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RECUPERO RAZZE AUTOCTONE 
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Sez. Polli
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Ciao ragazzi indubbiamente non è detto che gli orecchioni dei polli locali fossero bianchi ma anche certamente venati di rosso. Ma con certezza tutte le fonti sono univoche nel chiarire che i polli nani o seminani erano del tutto estranei all' Italia ( esisteva un unica mole ed era più o meno quella di un Livorno.

Questo è il motivo che mi fa supporre con ragionevole certezza che le galline note come Chichirite non siano che popolazioni di origine mista derivate da polli nani e seminani.

Consideriamo poi le creste. Raramente si vedono polli con denti con profonde incisure.

Anche questo carattere è importante per dire che siamo di fronte a polli autoctoni essendo questo carattere perdente nella trasmissione rispettto ad incisure e denti più piccoli simili ai Polli selvatici e nani di varia stirpe.
Un altro carattere da sempre considerato indice di incrocio . Il tarso con penne è da sempre riconosciuto come estraneo ai polli autoctoni Italici.

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Dobbiamo avere più coraggio di guardare la realtà, così ci farà meno paura. Alessio Z.

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14/02/2010, 20:27
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Questo è una gallinella della persona di Marrubiu di cui dicevate.
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Dice di averli recuperati in un ovile abbastanza isolato, vivevano li allo stato brado.
Ho provato a chiedere qua nella mia zona(Sardegna centro-orientale) ricordano con certezza quelle a collo nudo, di queste ne ho viste anche io, non sono affatto piccole, me le ricordo un po' più grandi delle comuni ovaiole rosse. Per ora ho notizie della gallina Sarda come di pollo abbastanza grande, non solo di quello a collo nudo.
Ovviamente è da vedere quanto fossero realmente autoctone, riferisco da persone che arrivano a memoria più o meno agli anni 30-40.

In un libro di storia naturale della Sardegna del 1775 del gesuita naturalista Francesco Cetti, c'è scritto:

"La gallina Sarda è della commun spezie, comunque tra le altre se ne veggano ancora delle ricciute. Sanluri ha le più gigantesche del Regno; sono esse in Sardegna ciò che sono le galline Padovane in italia, e sono veramente galline grandi, da far figura in ogni luogo. Pesano talora non isventrate oltre a sei libbre, e la capacità delle loro uova suol essere di tre pollici." ecc..ecc..


14/02/2010, 21:27
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ciao Alessio, ma cosa intendi per razze seminane? A che pesi ti riferisci? Da noi in Veneto c'erano le Megiarole, i galli non arrvivavano a 1,5 Kg, seppur spesso inquinate geneticamente si trovano ancora. Ho anche trovato una signora anziana che ne tiene ancora un piccolo nucleo, al limite se riesco a procurarmene un paio faccio qualche foto. Ma detto questo, questi animali non potrebbero essere considerati semi nani? eppure sono autoctoni... o no?

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Andrea Mangoni
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14/02/2010, 23:07
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Noto che i post di molti di noi ,appassionati, allevatori e tecnici del mondo avicolo vanno in un’unica direzione che vuole contestualizzare determinate razze avicole al territorio di appartenenza..
Contrastare l’ormai affermato allevamento di ibridi commerciali, che male si prestano alle nuove tendenze dell’allevamento avicolo, sembra essere una esigenza comune. Bene! Questo mi lusinga e mi da la forza nel continuare a credere che molta biodiversità si può recuperare..
:ugeek:

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"Non è la più forte delle specie che sopravvive, né la più intelligente, ma quella più reattiva ai cambiamenti."
Charles Darwin (1809-1882), naturalista, geologo e agronomo inglese.


14/02/2010, 23:20
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Sez. Polli
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E' difficile spiegare che cosè un seminano o un pollo leggero senza averli davanti e poter parlare dei caratteri di ciascuno, si tratta di proporzioni fra regioni del corpo , forma della testa dimensioni dei tarsi, longitudinali e in sezione .

