Cia' uagliù. Da bambino ho vissuto sulla collina che affaccia sul lago del Fusaro, in una localita' soprannominata "la Mofeta" a causa di piccoli crateri vulcanici che "fumavano" sprigionando energia termica. Si parla degli anni 50 quando la colazione prima di andare a scuola consisteva in un ovetto appena raccolto (con un buchetto fatto con l'ago...) , quando prima di indossare il grembiulino dovevi aver fatto l'erba ai conigli, e quando si scriveva col pennino "a cavallotto"...
Ricordarlo è stupendo, quando lo racconto ai miei nipotini fanno fatica a crederci..
Prima di Pasqua la mamma riempiva un forno intero di casatielli utilizzando tutti i contenitori di casa (si mangiava casatielli fino a maggio...) poi li spalmava con una crema fatta di bianco d'uovo e zucchero e sopra ci metteva tanti confettini colorati.Era una cosa che ci mandava in estasi...
Mio padre invece, il giorno di Pasqua faceva "l'adunata" ci consegnava il casatiello personale (quelli fatti nei contenitori piccoli) e poi ci diceva ad alta voce: "ALLELUJA, ALLELUJA, PIGLI U' CASATIELL E FUJE !!!" A quel grido noi bambini partivamo di corsa festosi verso il campo di fave per accaparrarsi le più belle e poi, sdraiati sull'erba mangiavamo il dolce con le fave.
Era l' unico giorno che quel campo di fave era a nostra disposizione, infatti già dal giorno dopo eravamo impegnati a cogliere fave e piselli per venderli e ricavarne il sostentamento per la famiglia.
Adesso vi lascio salutandovi con affetto anche perchè, al solo ricordo mi viene la pelle d'oca...
Mi hai fatto ricordare cose bellissime.Mia mamma la distribuzione la faceva con le pastiere mentre il tortano dolce quello di cui tu parli me lo faceva una vecchia signora nel mio palazzo e ricordo che nella preparazione lievitava x giorni. Io ho un problema xchè non riesco a inserire le foto in quanto troppo ingombranti. Vi avrei fatto vedere qualche altra cosa di bello. le potete vedere sul mio account su facebook