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Agrumi in vaso: come capire quando hanno sete? 
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Iscritto il: 27/05/2018, 7:37
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Buongiorno a tutti!
Sono nuovo del forum e come molti di voi sono appassionato di piante e in particolare modo di agrumi.
Non sono però molto esperto nella loro coltivazione, e la cosa che mi riesce più difficile è capire quando realmente è ora di irrigare.
In internet si leggono le cose più disparate, ma quello che mi è stato detto da una persona che conosco (e qui chiedo il vostro riscontro) è che bisogna aspettare che la terra in vaso sia completamente asciutta (in tutto il vaso) e che l'agrume inizi a manifestare i segni di carenza d'acqua (ammosciamento delle foglie).
Attendere questo momento preciso, aiuterebbe anche la pianta ad allegare più frutti.
E' realmente così?
Bisogna realmente aspettare che la pianta inizi a manifestare i segni di cui sopra prima di irrigare?
Vorrei irrigarla nel momento corretto, ma senza farla stressare, con il rischio di perdita di frutti o altro..

Grazie del vostro aiuto


27/05/2018, 7:47
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mrerik80 ha scritto:
quello che mi è stato detto da una persona che conosco (e qui chiedo il vostro riscontro) è che bisogna aspettare che la terra in vaso sia completamente asciutta (in tutto il vaso) e che l'agrume inizi a manifestare i segni di carenza d'acqua (ammosciamento delle foglie). Attendere questo momento preciso, aiuterebbe anche la pianta ad allegare più frutti. E' realmente così?
Bisogna realmente aspettare che la pianta inizi a manifestare i segni di cui sopra prima di irrigare?
Vorrei irrigarla nel momento corretto, ma senza farla stressare, con il rischio di perdita di frutti o altro.. Grazie del vostro aiuto


Buon giorno Mrerik,
il principio generale vuole che l'irrigazione vada ripetuta solo quando la terra nel vaso risulta asciutta. Per capirlo è sufficiente immergere un dito nel terreno a qualche centimetro di profondità ogni giorno. Il momento ideale per l'irrigazione è la mattina presto.
Durante l'irrigazione è buona norma non bagnare il colletto del tronco. E' anche consigliabile, specialmente se la zolla di terra è altamente occupata da radici, ripetere l'irrigazione dopo dieci minuti. Ora, è chiaro che esistono delle eccezioni.
Ad esempio durante estati estremamente calde, l'irrigazione può essere anticipata di un poco. Quindi se la mattina con il dito percepisci una leggera umidità puoi comunque irrigare consapevole del fatto che questa non sarà sufficiente alla pianta per
fronteggiare la giornata. Quello che invece ti è stato detto dal tuo conoscente viene detto "stress idrico". Questa tecnica viene utilizzata per indurre la fioritura della pianta (e non l'allegagione). Di fatti gli agrumi, in linea generale, reagiscono a molti stress (tra cui anche un calo delle temperature e la siccità) emettendo fiori. Una volta ottenuta la fioritura le irrigazioni vanno riprese onde evitare una cascola del 100% dei frutti. In nessun modo la siccità è considerabile un fattore positivo per l'allegagione. Fattori
positivi per l'allegagione dei frutti sono:
-temperatura mite (15-20 gradi);
-umidità ambientale e del suolo;
-fotoesposizione;
-elevato rapporto foglie/frutti nella pianta (in modo particolare le foglie dell'anno precedente che sono la riserva di carboidrati della pianta);
-età della pianta.
Va comunque ricordato che non esisterà mai un'allegagione del 100%, e che i frutti che diverranno maturi sono solo una piccola percentuale dei fiori emessi dalla piante. La cosiddetta "cascola di giugno" è difatti un processo fisiologico in cui la pianta
esegue un calcolo del suo bilancio energetico e sceglie quanti frutti sarà in grado di portare a maturazione nel corso della stagione estiva/autunnale. E' un processo fisiologico che tuttavia può essere accentuato da fattori ambientali come un clima caldo, secco
e ventoso.
Detto questo se la tua pianta è già in fioritura non ha senso indurre uno stress idrico. Stessa cosa se ha frutticini attaccati. Se invece la pianta ha superato la ripresa vegetativa e non ha ancora iniziato la fioritura puoi prendere in considerazione questa
tecnica. Annaffia sempre solo dopo aver tastato con mano l'umidità del terreno e mai seguendo una cadenza regolare tipo calendario.


