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Uso del bicarbonato di sodio come anti oidico 
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Secondo te è ipotizzabile usare fosetil e bicarbonato di potassio fino a inizio agosto e poi passare a rame e zolfo solo negli ultimi trattamenti? O quanto vale per la non miscelabilita' vale anche per la coesistenza sulla pianta?


05/02/2018, 10:10
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Il problema credo sia nel pH della soluzione, siccome il bicarbonato agisce sia disidratando le ife fungine sia cambiando il pH della superficie fogliare, non andrebbe miscelato a formulati che alterano troppo il pH. Se il fosetil ha pH neutro secondo me si possono miscelare.
Per la fattibilità di fosetil + bicarbonato bisognerebbe vedere se i giorni di copertura sono abbastanza simili altrimenti o fai un trattamento intermedio o rimani scoperto per un patogeno


05/02/2018, 12:34
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Ok, bisogna fare il calcolo guardando i tempi di copertura dei prodotti e quelli a copertura eventualmente più breve darli una volta in più, io mi preccupavo anche del numero di trattamenti con fosetil al, ad un certo punto della stagione, dopo il limite di utilizzi massimi consentiti bisognerebbe poter passare ai rameici, mi chiedo come si comporterebbe a quel punto il rame sui residui di bicarbonato rimasti su foglie e grappolo...


05/02/2018, 13:03
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Il fosetil al copre per 12/14 giorni e ammette fino a quattro trattamenti, dopo bisognerebbe tornare a rame e zolfo (di copertura solo per gli ultimi trattamenti) la questione è capire cosa succede tra il bicarbonato sulla foglia e il rame dato dopo il fosetil...


05/02/2018, 13:25
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Al di là di questioni di miscibilità e tempi di persistenza, la difesa della vite attualmente viene impostata con strategie di lotta collaudate e tra cui si può scegliere anche in considerazione della pressione in zona di peronospora e mal bianco e altre avversità, perciò a me non sembra il caso di improvvisare nuove soluzioni.

Aggiungo che nel bio il fosetil-Al non è ammesso (al riguardo è in piedi tutta una tematica sui residui di fosfiti nei prodotti ortofrutticoli), mentre lo sono rame, zolfo e bicarbonato potassico (quest'ultimo appartiene alla categoria GRAS = Generally Recognized As Safe, e non lascia residui analiticamente rilevabili).

Per quanto riguarda il maccanismo di azione del bicarbonato di potassio, riporto pari pari da una pubblicazione (Di Martino et al., 2014, Giornate Fitopatologiche): "Dagli studi condotti emerge che il bicarbonato di potassio agisce per contatto mediante diversi meccanismi; esplica un’azione rapida e diretta sul patogeno variando la pressione osmotica, innalzando il pH e rilasciando anioni bicarbonato. Esso inattiva gli enzimi idrolitici fungini, inibisce la crescita del micelio con collasso delle spore e disidrata le ife del patogeno. Recenti studi riportano anche una parziale attività curativa di (Milling et. Al., 2012) e una capacità di attivare le autodifese naturali della pianta non è esclusa (Youssef et al., 2010b). Le sue proprietà suggeriscono un meccanismo di azione multisito con un rischio di insorgenza di resistenze molto basso, che lo rendono ideale per le strategie di difesa antiresistenza".

Su vite è autorizzato contro oidio e botrite.


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Bicarbonato potassio vs oidio.pptx [244.05 KiB]
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05/02/2018, 16:27
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Naturalmente io non sto parlando di spacciare per bio un vino le cui uve sono trattate con fosetil al e bicarbonato invece che con zolfo e rame, sto parlando di vino per la produzione ed il consumo familiari (il fosetil al si acquista senza patentino...). Vorrei capire, in quest'ottica, quali sarebbero gli effetti di un passaggio al rame dopo aver usato bicarbonato. Anche perchè, sì, si possono approfondire le caratteristiche del bicarbonato con tutti i relativi vantaggi, ma se poi non gli può associare un antiperonosperico rameico, non si va lontano... a meno che non esista un antiperonosperico non rameico che si possa usare per più di due mesi... (tipo vari bacillus "..."). Infine, non dibattiamo per fare una rivoluzione copernicana dall'oggi al domani, ma per valutare razionalemente le alternative, io nella mia mini vigna non voglio fare l'impossibile, ma capire e cercare alternative...


