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Rese, spese e guadagno grano duro... 
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Che l'agricoltura sia soggetta al clima ed ai suoi capricci questo è noto da tempo e valido x ogni tipo di coltura. Altre cose possono essere sistemate mediante una migliore gestione agronomica o della tecnica colturale. Certo se poi scappano i buoi o arriva un'orda di cavallette e ratti o un meteorite incenerisce i tuoi terreni...be li nn c'è coltura che tenga.
Cmq, la domanda sorge spontanea, come diceva quello :D : scusa ma, se ci sono tutti sti problemi perché continui a seminare grano duro Zar?


10/11/2015, 10:18
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Però mica si può trasformare u. Intera area vocata in altro .alora visto che rende trasfomiamo le tutte le aziende agricole in hotel oin parchia quatici con piscine come i resort in Arabia?

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10/11/2015, 11:11
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Be, prima di arrivare agli hotel e ai parchi acquatici c'è altro che si potrebbe fare.
Innanzitutto la vocazione di un agricoltore(o di un qualsiasi imprenditore) dovrebbe essere quella di fare reddito e di operare delle scelte in funzione di questo. Se, come dice Zar (e nn ho motivo di dubitarne), "con il grano duro é una decina d'anni che si va in perdita.....Anno dopo anno solo perdite!" allora uno si chiede: Scusa ma, se ci perdi ogni anno da 10 anni perché nn fai scelte diverse? Perché nn analizzi altre possibilità o errori personali nella gestione?
Immagino che l'azienda di Zar su quei Ha 50 nn ci faccia solo grano duro perché altrimenti é da folli. Sicuramente Zar ha altre entrate come lui stesso afferma (dipendente pubblico) e certo i contributi PAC e PSR aiutano.
La vocazionalitá di un territorio x una determinata coltura nn significa che lo stesso nn possa esserlo x altre.

Poi Zar, scusami, ma nella tua risposta all'art. De "L'informatore agrario" dimostri di nn averne compreso il contenuto: In quell'art. gli autori (faresti bene anche a sapere chi sono) nel 2010, nel decidere la convenienza della semina di grano duro in funzione dei costi e dei possibili ricavi (range di prezzo da 18 a 30 €/q) arrivano alla conclusione che si comincia a prendere qualcosina intorno ai 30 €/q e che se i prezzi dovessero rimanere ai livelli attuali "la coltura del grano duro sarebbe a rischio in alcune importanti aree del Paese". Per cui nn é che stappano bottiglie di Champagne per quei +76€/ha anzi. E sono anche critici sui contratti di filiera, che andrebbero rivisti.

Quanto alle macchine, nell'art. Si dice esplicitamente che le lavorazioni sono affidate a contoterzisti nell'ipotesi presa in considerazione. Per l'ammortamento dell'acquisto del terreno io mi chiedo: quanti agricoltori acquistano terreni per farci solo ed esclusivamente grano duro?


10/11/2015, 13:11
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Non buttarla sempre in pac e psr, sembra quasi che la coltivazione dia la pezza giustificativa x ottenere dallo. Stato dei soldi.
Posso. Capire che quello è. Il tuo modus operandi,però c'è. Gente ancora in Italia che vorrebbe innanzi tutto poter fare agricoltura diciamo. Normalmente.
Analizziamo agronomica mente la coltivazione del frumento sua tenero che duro:
E'. La classica coltura degli areali dove fondamentalmente non si può irrigare. In genere si attua una rotazione con leguminose che hanno la maturazione prima della calura estiva, o se vi e la possibilità del ritiro di colza , brassica catenata, o ravizzone per estrazione di oli vegetali adatti a scopi industriali tra cui biodiesel e solventi x smalti x legno.
Detto questo c'è anche un discorso di mancanza di filiera ovvero la concorrenza forte di operatori che riescono a gestire le consegne alle industrie di trasformazione con maggiore facilita se di provenienza estera.
Faccio un esempio classico.
Un mio compagno di scuola delle medie gestisce un mulino e pastificio annesso gia40anni fa i suoi ammettevano che loro lavoravano solo esclusivamente grano di forza francese per un semplice motivo .in Italia non c'è enon c'era nessuno che riesce e riusciva a gestire circa 60mila quintali di grano al mese(penso che col nuovo impianto sia triplicato)dal 1gennaio al 31 dicembre sempre con la medesima qualità, indicizzato alla borsa merci di Milano.

