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Esperienze personali lombricoltura 
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Iscritto il: 24/11/2016, 16:29
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Grazie per i consigli e per "l'avvertimento" del 90 % di mortalità di impresa :D
Mi interesserebbe ancora sapere qual è la produzione media per mq che riuscite ad ottenere ed il prezzo di mercato dell'humus. E dato che sostieni che c'è un'altissima moria di imprese secondo voi da cosa dipende?


02/12/2016, 12:58
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Io quel dato lo sfrutterei a mio favore e cioè :
come tutti sappiamo fare impresa in italia non è semplice e la fiscalità non ci aiuta quindi visto che come gestione non è troppo impegnativa ( rispetto ad altri allevamenti ) almeno finché non ingrani fallo come " plus" oltre al lavoro che già hai .
Quando vedi la richiesta e ti sei fatto un giro di clienti allora puoi decidere di vivere con questa attività .
Ovviamente non puoi partire con molti mq proprio perché devi valutare molte cose e devi mantenere comunque un altro lavoro per avere le spalle coperte ;) .


02/12/2016, 15:02
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Formazione: perito agrario
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Hahahahaha fosse cosi semplice.
Come scrivevo prima ci sono molti metodi e ognuno pensa che il suo sia il migliore.
Dovrebbe esserci un topic aperto dal moderatore in cui si accennano a delle produzioni, ma francamente a me risulta poco chiaro, forse tu riesci a trovare i dati che cerchi.


02/12/2016, 20:19
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Formazione: Laurea Economia
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LombriBoss ha scritto:
Io quel dato lo sfrutterei a mio favore e cioè :
come tutti sappiamo fare impresa in italia non è semplice e la fiscalità non ci aiuta quindi visto che come gestione non è troppo impegnativa ( rispetto ad altri allevamenti ) almeno finché non ingrani fallo come " plus" oltre al lavoro che già hai .
Quando vedi la richiesta e ti sei fatto un giro di clienti allora puoi decidere di vivere con questa attività .
Ovviamente non puoi partire con molti mq proprio perché devi valutare molte cose e devi mantenere comunque un altro lavoro per avere le spalle coperte ;) .


Mi sembrano consigli pieni di buon senso

_________________
«Dubito ci siano molti altri animali che abbiano giocato un ruolo così importante nella storia del pianeta come i lombrichi», Charles Darwin
LombricolturaBellaFarnia www.lombricolturabellafarnia.it
Twitter:@lombricolturabf
FB: lombricoltura.bellafarnia


06/12/2016, 17:30
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Iscritto il: 09/03/2011, 15:29
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Località: Bella Farnia, Sabaudia
Formazione: Laurea Economia
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Negli ultimi tre anni il numero di produttori di vermicompost iscritti nel registro dei fertilizzanti è raddoppiato. E questo è un dato oggettivo, facilmente verificabile. Non una valutazione personale. Vuol dire che se portata avanti con criterio la lombricoltura può offrire reali possibilità. Il fatto che non ci siano particolari barriere all’ingresso e che in molti, anche quelli che farebbero meglio dedicandosi ad altro, intraprendano questa attività senza ottenere risultati nulla toglie al potenziale che la lombricoltura può offrire se praticata nel giusto modo.

Tra gli allevatori c’è chi non distingue le specie che alleva considerando diversi il rosso californiano e gli Eisenia Fetida e Andrei (il primo è il nome con cui nel linguaggio comune vengono genericamente indicate le altre due specie); chi sostiene che le specie impiegate per il vermicompostaggio vivano 15 anni, quando basta prendere un testo di biologia dedicato per verificare che la speranza di vita è di 18 mesi; o chi, ancora, che dall’accoppiamento possano nascere 20 lombrichi, quando la media scientificamente rilevata va da 2 a 4; o, infine, che le lettiere vadano periodicamente rivoltate confondendo il processo di compostaggio con il vermicompostaggio. Si capisce bene che con questo grado di approssimazione ottenere risultati è davvero improbabile.

Altro discorso è invece quello di investire dapprima sulla formazione, approfondendo tutti gli aspetti: da quelli legati all’attività produttiva fino alla commercializzazione, e poi valutare con un business plan alla mano se il caso o meno di investire su questo tipo di allevamento. In questo modo non si eliminano certo i rischi di fallire ma se ne riducono in modo considerevole le probabilità.

