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NDF cos'è 
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Iscritto il: 20/07/2011, 21:00
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Formazione: studente in scienze delle produzioni animali
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Buongiorno a tutti, chiedo scusa se ho postato la domanda qui, la mia domanda è questa: qualcuno mi sa spiegare in modo semplice cosa è l'NDF nei foraggi? so che vuol dire fibra neutro detersa ma non capisco il significato e come può risultare utile agli allevatori
Grazie a tutti :D

_________________
Sempre pronto a imparare e a rispondere alle vostre domande!!Posso esservi d'aiuto su galline oche tacchini!


08/09/2018, 16:00
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Non ho specifiche competenze in zootecnia (salvo aver diretto per alcuni anni un Istituto agrario con stalla malinconicamente vuota, per cui mi industriai per far introdurre bovini da ingrasso, di cui alla fine mi dovetti in parte occupare direttamente stante la scarsa gestibilità nel settore scolastico del personale tecnico ancorché numeroso), ma poiché la domanda mi ha incuriosito sono andato un poco a studiare e ti riporto quanto ho capito.

Analiticamente la fibra residua al detergente neutro si ottiene per differenza di pesata di campione dell'alimento: la prima pesata si fa dopo averlo macinato con una soluzione contenente sodio lauril-solfonato (un detergente, da qui il nome in acronimo), portato all'ebollizione per un'ora ed essiccato; la seconda dopo incenerimento in muffola di tale residuo. La differenza fra le due pesate, rapportata al peso del campione, costituisce l'NDF.

L'NDF è costituita prevalentemente da lignina, cellulosa ed emicellulosa, e in altri termini di carboidrati strutturali che rappresentano la fonte principale di energia per il ruminante.
La conoscenza di questo indice nei foraggi è importante per impostare correttamente l'alimentazione dei bovini. Esso viene poi integrato determinando la quota di NDF digeribile (NDFD) nonché la velocità di utilizzazione delle fibre (si fanno altre analisi con liquor ruminale).

E' in ogni caso importante utilizzare nella razione ad es. delle lattifere NDF, in quanto attiva la masticazione, inoltre se non è sufficiente può causare acidosi mentre se in eccesso può limitare l'ingestione e la produzione.

Altri ti spiegheranno meglio, ma da quel che ho dedotto il tema dell'alimentazione bovina, e in particolare delle lattifere, è trattato a livello approfondito anche con impiego di software e algoritmi.


08/09/2018, 18:21
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Più che l'NDF in senso stretto andrebbe valutato e tenuto in considerazione il PeNDF , ossia l'NDF fisicamente efficace!
o meglio, quello che incide sulla ruminazione.
Questo perchè anche la crusca ha dell'NDF ma , ovviamente, questa non ha potere di stimolare la ruminazione come il fieno.
Quindi degli alimenti andrebbe tenuto conto il dato dell'NDF utile alla ruminazione


11/10/2018, 20:22
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Facciamo un esempio pratico!
Prendiamo in esame una razione di frisone in lattazione con un NDF sulla razione di 30...ovviamente questo dato ci dice molto sulla fibrosità della razione ma il dato del PeNDF sarà più basso poichè quest'ultimo è una caratteristica dell'NDF!
o un sottinsieme , per usare un termine matematico.
Il discorso è: quanto è più basso il dato???
troppo più basso o giustamente più basso?


11/10/2018, 20:25
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Il PeNDF è imporatante in quanto parametro delle proprietà fisiche dell'alimento , ossia quanto quest'ultimo è in grado di stimolare ruminazione e masticazione.
Quindi se abbiamo un fieno con 51 di Ndf e lo maciniamo molto finemente il suo PeNdf può scendere ben sotto di 35...


11/10/2018, 21:11
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