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Re: Alimentazione e management delle scrofe

03/01/2016, 1:23

Buona sera volevo un informazione vorrei dare un cinta senese a una scrofa incrociata tra larg wait e landrace Soltanto mi hanno detto che il cinta senese viene troppo grasso incrociando cinta questa scrofa come potrebbe uscire?

Re: Alimentazione e management delle scrofe

04/01/2016, 20:45

Incrociando una razza rustica con razze bianche, si hanno soggetti più grassinati ma sempre meno della razza rustica pura, questi
incroci si fanno proprio per ottenere soggetti più idonei ai criteri di alimentazione moderna.
E comunque in un allevamento amatoriale ove si fanno macellazioni per autoconsumo o per la preparazione casalinga di salumi, un pò
di grasso in più non guasta anzi migliora la qualità del muscolo nei pezzi carnei.
Il mio consiglio essendo un incrocio a tre vie, di utilizzare i soggetti all'ingrasso e non farli diventare a loro volta dei riproduttori,
gli incroci semplici sono quelli che esaltano l'eterosi negli animali, quindi bene verro di cinta su scrofa F1 (LW x La) ma poi non
terrei le femmine per un ulteriore incrocio, potresti avere bellissimi soggetti, con altri che hanno una crescita stentata, comunque
preciso che non è una regola esatta, la genetica non è una scienza esatta, ma i soggetti migliori si hanno da incroci semplici o massimo
3 vie.
Altro discorso per le ditte che fanno ibridi commerciali, ma andiamo su discorsi genetici più complicati.

Re: Alimentazione e management delle scrofe

07/03/2016, 20:45

Mi aggiungo alla conversazione. ..dopo aver letto questa discussione mi sorge una domanda. Ipotizziamo ke io abbia una fattrice ( ibrido Goland) e la fecondassi con il seme duroc o large white. ...I soggetti che nasceranno sono degli ottimi soggetti per essere usati come fattrice?

Re: Alimentazione e management delle scrofe

07/03/2016, 21:32

Dipende l'ibrido è stabile perchè è il risultato finale, se aggiungi un altra razza per effetto dell' eterosi potrai avere soggetti
fenomenali o il contrario.
Posso dirti per esperienza personale che allevando ibridi "Goland", e non acquistando più rimonta esterna da diversi anni, per via
di non incorrere in problemi sanitari, sono partito incrociando la fattrice terminale goland F1 con verro LW puro e perpetuo sempre con
con LW, per avere il parco delle fattrici, e su queste uso il verro Goland per avere i soggetti da ingrassare.
Se ti piacciono i suini colorati usa il Duroc, come terminale ed avrai anche una maggiore rusticità, perchè nell'ibrido goland ci sono soggetti di razze pezzate.

Re: Alimentazione e management delle scrofe

07/03/2016, 23:36

Quindi se ho capito bene sei partito con la fattrice goland....L hai fecondità con lw....e con il risultato hai avuto le nuove fattrici ke poi hai fecondato con il goland per ingrasso?

Re: Alimentazione e management delle scrofe

08/03/2016, 21:12

Si, ho perpetuato la razza Lw oramai da diverse generazioni, dividendole in famiglie, a seconda del padre, in modo da non
cadere in consanguineità, le migliori come morfologia,n° di mammelle, ottimi appiombi, buoni accrescimenti gg. e indici migliori diventano le nuove madri per le fattrici future Lw, quelle di categoria inferiore ma ottimi soggetti comunque saranno le fattrici per il prodotto finale, (con soggetti belli si fanno suini belli).

Re: Alimentazione e management delle scrofe

08/03/2016, 21:39

Buonasera, perdonate la mia ignoranza, in un incrocio a tre vie, le caratteristiche finali saranno più condizionate dal verro finale,in che percentuale circa? Grazie

Re: Alimentazione e management delle scrofe

08/03/2016, 22:30

marco62 ha scritto:Si, ho perpetuato la razza Lw oramai da diverse generazioni, dividendole in famiglie, a seconda del padre, in modo da non
cadere in consanguineità, le migliori come morfologia,n° di mammelle, ottimi appiombi, buoni accrescimenti gg. e indici migliori diventano le nuove madri per le fattrici future Lw, quelle di categoria inferiore ma ottimi soggetti comunque saranno le fattrici per il prodotto finale, (con soggetti belli si fanno suini belli).

Grazie Marco62 per aver chiarito le mie idee....quindi in questo modo tu hai a disposizione delle fattrici puro sangue lw...incrociandola col verro Goland hai degli splendidi cuccioli con caratteristiche eccezionale x merito del l'eterosi.
Se tutto va bene come riesco ad avere il codice per allevare i suini seguirò le tue orme ....ho preso contatti tramite il sito Goland.it con il rappresentante commerciale del sud Italia e mi consegnerà una fattrice ibrido Goland x iniziare a vendere i piccoli suinetti e per farmi un po di esperienza. ..poi se tutt va bene potrò allargare il giro.

Re: Alimentazione e management delle scrofe

08/03/2016, 22:43

Non sono purosangue Lw , ma sono Lw con gli antenati Goland.
Se pensi che la mamma della scrofa parentale Goland è una Lw, si parte dopo il primo accoppiamento ad avere un soggetto già con il
75% di sangue Lw.

Re: Alimentazione e management delle scrofe

08/03/2016, 23:03

Si è sempre pensato che l' apporto finale delle caratteristiche del prodotto finale fossero apportate da un 50% da parte del padre
e un 50% portato dalla madre, ultimamente i genetisti di suini ci stanno dicendo che le caratteristiche sono apportate maggiormente
dalla madre, e che il padre arriva ad incidere molto meno del 50% sembra perfino vicino al 40%, tanto che si sta abbandonando
la teoria di fare verri per fare fattrici (linee femminili) e verri per prodotti terminali.
La tendenza è quella di fare un unica fattrice e poi accoppiarla con un verro in purezza per la rimonta e un verro sintetico per suini
da ingrasso, abbandonando il discorso delle tre vie, che secondo me rimane comunque un ottimo incrocio, probabilmente la nuova tendenza la si fa per omogenizzare la mandria per avere soggetti uniformi per l' industria salumiera, e con le stesse caratteristiche di accrescimento per gli allevatori cioè abbiamo meno animali controsessi del primo incrocio (le pure) e meno del secondo (F1)e poi
abbiamo i finali, quindi soggetti diversi morfologicamente, e diversi per esigenze alimentari, quindi incrementi e conversioni
alimentari differenti, che in suinicoltura sono costi.
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