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Vigna varietà antiche autoctone 
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Iscritto il: 10/06/2014, 23:08
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Salve a tutti vi scrivo perché cerco consigli in merito e perché in quanto a viticoltura mi sento poco "ferrato".
Purtroppo la vigna di mio nonno ormai è alla frutta come si suole dire, sono vari anni che è stata lasciata incoltivata per mancanza di tempo e molte viti purtroppo si sono seccate,
Mi piace molto il vino ma soprattutto voglio mettere su una nuova vigna simile alla precedente ma più piccola quindi più gestibile e organizzata meglio, meno stretta, con meno alberi da frutta ecc, ma soprattutto con le varietà di uva autoctone della mia zona e Antiche come lo era la vecchia, le stesse che avevano gli antenati del mio paese, molte delle viti in questione oltre che dalla nostra ancora posso reperirle chiedendo a mio nonno.
Non so se procedere per varietà di cui non so neanche il nome ufficiale per innesto, talea o propaggine. Cosa cambia ai fini della pianta e dell'uva che ne verrà fuori
Premetto che ci penserò il prossimo anno ormai data anche la difficoltà che avrò nel reperire tali varietà, devo individuale prima il grappolo maturo per identificarle.


22/03/2017, 22:27
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Ciao,
se vuoi recuperare le vecchie varietà ed i vecchi cloni che puoi reperire localmente, dovrai procedere all'impianto con dei portinnesti adeguati, che poi procederai ad innestare in campo. L'innesto te lo puoi gestire da te?

Solo in certe tipologie di terreni puoi provare con l'impianto di viti franche di piede (causa fillossera).

_________________
Saluti,
Flavio.


23/03/2017, 10:23
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Si, l'innesto lo faccio io, non ho idea di che porta innesto debba utilizzare non conoscendo il nome scientifico delle varietà da mettere a dimora, il terreno dalle mie parti è breccioso o rosso molto ferroso con scheletro quasi sempre abbondante


23/03/2017, 14:53
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1) Individua che portainnesto vuoi in base al terreno (calcare-non calcare; sciolto o compatto), alla disponibilità idrica (deve resistere a siccità o puoi irrigare quandoi vuoi) e al tipo di produzione che vuoi fare (quantità o qualità, con piante che restino piccole o vegetino).
Quindi me lo comunichi a gennaio 2018.

2) individua le varietà che vuoi produrre (non importa che tu ne conosca il nome) e a gennaio-febbraio 2018 raccogli dei tralci (diametro da 1 a 0,6 millimetri, ben lignificati, non rovinati o grandinati) con un numero (minimo) doppio di gemme alla quantità che ti interessa avere.
Quindi me li spedisci per posta legati per tipo a cui o dai un nome certo o dai un nome di fantasia.

3) Le barbatelle te le faccio io, a novembre-dicembre 2018 le passano in cernita e poi ti verranno spedite o per corriere o tramite un nostro depositario vicino alla tua zona.

4) A marzo 2019 le pianti e se sei bravo a settembre 2020 fai la prima vendemmia.


24/03/2017, 9:08
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P.S. Se sai il nome delle viti che vuoi riprodurre non è detto che non siano già disponibili.


24/03/2017, 9:09
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mortotoccaci ha scritto:
1) Individua che portainnesto vuoi in base al terreno (calcare-non calcare; sciolto o compatto), alla disponibilità idrica (deve resistere a siccità o puoi irrigare quandoi vuoi) e al tipo di produzione che vuoi fare (quantità o qualità, con piante che restino piccole o vegetino).
Quindi me lo comunichi a gennaio 2018.

2) individua le varietà che vuoi produrre (non importa che tu ne conosca il nome) e a gennaio-febbraio 2018 raccogli dei tralci (diametro da 1 a 0,6 millimetri, ben lignificati, non rovinati o grandinati) con un numero (minimo) doppio di gemme alla quantità che ti interessa avere.
Quindi me li spedisci per posta legati per tipo a cui o dai un nome certo o dai un nome di fantasia.

3) Le barbatelle te le faccio io, a novembre-dicembre 2018 le passano in cernita e poi ti verranno spedite o per corriere o tramite un nostro depositario vicino alla tua zona.

4) A marzo 2019 le pianti e se sei bravo a settembre 2020 fai la prima vendemmia.


Anche questa potrebbe essere una soluzione ;)

_________________
Saluti,
Flavio.


24/03/2017, 9:32
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