27/05/2018, 9:18
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Grazie per la risposta esaustiva. Ovviamente la profondità in cui valutare l'umidità del terreno cambia anche a seconda della grandezza del vaso, giusto?


27/05/2018, 10:39
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Beh sì, più è grande e più devi andare in profondità ma credo mai più di 5 cm.
Ultima cosa è il volume dell'acqua irrigata. Durante l'inverno, quando il terreno si asciuga lentamente, non servono grossi volumi anche perchè rischieresti di far marcire il colletto e le radici.
Nei mesi estivi in cui possono bastare 12 ore per asciugare la terra il volume d'acqua va chiaramente aumentato.


27/05/2018, 10:55
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Grazie mille, mi hai tolto parecchi dubbi.
Ora mi rimane solo quello dell’acqua piovana. Se gli agrumi stanno all’aperto e non in una zona controllata, ovviamente prendono anche l’acqua piovana. Durante questo mese ad esempio ci sono stati parecchi giorni umidi e piovosi, magari la terra tra una pioggia e l’altra non aveva modo di asciugarsi adeguatamente.
In questi casi vanno riparati o li posso lasciare tranquillamente sotto la pioggia?


28/05/2018, 5:44
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Io personalmente cerco sempre di far prendere la pioggia ai miei agrumi per vari motivi:
1. è acqua priva di calcare (non brucia le foglie e non innalza il pH del terreno);
2. lava le foglie (salvo le volte in cui piove sabbia);
3. l'acqua piovana, a differenza degli altri metodi, viene assorbita dal terreno in modo estremamente graduale, senza creare solchi sul terreno o scoprire le radici.
4. è a costo zero.
Con i nostri irrigatori immettiamo nel terreno grossi volumi di acqua in meno di 5 minuti (acqua che spesso intraprende scorciatoie presenti nel terreno e nel giro di poco la ritroviamo in fondo al vaso), la pioggia impiega giornate intere prima di fornire gli stessi volumi ed è quindi difficile (almeno in Italia) che possa diventare causa di asfissia radicale. Ovviamente ammettendo che il substrato sia stato preparato bene e sia correttamente drenante.
In ultimo la regola del far asciugare il terreno tra un'irrigazione e la successiva è legata ad un fatto molto semplice: le radici, oltre che di acqua, hanno bisogno di aria e quindi di ossigeno gassoso. Ogni volta che annaffiamo andiamo a sostituire l'aria
presente nelle microporosità del terreno con acqua. Se non lasciamo tempo al terreno di asciugare l'apparato radicale non otterrà mai il suo rifornimento aereo ed entrerà in sofferenza. Viceversa, attendendo che il terreno si asciughi, permettiamo all'aria
di riempire nuovamente tali porosità.


28/05/2018, 14:52
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mrerik80 ha scritto:
la cosa che mi riesce più difficile è capire quando realmente è ora di irrigare.

Ho anch'io lo stesso problema e poichè non è facile infilare un dito a 5 cm di profondità (specie se ci sono tante radici) e valutare il grado di umidità, così mi sono costruito uno strumento che mi dice se il terreno è sufficientemente umido. Siccome la resistenza elettrica del terreno varia con il grado di umidità, ho preso due bacchette sottili e le ho collegate ad un tester da poche lire (vedere foto) e infilandole nel terreno posso valutare il grado di umidità. Ovviamente non ho una misura numerica dell'umidità, ma solo comparativa. Nel mio caso passo da resistenza molto alta con terreno completamente asciutto ad un valore di qualche centinaio di Ohm dopo un'annaffiatura quindi ho valutato che quando raggiungo una resistenza sui 7-8 KOhm so che è ora di annaffiare.
Geniale vero? :lol:
Ciao

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28/05/2018, 17:38
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http://www.rivistadiagraria.org/articol ... i-in-vaso/

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28/05/2018, 18:09
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