Presumo che in Sicilia sia uguale, la vedo dura concentrare in in unico operatore o al massimo due la produzione totale del duro per spuntare prezzi decenti, perché tanto la produzione totale x quanto possa essere elevata , nel contempo possa mancare dall esterox motivi climatici,ci sarà quello che vantando fuori dal coro venderà a meno pensando di essere il piu furbo, o ci sarà sempre chi ci specula vendendo il proprio a 2\3/4euro in più e sul prezzo degli altri un po di cresta..
So che non è facile fare previsioni, in ambiti fortemente competitivi sopratutto quando manca la correttezza tra gli operatori.ovvero quando e troppo facile cmq speculare.
Io sarei Dell idea di optare x la semina su sodo x abbattere i costi, anche se macchine che lavorano bene su terreni argillosi ce ne sono poche, nulla vieta fare un minima lavorazione x la gestione della paglia trinciata per 25cm di profondità interrando anche dei concimi organici o organo minerali, e poi seminare quasi su dodo

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10/11/2015, 21:37
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?!?!?!?!? non capisco il senso del tuo intervento, se non quello di offendere, probabilmente :?

"Buttarla in PAC o PSR".....di tutto ciò che ho scritto la PAC e il PSR sono stati citati in una parte di un singolo rigo (innegabile l'influenza della PAC sulla persistenza di colture poco redditizie tanto è vero che, da quest'anno, proprio per aiutare tali colture la PAC 2014/2020 prevede un aiuto accoppiato anche per il frumento duro).

"Il mio modus operandi" :shock: ?!?!? "ma de che?!" :lol: ma di che parli? Mi conosci, per caso? Quando mai avrei affermato, nella risposta precedente, di fare agricoltura solo per prendere la PAC?
L'unica volta che ho parlato con te qui dentro hai cancellato la discussione perché in evidente difficoltà quando messo alle strette.....e secondo te, per quella singola volta, dovrei dire che quello è il tuo modus operandi? (lo è :lol: ?).

Per il resto ho semplicemente detto a Zar che non ha capito affatto il senso dell'articolo dell'informatore agrario, scagliandocisi contro senza motivazioni valide e facendo considerazioni, su macchine ed ammortamento terreno, senza fondamento.

P.S.: X Marco: capisci perché per me sarebbe difficile fare il moderatore? :lol:

Saluti costruttivi


11/11/2015, 0:09
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cerco di rispondere alle vostre domande.

-quella partita di diserbante non era buono e come me si sono lamentati tanti altri agricoltori della zona oltre che il commerciante che a sua volta incolpava il suo fornitore. So che una cooperativa della zona ha citato in tribunale commerciante e fornitore ma non so a che punto è il processo.

-A novembre, come ora, non si può prevedere quando ci sarà il vento di scirocco. Di sicuro arriverà a maggio/giugno, ma nessuno pensa che arrivi a Marzo come è capitato in qualche anno. Ricordo che noi in Sicilia il frumento lo seminiamo a novembre-dicembre e non in primavera inoltrata come al Nord Italia. L'unico accorgimento che posso prendere è quello di mettere varietà che non soffrono il problema dell'allettamento e infatti io metto sempre le varietà Duilio e Simeto che sono molto buone e resistenti alle avversità ma quando ti capita la mal'annata non c'è varietà che si salva.

-il nostro territorio è caratterizzato dalla siccità estiva e su 50ettari posso mettere solo colture invernali come cereali e legumi che da noi in Sicilia si seminano appunto in autunno, crescono in inverno, "fruttificano" all'inizio della primavera e "muoiono" alla fine della primavera. In estate non si può coltivare niente se non hai l'acqua e io purtroppo ho a malappena l'acqua per i bisogni della casa.

