall'indonesia, però ho anche letto che producono meno e sono più incazzose.. certo che senza varroa si potrebbero fare di quelle produzioni che solo apicoltori con i capelli bianchi ricordano.

grazie per gli utili consigli sulle regine, il prossimo anno proverò sicuramente questa tecnica. ero inibito perchè pensavo di dover cogliere larve innestare cupolini... invece innestando direttamente celle reali prese da altre famiglie mi sembra una cosa anche alla mia portata.


26/08/2009, 17:28
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