grazie per le risposte ricevute!
Il torchio è presente in cantina ma avevo dimenticato di elencarlo
Il vigneto è composto principalmente da piante di bianco e poche piante di rosso (parte delle piante sono barbera o così ha betto), attualmente il rosso viene regalato ad un vicino che aiuta nella raccolta.
Negli anni passati ho spesso aiutato mio nonno ma visto il prodotto finale che faceva e leggendo in giro vorrei cambiare quei procedimenti che si tramandavano per sentito dire con metodiche più corrette, vi elenco la metodica in uso qual'era:
La potatura credo che sia un punto cruciale per poter realizzare del buon vino, mio nonno in genere spuntava appena la vigna nella speranza di fare sempre più vino, ma a me interesserebbe farne poco e di qualità, informandomi ho capito che la giusta potatura deve essere effettuata in base alla tipologia di vigneto ma purtroppo non ho idea di che varietà sia
I trattamenti dall'inizio della formazione dei grappoli veniva dato il verderame con una frequenza di circa 15 giorni più o meno a seconda del tempo fino a 20 giorni circa dalla raccolta

data dove venivano tagliate le foglie per lasciare i grappoli al sole (da precisare che la vigna era cosi colorata che si vedeva a km)
La pigiatura un capitolo apparte risiede in questa fase, come anticipato mio nonno andava a lune per il tutto, sia x macerare le vinacce che per svinare. Da ciò che ho potuto comprendere gli elementi cruciali sono i tempi di macerazione delle bucce e l'uso di fermenti e solfitazioni.
Io userei solo botti di acciaio per fare il vino, se ho ben capito dopo aver pigiato con la diraspatrice l'uva và solfitata ed aggiunti i fermenti (quali però?), i tempi di macerazione con le bucce si possono decidere con il densimetro?
Grazie a chiunque mi esponga il suo parere.