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Ultima modifica di ingenuus il 07/12/2016, 12:33, modificato 1 volta in totale.

correzione refuso



07/12/2016, 12:31
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Iscritto il: 09/11/2013, 0:27
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Formazione: laureata in tecnologie delle produzioni animali e sicurezza degli alimenti
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Ciao, ti racconto l'esperienza mia e dei miei soci.
Noi siamo partiti nel 2011, quando ancora la lombricoltura non era tornata di "moda". Naturalmente prima di investire in 100 mq abbiamo cercato di informarci e di visitare qualche allevamento, ma in realtà abbiamo trovato poca informazione e soprattutto nessuno era disponibile a farci vedere il proprio allevamento.
Alla fine siamo partiti e dopo 5 anni dai 100 mq iniziali siamo a 4000 mq.
Ammetto che noi siamo fortunati perchè siamo "figli d'arte" (tutti e 4 siamo figli di allevatori bovini e lavoriamo in azienda) per cui inizialmente abbiamo utilizzato i macchinari delle nostre aziende agricole e la materia prima non ci manca.
Onestamente penso , considerando la mia esperienza personale; è giusto prima informarsi bene, valutare, cercare di visitare più allevamenti possibili, perchè ognuno ha il suo metodo ed imposta l'allevamento secondo le sue esigenze, ma poi "buttati", con un investimento contenuto, per capire come funziona devi provare sulla tua pelle cosa significa fare lombricoltura, perchè a parole, leggendo sui libri, frequentare corsi , ecc sembra tutto o troppo facile o troppo difficile, ma secondo me non riuscirai mai a capire se non provi, naturalmente non ti dico di provare con 1000 mq.

_________________
Giulia Caramaschi
Agrilombricoltura Terra Viva
info@agrilombricolturaterraviva.it
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09/12/2016, 10:57
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Messaggi: 677
Località: Montescaglioso provincia di Matera
Formazione: perito agrario
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ingenuus ha scritto:
Negli ultimi tre anni il numero di produttori di vermicompost iscritti nel registro dei fertilizzanti è raddoppiato. E questo è un dato oggettivo, facilmente verificabile. Non una valutazione personale. Vuol dire che se portata avanti con criterio la lombricoltura può offrire reali possibilità. Il fatto che non ci siano particolari barriere all’ingresso e che in molti, anche quelli che farebbero meglio dedicandosi ad altro, intraprendano questa attività senza ottenere risultati nulla toglie al potenziale che la lombricoltura può offrire se praticata nel giusto modo.

Tra gli allevatori c’è chi non distingue le specie che alleva considerando diversi il rosso californiano e gli Eisenia Fetida e Andrei (il primo è il nome con cui nel linguaggio comune vengono genericamente indicate le altre due specie); chi sostiene che le specie impiegate per il vermicompostaggio vivano 15 anni, quando basta prendere un testo di biologia dedicato per verificare che la speranza di vita è di 18 mesi; o chi, ancora, che dall’accoppiamento possano nascere 20 lombrichi, quando la media scientificamente rilevata va da 2 a 4; o, infine, che le lettiere vadano periodicamente rivoltate confondendo il processo di compostaggio con il vermicompostaggio. Si capisce bene che con questo grado di approssimazione ottenere risultati è davvero improbabile.

Altro discorso è invece quello di investire dapprima sulla formazione, approfondendo tutti gli aspetti: da quelli legati all’attività produttiva fino alla commercializzazione, e poi valutare con un business plan alla mano se il caso o meno di investire su questo tipo di allevamento. In questo modo non si eliminano certo i rischi di fallire ma se ne riducono in modo considerevole le probabilità.


Vero, i numeri sono aumentati, ma tranne quattro gatti nessun altro ha disponibilità di humus. Siamo stati contattati da aziende biodinamiche che cercavano humus, tranne pochissime realtà, mi dicevano, che tanti non hanno neanche idea di com'è fatto l'humus. Noi invece se ne avessimo avuto anche altri 6.000 ql da vendere, avremmo venduto tutto. In effetti da un mese a questa parte prendiamo prenotazioni per le consegne da febbraio in poi per le semine sulle leguminose e da marzo in poi sulle orticole, oliveti, vigneti e frutteti in genere.
Per il resto sul mio sito ho pubblicato un articolo un paio di anni fa dove spiego chiaramente cosa sono i rossi californiani, addirittura in alcune pubblicazioni scientifiche americane è considerato il rosso californiano solo l'eisenia fetida, in altre a volte rientra anche l'andrei, a volte troverete scritto anche tiger worm riferito sempre all'eisenia fetida, l'articolo che ho scritto toglie ogni dubbio in proposito essendo frutto di mesi di ricerche.
Per il resto quindici anni sono effettivamente troppi per la vita del lombrico, in genere ho trovato relazioni scientifiche che parlano di 18/24 mesi, personalmente sto portando avanti una sperimentazione per verificare la veridicità di tante affermazioni che come un mantra tante persone danno veritiere.
Per certo posso dire che le tabelle riportate su internet riguardo le produzioni di humus sono falsate in positivo, con una Università abbiamo concordato che possono fare tirocinio formativo studenti sia della facoltà di agraria e sia quelli della facoltà di biologia e in quell'occasione assistito dai ragazzi e dai professori faremo degli studi approfonditi su tante cose che non mi convincono.
Cordialmente un saluto a tutti.
Eustachio


