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Ci possiamo fidare dei mangimi?? 
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Ogni volta che acquisto mangimi (ma anche granaglie) mi chiedo: cosa ci sarà dentro??... Cerco, quando possibile, di prendere solo mangimi biologici (tra l'altro spesso quasi introvabili e/o molto costosi) o, se non li trovo, mangimi senza ogm: FORSE c'è quache garanzia in più (al di là del problema degli OGM che secondo me non sempre sono così dannosi come alcuni vorrebbero)... Una volta un rappresentante di un mangimificio mi chiese se per caso ancora credevo alle favolette raccontate sui sacchi dei mangimi relativamente ad "ingredienti" degli stessi, contenuto, componenti analitici, ecc.

Poi quando ci sono anche certi scandali, uno si preoccupa ancor di più (tra l'altro, nel caso qui sotto, ci sono molti articoli che ne parlano ma NESSUNO fa il nome dei mangimifici incriminati, così almeno uno li evita...).

https://www.youtube.com/watch?v=h0T4uVuq7rc" target="_blank

http://www.radiogiulianova.net/controll ... -di-carne/" target="_blank


10/05/2016, 20:04
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io ricordo la Mignini poco meno di 2 anni fa che ha ritirato un enorme quantitativo di mais estero alla diossina.

A me non fa tanto paura quello scritto sulle etichetta (tanto qui in Italia si sà che le "carte" sono sempre in regola), ma quello che la legge permette di omettere, tipo i quantitativi di quella enormità di agenti chimici che miscelano ai mangimi (che sarà nei limiti di legge, ma oggi sappiamo ormai benissimo che si muore anche dai danni dei limiti di legge), un mio fornitore tempo fa mi disse un qualcosa che non voglio ripetere sia per nn generare panico ma soprattutto perchè non ho modo di verificarne l'esattezza.

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Cedo uova fertili di Valdarno


11/05/2016, 8:06
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Sez. Suini
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Iscritto il: 23/09/2009, 16:47
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Formazione: laurea umanistica, esperienza in sala parto suini e fecondazione artificiale
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L'unica cosa che posso dirvi è di comprare mangimi di qualità, non troppo economici e controllare la data di scadenza.
Dalla mia esperienza , anche se con i suini, non è tanto l'ogm che può fare il danno, o i componenti chimici(che spesso sono aggiunti perché fanno bene all'animale-spesso sono aminoacidi o sali minerali) , quanto piuttosto micotossine dovute a cattiva qualità o cattiva conservazione e i perossidi che si formano quando i grassi irrancidiscono.

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L'esperto è una persona che ha fatto in un campo molto ristretto tutti i possibili errori.(Niels Bohr)
Più la caduta di un Impero è vicina, più le sue leggi sono folli. Cicerone


12/05/2016, 0:37
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mah.. la parola qualità, come la parola natura/naturale ecc, sono parole che dicono tutto e niente. Un prodotto può essere di pessima qualità ma è pur sempre una sua qualità quella di essere pessimo, come può contenere chimica usata come appetizzatori, pesticidi pre e post raccolta, residui tossici di sintesi di elementi naturali seppur chimici, altra robaccia che leggevo serve a far sentire meno le deiezioni, altri ancora per far dis-inquinare (almeno in parte) le carni e integrati negli "ultimo periodo", che sono prodotti naturalissimi (come lo è l'arsenico tanto x rafforzare il concetto) e quindi chiamare il mangime ad es "solo natura", è del tutto in regola. Un prodotto di qualità è anche solamente un semplice prodotto che rispetta le leggi, quindi che segue le regole qualitative. Ancora nulla che riguarda l'alta qualità che è quella che vorremmo ricercare per dare un senso alla faticosa alternativa industriale.

Nessuno si sognerebbe di avviare una coltura di mais ecc di alta qualità in Italia e venderla "ai polli" cioè in perdita.. perchè il mercato è questo, chi produce alta qualità la vende dove viene apprezzata e pagata in modo da permettere almeno una sopravvivenza della azienda, calcolando i prezzi stracciati di mais estero mi verrebbe da pensare che un mangime di alta qualità costerebbe almeno il doppio se non il triplo.

