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Il successo del prosecco? Merito dei lombrichi

10/05/2016, 12:56

Eliminano funghi nocivi e lavorano il terreno come nessun altro riesce a fare. E’ per questo che il prosecco migliore è quello dei vitigni in cui ci sono colonie di lombrichi. A confermarlo è uno studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista «Plos One», descrive appunto una specie di lombrichi battezzata con l’acronimo CRODABEPIS (dal nome di alcuni studiosi della biologia del suolo), un enorme lombrico variopinto a bande carnicino purpuree che appartiene alla categoria degli scavatori. Le ricerche sono state condotte da ricercatori dell’Università di Padova guidati dal prof. Maurizio G. Paoletti del Dipartimento di Biologia e dai professori Andrea Squartini e Giuseppe Concheri del Dipartimento di Agronomia, Animali, Alimenti, Risorse naturali e Ambiente dell’Università di Padova.

«Questi lombrichi – spiega il professor Maurizio Paoletti, responsabile dello studio – producono gallerie anche in profondità e vengono in superficie per nutrirsi, prevalentemente di lettiera in fase di decomposizione, e sono particolarmente attivi di notte quando piove. Questa categoria di lombrichi, profondi scavatori, ha modellato e continua a modellare la struttura dei suoli attraverso un legame stretto con batteri e funghi modulando il loro equilibrio e soprattutto governando la presenza di funghi patogeni, nocivi per le coltivazioni. La diffusione di questa specie endemica copre interamente l’area classica di produzione del prosecco e pertanto è verosimile che la tipologia del terroir di quest’area sia intimamente legata alla presenza di questi lombrichi.»

Già nell’ultimo libro di Darwin nel 1881 si prendevano in considerazione le attività dei lombrichi e in particolare quelle del Lumbicus terrestris, la specie di profondo scavatore più diffusa. Origina da questo libro l’idea che i lombrichi producano l’humus e lavorino e trasformino così la natura dei suoli. A distanza di un secolo e mezzo è chiaro che i profondi scavatori hanno un ruolo fondamentale nel “guidare” l’attività del suolo di migliaia di forme batteriche e fungine.

La ricerca lancia l’allarme su alcune pratiche diffuse nella viticoltura che causano danni ai lombrichi, quali l’eccessivo calpestamento del suolo, l’impiego di erbicidi dissecanti e soprattutto l’uso di fungicidi, e segnala l’importanza di migliorare le tecniche di coltivazione nel rispetto dell’habitat di questi lombrichi dai quali dipende la qualità di quei particolari terreni che danno i natali a uno dei vini più amati al mondo

Re: Il successo del prosecco? Merito dei lombrichi

10/05/2016, 13:50

L'azione svolta dai lombrichi nel terreno è veramente preziosissima !

Re: Il successo del prosecco? Merito dei lombrichi

10/05/2016, 14:54

E c'è chi ancora si ostina a chiamarli vermi! :D
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