L' allevamento non solo suino, in generale occorre tenere conto di un analisi zootecnica ed una economica, quindi la resa del mangime
e l'indice di conversione sono utili nella valutazione economica, somministrare un alimento bagnato rispetto a secco va in questa direzione.
Inoltre quando sostituiamo amido con grassi compensa la minore assunzione di alimento, il grasso è più digeribile e genera meno calore metabolico rispetto all'amido (esempio di diete estive o nei paesi tropicali).
Più fibra usiamo peggiore è la digeribilità la fibra non digerita passa nell'intestino crasso dove stimola la crescita di microrganismi
in grado di generare calore nei processi di fermentazione.
Per superare questi problemi sempre maggiore è l'uso degli enzimi, che possiamo immettere o stimolarne la produzione perchè riduce
la perdita di proteine, sempre più continuano ad uscire dati sull'uso di fitasi, xilanasi, ecc...
La fitasi è la regina di queste prove, i dati dimostrano che è in grado di sostituire il fosforo inorganico, ma ha anche effetti su altri nutrienti e si stanno valutando.
La fermentazione degli alimenti va in questa direzione, oggi disponiamo di diversi alimenti derivati da fermentazione( distillers, pastoni di mais, trebbie di birra, ecc...)però in Italia dobbiamo fare i conti con le produzioni tipiche che non sempre ammettono o solo in parte questi alimenti, tutti i dati che ho visto sull'uso massiccio di questi alimenti vanno da 30 a 120 Kg per il suino pesante solo l'uso di un alimento o due per volta e dosi basse a parte il pastone di mais 45-50 %.
Ho letto di prove con l'uso della 6-fitasi che permette di alimentare suini senza l'uso di fosfato monocalcico, con guadagno superiore di 1 euro a capo e riduce l'emissione del 36% di fosforo.
Sicuramente la fibra sarà l'alimento zootecnico del futuro anche per gli animali monogastrici, visto l'enorme quantità di sottoprodotti
a disposizione, una ditta americana ha insegnato a tutto il mondo ad utilizzare sottoprodotti.
L'alimento fermentato che descrivi sicuramente migliora la digeribilità, sarebbe interessante valutare l'applicazione in larga scala
e il suo utilizzo per produzioni tipiche, e anche l'utilizzo di prodotti fitogenici (in base a parti o sostanze attive di piante medicinali
o certi frutti) sono l'alternativa profilattica e metafilattica contro le malattie o promotori di crescita, degli antibiotici proprio
per il continuo aumentare delle resistenze verso queste molecole da parte di uomini e animali.

Sicuramente c'è un procedimento, proprio per avere una fermentazione utile e positiva per non arrivare ad un alimento rancido e nocivo.

L'utente glib conosce molto bene questa pratica, abbiamo già avuto occasione di parlarne in un altra discussione, io la trovo
molto interessante per l' alimentazione del suino di tipo casalingo, appena avrò la possibilità ne voglio parlare con qualche tecnico
per valutare la sua applicazione sui grandi numeri, a livello di impiantistica e utilizzo degli enzimi.
Passo la parola a glib che sicuramente ci descriverà il procedimento ed esecuzione.
glib ILLUMINACI.....

calma ragazzi, gli esperti siete voi. io ho solo esperienza molto positiva con galline, ma galline e maiali hanno molti fabbisogni dietetici in comune. In ogni caso,
riassunto telegrafico e poi voi dite delle cose e vediamo dove si va

- le granaglie hanno tre grandi classi di tossine, fitati, lectine, e inibitori enzimatici. Le lectine che irritano l' intestino spesso sono termolabili, che e' la ragione per arrostire la soia. Gli inibitori pure irritano le budella (sono tutte glicoproteine come il glutine) vengono completamente eliminati da germinazione (se ne vanno con l' acqua. I fitati bloccano l' assorbimento dei minerali e sono quelli che piu' subiscono la fermentazione.

