16/10/2017, 11:45
16/10/2017, 14:31
AnnaC ha scritto:Buongiorno,
sono IAP dal 2014, anno in cui ho aperto P.iva (giovane imprenditore) e partecipato ad un bando di ristrutturazione vigneti. Ora, posto che so che il 50% del mio reddito (e tempo) deve rimanere di derivazione agricola se voglio mantenere la qualifica ( in un'ottica soprattutto di possibile partecipazione ad altri bandi), mi chiedo se entrare in società Srl di altra derivazione (artigiana) mi farebbe per forza ed automaticamente perdere la qualifica? oppure dipende c'è differenza se fossi socio non lavoratore? o magari le % delle quote di partecipazione incidono - ed immagino in misura proporzionale - agli utili di questa società, quindi potrei essere socia a x% senza smontare lo IAP? Mi scuso per le molte domande, ma é una situazione di cui sono all'inizio di una valutazione e non credo che il CAA mi saprebbe consigliare al meglio
Sto cercando riferimenti normativi a riguardo ma trovo sempre le stesse cose relative al 50% etc etc, senza altri approfondimenti o esempi... qualora qualcuno sia a conoscenza di passi specifici a riguardo sarei molto grata se me li si potesse indicare, di modo da far vagliare tutto poi al commercialista a cui (non essendo specializzato in agricoltura) devo portare basi.
Inoltre, in merito al bando summenzionato, ricordavo a memoria di essere obbligata a rispettare i parametri (tra cui giovane imprenditore IAP) per cui ho ottenuto tot punteggio e quindi l'accettazione della domanda per 5 anni, mentre in un documento relativo al bando vedo scritto 3 anni (in sostanza fino all'avvenimento del collaudo): quindi sono 3 o 5 anni? (visto che se entrassi in società potrei perdere la qualifica IAP). Quel'é la data a cui devo far fede per il calcolo del tempo corretto?
Ringrazio anticipatamente dell'attenzione e della pazienza
Anna
16/10/2017, 15:04
16/10/2017, 15:37
AnnaC ha scritto:Anna
17/10/2017, 9:38
02/11/2017, 17:37
AnnaC ha scritto:.................Non sarei socia ma Amministratrice, così da avere per lo più rimborsi e compensi non soggetti ad Iva. .......![]()
grazie ancora
studiozenobi ha scritto:Ci sarebbe una soluzione, una quota societaria "non pesante" e parte degli utili farteli erogare come "rimborsi non soggetti a tassazione" e quindi fuori conteggi del reddito.....
03/11/2017, 10:07
azzeccagarbugli ha scritto:AnnaC ha scritto:.................Non sarei socia ma Amministratrice, così da avere per lo più rimborsi e compensi non soggetti ad Iva. .......![]()
grazie ancora
l'attività di Amministratore di una Srl è lavoro al 100%.
diverso se saresti solo una componente del CdA.
Per i rimborsi occorrono le pezze giustificative.
Le pezze le avrei, residenza e Srl con sedi molto distanti, conseguenti spese di trasferta soggiorno etc.,I compensi, ancorché non soggetti ad iva, sono comunque basi imponibile ai fine irpef
il commercialista che mi segue, mi ha consigliato un compenso una tantum + rimborsi e stop, nella mia situazione. Considerato che é una srl piccola al momento,quello che invece ricaveresti dalla Srl come dividendo per la quota posseduta non è un reddito da lavoro ma bensì da capitale e come tale non rientra in un confronto con i redditi da attività agricola.
sempre che il tuo apporto nell'ambito della srl sia esclusivamente di natura economica (apporto di capitali) e non di natura lavorativa (apporto di manodopera)
quindi intendi socio on lavoratore, ok.... però mi é stato sconsigliato dal CAA agricolo oltre che dal commercialistastudiozenobi ha scritto:Ci sarebbe una soluzione, una quota societaria "non pesante" e parte degli utili farteli erogare come "rimborsi non soggetti a tassazione" e quindi fuori conteggi del reddito.....
bel consiglio ..... complimenticoncludo
qualunque somma tu ricava dalla Srl che non sia un dividendo degli utili, difficilmente lo potrai sottrarre dal confronto con i redditi da attività agricola.
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