posso dire la mia da assoluto INcompetente in questo campo:)

prima di creare grandi progetti...documentati sull allevamento dei suini... compra dei pali qualche foglio di retre elettrosaldata della lamiera coibentata... crea un recinto e un riparo e compra due maialini per uso famigliare...fatti aiutare da qualcuno che ha esp e vedi come va la pratica... e poi si vedra per l allevamento commerciale:D

Rispetto la tua opinione.
Pur non conoscendo tutto, penso che un'allevamento intensivo abbia un'impostazione molto diversa da uno familiare-semibrado. Vero è che bisogna conoscere le esigenze dell'animale. Allora tanto vale andare a lavorare per qualche tempo in un allevamento.....

sai qualè la mia opinione ( che poi tanto opinione nn è visto che studio economia)

se nn si hanno conoscenze in un determinato campo e si decide di aprire un azienda ci si pone nella posizione di capitalisti( si forniscono i mezzi finanziari)..e quindi si delega tutto l aspetto della produzione a dei dipendeti e si gestisce solo l aspetto amministrativo (e anche li cmq sn richieste conoscenze) e finanziario dell impresa... ora come è logico un' impostazione del genere richiede una dimensione aziendale ampia perche altrimenti nn si riescono a comprire i costi derivanti da un organizazione articolata.. a maggior ragione se i costi di impianto dell azienda sn notevolmente alti come possono essere quelli di un allevamento-macello-laboratorio di trasformazione...se il compito svolto nell azienda è quello di fornire capitale è necessario che questo si abbia se non tutto almeno in parte...

l esempio opposto e piu banale puo essere quello di un'idraulico che decide di mettersi in propio... il quale puo costituire seplicemente una ditta individuale acquistare degli strumenti basilari e al massimo un furgoncino..propio perche cmq puo contare sul suo bagaglio di conoscenze...

quindi quando leggo di queste idee imprenditoriali nn supportate da esperienza in un campo come l agricoltura dove questa è basilare.. mi domando quanto le persone siano disposte a investire ed a rischiare in questi progetti...

alla fine vale sempre il solito discorso non si puo fare un matrimonio con i fichi secchi:D

a voglio aggiungere solo una cose se l idea è un allevamento intensivo con un numero di capi relativamente alto... e visto che la gestione pratica verrebbe delegata a un agronomo... il nostro amico dovrebbe guardare aspetti diversi piu orientati al marketing e alla gestione d impresa che aspetti tecnici dei quali si occuperanno altri... insomma piu che preoccuparsi dei parti,delle composizione delle razioni ecc ecc .. dovrebbe verificare i prezzi dei prodotti la possibilita di commercializzazione, i pressi dei cereali i costi delle strutture ecc ecc

Dunque....
Il capitale investito da noi è alto, ti dico che ci potremmo comprare una casetta al mare ( se ci penso mi vien male).
L'esperienza serve e noi ce la stiamo facendo affiancando la gente esperta.
Certo che devi guardare gli aspetti di marketing, eccome, ma in questo campo devi tenere tutti e due gli occhi aperti per controllare tutti gli aspetti, anche cosa fanno i tuoi collaboratori.
Se le scrofe partoriscono di notte è il caso che ci sia qualcuno ( e non sarà il tuo agronomo) per mille motivi...
Un dipendente sia che lavori al massimo dell'attenzione o che tiri a fine giornata lo stipendio lo prende ( e ci tengo a precisare che stimo moltissimo il mio attuale collaboratore), mentre se nel tuo allevamento intensivo non svezzi in media 10-11 maialini ( e sono tantissimi) per scrofa vai sotto con le spese.
capisci anche tu che devi controllare che i luoghi siano sufficientemente puliti, gli animali in salute, il riscaldamento adeguato, giusta quantità di mangime senza sprechi.
Tu devi entrare nelle stalle e capire se c'è qualcosa che non va e dare le giuste direttive.
proverbio di mia suocera:
sapete perchè la lepre corre più veloce del cane?
perchè il cane corre per il padrone
Penso che sia un discorso valido per qualsiasi impresa, soprattuto ora che c'è crisi, i margini sono ridotti e non si possono commettere errori.
L'idea del manager in cravatta dietro alla scrivania non funziona tanto in questo caso, e penso alla grande azienda dell'Olivetti ( della mia città) che fine ha fatto...con riunioni dove si giocava a carte e segretarie che facevano l'uncinetto ...

