Switch to full style
Aspetti gestionali, alimentazione, razze, curiosità e consigli sui Cavalli
Rispondi al messaggio

Il cavallo, la Germania ed io

22/04/2015, 18:48

Ciao a tutti,

frequento una scuola di equitazione (monta inglese) dal settembre scorso, qui in Germania. A dire il vero non si tratta per me di un posto ideale, ma inserirmi in tale contesto è stato quanto di meglio sia riuscito a fare dopo una serie di procrastinazioni e tentativi falliti (in parte imputabili al cosiddetto meccanismo dello sconto temporale). La scuola e in realtà un'associazione di persone che organizza lezioni settimanali; di fatto è però richiesta molta indipendenza, le persone imparano da sole ad andare a cavallo (e a gestire un cavallo nel lavoro da terra ecc.), o semplicemente smettono di venire :?.

Allo stato attuale credo di aver maturato un equilibrio che mi consente di frequentare le lezioni in relativa sicurezza, mi astengo dal fare tutto ciò che ritengo pericoloso o inadatto al mio livello di esperienza. Chiaramente però conto di trovare più valide alternative nel giro di qualche mese, anche perché avrei bisogno di un ambiente tranquillo per risolvere un problema di fondo: la paura del cavallo.

Nel lungo termine mi piacerebbe apprendere almeno i rudimenti della monta maremmana, adesso però ho semplicemente bisogno di rendere più solido e sereno il mio rapporto col cavallo, Roma non fu fatta in un giorno ;).

Re: Il cavallo, la Germania ed io

22/04/2015, 21:01

Che cavallo monti?

Re: Il cavallo, la Germania ed io

22/04/2015, 21:38

Il tuo problema non è secondario, se ho ben capito.
La paura del cavallo dovrebbe essere sostituita dal termine "rispetto" del cavallo, che significa coscienza della complessità del rapporto con il cavallo.
Se invece si ha "Paura" tout court, al pari dell'incoscienza, è difficile fare un equilibrato percorso di crescita nella conoscenza del mondo del cavallo. Servirebbe l'aiuto di qualcuno, saggio e sapiente :D, conoscitore del mondo del cavallo e paziente con i neofiti per consentire loro di superare in serenità ma senza incoscienza le piccole e grandi paure che il cavallo può incutere a chi, inesperto, si avvicina al suo mondo.

Ti consiglierei di guardarti intorno, trovare chi ti sappia instradare nella fase iniziale di presa di confidenza, poi in futuro magari quando sarai più sicuro, il posto di adesso potrà tornare utile, ma ora guarderei altrove :D

Re: Il cavallo, la Germania ed io

22/04/2015, 22:05

Marco, il cavallo che monto più spesso ricorda un Boulonnais; ne monto anche altri però, spesso meticci, alcuni probabilmente hanno sangue Hannover.

Gianni, grazie per i consigli. Durante la mia ultima visita in Italia ho effettivamente trovato un posto adatto a me. Ho potuto seguire solo due lezioni, che sono state decisamente edificanti. Invece qui purtroppo ho riscontrato oggettive difficoltà nell'inserirmi in un maneggio. Comunque, molto a breve con ogni probabilità dovrò spostarmi. All'atto pratico, credo che non mi restino più di una decina di lezioni; la mia idea sarebbe quella di trovare un nuovo maneggio (migliore) non appena spostatomi, non rinunciando però (con un po' di sale in zucca) a queste ultime lezioni nel posto in cui sono adesso: ci ho messo così tanto a cominciare ad andare a cavallo, che se smettessi per un paio di mesi rischierei seriamente di non ricominciare :shock: .

Re: Il cavallo, la Germania ed io

23/04/2015, 9:04

Vega ha scritto:Marco, il cavallo che monto più spesso ricorda un Boulonnais; ne monto anche altri però, spesso meticci, alcuni probabilmente hanno sangue Hannover.

Gianni, grazie per i consigli. Durante la mia ultima visita in Italia ho effettivamente trovato un posto adatto a me. Ho potuto seguire solo due lezioni, che sono state decisamente edificanti. Invece qui purtroppo ho riscontrato oggettive difficoltà nell'inserirmi in un maneggio. Comunque, molto a breve con ogni probabilità dovrò spostarmi. All'atto pratico, credo che non mi restino più di una decina di lezioni; la mia idea sarebbe quella di trovare un nuovo maneggio (migliore) non appena spostatomi, non rinunciando però (con un po' di sale in zucca) a queste ultime lezioni nel posto in cui sono adesso: ci ho messo così tanto a cominciare ad andare a cavallo, che se smettessi per un paio di mesi rischierei seriamente di non ricominciare :shock: .



Raccontaci come prosegue l'esperienza :)

Re: Il cavallo, la Germania ed io

23/04/2015, 17:27

Volentieri, magari vi faccio anche qualche domanda sciocca :lol:.

Re: Il cavallo, la Germania ed io

23/04/2015, 17:29

Nessuna domanda è sciocca, se fatta per colmare una lacuna... Spesso sono sciocche le risposte ;) . Quindi vai tranquillo, mal che vada ti arriverà qualche risposta sciocca :lol:

Re: Il cavallo, la Germania ed io

23/04/2015, 19:30

Bene, ne approfitto subito allora :).