Ho trovato un prodotto in confezioni da 5K o 10K in confezione tipo deluxe, specifico per riproduttori ed effettivamente i prezzi sono altissimi e credo che la qualità possa essere solo quella, non le illusioni sulle nostre sacchette da 25Kili da 10/20 EUR.

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Cedo uova fertili di Valdarno


12/05/2016, 11:43
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Resto sempre un po' perplesso quando leggo che si cercano mangimi senza ogm (e apprezzo quanto meno la disponibilità a mettere in dubbio le informazioni che si trovano per la maggiore in giro fidandosi di chi parla di queste cose senza essere un addetto ai lavori). Per ora tralascio tutto il discorso del perché gli ogm non sono dannosi per la salute o per l'ambiente e di come il biologico e il naturale non solo non garantisce una migliore qualità nutrizionale dell'alimento (e non lo dico io ma ricerche pubblicate anche su riviste specializzate quali altroconsumo, le scienze o le varie Nature e Science) ma non sempre garantisce anche solo una più elevata sostenibilità a livello ambientale. Su tutto questo potremo aprire un dibattito lungo pagine e pagine. Mi soffermo solamente a far notare che la stragrande maggioranza dei prodotti di origine animale (e non solo) hanno alla base una dieta che comprende mangimi ogm. Pensiamo anche a prodotti di qualità come il Parmiggiano-Reggiano, è permesso (e anzi è preponderante) l'uso di mangimi che contengono soia ogm. (non dimentichiamo che oltre l'80% della soia prodotta a livello mondiale è ogm). Lo stesso discorso vale per l'allevamento del maiale e quindi, tutti i suoi derivati (carne fresca e salumi vari) possiamo definirli prodotti basati su alimentazione ogm etc etc. Non ragioniamo sempre per compartimenti stagni. Per quanto riguarda quello che ci mettono dentro è chiaro che devi fidarti di quello che c'è scritto sull'etichetta del prodotto e degli organi di controllo che dovrebbero vigilare sulla correttezza e salubrità dei prodotti. Poi è chiaro che le frodi possono essere dovunque ma tanto non puoi sapere dove sta la frode finché non viene smascherata (e fai fatica a smascherarla tu visto che non hai laboratori di analisi a disposizione immagino) quindi mettiti il cuore in pace... Volevo anche spendere due parole sui limiti di legge: è vero che per alcuni parametri non garantiscono l'assoluta mancanza di danni alla salute ma bisogna anche rendersi conto di quello che sta a monte del processo di produzione agraria. Il concetto che guida l'imposizione di un determinato limite di legge deve tenere conto non solo di quelli che possono essere i danni alla salute del consumatore ma anche i danni dovuti al rigetto di partite alimentari che non rispettano i limiti. Per spiegarmi faccio un esempio chiaro: è meglio far morire di fame 1000 (numero a caso) agricoltori, che non riescono a stare sotto i limiti di legge che garantiscono una sicurezza assoluta del prodotto, (e anche tutte le persone che si sarebbero nutrite delle partite di quei 1000 agricoltori) o accettare una dose di rischio il più bassa possibile che permetta di accettare un maggior quantitativo possibile di partite riducendo il più possibile le possibilità di intossicazione alimentare da micotossine nel consumatore? (accettando chiaramente che qualcuno possa però rimanere intossicato). è chiaro che i limiti non sono sicuri al 100% ma devi tenere presente che dall'altra parte ci sono limiti tecnologici non ancora superati che non permettono di scendere oltre certi limiti garantendo una produzione sufficiente per tutti.
PS: per quanto riguarda i rappresentanti mangimistici ricordiamoci che anche instillare paura può essere una mossa di marketing per vendere un prodotto (anzi questo sistema è più usato di quanto non si creda) per cui fidiamoci sempre il giusto, in una direzione ma anche nella direzione opposta!


13/05/2016, 11:18
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Non dovremmo accettare l'idea di mangiare e far mangiare ai nostri polli in qst caso, alimenti overdosati di pesticidi cancerogeni per noi.

