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Transumanza dei fungicultori 
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Buongiorno a tutti, due cose su di me: sono un fungiculrote preffessionista ( o almeno ci provo) della Sardegna meridionale che coltiva circa 15000 pani di cardoncello a stagione varietà 142 ( in teoria il più resistente alla batteriosi).Ho notato che più passano gli anni e più abbiamo problemi con la batteriosi , anche quest'anno e da la prima sett. di ottobre che non ci dà tregua, ho sentito dire che dopo 4 o 5 anni è meglio cambiare zona di almeno 5 km e ovviamente scegliere una zona dove non vi sono coltivazioni intensive di funghi.Qualcuno di voiu l' ha mai fatto? Sapete dirmi se è meglio dopo qualche anno cambiare zona di coltivazine?Ringrazio tutti per le risposte.


04/12/2019, 14:29
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Sez. Funghi
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Domanda da un milione di dollari! Ritengo che sia difficile dare una risposta che possa spiegare in modo esuriente il perchè compare la batteriosi sia sul cardoncello che sui altri ceppi di pleurotus in generale. Ci sono dei ceppi di pleurotus che ogni anno in determinate situazioni climatiche sono soggetti alla comparsa di batteriosi in forma più o meno virulenta e la stessa cosa succede per i cardoncelli, compresi anche quelli, teoricamente, i più resistenti: Ogni anno succede questo, e incameriamo le lamentele degli amici che coltivano questi ceppi di pleurotus. Con questi cambiamenti climatici sempre più bizzarri delle volte è difficile venirne fuori e porre dei rimedi. Io ho tanti amici che coltivano sia i normali pleurotus che i cardoncelli e le lamentele, a seconda del momento climatico, o prima o dopo, arrivano sempre. Non penso che cambiando zona si possa eliminare del tutto il problema della batteriosi.Delle volte gli Pseudomonas sono allo stato latente presenti nei panetti...e possono intervenire o meno...non sempre, ma ciò può anche succedere! In bibbliografia di questo aspetto si è già parlato più di una volta. Bisognerebbe, a parte la resistenza dei singoli ceppi, trovare delle soluzioni diverse...le hanno cercate i ricercatori ma ancora non ci sono riusciti....La batteriosi rappresenta, è brutto dirlo ma è una verità sacrosanta, un calmiere del mercato dei cardoncelli, che già qualche volta va giù indipendetemente dalla batteriosi! Rispondo dicendo che purtroppo, ancora oggi, pure i bravi fungicoltori di cardoncello, ovvero quelli che lo coltivano da qualche decennio, vanno incontro alla batteriosi in fase di coltivazione....non credo che una transumanza possa risolvere questo tipo di problema: certamente la scelta di un luogo dove le caratteristiche climatiche di umidità ambientale, di ventilazione sono migliori, può aiutare a contenere e diminuirne gli attacchi...cordialmente Raoul.


07/12/2019, 15:27
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Buongiorno Raul, grazie della risposta, ci terrei a dare più dettagli sulla mia situazione: concordo a pieno con te che la batteriosi fa parte integrante della fungicoltura, ci conviviamo sempre, però la mia situazione mi sempra un po anomala...1: Ho 4 fornitori diversi...2: la batteriosi con cui sto conbattento attacca settimanalmente ogni postazione( io carico dalle 2 alle 6 pedane a settimana ) in stanze di coltivazione separate l'una dall'altra...e me la trascino da ormai 70 gg, sia a settembre con temperature miti e aria secca e sia ora con elevata umidità...vorrei sapere da tè se ti è mai capitato che la batteriosi durasse una stagione intera ,cioè 7 mesi, per più stagioni.Da quello che ho letto io la batteriosi si dovrebbe presentare in maniera sia in prima che in seconda volata, in maniera incoerente , pero dovrebbe anche andarsene esattamente come arriva nel giro di qualche settimana, ma da me ormai e stagionale, cosa ne pensi hai informazzioni di altri fungicultori con queste caratteristiche?


09/12/2019, 8:14
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Così come stai illustrando la situazione, sembrerebbe che fosse proprio il tuo ambiente ad essere la concausa principale degli attacchi di batteriosi... però nello stesso tempo è una situazione anche un pò strana, poichè, giustamente come affermi tu, come viene, poi, in linea di massima, dopo aver ripulito i letti di coltivazione, la batteriosi se ne dovrebbe andare! Proverò sentire alcuni miei amici che da tanti anni coltivano il cardoncello e vediamo cosa mi raccontano e poi ti riferirò in merito. Cordialmente Raoul.


09/12/2019, 18:32
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Ciao Raul, grazie per il tuo interessamento..fammi sapere se scopri qualcosa, ti assicuro che sta diventando una situazione insostenibile... sia per l'impegno economico che per quello lavorativo.Ora dal 20 dicembre ho in arrivo altre 40 pedane e sinceramente l'entusiamo e sotto le scarpe..


10/12/2019, 6:53
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Ho parlato con un mio amico che coltiva i cardoncelli da più di 30 anni e dopo aver sviscerato la tua problematica, consiglia di mettere in coltivazione dei ceppi lenti, perchè, afferma lui, solo con quelli si riesce a tamponare il problema delle batteriosi sul cardoncello: In effetti i ceppi veloci vanno messi all'inizio ma poi bisogna procedere con quelli lenti poichè più resistenti. Ti dico la verità che mi piacerebbe proporre nella coltivazione del cardoncello, l'utilizzazione di un prodotto molto particolare che dovrebbe, dico dovrebbe, prevenire e combattere l'insorgenza della batteriosi: Dai test effettuati recentemente, in corso di ricerca, si è preso atto che un principio attivo, ancora meglio, in forma di mix, dovrebbe prevenire la comparsa degli Pseudomonas ed altri patogeni sui funghi coltivati. Vedrò come potermi muovere per proporVi quanto precede, che ritengo possa trattarsi di una buona novità...cordialmente Raoul.


10/12/2019, 16:48
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Buongiorno Raul, potresti darmi una mano a cercare di risolvere questi problemi che mi ritrovo in azienda?Innanzi tutto vorrei capire bene quali sono i ceppi lenti, i loro nomi o codici, questo perchè se dai retta ai fornitori non n'è cavo piede .per me i ceppi lenti sono il 142 o il 142 d+ (CORREGIMI SE STO' SBAGLIANDO), ci tengo a precisare che due dei mie fornitori hanno 6 o 7 tipi di 142 ,questo perchè loro, molto furbamente si rinominano i funghi a loro piacimento, l'altro( CHE STà IN EMILIA ROMAGNA) che fa bellette da quasi sei chili, (PENSO TU SAPPI DI CHI STO PARLANDO) mi da un ceppo chiamato 499 che dovrebbe essere , come dice lui un 142 migliorato, resistentissimo alla batteriosi intoccabile dal tricoderma.Quest'ultimo ne ho posizionate attualmente 28 pedane e tutte hanno la batteriosi che mi distrugge la prima volata , poi succesivamente incomincia a fare funghi ma molto lentamente però sani e belli..la resa è inferiore alla norma.Dal 20 DICEMBRE dovrebbero inziare ad arrivarmi le prime 4 pedane dalla basilicata, con ceppi 142 F, e 142 D+, poi succesivamente il 142 S (CHE A QUELLO CHE HO CAPITO E IL CEPPO 133 IL PIù RESISTENTE ALLA BATTERIOSI).
NB: Ci terrei a precisare che ho lavorato anche il 160DB co perdita totale e o quasi della produzione. Qualsiasi informazione ti possa essere utile per avere un quadro più completo possibile della mia situazione fammis sapere?


12/12/2019, 7:51
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