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Paradossale situazione all'italiana 
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Iscritto il: 19/05/2016, 14:07
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Buongiorno,
Vorrei farvi conoscere cosa mi é accaduto e capire come sia possibile una cosa del genere.
Vivo in montagna a 700 mslm con terreno boschivo di 3,7 ettari di cui 5/7mila agricoli e 5 famiglie di api
Mi informo a Coldiretti e secondo i loro calcoli con 3mila metri di coltivazioni intensive in pieno campo più api e bosco sarei ampiamente dentro i parametri per ottenere la qualifica di coltivatore diretto o di imprenditore agricolo.
Bene, mi informo al comune e il vigile (l'unico del paese e vi assicuro che in un piccolo comune é una specie di boss) mi dice che mai potrò ottenere le autorizzazioni. Perché? Questo é un comune a vocazione turistica e di villeggiatura, con solo 3 IA e qualsiasi altra richiesta é sempre stata rifiutata.
In più, a detta del vigile, il mio terreno non si presta alla coltivazione. Cosa falsa in quanto coltivo con successo perché ricco di humus, sciolto, ben drenato ed ottimamente esposto.
L'unica soluzione dice essere avere 52 famiglie di api in nomadismo.
Ma non ho intenzione di specializzarmi esclusivamente in apicoltura!
Non capisco perché-e se legalmente accettabile- che il comune mi impedisca di diventare coltivatore quando in realtà ho tutti i requisiti per farlo!
Ma é possibile una cosa del genere?


18/04/2018, 9:10
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Io mi rivolgerei a una associazione o all'assessorato provinciale.

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18/04/2018, 12:50
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Scusa poi non é la commissione comunale a decidere?


18/04/2018, 21:24
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Sergiopan ha scritto:
Buongiorno,
Vorrei farvi conoscere cosa mi é accaduto e capire come sia possibile una cosa del genere.
Vivo in montagna a 700 mslm con terreno boschivo di 3,7 ettari di cui 5/7mila agricoli e 5 famiglie di api
Mi informo a Coldiretti e secondo i loro calcoli con 3mila metri di coltivazioni intensive in pieno campo più api e bosco sarei ampiamente dentro i parametri per ottenere la qualifica di coltivatore diretto o di imprenditore agricolo.
Bene, mi informo al comune e il vigile (l'unico del paese e vi assicuro che in un piccolo comune é una specie di boss) mi dice che mai potrò ottenere le autorizzazioni. Perché? Questo é un comune a vocazione turistica e di villeggiatura, con solo 3 IA e qualsiasi altra richiesta é sempre stata rifiutata.
In più, a detta del vigile, il mio terreno non si presta alla coltivazione. Cosa falsa in quanto coltivo con successo perché ricco di humus, sciolto, ben drenato ed ottimamente esposto.
L'unica soluzione dice essere avere 52 famiglie di api in nomadismo.
Ma non ho intenzione di specializzarmi esclusivamente in apicoltura!
Non capisco perché-e se legalmente accettabile- che il comune mi impedisca di diventare coltivatore quando in realtà ho tutti i requisiti per farlo!
Ma é possibile una cosa del genere?


l'apertura di una azienda agricola non è sottoposta a nessuna autorizzazione comunale. Oltretutto non si capisce che tipo di autorizzazioni deve rilasciare il comune e comunque qualsiasi atto di diniego deve essere motivato. procedi per la tua strada, se il vigile avrà da ridire qualcosa, digli di farlo attraverso gli atti ufficiali e non a voce.

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L'esperienza è il tipo di insegnante più difficile. Prima ti fa l'esame, poi ti spiega la lezione. (O. Wilde)


19/04/2018, 13:36
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Come no? Non é la commissione consultiva comunale ad accertare i requisiti?


19/04/2018, 21:43
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Sintesi della guida all’accertamento del possesso dei requisiti delle figure professionali operanti in agricoltura della regione Piemonte
http://www.regione.piemonte.it/agri/qua ... /file.html

La Deliberazione della Giunta Regionale da cui proviene
http://www.regione.piemonte.it/governo/ ... 122016.pdf

Il sito regionale contenente riferimenti normativi riguardanti l'imprenditore agricolo
http://www.regione.piemonte.it/cgi-bin/ ... nd=&debug=

Sembra che in Piemonte i Comuni possano occuparsi anche del riconoscimento della qualifica di CD (a me risulta possa farlo solo l'INPS) ma credo, se non ho capito male, sia condizionato solo a determinate casistiche (per l’ottenimento delle agevolazioni fiscali per quanto riguarda la P.P.C.).
Cmq si informi in Comune e lasci perdere il vigile: come Le ha già detto il moderatore compili la modulistica necessaria e consegni al protocollo dopodiché se hanno rilievi da fare che li facciano per iscritto, solo quello vale.