Degli overdosaggi di pesticidi e ogm che ne tollerano quantitativi enormi, ne hanno bisogno le grosse multinazionali che su lotti di migliaia di tonnellate non possono permettersi rischi, il problema potrebbe risolversi ritornando alle produzioni locali dove le materie erano prodotte e vendute in zona e tenuti sott'occhio accettando anche qualche piccolo rischio, lo abbiamo già fatto, abbiamo tirato su una economia nazionale, ci siamo trovati bene e c'erano tutti i presupporti per continuare su questa linea, l'unico motivo per il quale abbiamo perso tutto, dalla economia all'alta qualità dei prodotti che ci ha storicamente contraddistinto è solamente perchè ci siamo venduti e ora ne paghiamo in salute come confermano gli organi ufficiali che con i loro tempi lunghissimi di analisi non hanno potuto far a meno di certificare che le aspettative di vita sono in discesa, di certo non per stress (come vogliono farci credere ) dato che non percepiamo neanche 1/100 dello stress delle buone e vecchie famiglie italiane che hanno passato crisi (vere), guerre e quant'altro ma che con una sana alimentazione tiravano a 90 anni.

Quindi via la bufala dei valori massimi di legge che tutela la salute, i fatti dicono che stiamo peggio del passato.

Cmq nn ho prodotti alternativi da consigliare, mi è stato chiesto in privato ma non pubblicizzo e non consiglio nessun prodotto.

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Cedo uova fertili di Valdarno


13/05/2016, 12:46
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Sono l'unico che si rende conto che non si può tornare indietro e produrre come si faceva un tempo? La popolazione mondiale è in crescita, la capacità produttiva odierna permette a malapena di sfamare la popolazione mondiale e noi vogliamo tornare all'agricoltura prima della rivoluzione di Borlaug??? Non dico che il sistema agricolo odierno sia perfetto ma è inutile che pensiamo a sistemi di agricoltura del passato perché non sono sostenibili per il numero di persone che siamo. é chiaro che bisogna usare la testa nell'usare le nuove tecnologie (compresi gli ogm, che potrebbero al contrario di quello che dici tu essere un metodo di riduzione degli agrofarmaci) ma non si possono rifiutare così, a prescindere... Partiamo comunque dal presupposto che non tutti i pesticidi sono cancerogeni o dannosi per la nostra salute (continuiamo a fare di tutta l'erba un fascio, ma ogni principio attivo è a sé...). La pro-tossina bt che troviamo ad esempio nel mais bt (ogm) non è dannosa per l'uomo in quanto per diventare tossica ha bisogno di un ambiente con pH basico (come quello del tratto intestinale dei lepidotteri) e che non è presente nel nostro tratto intestinale, quindi non è tossica per l'uomo e permette di ridurre l'uso di prodotti contro i lepidotteri. Lei mi dice che le aspettative di vita sono in discesa e da la colpa di questo all'alimentazione senza tenere presente una serie di fattori che non sono interamente dipendenti dall'agricoltura (e parlo di inquinamento etc... che forse hanno il loro effetto sulla nostra salute). Non è vero che un tempo si viveva fino a 90 anni perché le aspettative di vita sono cresciute dopo il boom economico e con l'avanzare della tecnica ma fino ai primi del '900 non era certo abitudine vedere gente che superava non dico i 90 ma nemmeno i 65 eppure mangiavano, secondo quello che dice lei, alimenti di qualità superiore... Non mi può dire che ci siamo venduti perché in Italia ad oggi non si possono produrre o anche solo sperimentare piante transgeniche in campo, e diversi sono i disciplinari di produzione per prodotti DOC DOP IGT etc... che prevedono l'utilizzo di alimenti provenienti dai territori di origine (almeno in una certa percentuale). E per concludere non capisco tutto questo accanimento nei confronti degli ogm quando la maggior parte delle piante che coltiviamo oggi sono comunque ottenute in laboratorio tramite tecniche di mutagenesi, induzione alla poliploidia, ingegneria cromosomica, tecniche colturali in vitro etc che, notiziona, per legge non sono considerati ogm. Teniamo anche presente quelle che sono le nuove tecnologie nel campo dell'ingegneria genetica quali il CRISPR-CAS che permette una efficienza ed una sicurezza molto maggiore rispetto ai metodi classici e tempi molto più ridotti. Ripeto, non credo che gli ogm siano per forza e in assoluto la perfezione, ma se usati con della testa possono essere un aiuto importante per il futuro di un'agricoltura che ha tanti problemi e tante sfide da superare per il futuro. Credo che affiancando le piante trans/sin-geniche alle nuove tecniche colturali/agronomiche che si stanno sviluppando (in primis le interazioni micorriziche, delle quali sono un fervente sostenitore) possano portare ad una agricoltura più sana e sostenibile mantenendo o addirittura aumentando la produttività odierna (ancora carente per le previsioni future)