Altre colture resistenti alla siccità per cui il nostro territorio è vocato sono: olivi, mandorli, vite, fico d'India. Io già li ho tutti queste colture (e con ottimi risultati) ma solo per uso casa. Non me la sentirei di trasformare 50ha in uliveto o mandorleto. Ci sarebbe un lavoro immane da fare per la raccolta e anche qui il ritorno economico non so se sarebbe positivo. Con i seminativi, grazie alle macchine bene o male riesco a gestirli malgrado io abbia un secondo lavoro ma con una coltura arborea come si fa? Per 50ha ci vorrebbe una squadra di braccianti e chi li paga?

Poi mi chiedete perchè continuo a fare l'agricoltore malgrado ci vado sempre in perdita. Le risposte sono tante ma il motivo principale è perchè ho un fratello disabile e lavora insieme a me nella gestione di questa impresa agricola così da versarsi i contributi previdenziali per avere in futuro una pensione più dignitosa di quella di invalidità che ha già ed è di 210€ al mese.
Lui essendo disabile avrà diritto alla pensione dopo 20 anni di contributi (e mi sembra giusto), ma per un disabile è difficilissimo trovare un lavoro. Con questa azienda agricola, lui lavora nei limiti delle sue capacità, si diverte, si svaga, stiamo insieme e si versa i contributi previdenziali: già ha 12 anni di contributi versati e ne rimangono altri 8.

Vado avanti nonostante tutto, perchè spero in un futuro migliore per me, per i miei cari e anche per tutti voi :-)


11/11/2015, 1:08
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Per Apprendo

Si, hai ragione: l'articolo dell'informatore agrario, fra i costi menziona i contoterzisti per la lavorazione del terreno e quindi sarebbe sbagliato il mio riferimento all'ammortamento delle macchine; ma i costi per l'acquisto o l'affitto della terra? Non li hanno calcolati proprio. Magari io sbaglio taglio di lettura o forse è così che si fanno i conti. Non so, ditemi voi


11/11/2015, 2:10
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Ogni situazione fa da se , quello che appare sbagliato a mio avviso è. Che in un momento in cui l euro ha un potere di acquisto forte nel confronto di altre valute (probabilmente artificialmente) a pagarne lo scotto sono tra l altro l'agricoltura, mi domando fino a che punto valga questa presunzione, perché e un castello di carta.

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11/11/2015, 6:24
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Zar nessun agricoltore che faccia questo di professione e per campare, comprerebbe o affitterebbe ettari di terreno per coltivarci solo ed esclusivamente frumento duro, sarebbe un folle. Di conseguenza il terreno me lo ripago, oltre che col frumento duro, anche con le altre colture che ci faccio durante l'anno (da noi, per esempio, pomodoro da industria); per cui è sbagliatissimo, secondo me, fare quel conto che hai fatto tu. Nell'ammortamento del terreno il grano contribuirebbe in minima parte ma non da solo.

Saluti


11/11/2015, 8:01
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Apprendo ma tu hai presente l interno Sicilia come é? Nn e il tavoliere dove grazie all acquedotto che parte dalla Campania si può coltivare. Un po di tutto.
Dopo tutto loro nn ci posso far nulla se per sbaglio sono nati li e non in puglia.
Secondo: I pomodori da industria li pianti se ce un indotto che te li cerca x trasformarli. Senno fa la fine della bietola che una volta chiusi. Gli zuccherifici da una parte dopo 3anni lo zucchero é triplicato di prezzo e dall alte e sparita la bietola in pianura padana...
Poi diciamo la verità il pomodoro da industria vale meno che il grani e ci va il quadruplo della manodopera...già c'è lo scandalo dei caporalato....

Io lo vedo piu come un problema di commercio che di agronomia..

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11/11/2015, 13:25
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