09/12/2016, 20:28
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redcif ha scritto:
ingenuus ha scritto:
Negli ultimi tre anni il numero di produttori di vermicompost iscritti nel registro dei fertilizzanti è raddoppiato. E questo è un dato oggettivo, facilmente verificabile. Non una valutazione personale. Vuol dire che se portata avanti con criterio la lombricoltura può offrire reali possibilità. Il fatto che non ci siano particolari barriere all’ingresso e che in molti, anche quelli che farebbero meglio dedicandosi ad altro, intraprendano questa attività senza ottenere risultati nulla toglie al potenziale che la lombricoltura può offrire se praticata nel giusto modo.

Tra gli allevatori c’è chi non distingue le specie che alleva considerando diversi il rosso californiano e gli Eisenia Fetida e Andrei (il primo è il nome con cui nel linguaggio comune vengono genericamente indicate le altre due specie); chi sostiene che le specie impiegate per il vermicompostaggio vivano 15 anni, quando basta prendere un testo di biologia dedicato per verificare che la speranza di vita è di 18 mesi; o chi, ancora, che dall’accoppiamento possano nascere 20 lombrichi, quando la media scientificamente rilevata va da 2 a 4; o, infine, che le lettiere vadano periodicamente rivoltate confondendo il processo di compostaggio con il vermicompostaggio. Si capisce bene che con questo grado di approssimazione ottenere risultati è davvero improbabile.

Altro discorso è invece quello di investire dapprima sulla formazione, approfondendo tutti gli aspetti: da quelli legati all’attività produttiva fino alla commercializzazione, e poi valutare con un business plan alla mano se il caso o meno di investire su questo tipo di allevamento. In questo modo non si eliminano certo i rischi di fallire ma se ne riducono in modo considerevole le probabilità.


Vero, i numeri sono aumentati, ma tranne quattro gatti nessun altro ha disponibilità di humus. Siamo stati contattati da aziende biodinamiche che cercavano humus, tranne pochissime realtà, mi dicevano, che tanti non hanno neanche idea di com'è fatto l'humus. Noi invece se ne avessimo avuto anche altri 6.000 ql da vendere, avremmo venduto tutto. In effetti da un mese a questa parte prendiamo prenotazioni per le consegne da febbraio in poi per le semine sulle leguminose e da marzo in poi sulle orticole, oliveti, vigneti e frutteti in genere.
Per il resto sul mio sito ho pubblicato un articolo un paio di anni fa dove spiego chiaramente cosa sono i rossi californiani, addirittura in alcune pubblicazioni scientifiche americane è considerato il rosso californiano solo l'eisenia fetida, in altre a volte rientra anche l'andrei, a volte troverete scritto anche tiger worm riferito sempre all'eisenia fetida, l'articolo che ho scritto toglie ogni dubbio in proposito essendo frutto di mesi di ricerche.
Per il resto quindici anni sono effettivamente troppi per la vita del lombrico, in genere ho trovato relazioni scientifiche che parlano di 18/24 mesi, personalmente sto portando avanti una sperimentazione per verificare la veridicità di tante affermazioni che come un mantra tante persone danno veritiere.
Per certo posso dire che le tabelle riportate su internet riguardo le produzioni di humus sono falsate in positivo, con una Università abbiamo concordato che possono fare tirocinio formativo studenti sia della facoltà di agraria e sia quelli della facoltà di biologia e in quell'occasione assistito dai ragazzi e dai professori faremo degli studi approfonditi su tante cose che non mi convincono.
Cordialmente un saluto a tutti.
Eustachio

Bene, aspettiamo aggiornamenti

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12/12/2016, 17:39
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redcif ha scritto:
ingenuus ha scritto:
Negli ultimi tre anni il numero di produttori di vermicompost iscritti nel registro dei fertilizzanti è raddoppiato. E questo è un dato oggettivo, facilmente verificabile. Non una valutazione personale. Vuol dire che se portata avanti con criterio la lombricoltura può offrire reali possibilità. Il fatto che non ci siano particolari barriere all’ingresso e che in molti, anche quelli che farebbero meglio dedicandosi ad altro, intraprendano questa attività senza ottenere risultati nulla toglie al potenziale che la lombricoltura può offrire se praticata nel giusto modo.