La fermentazione non sblocca solo i minerali. I batteri usano una parte dei carboidrati per crescere. Tirano dentro azoto dall' aria e fanno aminoacidi, e naturalmente fanno enzimi e vitamine che l' animale assume. In pratica si paga un 10% di carboidrati per ottenere quegli altri nutrienti piu' pregiati. Per la lisina, ci sono delle figure interessanti nel link FAO che ho messo nell' altro argomento, "pastoni fermentati". quella lisina non c'era nel granoturco prima della fermentazione. Vitamine B e K aumentano di ordini di grandezza, e anche la vitamina C appare nel fermentato. Assunzione di minerali aumenta di un fattore da 4 a 10.

adesso devo andare a casa, finisco qui, ma in pratica la fermentazione si fa in casa. temepratura 20 gradi, magari uno starter (io usai il sugo dei crauti), e mescolare una volta al giorno. 4 giorni secondo molti e' ideale ma si puo' andare anche oltre la settimana. se vai troppo avanti cominciano a esserci peptidi tossici (il pastone va a male, istamine, puzza, etc). Anche, il fermentato e' molto popolare con gli animali. gli piace di piu'.

Un esempio di come le ditte di produzione di attrezzature per allevamenti cominciano a fare ricerca ed ad essere interessati a rendere
sempre più digeribili alimenti che fino ad ora sembravano impossibili da usare nei monogastrici come la pianta intera del mais,ed altri alimenti, riporto un articolo tedesco, ho cancellato il nome della ditta in modo da evitare pubblicità:


GERMANIA - *********** è stato premiato con una medaglia d'oro per il suo rivoluzionario processo PEF per l'alimentazione di liquido, che coinvolge gli impulsi ad alta tensione che fanno tutta la pianta di mais digeribile per i suini.
La Società tedesca di nutrizione (Deutsche Gesellschaft für Ernährung, DGE) stabilisce che gli alimenti ricchi di fibra grezza sono indispensabili per la salute personale e il benessere. Questo vale non solo per gli esseri umani, ma anche per i maiali . Un nuovo processo rende ora importante la fibra della pianta di mais integrale digeribile per i suini. Alimentazione con pianta intera di mais in grado di ridurre i costi e migliorare l'uso del suolo, nonché la salute degli animali. L'innovazione si è aggiudicata una medaglia d'oro, da parte di una commissione di esperti internazionale del DLG (Società tedesca per l'agricoltura) prima di EuroTier 2014.
**********, il leader del mercato tedesco per la tecnologia del bestiame, ha ulteriormente sviluppato il trattamento PEF per l'uso quotidiano negli allevamenti di maiali. Supporto scientifico è stato fornito dall'Istituto tedesco di Tecnologie Alimentari (DIL) a Quakenbrück.
Il sistema ********* PEF applica impulsi elettrici ad alta tensione ad una miscela di acqua e mais. Il sistema è installato tra un premiscelatore e serbatoio di alimentazione del liquido. Gli impulsi sono in grado di cambiare le membrane cellulari delle fibre grezze, un passo essenziale per rendere questi componenti nutrizionali digeribili ed il tratto gastrointestinale del maiale è influenzato positivamente.
Inoltre, la rottura delle cellule dei componenti energetici nei mangimi assicura una finitura di successo in suini sani e riduce i costi. Un ampio studio al centro di insegnamento e la sperimentazione della Camera di Agricoltura Schleswig-Holstein in Futterkamp ha mostrato risultati impressionanti che dimostrano questi effetti positivi.
Inizialmente, il sistema è stato testato con piante di mais. Tuttavia, sembra che esso possa essere applicato ad altri alimenti pure. L'industria alimentare sta già utilizzando l'elaborazione del PEF per il trattamento di succhi di frutta e prodotti a base di patate con successo e senza l'utilizzo di prodotti chimici.
Gli impulsi ad alta tensione rompono le strutture cellulari e gli enzimi agiscono in modo che il cibo sia di più facile assorbimento per il tratto gastrointestinale, un vantaggio che è anche utile per animali. La quota di fibra grezza aumentata influisce sulla salute dei suini positivamente, rendendo quindi possibile ridurre l'uso di farmaci. Un altro effetto positivo: le aree agricole disponibili alle coltivazioni di mais possono essere utilizzate in modo più efficiente , l'intera pianta di mais serve come nutriente, invece della sola pannocchia.


Sempre più anche in base alle nuove normative sul benessere animale, nuovi concetti di alimentazione saranno a disposizione
di allevatori ed alimentaristi.

concordo in pieno con Marco (commento interessante, me lo sono letto due volte). Il fermentato ha un valore etico oltre che nutrizionale. e si finisce per lavorare meno perche' gli animali si ammalano di meno. gli insilati sono un' altra grande invenzione. Io mangio solo carne di pascolo, ma animali nutriti con insilati sono buoni uguali (eccetto forse per il fatto che non prendono sole). Il grosso vantaggio delle granaglie fermentate, comunque, e' per i monogastrici (maiali e quasi tutti gli avicoli, ma non conigli - che sono caso speciale - e ruminanti). La fermentazione ha molto da offrire anche a noi umani dal punto di vista salute. siamo monogastrici pure noi.

