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Aspetti fiscali in apicoltura 
Autore Messaggio

Iscritto il: 29/10/2010, 11:21
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Salve a tutti sono un ragazzo( :lol: 53 anni...) della provincia di Torino che ormai da qualche anno si è appassionato al mondo delle api :D ...Io e mia moglie abbiamo quindi inziato a fare anche i classici mercatini e fiere ed il sabato nel nostro paese il mercato comunale. Ora però è sorto il problema che i vigili ci hanno richiesto la presentazione del D.U.R.C.. Io gli ho spiegato che questo non è il mio lavoro principale e che inoltre io rientrerei in quella fascia detta "regime speciale" con un guadagno annuale inferiore ai 7000 euro. Loro mi hanno detto di portargli una legge che dimostrasse qunto stavo dicendo e così vagando su Internet ho trovato il Decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972 n. 633 dove all'articolo 34 viene detto "I produttori agricoli che nell'anno solare precedente hanno realizzato un volume d'affari non superiore a cinque milioni di lire, costituito per almeno due terzi da cessioni di prodotti di cui al comma 1, sono esonerati dal versamento dell'imposta e da tutti gli obblighi documentali e contabili, compresa la dichiarazione annuale, fermo restando l'obbligo di numerare e conservare le fatture e le bollette doganali a norma dell'articolo 39; i cessionari e i committenti, se acquistano i beni o utilizzano i servizi nell'esercizio dell'impresa, debbono emettere fattura, con le modalità e nei termini di cui all'articolo 21, indicandovi la relativa imposta, determinata applicando le aliquote corrispondenti alle percentuali di compensazione, consegnarne copia al produttore agricolo e registrarla separatamente a norma dell'articolo 25. " Alla presentazione di questa legge mi è stato risposto che qui si parla solo di IVA e non di contributi....ora qualcuno può aiutarmi?!?! perchè io sto girando come un matto su internet senza trovare alcunchè.

Grazie

MAURIZIO


29/10/2010, 11:35
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Iscritto il: 18/05/2010, 14:23
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Ciao,
non so molto al proposito, ma ti trasferisco tutte le mie info.
Il Durc è un documento che serve quando ti iscrivi a aqualche gara di appalto per certificare che l'Azienda è "a posto" col pagamento dei contrinuti INPS, INAIL, Cassa Edile etc......
L'apicoltura è inquadrata come attività agricola e come tale è regolamentata (a meno che tu non sia un hobbysta come me che il miele lo regala)
E' corretto l'affermazione che il DPR 633/72 riguarda solo l'aspetto delle imposte indirette (IVA) e pertanto non regolamenta tutti gli altri aspetti. Già ai fini IVA; però dovresti comunque avere la P.IVA per contribuenti agricoli minimi sotto i 7000 euro di volume d'affari e come tale tutti gli anni confermare questo "status" al locale Ufficio entrate competente.
Circa le imposte dirette (IRPef, essenzialmente) non ti so dire ma i coltivatori/possessori di terreni pagano in base ai redditi dominicali e agrari dei terreni, quindi se questa è la condizione e stai sotto i 7000 eur di prima, credo che tu non debba fare nulla.
Infine i contributi previdenziali: gli agricoltori pagano in base alla classificazione dei terreni. In pratica per ogni proprietà sono definite un certo numero di giornate che teoricamente dovresti impiegare per lavorarli e fino a 104 giornate, mi pare non vi sia alcun obb ligo di pagamento. Credo anche che sia ogni 2 arnie = 1 giornata ai fini contributivi da aggiungere a quelle dei terreni.
Se però non sei coltivatore diretto, la cosa è totalmente differente; c'è ma non te la so citare una norma che esonera da tutta una serie di incombenze fino a18000 euro di volume d'affari, ma mi pare tu debba pagare un forfait omnicomprensivo.
Secondo me ti conviene rivolgerti ad una Associazione tipo -Coldiretti- CIA- o altra, oppure ad un commercialista.
Ciao


29/10/2010, 15:15
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Ciao, il sito INPS http://www.inps.it/newportal/default.as ... =5661&p4=2 dice chiaramente
Cita:
Requisiti oggettivi:il fabbisogno lavorativo necessario per la gestione dell'azienda non deve essere inferiore a 104 giornate annue

L'obbligo di iscrizione all'INPS vale solo per gli agricoltori a titolo principale, cioe' coloro che impiegano la maggior parte del proprio tempo nell'attivita' agricola e che ne traggono la maggior parte del proprio reddito. Citando sempre dalla pagina INPS:
Cita:
Pertanto, attualmente, viene considerato IAP colui che,in possesso di conoscenze e competenze professionali, dedichi all'attività agricola di impresa, direttamente o in qualità di socio, almeno il 50% del proprio tempo di lavoro complessivo e che ricavi dalle attività medesime, almeno il 50% del proprio reddito globale da lavoro ...


