 |
 |
 |
|
Pagina 1 di 1
|
[ 2 messaggi ] |
|
Meccanismo d'azione del "rame peptidato"
Autore |
Messaggio |
Ponzio
Iscritto il: 22/09/2012, 2:27 Messaggi: 55
|

Noto contraddizioni nella divulgazione del rame peptidato come trattamento "sistemico" contro i patogeni.
Da una parte si afferma che il fatto che il rame sia peptidato, quindi legato o chelato ad una molecola organica...lo farebbe entrare nel "simplasto" , cioè verrebbe accettato dalle cellule della pianta finendo nel loro citoplasma.
D'altra parte altra letteratura afferma che a livelli di tossicità decente (quindi in astratto sufficiente per agire contro le batteriosi e i funghi), il rame che riesce ad entrare nel "simplasto", quindi nel citoplasma, viene mantenuto in forma inoffensiva dalla pianta, appunto chelato e legato, affinché sia scaricato nei vacuoli senza fare danni alle cellule della stessa pianta.
Ma i patogeni che questo prodotto dovrebbe contrastare non stanno nel citoplasma e men che meno nei vacuoli ..al massino stanno nell' "apoplasto" superficiale..o nelle microcavità delle foglie.
Quindi come fanno biochimicamente i proddotti "sistemici" a base di rame peptidato a fare quello per cui sono venduti, cioè contrastare i patogeni, se poi è la stessa pianta che li scarica nei vacuoli per evitarne la tossicità contro se stessa?
|
15/11/2015, 5:06 |
|
 |
|
 |
Marco
Sez. Supporto Didattico
Iscritto il: 13/03/2008, 19:23 Messaggi: 69885 Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
|
Sei riuscito a chiarire?
_________________Segui Agraria.org anche su Facebook  e Twitter  ! Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? 
|
08/12/2015, 18:24 |
|
|
|
Pagina 1 di 1
|
[ 2 messaggi ] |
|
Chi c’è in linea |
Visitano il forum: Bing [Bot] e 6 ospiti |
|
Non puoi aprire nuovi argomenti Non puoi rispondere negli argomenti Non puoi modificare i tuoi messaggi Non puoi cancellare i tuoi messaggi Non puoi inviare allegati
|
|
 |
|