Ho letto in un recente articolo che la fermentazione va seguita con cura, spesso inoculando fermenti "buoni" come l'acido lattico per avviare il processo fermentativo in maniera positiva.
Altrimenti c'è il rischio che batteri nocivi prendano il sopravvento e oltre a guastare il cibo possono far ammalare gli animali.
Questo lo scrivo per mettere in guardia chi volesse provare senza le dovute conoscenze.

concordo con Milli. Io me la cavo perche' sono anni che fermento di tutto ( birra vino e sidro naturalmente, ma per quel che riguarda la fermentazione lattica, olive, natto, cetrioli, talli, kvass e vari tipi di crauti) ma l' inizio richiede un po' di prove. Una volta che sai qual e' l' odore del fermento lattico, puoi letteralmente andare a naso e diventa tutto facile. Mescolare e' importante per evitare muffe in superficie, e anche tenere le pareti del recipiente pulite. Per starter, qualcosa che metti nella prima fermentazione per assicurarti che venga bene, consiglio siero, oppure come ho fatto io, una testa di cavolo passata col processore, salata e messa sott' acqua per una decina di giorni (in pratica, crauti).

Ecco la risposta degli studiosi sull'argomento :

Fermentazione e Enzimi aggiunti aumentano la digeribilità della fibra e fosforo nei suini
4 Dicembre 2015
Una combinazione di fermentazione e l'aggiunta di enzimi aumenta il valore nutrizionale di fonti alternative di mangimi per suini. In particolare la digeribilità della fibra e fosforo è migliorata.

I prezzi fluttuanti degli ingredienti dei mangimi tradizionali per i suini come orzo, grano e farina di soia oggi hanno alternative, fonti di alimentazione meno costose e interessanti. Tuttavia, alcune materie prime hanno un alto contenuto di fibre, che rendono difficile per i maiali la digeribilità. La fibra in alimentazione può anche ridurre la digeribilità di altri nutrienti, in particolare proteine.

Gli scienziati da Aarhus University hanno trovato una possibile soluzione al problema. Fermentazione e aggiunta di enzimi sono entrambi metodi promettenti per migliorare il valore nutrizionale del mangime liquido ricco di fibre.
Nel suo studio di dottorato presso il Dipartimento di Scienze Animali, Università di Aarhus, Grethe Venås Jakobsen ha esaminato gli effetti della combinazione dei due metodi.
Ha trovato che la digeribilità è stata migliorata combinando fermentazione con aggiunta di enzimi. Questo è vero per i vari nutrienti, ma soprattutto per il fosforo e fibre.

Enzimi aggiunti e fermentazione hanno i loro vantaggi e sono processi complementari. Il vantaggio principale di fermentare il materiale di alimentazione è che migliora la digeribilità del fosforo. Il vantaggio principale di aggiunta dell'enzima è stata la riduzione del contenuto di fibre nel mangime e maggiore digeribilità della fibra.
Gli studi inclusi alimenti come il mais ad elevato tasso di umidità, i piselli, la torta di colza e distillatori secchi di grano con solubili ( distillers). Per molti di questi materiali la sfida più grande è la grande quantità di polisaccaridi non amidacei e lignina che hanno una digeribilità bassa nei suini e possono avere un effetto negativo sulla digeribilità di proteine ​​e altri nutrienti.

Vari enzimi e miscele enzimatiche comprendenti combinazioni di β-glucanasi, xilanasi, cellulasi, pectinasi e fitasi sono stati testati.
La prova finale che la combinazione di enzimi e fermentazione migliora il valore nutrizionale del mangime potrebbe essere ottenuto misurando l'impatto sulle prestazioni crescita e qualità della carne dei suini. I vantaggi della combinazione di oltre enzima con fermentazione dovrebbero essere equilibrati contro il prezzo di materie prime per mangimi, enzimi e le attrezzature necessarie per il processo di fermentazione.