Saluti


20/04/2018, 0:42
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Grazie per le informazioni.
Il vigile fa parte della commissione agricoltura del comune e mi ha detto quelle cose in via informale.
Inoltre per poter ottenere la qualifica tutto il treno deve già essere coltivato e in produzione. A questo punto mi chiedo se valga la pena fare tutto l'iter o restare produttore "nell'ombra" anche in considerazione del fatto che:
-coltivo con il metodo fukuoka, quindi estraneo a qualsiasi addetto a verificare la produttività delle coltivazioni
-dovendo essere il terreno già coltivato e produttivo, quindi dovendo anticipare tutto l'investimento mi chiedo che senso abbia poi dare il 50% del ricavato di 3000m2 in tasse
-qui viene richiesta la relazione tecnica di un architetto anche per costruire un pollaio in legno (costo 2500 euro +oneri)
-avrei il vigile continuamente in casa

Non so se oggettivamente valga la pena tutto questo.
Lo dico chiaramente perché vorrei fare tutto in regola ma credo che non potrei sopravvivere...


22/04/2018, 18:41
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Sergiopan ha scritto:
Grazie per le informazioni.
Il vigile fa parte della commissione agricoltura del comune e mi ha detto quelle cose in via informale.
Inoltre per poter ottenere la qualifica tutto il treno deve già essere coltivato e in produzione. A questo punto mi chiedo se valga la pena fare tutto l'iter o restare produttore "nell'ombra" anche in considerazione del fatto che:
-coltivo con il metodo fukuoka, quindi estraneo a qualsiasi addetto a verificare la produttività delle coltivazioni
-dovendo essere il terreno già coltivato e produttivo, quindi dovendo anticipare tutto l'investimento mi chiedo che senso abbia poi dare il 50% del ricavato di 3000m2 in tasse
-qui viene richiesta la relazione tecnica di un architetto anche per costruire un pollaio in legno (costo 2500 euro +oneri)
-avrei il vigile continuamente in casa

Non so se oggettivamente valga la pena tutto questo.
Lo dico chiaramente perché vorrei fare tutto in regola ma credo che non potrei sopravvivere...


la tassazione non è al 50% ma più bassa visto che l'IRPEF viene pagata non sul valore della produzione ma sulla rendita catastale dei terreni (reddito agrario o reddito dominicale)
in fase iniziale puoi non chiedere sia l'iscrizione come iap e sia come CD, certo pagherai contributi INPS più alti ma non sei soggetto a nessuna autorizzazione bastando in questo caso l'iscrizione alla cciaa e all'agenzia delle entrate, comunque per come ho capito in fase iniziale potresti fare solo l'iscrizione all'agenzia delle entrate come produttore minimo con reddito sotto i € 7.000,00...
per la realizzazione di manufatti agricoli in tutta Italia è richiesto un progetto e una relazione, non è solo nel tuo comune, in questo caso ti consiglio l'acquisto di strutture prefabbricate non ancorate in maniera definitiva al terreno e con questo accorgimento "scavalchi" qualsiasi autorizzazione urbanistica considerato che sono opere movibili
Il vigile lo fai accomodare in casa e gli offri un caffè e lo accompagno in azienda quando ha un ordine di servizio d'ispezione, altrimenti se si presenta in via ufficiosa lo lasci all'ingresso del terreno, mi raccomando ad ogni ispezione fatti fare il verbale di accertamento e ispezione o processo verbale di contestazione anche se non rileva nulla.
Il metodo Fukuoka, non è nient'altro che un metodo di coltivazioni "biodinamico"...

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22/04/2018, 21:57
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Va bene. Ma Inps e Inail? Perché se su max 7000 euro di fatturato 4000 vanno a loro allora é ancora peggio!
Ho visto che l'argomento é già stato trattato diverse volte nel forum ma non ho capito quale sia la conclusione...


23/04/2018, 14:29
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Sergiopan chiariamoci,

innanzitutto per una superficie così piccola (sicuro che abbia i requisiti per iscriversi?) immagino sia Lei a fare tutto per cui la figura a cui deve fare riferimento è sicuramente quella del CD e non dell'IAP (che presuppone la presenza di manodopera); facendo Lei tutto sarà assicurato anche contro gli infortuni (il CD paga la quota INAIL mentre l'IAP no). In Italia l'Ente deputato al controllo dei requisiti necessari al riconoscimento della qualifica di CD è l'INPS. Per cui se vuole iscriversi deve fare riferimento all'INPS. In Piemonte, da quel che ho letto e dal materiale che Le ho dato da consultare, sembrerebbe che i Comuni, per quanto riguarda il CD, intervengano solo nel momento in cui questi chieda il riconoscimento delle agevolazioni per la piccola proprietà contadina. Cioè il Comune procede ad una verifica ulteriore nel caso di richieste di agevolazioni da parte del CD (chieda conferma in Comune).

Per quanto riguarda la tassazione non so dove Lei abbia preso sta cosa del 50% ma chi ha una qualifica (CD o IAP) gode di tutta una serie di agevolazioni fiscali, contributive, ecc..: esenzione IRPEF per gli anni 2017-2018 e 2019 (i redditi dominicale ed agrario non concorrono alla formazione della base imponibile per la determinazione dell'IRPEF), esenzione del 100% dei contributi previdenziali per i primi 3 anni per CD e IAP under 40 che si iscrivano entro il 2018, esenzione IMU terreni, PPC, prelazione agraria, ecc., ecc.., ecc..

Insomma, non robetta da niente.


23/04/2018, 20:37
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