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Aspetti gestionali, alimentazione, razze, curiosità e consigli sui Cavalli
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Re: Il cavallo, la Germania ed io

24/04/2015, 5:27

Sul castrone non ti saprei dire, difficile esprimere giudizi senza vedere. Mi viene da dire che forse ne ha viste tante... :) , oppure ha dei problemi alla schiena, selle inadatte alla sua struttura, o ancora è un soggetto aggressivo per sua natura.

Non ti so dire e direi che, considerando tutto, hai fatto bene a non immolarti con quel cavallo.

Magari cerca di saperne di più, osservalo mentre altri lo lavorano o lo prendono al prato, mentre lo sellano ecc

Re: Il cavallo, la Germania ed io

24/04/2015, 14:22

La mia impressione è che abbia cattive esperienze pregresse con la striglia, e che abbia imparato che, con alcune persone (come me!), ottiene vantaggio con l'aggressività.

Va bene, per il momento ti ringrazio. Volevo anche farti i complimenti, leggo da tempo i tuoi interventi e mi piace il tuo modo di porti ;).

Vi tengo aggiornati!

Re: Il cavallo, la Germania ed io

24/04/2015, 16:42

Vega ha scritto:La mia impressione è che abbia cattive esperienze pregresse con la striglia, e che abbia imparato che, con alcune persone (come me!), ottiene vantaggio con l'aggressività.

Va bene, per il momento ti ringrazio. Volevo anche farti i complimenti, leggo da tempo i tuoi interventi e mi piace il tuo modo di porti ;).

Vi tengo aggiornati!



Grazie :D

Re: Il cavallo, la Germania ed io

11/05/2015, 17:23

ha ha ha ... i cavalli ... si finisce per ammalarsi di cavallite prima o poi tutti. Ti posso dire quello che ti hanno detto tutti. Ci vuole una guida giusta. Improvvisarsi trascinati dalla passione è bellissimo ma pericoloso, puoi farti male, ma cosa più pericolosa ancora puoi disinnamorarti dei cavalli e guarire dalla cavallite ... ma nessuno vuole guarire dalla cavallite.

I cavalli sono tutti diversi, la soluzione non è montarne solo uno o due ... la soluzione è montarne il più possibile con lo spirito di: "io voglio comunicare con questo cavallo" e non con lo spirito di "come si guida questo cavallo" ... devi iniziare un dialogo con ogni cavallo e così come con le persone parli diversamente a secondo del loro livello o carattere (se uno è prepotente devi urlare per farti capire ... ecc ecc).

Quanto detto da gianni è perfetto ;-) ... posso aggiungere una cosa che dico sempre ai miei allievi: applicate il principio della "progressione" ... immaginate che gli aiuti (ricordo gli aiuti sono: gambe, mani con le redini, peso del corpo e voce) abbiano una scala da 1 a 10, dove 1 è un movimento impercettibile e 10 è il massimo della forza o della pressione che riuscite a fare. Qualsiasi azione va fatta partendo da 1 e salendo sino a quando non si ottiene il risultato desiderato. In questo modo si sensibilizza il cavallo e se per esempio il cavallo la prima volta parte al trotto quando applichi 5 di forza con il tallone ... la volta dopo partirà a 4 poi a 3 poi a 2 ecc ecc ... arrivi al dressage.

Venendo alla seconda domanda: I cavalli a volte sono aggressivi perchè vengono trattati male a volte vogliono misurarsi la forza. Nei branchi i cavalli si sfidano di continuo per stabilire la gerarchia. Nella fattispecie difficile sapere ... di sicuro mostrarsi spaventati e lasciarlo quando si fa brutto rafforza il suo comportamento e la sua supremazia. Diciamo che si acquisisce con il tempo e la pratica uno stato di sicurezza che ti permette di mettere in soggezione il cavallo e manifestare indifferenza alle sue manifestazioni di sfida e scontrosità.

Re: Il cavallo, la Germania ed io

13/05/2015, 19:15

ilGiardinoDelSole ha scritto:ha ha ha ... i cavalli ... si finisce per ammalarsi di cavallite prima o poi tutti. Ti posso dire quello che ti hanno detto tutti. Ci vuole una guida giusta. Improvvisarsi trascinati dalla passione è bellissimo ma pericoloso, puoi farti male, ma cosa più pericolosa ancora puoi disinnamorarti dei cavalli e guarire dalla cavallite ... ma nessuno vuole guarire dalla cavallite.

I cavalli sono tutti diversi, la soluzione non è montarne solo uno o due ... la soluzione è montarne il più possibile con lo spirito di: "io voglio comunicare con questo cavallo" e non con lo spirito di "come si guida questo cavallo" ... devi iniziare un dialogo con ogni cavallo e così come con le persone parli diversamente a secondo del loro livello o carattere (se uno è prepotente devi urlare per farti capire ... ecc ecc).

Quanto detto da gianni è perfetto ;-) ... posso aggiungere una cosa che dico sempre ai miei allievi: applicate il principio della "progressione" ... immaginate che gli aiuti (ricordo gli aiuti sono: gambe, mani con le redini, peso del corpo e voce) abbiano una scala da 1 a 10, dove 1 è un movimento impercettibile e 10 è il massimo della forza o della pressione che riuscite a fare. Qualsiasi azione va fatta partendo da 1 e salendo sino a quando non si ottiene il risultato desiderato. In questo modo si sensibilizza il cavallo e se per esempio il cavallo la prima volta parte al trotto quando applichi 5 di forza con il tallone ... la volta dopo partirà a 4 poi a 3 poi a 2 ecc ecc ... arrivi al dressage.

Venendo alla seconda domanda: I cavalli a volte sono aggressivi perchè vengono trattati male a volte vogliono misurarsi la forza. Nei branchi i cavalli si sfidano di continuo per stabilire la gerarchia. Nella fattispecie difficile sapere ... di sicuro mostrarsi spaventati e lasciarlo quando si fa brutto rafforza il suo comportamento e la sua supremazia. Diciamo che si acquisisce con il tempo e la pratica uno stato di sicurezza che ti permette di mettere in soggezione il cavallo e manifestare indifferenza alle sue manifestazioni di sfida e scontrosità.


Grazie anche a te, Marco. Anch'io in linea di principio preferirei non abituarmi al singolo cavallo, il problema è che allo stato attuale non ho modo di sperimentare in sicurezza (e sono d'accordo nel non improvvisarsi cavallerizzi). Per quanto riguarda gli aiuti, il principio "della progressione" mi è in effetti stato d'aiuto col simil-Boulonnais: sembra rispondere un po' meglio alla gamba, vediamo come procede...

La situazione per il resto è più o meno invariata per il momento. Sono montato sul castrone mordace una volta, solo perché l'ho trovato di buon umore, ma comunque c'è voluta pazienza per sellarlo. Un'altra volta invece mi sono semplicemente limitato a sporgermi sul suo recinto, allontanandolo con la mano ogni volta che si avvicinava per mordermi/scacciarmi. Alla fine si è arreso alla mia presenza, avvicinandosi pacificamente e masticando, ed allora l'ho ricompensato con grattini. Resta ferma la mia volontà di spostarmi comunque, vediamo come va col lavoro!

Re: Il cavallo, la Germania ed io

31/10/2015, 20:43

Come promesso, ecco ulteriori aggiornamenti.

Negli ultimi mesi ho smesso di frequentare il maneggio tedesco, sono rientrato in Italia e ho cominciato a frequentare la scuola che avevo già precedentemente individuato. Se son rose... :lol:
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