se si potessero fare gli enzimi in fabbrica, la scienza dell' alimentazione sarebbe rivoluzionata. In ogni caso, fitasi sono abbondanti nel grano, segala, e grano saraceno. In genere abbastanza da garantire una sparizione dei fitati nel fermento. beta-glucanasi in genere si riesce a fare nelle budella di un maiale maturo, ma forse non nei giovani. Quello che farebbe la grossa differenza sarebbe cellulase. C'e' un mare di gente che ci lavora su. per ora gli enzimi li troviamo in natura, ibatteri del fermento sono una sorgente primaria (usano quelli che trovano in soluzione, ma producono anche i loro) e per alcune molecole importanti (glutine) e' difficle pensare si trovi una soluzione (sono legami chimici troppo forti).

glib l'industria degli additivi zootecnici e non solo dispone già degli enzimi, io stesso utilizzo integratori con Fitasi, credo che si deve
solo capire quale sia il giusto dosaggio, e quale sia qualitativamente la più appropriata, perchè l'industria ne sforna di nuove ogni anno
e sempre più con promesse miracolose,segue articolo di una rivista specializzata


Sono già passati quasi 30 anni da quanto si iniziò a sentire dei possibili benefici dell'uso delle fitasi in alimentazione animale, sopratutto i monogastrici. In allora, si parlava non solo del fosforo che poteva essere liberato dalle fitasi, ma anche dell'effetto negativo del fitato sulle performance. In allora il suo uso sembrava non prendere piede, sopratutto a causa del suo costo. Quando alcuni paesi come l'Olanda hanno visto la possiblità delle fitasi come potenti riduttori del fosforo escreto (metà degli anni 80) con le deiezioni, è da lì che il suo utilizzo nell'alimentazione dei suini aumentò. In modo veloce vorrei sottolineare alcuni risultati dell'uso delle fitasi in suinicoltura.

Utilizzo delle fitasi nei suini: un beneficio reale

Mentre l'introduzione della fitasi nel mercato mondiale è di circa il 90%, si stima che "solamente" il 70% degli allevatori di suini facciano uso di questa enzima. Questa tendenza è però in aumento, man mano che si apprezzano i benefici che il suo uso può portare, con dati che continuano ad essere pubblicati. Negli ultimi anni la ricerca, fatta in modo serio, è riuscita non solamente a dimostrare che la sostituzione delle fonti di fosforo inorganico nei suini per la fitasi è possibile, ma che ha anche un effetto su altri nutrienti che dobbiamo ora considerare. In questo articolo, darò delle brevi pennellate rispetto il suo uso nei suinetti svezzati e nell'ingrasso.
itasi: con il superdosaggio più benefici per i maiali


A spiegarlo è Rob ten Doeschate, direttore tecnico di AB Vista

Germe di grano ai maiali
Dal superdosaggio dell'enzima fitasi maggiori benefici per maiali e pollame: nonostante il suo uso sia già diffuso nelle diete di molti animali in tutto il mondo, il valore attualmente ottenuto dall'impiego dell'enzima fitasi nelle formulazioni dei mangimi è solo una piccola parte dei potenziali benefici. A spiegarlo è Rob ten Doeschate, direttore tecnico di AB Vista, fornitore internazionale di micro-ingredienti di nuova generazione per l'industria dei mangimi animali: "L'uso dell'enzima fitasi per ridurre i costi legati alla formulazione dei mangimi e per rilasciare sali minerali (calcio, fosforo e sodio) ha già prodotto significativi benefici economici, in particolare per il settore produttivo dei mangimi. Ma eliminare gli effetti anti-nutrienti dovuti al fitato attraverso superdosaggi di fitasi farà sì che l'ultima generazione dell'enzima fitasi sarà in grado di fornire prodotti di ancora maggior valore".



Secondo le stime il costo totale degli effetti anti-nutrizionali dei fitati per l'industria del pollame è di quasi 2 miliardi di euro all'anno in termini di prestazioni perdute. Attualmente i fitati sono ritenuti responsabili di un ridotto assorbimento di calcio, zinco, magnesio, sodio e rame, oltre agli aminoacidi. "L'ultima generazione di fitasi è in grado sia di fornire alti livelli di rilascio di fosforo, sia di distruggere una percentuale più alta del fitato presente nella dieta degli animali - spiega Doeschate -. Questo rende il superdosaggio (ovvero l'uso di alte dosi di fitasi per eliminare rapidamente il fitato nel tratto digestivo anteriore) una valida opzione per tutti i produttori di suini e di pollame, ed è forse lo sviluppo più eccitante che questo settore ha conosciuto negli ultimi anni".

m.c.
06-03-2014