L'attivita' agricola a titolo secondario non comporta alcun obbligo di iscrizione contributiva.

Quanto alla faccenda dei 7000 euro per il regime IVA di esonero (che non c'entra con l'INPS) e' stata definita con la finanziaria 2007.
Per le imposte dirette, vale il limite della sostenibilita' (n. di capi/alveari) del terreno posseduto/affittato, entro cui il reddito rientra nel reddito agrario (il reddito dominicale non c'entra).


29/10/2010, 19:35
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Iscritto il: 29/10/2010, 11:21
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grazie a tutti per l'interessamento tempestivo...oggi ho anche ricevuto risposta dall'INPS e risultanto pagante dei contributi già con il mio lavoro principale non devo pagare più nulla ma solo presentare un certificazione che mi è stata fatta dall'INPS stesso...

grazie ancora a tutti

:D


29/10/2010, 19:55
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Leggendo un po’ in giro per cercare di capire a cosa servisse questo DURC non ho trovato una sola ragione per la quale i vigili potrebbero chiederti questa cosa.
http://www.sportellounicoprevidenziale.it/faq/info.jsp

_________________
http://www.agraria.org/apicoltura.htm - Atlante di Apicoltura

Il Grande Fratello non ci osserva. Il Grande Fratello canta e balla. Tira fuori conigli dal cappello... (Chuck Palahniuk)


29/10/2010, 20:15
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yuvan ha scritto:
è stagionale ma è un'attività a tutti gli effetti. è da cavalcare il momento perchè da poco sono cambiate le cose con i recuperi dei vigili del fuoco che non se ne occupano più, le ditte di disinfestazione non sono ancora ben organizzate con apicoltori per i recuperi. per incrementare le chiamate ho contattato TUTTE le ditte di disinfestazione di Torino e provincia. come quando si cerca un lavoro ne contatti 100 ne rispondono 5 .. mi sto specializzando e funziona, l'altro giorno ne ho recuperato uno alla FIAT dentro il muro di un capannone. se lo fai con le ditte puoi fare una prestazione occasionale con ritenuta d'acconto e così rimane tutto legale e trasparente.


Vorrei solo capire...

Ho aperto partita iva...
Ho comprato il libretto delle fatture ad una aliquota...

Che IVA devo inserire?
E con che voce devo fatturare?

Il mio comune ieri ha detto che non ci sono soldi stanziati per il recupero sciami in quanto il comune è commissariato...
Come faccio a rivalermi emettendo fattura richiedendo il pagamento in futuro?

E' un macello sta burocrazia!


21/05/2012, 8:11
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Località: Sesto F.no (FI)
Formazione: Perito agrario e Dott. in Tut. e Gest. delle Ris. Faunistiche
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Ma che tipo di partita iva hai?

_________________
Saluti,
Flavio.


21/05/2012, 10:08
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Iscritto il: 08/07/2010, 14:44
Messaggi: 1090
Località: Taranto(lavoro), Terlizzi(abitazione)
Formazione: Ingegnere navale
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Flavio ha scritto:
Ma che tipo di partita iva hai?


Iva in esonero fiscale...

Sotto i 7000 euro annui.
Partita iva come olivicoltore a cui ho aggiunto l'apicoltura...


21/05/2012, 14:27
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Iscritto il: 14/09/2010, 10:29
Messaggi: 131
Località: lazio nord 500m slm
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Cita:
Ho aperto partita iva...
Ho comprato il libretto delle fatture ad una aliquota...


ma se sei in esonero iva...non devi rilasciare fattura!!??
o mi stò sbagliando io??


21/05/2012, 14:37
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Iscritto il: 17/01/2012, 14:35
Messaggi: 329
Località: Salceta di Sant'Agata - Palazzo del Pero - Arezzo (AR) - Toscana
Formazione: Ragioniere programmatore ---Apicoltore autodidatta - Api e Miele
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Se sei in esonero IVA non puoi emettere fatture.
Puoi solo farti rilasciare copia di autofatture.

Anche se non c'entra nulla con l'IVA penso che da quest'anno (2013) tu ti debba adeguare con il D.lgs 81 sulla sicurezza facendo stilare un DUVR perché fino al 2012 (mi sembra fino a giugno) per certe attività a basso profilo di rischio e con unico lavoratore/titolare è sufficiente una stima dei rischi fatta in proprio.

Quindi, a mio parere, ti conviene non chieder nulla.
Io non chiedo nulla per il recupero degli sciami.
Ai privati, al limite gli dico se vogliono comprare il miele prodotto dalle mie api e dallo sciame.

Gli sciami difficili da recuperare li lascio stare.

_________________
Francesco
Produttore di Miele toscano


21/05/2012, 14:39
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