La gallina postata da Us 1111 nonostante derivi da zone isolate corrisponde nei caratteri al pollo privo di razza che viene definito in tutta Italia ( mericanella, francesina, Pugliesina ecc. ecc.ecc
Lo dice la mole il tipo di cresta e molti altri caratteri .Questi polli hanno in comune che sono rilevabili in modo continuo su tutto il territorio Italiano ed anche estero .
In Fracia le chiamano "sans race" non di razza.

Anche sul dire Megiarola Andrea andrei pianissimo prima vediamola e valutiamola poi diciamo potrebbe essere.... poi si deve riprodurla almeno 4-5 anni ed ottenere animali costanti e poi dopo averne apprezzato l'uniformità morfologica si passa al genoma con dei microsatelliti allora posso dire si è una razza .

Ma una razza va bene anche l'estrema consanguineità si compone di numeri e si deve sempre dimostrare che questi numeri siano sufficienti a sostenere la popolazione.

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15/02/2010, 12:54
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Sez. Polli
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Un altra precisazione .
Un annotazione che cita in Sardegna polli a penna riccia o collo nudo , va contestualizzata con moltissime notizie bibliografiche e storiche .
Non guardiamo quindi un dipinto di Aldovrandi e pretendiamo di dire che una coincidenza morfologica rappresenti una linea che lega i due esemplari perche molto molto spesso non è così.
Inoltre esemplari singoli riportati non possono e non devono fare da modello .
Inoltre bisogna essere precisi nel periodo storico che si analizza e nel contesto in cui ci si trova.


Vi faccio un esempio pratico.

Una signora anziana orgogliosa mi viene presentata e mi dice che lei da sempre alleva queste galline non incrociandole con niente e mi dice che può mettere per iscritto che si tratta delle galline di Parma.

La figlia ed il figlio mi prendono da parte e mi dicono ."Sa mia madre era tanto malata abbiamo ucciso tutto il pollaio, poi si è salvata .L'abbiamo portata a casa dall'ospedale e per non farla rimanere male siamo andati a Reggio Emilia al mercato ed abbiamo comprato una cassa di Francesine delle più colorate e svariate .
Quando è uscita questa primavera ha notato le differenze. Mi diceva " sembrano più piccole ".
Gli abbiamo detto "Mamma si sono riprodotte e ne sono nate di nuove le vecchie pian piano son morte".Ma sono sempre le tue galline.
Lei è contenta ed orgogliosa come sempre e ieri mi ha detto "Sai che hanno cominciato a fare le uova un po rosate , si vede che il mangime che mi hai comperato gli fa bene......



Questo per dirvi che bisogna saper osservare, ascoltare, indagare, ed essere dubitativi anche se il nostro interlocutore ci da certezze.

PS se intervistate uno dei nostri anziani oggi 9 volte su dieci in presenza di gallinelle nane o seminane di svariati colori ti risponderà che le ha sempre viste .

Ho visto per sfizio diversi vecchi film Toto, Marcellino pane e vino , Don Camillo ecc. ecc mai e dico mai un pollo nano, sempre polli che riconoscereste in: un Livornese, Romagnolo, Valdarno, Bionda Piem, Valdarno ecc