05/02/2018, 18:52
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Ho guardato l'etichetta del prodotto commerciale che alessandro1944 menzionava nella pagina precedente... l'incompatibilità al rame sembra riguardare solo la miscelazione, in quanto all'"incontro delle due sostanze " sulla pianta non ci sono particolari avvertenze. Il prodotto viene comunque dato per "dilavato" ogni 7-10 giorni... sicché...


05/02/2018, 23:59
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sgurz74 ha scritto:
Ho guardato l'etichetta del prodotto commerciale che alessandro1944 menzionava nella pagina precedente... l'incompatibilità al rame sembra riguardare solo la miscelazione, in quanto all'"incontro delle due sostanze " sulla pianta non ci sono particolari avvertenze. Il prodotto viene comunque dato per "dilavato" ogni 7-10 giorni... sicché...

Esatto, sulla pianta non c'è problema, quando passerai al rame sarà già dilavato ormai...

Non c'entra niente ma se non sbaglio il fosetil al ha azione multisito e quindi non dovrebbe avere limiti come numero di trattamenti (nei nostri bollettini infatti accompagna spesso una serie di altri principi attivi fino a giugno inoltrato). Naturalmente considerandolo come principio attivo a se, e non nelle formulazioni con altri principi attivi soggetti a limitazione


06/02/2018, 10:29
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sgurz74 ha scritto:
.... ma per valutare razionalemente le alternative, io nella mia mini vigna non voglio fare l'impossibile, ma capire e cercare alternative...


Quel che mi sento di dirti è che insorgenza e severità delle malattie di cui parliamo non dipendono dall'estensione dell'appezzamento ma da altri fattori: potenziale di inoculo ed epidemiologia del patogeno, condizioni meteo e microclimatiche, suscettibilità e fasi fenologiche della pianta. Ora è appunto in ordine a quelli che si scelgono le strategie e i mezzi di lotta.

Sotto tale profilo ciò che non mi è chiaro, o almeno non hai esplicitato, sono i criteri sui quali fondi il proposito di basare la lotta antiperonosporica - per tutto il periodo più critico - solo con un promotore di difese naturali (fosetil-Al) abbinato al bicarbonato come antioidico (come turnazione questo ci sta, in quanto il primo normalmente si dà a turni di una decina di giorni, e per il secondo l'etichetta del PF prevede un frequenza analoga); da agosto intendi invece sostiture i due fungicidi con rameici e zolfo, quando in realtà il rischio fitosanitario è molto basso o prossimo a zero.
A tal ultimo proposito in linea di massima non c'è più ragione di trattare per entrambe le suddette malattie (segnatamente per la peronospora) dopo l'invaiatura, ossia a calendario diciamo dopo la prima decade di agosto (ad es. con riferimento al Merlot, l'Istituto per la Viticoltura di Conegliano fornisce la data del 12 agosto come media storica di invaiatura = fase M di Baggiolini, ma il cambiamento climatico in atto ha raccorciato il ciclo germogliamento-raccolta di 15 gg. soprattutto negli intervalli germogliamento-fioritura e invaiatura-raccolta, mentre è rimasto invariato quello tra fioritura e invaiatura).

Capisco invece la necessità, trattandosi di un piccolo vigneto, di rimanere su pochi anticrittogamici e possibilmente multisito come strategia anti-resistenza.

Se credi posso, sulla base delle mie nozioni fitoiatriche e di quanto ho potuto ascoltare nel corso di visite a Centri Sperimentali e in occasione di Convegni, esporti possibili alternative ragionando in rapporto alla tua situazione e rimanendo sostanzialmente sui prodotti che hai nominato.


06/02/2018, 13:41
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Sì ma sulla vite i trattamenti vanno sospesi 40 giorni prima della vendemmia, quindi andando a spanne, su dell uva bianca con raccolta dalla II decade di settembre,per star sicuri, dall inizio di agosto è meglio passare al rame, e di conseguenza anche allo zolfo...
Cmq su un piano così fatto si usano 2/3 in meno di rame e zolfo...


06/02/2018, 13:42
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