Non credo di aver chiaro come far accelerare efficacemente il cavallo al passo, senza che questo passi al trotto. Fondamentalmente allento le redini, tocco coi talloni la pancia del cavallo da ambo i lati contemporaneamente, in posizione più anteriore rispetto a quando chiedo il trotto, se necessario mi aiuto con un comando di voce specifico. A volte ho provato anche ad alternare il tocco di destra e quello di sinistra, o a dare un colpetto di frustino sulla spalla interna. Con alcuni cavalli non ci sono problemi, con altri invece... :shock:

Re: Il cavallo, la Germania ed io

23/04/2015, 21:25

Che monta fai? Inglese o western?

Con il cavallo bisogna essere sinceri, se noi siamo sinceri lui ci ricompenserà rispondendo ai nostri solleciti. Il concetto di "sincerità" va però spiegato.

La cosa fondamentale è capire che di fronte ad uno stimolo il cavallo cerca una soluzione possibile per far cessare lo stimolo, se noi facciamo SEMPRE cessare lo stimolo nel momento in cui lui applicherà una soluzione che corrisponde al nostro desiderio lui capirà che a fronte di QUEL certo stimolo ci si aspetta da lui QUEL certo comportamento (che fa cessare lo stimolo), ed il gioco è fatto.

Il problema è che noi non siamo sinceri, o meglio non abbiamo sempre lo stesso comportamento, o meglio applichiamo stimoli diversi e/o cessiamo lo stimolo in momenti diversi, anche dopo che il cavallo risponde secondo i nostri desideri,

Questo lo manda in confusione e la soluzione migliore che troverà sarà nel migliore dei casi quella di ignorarci, cosa che fanno la gran parte dei cavalli da scuola.

Quindi non è tanto il tipo di comando quanto la costanza del comportamento.

Io per far allungare il passo uso alternare lo stimolo con le due gambe, a mio avviso è un sollecito inferiore alle due gambe insieme ed io voglio solo che allunghi il passo non che trotti o galoppi.
Appena lui accenna (nota bene: ACCENNA) ad allungare cesso lo stimolo... dopo un po' lui rallenta, al che io ripeto lo stimolo e, CON SINCERITA', cesso lo stimolo appena lui allunga, perché voglio che lui allunghi il passo ed appena lui allunga io lo premio cessando lo stimolo che per lui è una scomodità, poi lui rallenta di nuovo, io riapplico lo stimolo e cesso appena lui allunga... e così via, finché lui realizza che allungando il passo io non lo disturbo più mentre lo disturbo se lui rallenta... e su questo sono IMMUTABILE!

Ci sono anche altri sistemi, sicuramente più efficaci del mio :D , però, ripeto, non è tanto il sistema in se quanto piuttosto la costanza / sincerità nella sua applicazione.

Re: Il cavallo, la Germania ed io

24/04/2015, 1:59

Capisco, in effetti un problema è proprio il fatto che i cavalli, come sfortunatamente credo sia comune, passano di mano in mano. Farò del mio meglio durante le lezioni che mi restano qui, magari potrei cercare di montare un numero di soggetti che sia il più ristretto possibile, idealmente solo il simil-Boulonnais (che è uno dei due cavalli, tra quelli che mi sono capitati, che tende a rallentare al passo). Effettivamente con lui, dato che tira un po' quando lo conduco alla longhina, avevo provato a rilasciare la tensione della corda ogniqualvolta lui avesse cessato di tirare, ed ho notato che così facendo si ammorbidiva. Ho provato anche ad aggiustare la trazione cercando di andare in fase col movimento del collo del cavallo, cioè tirando un po' più intensamente a collo in estensione.

Altra domanda: recentemente mi è capitato di entrare nel recinto di un castrone che ho montato diverse volte. È un soggetto che, da quel che ho visto, non ama soprattutto le fasi di preparazione alla lezione, in particolare è restio a farsi strigliare; solitamente, con calma riesco a mettergli la sella. L'ultima volta però ho rinunciato a mettergli la cavezza, perché appena sono entrato nel recinto ha abbassato di molto le orecchie, venendomi incontro come per mordermi e a tratti dandomi anche il posteriore come per calciarmi. Dal canto mio, un po' per razionale riconoscimento dei miei limiti e un po' per l'inevitabile fifa :lol:, ho semplicemente deciso di prendere un altro cavallo. Di certo la mia esitazione avrà inasprito l'aggressività del cavallo, ma io ci tengo alla pelle e mi sono tenuto a distanza :?. Mi piacerebbe però sapere cosa avrei dovuto fare in teoria per recuperare la situazione. Suppongo che avrei dovuto fingere di non dare troppa importanza all'umore del cavallo, approcciandolo però cautamente, ed in direzione della spalla. Oppure il problema è a monte, dovrei rappresentare una figura nota e dominante per il cavallo, e questo renderebbe di per sé improbabili comportamenti del genere.

PS: Monto all'inglese ;).
Rispondi al messaggio