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15/02/2010, 13:20
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ciao Alessio,
ma sono mai state fatte ipotesi sull'arrivo di questa popolazione di polli abbastanza uniformi in Italia? Nessuno ne parla, nessuno li cita, eppure sono diffusi abbastanza uniformemente (dalle nostre parti per certo ci sono fin dagli anni '30). Da quali mercati europei arrivavano? Le caratteristiche fisiche (testa, cresta, ecc...) possono far supporre qualcosa? A volte ho avuto l'impressione di un'origine nord europea, potrebbe essere?
per carità, non intendevo certo dire che vi sia un legame tra i polli sardi a penna riccia ed i polli di Aldrovandi! Intendevo solo dire che questa mutazione era già nota in Italia nel '600, che essa fosse autoctona oppure importata, e che forse non sarebbe da escludere la possibilità che in passato vi siano stati polli a penna riccia anche in Italia, senza attendere le importazioni di fine '800-primi '900.
riguardo alla Megiarola, la cosa che ho trovato più interessante è che la signora in questione è l'unica che ho trovato a far corrispondere una precisa tipologia di pollo (molto simile ad una Livorno, ma più piccola) ad un nome, Megiarola, che nelle campagne padovane non viene più usato. Sono altri i termini che si sentono in giro per indicare i polli di taglia piccola - medio piccola: chichine, pepole, pepolete, ecc... Da notare che pochissimi anziani allevatori ricordano invece la galinetta pepola del Mazzon, a taglia normale ma a tarsi brevissimi. In compenso, in un allevamento rurale veramente singolare, ho trovato qualche esemplare palesemente incrociato ma a tarsi molto brevi, che le ricorda.
ti do assolutamente ragione sulla prudenza che occorre avere nel fare ricerche storiche in campo avicolo: l'ultimo caso che mi è capitato era quello di un signore che mi diceva di avere un ceppo di Polverara da oltre 25 anni (quando cioè la ricostituzione non era ancora iniziata)... peccato che ad un esame più attento e dopo aver sentito altre testimonianze sia parso evidente che il ceppo in questione non aveva più di 12-15 anni.
Mingo: sì, è vero. Molti allevatori stanno tornando a cercare di allevare animali autoctoni o comunque razze in cui la selezione alla produzione non abbia trasformato i vari soggetti in miseri simulacri di carne appositamente programmati per dar carne o uova. Chi per motivi di qualità, chi per motivi etici, chi per motivi estetici... eppure sì, molti allevatori si stanno mu9ovendo in questa direzione. purtroppo questo significa anche che una volta fiutato l'affare biodiversità il mercato si è riempito di proposte commerciali truffaldine... è per questo che bisogna sempre cercare di fare informazione, il più possibile logica, stringata e schietta, per evitare che allevatori in buona fede finiscano col cadere in situazioni poco lusinghiere.

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Andrea Mangoni
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15/02/2010, 14:54
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Circa la citazione del naturalista del 700': credo che sia abbastanza attendibile in quanto era un trattato specifico sulla fauna della Sardegna, non una semplice citazione; sicuramente insufficente per descrivere una razza, se di razza si tratta, però, è singolare che diversi anziani si ricordino anche quelle a penna riccia(Pietro ha una foto, anche dei collo nudo).
Quelli a collo nudo invece ho visto che le ricorda chiunque, come se fossero piuttosto comuni. Poi non so se è solo un gene dominante oppure se la diffusione sia avvenuta nel ventennio ecc..., per certo posso dire che quelle che ho visto io erano state procurate in quanto varietà Sarda, ma ammetto che non riuscirei nemmeno a distinguerle da quelle Venete, ammesso che l'origine non sia la stessa...


16/02/2010, 12:04
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us1111 ha scritto:
In un libro di storia naturale della Sardegna del 1775 del gesuita naturalista Francesco Cetti, c'è scritto:

"La gallina Sarda è della commun spezie, comunque tra le altre se ne veggano ancora delle ricciute. Sanluri ha le più gigantesche del Regno; sono esse in Sardegna ciò che sono le galline Padovane in italia, e sono veramente galline grandi, da far figura in ogni luogo. Pesano talora non isventrate oltre a sei libbre, e la capacità delle loro uova suol essere di tre pollici." ecc..ecc..


sa pudda seddoresa era (è?) davvero molto grande, mi è stato confermato da molti, stò cercando disperatamente qualche esemplare ma fino ad ora non ne ho trovato...


16/02/2010, 22:41
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ho una riflessione da fare, storicamente la Sardegna non ha mai avuto niente a che fare con l'Italia, i nostri contatti sono sempre stati con la penisola iberica, dopo il nostro periodo (secoli) di indipendenza quasi totale isolamento. E' pensabile che le nostre razze avicole siano state influenzate dalle iberiche e solo negli ultimi 200 anni da quelle italiche?
Nel sito delle razze autoctone baleariche (http://www.caib.es/sacmicrofront/conten ... &campa=yes) ho trovato alcune intessanti razze (aves de corral)...dategli uno sguardo :)


16/02/2010, 22:51
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