Tra gli allevatori c’è chi non distingue le specie che alleva considerando diversi il rosso californiano e gli Eisenia Fetida e Andrei (il primo è il nome con cui nel linguaggio comune vengono genericamente indicate le altre due specie); chi sostiene che le specie impiegate per il vermicompostaggio vivano 15 anni, quando basta prendere un testo di biologia dedicato per verificare che la speranza di vita è di 18 mesi; o chi, ancora, che dall’accoppiamento possano nascere 20 lombrichi, quando la media scientificamente rilevata va da 2 a 4; o, infine, che le lettiere vadano periodicamente rivoltate confondendo il processo di compostaggio con il vermicompostaggio. Si capisce bene che con questo grado di approssimazione ottenere risultati è davvero improbabile.

Altro discorso è invece quello di investire dapprima sulla formazione, approfondendo tutti gli aspetti: da quelli legati all’attività produttiva fino alla commercializzazione, e poi valutare con un business plan alla mano se il caso o meno di investire su questo tipo di allevamento. In questo modo non si eliminano certo i rischi di fallire ma se ne riducono in modo considerevole le probabilità.


Vero, i numeri sono aumentati, ma tranne quattro gatti nessun altro ha disponibilità di humus. Siamo stati contattati da aziende biodinamiche che cercavano humus, tranne pochissime realtà, mi dicevano, che tanti non hanno neanche idea di com'è fatto l'humus. Noi invece se ne avessimo avuto anche altri 6.000 ql da vendere, avremmo venduto tutto. In effetti da un mese a questa parte prendiamo prenotazioni per le consegne da febbraio in poi per le semine sulle leguminose e da marzo in poi sulle orticole, oliveti, vigneti e frutteti in genere.
Per il resto sul mio sito ho pubblicato un articolo un paio di anni fa dove spiego chiaramente cosa sono i rossi californiani, addirittura in alcune pubblicazioni scientifiche americane è considerato il rosso californiano solo l'eisenia fetida, in altre a volte rientra anche l'andrei, a volte troverete scritto anche tiger worm riferito sempre all'eisenia fetida, l'articolo che ho scritto toglie ogni dubbio in proposito essendo frutto di mesi di ricerche.
Per il resto quindici anni sono effettivamente troppi per la vita del lombrico, in genere ho trovato relazioni scientifiche che parlano di 18/24 mesi, personalmente sto portando avanti una sperimentazione per verificare la veridicità di tante affermazioni che come un mantra tante persone danno veritiere.
Per certo posso dire che le tabelle riportate su internet riguardo le produzioni di humus sono falsate in positivo, con una Università abbiamo concordato che possono fare tirocinio formativo studenti sia della facoltà di agraria e sia quelli della facoltà di biologia e in quell'occasione assistito dai ragazzi e dai professori faremo degli studi approfonditi su tante cose che non mi convincono.
Cordialmente un saluto a tutti.
Eustachio


Mi rassicura, anche se da un post del 21 settembre scorso trapelava qualche dubbio, lo ripropongo così che si possa far chiarezza almeno su questo aspetto
Sicuro che sono tutti eisenia fetida e che non ci siano anche i rossi californiani?
Saluti Eustachio."

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12/12/2016, 17:47
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Mi rassicura, anche se da un post del 21 settembre scorso trapelava qualche dubbio, lo ripropongo così che si possa far chiarezza almeno su questo aspetto
Sicuro che sono tutti eisenia fetida e che non ci siano anche i rossi californiani?
Saluti Eustachio."[/quote]

Hahahahaha quindi quell'appunto sull'approssimazione è riferito all'azienda che rappresento?
Possibile che non riconosci un pò di sarcasmo?
Eppure anche tu dubitavi che fosse una cosa seria, in effetti il 22 settembre scrivevi questo.

Provenendo da un allevatore sono certo che quella proposta nell'ultimo periodo sia una domanda retorica. Ne approfitto per fare ancora una volta chiarezza ed evitare di alimentare la confusione, dovuta ad approcci approssimativi, che gravita attorno a questi animali. Rosso californiano è il nome con cui comunemente vengono indicate le due specie più adatte al vermicompostaggio gli Eisenia Fetida e gli Eisenia Andrei.

Ti rammendo che come ho scritto prima, in tempi non sospetti, circa un paio di anni fa, ho pubblicato, dopo mesi di ricerca a tal proposito, un articolo sul mio sito, devo dire che ne è uscito un lavoro ben fatto, letto da migliaia di persone.
La mia battuta è stata mal interpretata, ma ti assicuro che se rileggi attentamente tutti i post della sezione lombricoltura, ti accorgerai che più volte sono state scritte cose non vere.
Cordialmente Eustachio.


12/12/2016, 20:20
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