13/05/2016, 14:15
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Aggiungerei anche che, ad oggi, non ci sono ricerche di un certo livello, che dimostrino come gli ogm siano dannosi per la salute che non siano state ritrattate o confutate, in alcuni casi anche in maniera abbastanza imbarazzante (vedere caso Infascelli di poco tempo fa)


13/05/2016, 14:23
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Io non mi fido di chi mi dice che gli ogm non sono dannosi...ma mi fido di quello che vedo e cioè che i nostri nonni hanno fatto una vita sana mangiando cio che producevano e sopratutto avevano sapore..adesso tutto fa schifo...NO OGM


14/05/2016, 21:43
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Sez. Suini
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Parlando di mangimi dobbiamo parlare di tecnologia e sostenibilità, volevo farvi conoscere un articolo che ho letto poco tempo fa
di un professore dell'università dell' Arkansas.


Non si può prendere una pubblicazione di business o cibo in questi giorni senza incontrare la parola sostenibilità. E 'la parola buzz del decennio, ma che cosa significa esattamente per la produzione di carne di animale?

Alcuni gruppi vogliono far credere significa rifuggire la tecnologia e il ritorno a tempi più semplici - scene bucoliche di suini sulla presa di pascolo sotto il sole e l'aria fresca mentre banchettando con depressioni di grano biologico.

Matlock ha una visione diversa di carne di animali sostenibile, però.

"Potremmo avere 10 miliardi di persone provenienti per la cena entro il 2050 su un pianeta con risorse limitate", dice Matlock, professore presso la University of Arkansas, che serve come il direttore esecutivo del suo Ufficio per la sostenibilità.

Per raggiungere questo obiettivo, dice, l'industria della carne nel mondo ha bisogno di aumentare drasticamente la produzione nel corso dei prossimi 30 o 40 anni - senza aumentare di uso del suolo. Così com'è, Matlock riporta, oltre il 43% della superficie terrestre del pianeta è già in uso per la produzione alimentare. "Se vogliamo preservare i terreni per gli altri esseri viventi, dobbiamo raddoppiare la nostra produzione di cibo sulla terra abbiamo già in produzione. Dobbiamo fermare l'espansione l'impronta agricola se vogliamo proteggere la biodiversità. "

"L'impatto ambientale della produzione di carne è direttamente collegata alla efficienza produttiva. E aumentando l'efficienza, diminuiamo le cose necessarie per la produzione di carne , "dice.

la produzione più intensa è la chiave per la sostenibilità perché riduce la terra e altre risorse naturali necessarie per allevare, Matlock dice.

"La definizione di sostenibilità è davvero molto semplice - si tratta di miglioramento continuo in azienda. Si tratta di ottenere una migliore le cose che sono importanti per noi. Si tratta di aumentare l'efficienza e diminuire impatto negativo ", dice. "E 'sostenere la produzione prosperosa di carne ."

Matlock insiste sul fatto che la sostenibilità non è una novità per la produzione di carne moderna, citando miglioramento genetico, una maggiore efficienza di alimentazione e progressi nella salute della mandria come esempio di miglioramento continuo.

Al contrario, aggiunge, ogni pezzo di carne gettato nel cestino alla fine di un pasto - ha un impatto negativo sulla sostenibilità perché le risorse che è andato in produzione di quel maiale sono stati sprecati.

Cosa c'è di nuovo

A questo scopo, l'esperto dice sostenibilità, la conversazione sulla produzione di carne sostenibile non deve fermarsi alla fattoria. Esso deve coinvolgere tutti gli anelli della filiera carne e mettere a fuoco l'ambiente, compresi i terreni, l'aria e le acque.

