Io ho rotto delle lunghe scheggie di rovere con un falcetto da dei pezzi che avevo tagliato per il camino. Poi l ho tostato in forno ventilato a bassa temperatura, sui 90 o 100 gradi, per mezz'oretta mi pare di ricordare. Poi l ho messo nella grappa ( non era completamente immerso... Perche dici che va completamente immerso jeangabin?) dopo un anno ha preso un bel colore e un ottimo gusto. Fai attenzione di metterne poco. Se fai un calcolo della superficie di legno a contatto con un litro di liquido in una botte tradizionale, vedrai che per riprodurre lo stesso fenomeno in una bottiglia per esempio di un litro devi mettere una scheggia delle dimensioni di una matita. Se ne metti di piu rischi che prenda troppo in fretta troppo colore e gusto di tannini. Niente di grave comunque se capita.. quando vedi che si esagera lo levi e lasci la grappa li a proseguire l affinamento
ho letto che anche la robinia è un legno interessante per l'affinamento della grappa, volevo fare un esperimento Ho dovuto tagliare giovani robinie diventate troppo invadenti e ho ottenuto delle sezioni di tronco del diametro di 5/7 cm le ho lasciate sul rimorchio di ferro con massime di 34 gradi e dopo tre giorni il legno si è già spaccato, quello che mi chiedo è: con le botti la tostatura era un passaggio tradizionalmente necessario per piegare le doghe, l'effetto sul contenuto, agli inizi, era un caso fortuito, e le doghe erano in legno stagionato, per usare stecche/trucioli, è sufficiente che il legno sia secco e tostato o anche la lunga stagionatura ha qualche effetto sugli aromi che cede?
Ormai la grappa se la sarà bevuta e digerita, il post è del 2016 Se riesci a tenere tutto immerso è meglio perchè ti regoli per eventuali quantità prossime. Anche il ciliegio è buono come legno, come pure il castagno.