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Lupi all'attacco 
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I lupi fanno parlare di se.


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27/08/2023, 20:50
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Il problema dei grandi carnivori è serio.

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01/09/2023, 16:00
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purtroppo il lupo non ha rivali se non il piombo...
scherzi a parte..
purtroppo sta diventando un problema non da poco..
speriamo prendano provvedimenti visto che la cosa è sfuggita di mano..


14/11/2023, 23:24
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Ma si! Sterminiamo tutto ciò che (secondo noi...) non è utile!
Ma poi non ci lamentiamo se abbiamo milamille cinghiali che ci zappano i terreni...
Il lupo ha come preda naturale il cinghiale.
Purtroppo può capitare che possano interessarsi (anche e sporadicamente) agli ovini da allevamento, ma in quel caso (che io sappia) l'allevatore riceve dei rimborsi.
E molto spesso si urla "al lupo al lupo" quando invece sono branchi di cani randagi o inselvatichiti...


15/11/2023, 17:24
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Effettivamente il problema può diventare serio.
Però se nel frattempo sfoltiscono un po' cinghiali e caprioli sono solo che contento :D


16/11/2023, 11:13
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Qui da noi a Cimolais pubblicata una foto con un capriolo attaccato da lupi (a loro dire). Inoltre vari comuni pedemontano infestati dalla loro presenza.
Ps. Potrebbe essere una capretta....


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08/02/2025, 13:28
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Associazione Nazionale per la Tutela dell'Ambiente e della Vita Rurali
Ufficio stampa 3489000276

Il primo lupo legalmente abbattuto in Italia, in provincia di Bolzano

Sconfitta del cartello animal-ambientalista.

Oggi brindiamo. Gli allevatori, le persone che animano la realtà rurale oggi brindano. La protervia
animalista, che non si rassegnava alla rottura del tabù del lupo intoccabile, ha subito una prima sconfitta.
Non sono bastati due ricorsi, al Tar di Bolzano e uno urgente al Consiglio di Stato. La decisione di
abbattere un grosso lupo è stata difesa dalla giustizia amministrativa perché le valutazioni scientifiche su
di essa spettano all’Ispra, organo che aveva fornito parere positivo. Non sono gli animalisti i depositari
autoproclamati della scienza. Loro sono i depositari di un’ideologia integralista che frutta cospicue entrate
che fanno leva sull’ingenuità e l’emotività di un pubblico disinformato, nutrito di Disney, Geo, Tozzi.
La notizia che viene da Bolzano rappresenta la normalità, sono le notizie che vengono dalle altre regioni
che dovrebbero scandalizzare per l’inerzia colpevole delle stesse di fronte all’emergenza lupi, per il
disprezzo degli allevatori e dei cittadini che subiscono ogni giorno le incursioni dei lupi, non solo sui
pascoli e nelle stalle, ma anche nei cortili e nei giardini di casa. Ispra ha fissato una quota di lupi
abbattibili nel 2025 di 22 lupi in Toscana, di 17 in Piemonte, per citare solo le regioni al vertice della poco
invidiabile classifica di predazioni e incursioni nei centri abitati. Quasi tutta la provincia di Grosseto e
parte di quella di Siena, larghe aree delle province di Cuneo e di Torino, tutta la fascia della montagna
veneta, Lessinia in primis, sono mappate dall’Ispra come “aree a rischio”, dove è sufficiente che
un’azienda subisca almeno due predazioni in un anno per far scattare il parere favorevole dell’Ispra
all’abbattimento in deroga. Ovvero allo stato attuale della normativa. Il declassamento, che viene
pretestuosamente chiamato in causa da politici regionali ignavi, non c’entra nulla. Gli abbattimenti sono
possibili, alle condizioni indicate, con il regime di rigida protezione. Sono possibili non solo anche a
Trento, ma anche in Veneto e in tutte le regioni
ordinarie.
Infine ancora qualche considerazione: il lupo abbattuto legalmente in Val Venosta pesava 45 kg. Ci hanno
sempre detto che il lupo “italico” pesava 30-35 kg, raramente 40, eccezionalmente 45. Ora, il primo che è
capitato a tiro è, guarda caso, un esemplare di 45 kg. Difficile sostenere che, tutelando il lupo al di là di
ogni ragionevolezza, si salva la biodiversità, la sottospecie del lupo appenninico. Quanto al significato
dell’abbattimento del lupo, al di là del valore simbolico, esso non cambia nulla. In Francia, da anni, pur
nel quadro del regime di rigorosa protezione si preleva il 20% della popolazione stimata. Si potrà parlare
di gestione e di tutela degli altri interessi in gioco (economici, sociali, ambientali, paesaggistici, culturali)
solo quando si potranno adottare piani di contenimento regionali tali da ridurre l’entità di una popolazione
oggi fuori controllo (come dimostra la presenza dei lupi nelle città e sulle spiagge), mantenendola poi
entro limiti sostenibili con prelievi di stabilizzazione.

Associazione Nazionale per la Tutela dell'Ambiente e della Vita Rurali

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