"Dobbiamo preoccuparci ora, circa la catena di approvvigionamento", continua Matlock. La carne non è più di provenienza locale - è un mercato globale che è espansivo e complicato. I produttori devono assicurarsi che i mangimi e altre risorse di cui hanno bisogno sono sicuri perché, se non lo è, potrebbe minacciare la redditività economica delle loro operazioni.

Come un caso in questione, egli cita lo scoppio della epidemia suina virus della diarrea che ha ucciso circa il 10% della popolazione di suini degli Stati Uniti tra il 2013 e il 2014. Le autorità ritengono che il virus potrebbe aver avuto origine da, grandi contenitori riutilizzati contaminati - Intermediate Bulk Container flessibili . Sono utilizzati dalle imprese di distribuzione che in genere servizio di un vasta rete di clienti mangime-mulino in tutto il Midwest e oltre. [1] E 'un buon esempio di come contrattempi possono influenzare negativamente il miglioramento continuo che costituisce la sostenibilità, Matlock dice.

Pressione dei social media.

Disinformazione diffuse in lungo e in largo attraverso i social media possono anche minacciare sforzi dell'industria per diventare più sostenibile. "In questi giorni a causa dell'uso di internet si pensa di sapere tutto, ma la metà delle cose che pensiamo di sapere non sono corrette,".

Ad esempio, il benessere degli animali è la preoccupazione di tutti, ma i produttori di carne che gestiscono , operazioni etiche possono avere la loro reputazione distrutti dalle cattive azioni di un altro produttore. "Anche quando si sta facendo la cosa giusta, è più difficile convincere il pubblico," Matlock continua.

La soluzione è quella di essere attivamente trasparente circa le pratiche di produzione. Quando gli errori sono fatti, devono essere corretti apertamente, non trattati internamente come in passato. "Ancora una volta, questo è tutto parte del miglioramento continuo - che è la sostenibilità", dice Matlock.

Compromessi.

I consumatori devono rendersi conto ci sono dei compromessi produttivi che possono compromettere la sostenibilità. "Se si vuole il d maiale ruspante, per esempio, va bene, ma bisogna rendersi conto che c'è un costo per l'ambiente", perché questo tipo di sistema di produzione richiede più terra per allevare maiali, Matlock dice. Ciò a sua volta significa un aumento dei prezzi in caso di carne.

Questi tipi di compromessi devono essere comunicati ai dettaglianti alimentari e consumatori. "Abbiamo bisogno di avere discussioni per crescere e trasmettere messaggi chiave sul ruolo della tecnologia e valore nel rendere l'agricoltura più sostenibile.

Per fare questo in modo efficace, aggiunge, i produttori di carne di maiale e altre carni devono essere meglio preparati a dimostrare il valore delle tecnologie che impiegano. «È meglio che dispone di dati per dimostrare il valore delle decisioni prese. Catturare quei miglioramenti sotto uno striscione sostenibilità ", suggerisce Matlock.

Egli esprime una certa frustrazione che i dati vengono raccolti in tutto il settore bestiame e pollame non viene aggregato. Vorrebbe vedere più produttori che condividono dati con le organizzazioni del settore che a sua volta potrebbe ottenere la parola circa i loro sforzi per fare di più con meno e, a sua volta, diventare più sostenibile.

Matlock vorrebbe anche vedere il settore della carne promuovere storie di successo - condividendo esempio come un produttore riduce l' ammoniaca da lagune con un processo innovativo, per esempio, i produttori in grado di espandere le pratiche che aumentano la sostenibilità dell'industria della carne. Dimostrare gli sforzi per migliorare l'efficienza di alimentazione, ridurre gli sprechi e ridurre l'impronta di carbonio della fattoria è importante anche perché le cose che emettono carbonio provengono generalmente da consumo di energia, che costa denaro.

L'industria della carne, dice, ha bisogno di utilizzare i dati raccolti - non solo per costruire il suo sistema di conoscenza, ma anche gettare timori per fare affermazioni. Poi "gridarlo dalla cima della montagna" che la carne è sicura, sana e sostenibile di proteine.


In tutti i campi ci sono truffatori e persone prive di etica professionale, vanno scovati ed allontanati, perchè ci sono altrettante persone che dedicano passione , innovazione e cuore al loro lavoro.


14/05/2016, 22:50
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