Ti faccio un esempio: all'inizio della nostra avventura suinicola, un costruttore di strutture ci portò a fare un "tour" negli allevamenti della sua zona. Capitammo anche in una soccida appartenente a una grande azienda di mangimi romagnola. La struttura era bella e pulita, però nel corridoio c'erano 4 suini morti di ca. 30-35 kg.
All'epoca ho pensato: "poverini"; ora so che quegli animali molto probabilmente sono stati esposti a correnti d'aria e che sono morti per problemi polmonari o diarrea non curati. Insomma, c'era stata una grave negligenza di conduzione.

ciao paolo 2803,
io posso darvi un consiglio pratico.. io fossi in voi, inizierei a farmi le "ossa" partendo dal piccolo e, sopratutto, da un prodotto di qualità. fatevi esperienza con pochi capi (ovviamente con tutti i controlli e supporti tecnici del caso) ma, visto che i titolari sarete voi, a fianco al laureato o perito agrario che prenderete affiancate un norcino.. uno di quei norcini storici (ce ne son pochi a giro) di quelli veri, passateci del tempo.. questa gente sa tutto sui maiali a "occhio" capisce tutto di un maiale, dovete spolparli della loro esperienza, portateli dai vostri maiali e fatevi dare consigli, fate tesoro della loro esperienza e del loro sapere che sui libri non si trova!
Imparate ad allevare e trasformare senza usare prodotti chimici, tutto con metodi antichi, vedrete che diventerete bravi!!
allora potrete iniziare ad ampliare (gradualmente) il numero di capi.
Io vi consiglio infine in via del tutto generale di puntare sulla qualità e non sulla qualità, i banchi dei supermercati sono pieni di schifezze che a chiamarli salumi mi tremano le labbra e non mi escono le parole...
vi auguro tutta la fortuna possibile.
W i maialini!!

Anch'io sono convinta che la strada della qualità sia quella giusta. però devo fare un'eccezione: se si parte con troppi pochi capi poi non ci esci con le spese. Con meno di 150 scrofe ( se tutto va bene ) non vai in pareggio ( senza contare eventuali finanziamenti). A mreno che non stiamo parlando di magroni....

sicuramente il lato del guadagno è indispensabile, ma non a discapito del resto, io sono troppo di parte ma ritengo che l'industrializzazione dell'agricoltura sia la sua rovina, per questo io suggerivo di iniziare dal piccolo in forma privata e, di pari passo, lavorare in qualche allevamento in modo da farsi l'esperienza, poi, una volta acquisita allora si che si può iniziare con un certo numero di capi.
io sconsiglio vivamente ad un inesperto di prendersi 150 maiali dall'inizio, secondo me o spendete 10000 € al mese di dipendenti esperti oppure rischiate di fare un gran casino.
A me hanno insegnato che per fare agricoltura, allevamento ecc.. si deve avere pazienza la parola fretta è da eliminare dal vocabolario, i tempi li fa la natura stessa e, per imparare ad assecondarli, si deve fare le cose in piccolo... mio nonno mi diceva sempre... "contadino lo sei quando sei cosi vecchio che non risci a tenere in mano la zappa...." per farmi capire che c'è tantissimo da imparare.
questo è il mio pensiero, spero di poter essere di aiuto
ragazzi in bocca al lupo!!! (o al maialino!!)

mi ero ripromessa di starmi un po' zitta, ma non ci riesco, che ci volete fa'.
Non è detto che se si lavora in ambito industriale ne vada per forza della qualità , nel mio caso non credo.
però è vero che si lavora in modo diverso, i ritmi sono meno naturali ( nel senso che decidiamo noi quando la scrofa deve essere coperta e non lo schiribizzo del verro) e pianificati in gruppi settimanali o trisettimanali .
Per il resto l'animale viene seguito, coccolato, nutrito bene , i maialini svezzati in media a 28 giorni.
Certo, non mi voglio paragonare a un maiale lasciato in pace nel bosco.
Ma non accetto nemmeno quanto ha detto il Dott. Tozzi ( il geologo di Gaia su raitre o in un altro programma di La7) che , per screditare la categoria, ha affermato che si nutrono i maiali con cemento o plastica.

Per il resto come collaboratore basta un operaio esperto e volenteroso, il quale di conseguenza tutte le cose citate le conosce di certo.
Se poi vuole cominciare come hai suggerito tu , va anche bene, intanto comincia a conoscere un mondo che sarà anche sporco e puzzoso ma dà molte soddisfazioni.