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Tecniche di coltivazione, malattie, concimazione, varietà, semine, trapianti e raccolta - Consigli e curiosità su serre, orti familiari, ecc.
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Re: Orto con metodo Fukuoka, discussione PRATICA

29/07/2012, 23:05

Come temevo.
Più che fargli tagliare l'erba volevo fargli affinare il terreno.
Immagino non ci vada una rete inferiore in questi pollai mobili, se no le galline non potrebbero ruspare. Dunque come si fa di notte a proteggerle dai predatori? Si mettono dentro ad un altro pollaio?

Re: Orto con metodo Fukuoka, discussione PRATICA

30/07/2012, 16:50

MarcelloC ha scritto:Come temevo.
Più che fargli tagliare l'erba volevo fargli affinare il terreno.
Immagino non ci vada una rete inferiore in questi pollai mobili, se no le galline non potrebbero ruspare. Dunque come si fa di notte a proteggerle dai predatori? Si mettono dentro ad un altro pollaio?

un mio zio aveva recintato 1000 metri quadri di frutteto e diviso in due.
l'uscita del pollaio poteva far confluire le galline in una parte o nell'altra a seconda del
la posizione di un cancelletto.
La sua opinone era; dare da mnagiare alle galline tenere il frutteto pulito e concimarlo un po...
funzionava molto bene...
ciao nino

Re: Orto con metodo Fukuoka, discussione PRATICA

31/07/2012, 13:28

lisandro ha scritto:- Sull'idea di impiantare delle robinie, posso descrivere la mia esperienza, visto che sui tre terrazzoni che salgono verso il colle, nella mia proprietà, hanno uno sviluppo che è molto difficile da controllare. Io ne ho dovuti abbattere una quindicina ad alto fusto. Dai ricacci (polloni) ne sto lasciando crescere 6-7 che sono già 3 o 4 metri nell'arco di due anni, mentre tutto intorno devo continuamente sfoltire i nuovi polloni (anche se tornano utili per pacciamare).


...avevo letto da qualche parte che, scortecciando alla base la pianta madre da eliminare,si seccano anche le radici e si evita il successivo ricaccio dei polloni :roll:

Re: Orto con metodo Fukuoka, discussione PRATICA

01/08/2012, 22:19

...a volte basta un pò di pioggia...
Zucche nate involontariamente su un prato mai coltivato
Zucche.JPG


...e poi la spiga che rinasce :P ...
Allegati
Grano.JPG

Re: Orto con metodo Fukuoka, discussione PRATICA

02/08/2012, 11:10

Piccolo OT, ma neanche tanto. Per la gioia dei detrattori del metodo Fukuoka, anche si arrivasse alle rese di cui parla Masanobu, presto questa attività potrebbe essere fuori legge...pensavate di poter sfuggire all'agricoltura industriale, poveri illusi! A quando le forze dell'ordine a incendiare i campi non "in regola"? Toccherà diventare moderni Briganti?

UE vieta le sementi tradizionali

Con sentenza del 12 luglio, la Corte di Giustizia della UE ha confermato il divieto di commercializzare le sementi delle varietà tradizionali e diversificate che non sono iscritte nel catalogo ufficiale europeo.

Fin dal 1998 è in vigore una direttiva della Comunità europea che riserva la commercializzazione e lo scambio di sementi alle ditte sementiere (le note multinazionali) vietandolo agli agricoltori. Ciò che i contadini hanno fatto per millenni è diventato così, di colpo, un delitto (il matrimonio fra omosessuali è invece legale). Con questa sentenza sono messe fuorilegge anche le associazioni di volontari impegnati nel recupero delle varietà antiche e tradizionali – ne esistono di benemerite anche in Italia – che commettono appunto questo crimine: preservano e distribuiscono a chi le chiede sementi fuori del catalogo ufficiale.

La sentenza ha preso di mira specificamente una di queste associazioni, la francese (ma nota in tutto il mondo) Kokopelli, che si batte per la biodiversità. Già nel 2008 questa associazione era stata condannata, per scambio di sementi antiche, a una multa di 35 mila euro: esosa punizione per un gruppo di volontariato, volta a renderne impossibile di continuare l’attività. Invece l’attività è continuata, grazie allo sforzo e ai contributi dei volontari. Sicchè oggi, un’altra grossa società che l’ha trascinata in giudizio davanti alla Corte d’appello di Nancy, la «Graines Baumaux», approfittando della sentenza della Corte europea ha chiesto ai giudici francesi di imporre a Kokopelli di pagare 100 mila euro per danni e inoltre – esplicitamente – «la cessazione di tutte le attività dell’associazione», pericolosa per il business , alla faccia della libertà d’opinione e d’azione. (lo spaccio di droghe, invece, sta per essere depenalizzato).

Si noti che la direttiva europea non osa vietare semplicemente e puramente lo scambio di sementi antiche: non vigono forse da noi tutte le libertà possibili e immaginabili? Lo fa obliquamente. Se si chiede di includere queste varietà nel catalogo ufficiale lo si ottiene – pagando profumatamente – e da quel momento diventa legale commerciarle. Il fatto è che queste varietà antiche e tradizionali sono di dominio pubblico, non appartengono a nessuno, e quindi nessuno ha interesse a sborsare per iscriverle nel catalogo. Ammettiamo che qualche buon samaritano lo faccia: dopo vent’anni, se nessuno le re-iscrive nel suddetto catalogo, comunque ne escono (e scambiarsele ridiventa un delitto).

Ovviamente, l’inghippo è escogitato per favorire le multinazionali delle sementi, che hanno i soldi e l’interesse economico di iscrivere nel registro ufficiale i loro semi ibridi, OGM, di loro proprietà o comunque brevettati. A causa di questa regolamentazione, accusa Semailles (un’altra associazione francese) «più dell’80% della biodiversità è scomparsa» dai campi europei.

Pardon, debbo correggermi: per iscrivere una semente nel catalogo ufficiale, pagare non basta. Occorre che la varietà in oggetto risponda ai criteri di «Distinzione, Omogeneità e Stabilità» (DHS nella lingua di legno eurocratica), qualunque cosa ciò significhi. Ma cosa significano esattamente questi criteri discriminanti? «Implicano che le sementi siano pochissimo variate», rispondono a Kokopelli: «Solo varietà ibride F1 o varietà lignee quasi cloniche rispondono a questi criteri. Tali criteri sono stati stabiliti al solo scopo di aumentare la produttività nelle prassi di agricoltura industriale».

Già: la Corte europea, nella sua motivazione , ha giustificato il divieto del commercio delle sementi antiche e tradizionali con l’obbiettivo, che giudica superiore ad ogni altro, di ottenere «una accresciuta produttività agricola»; concetto che ripete per 15 volte nel testo. Quasi che l’Europa fosse affollata di popolazioni malnutrite come il Bangladesh, bisognose di aumentare le loro rese alimentari. Due volte però la Corte giunge a sostenere che la legislazione proibizionista in vigore serve a scongiurare «la coltivazione di sementi potenzialmente nocive» (per contro, è legale che gli oncologi somministrino ai malati di cancro chemioterapici tutti di altissima tossicità, fra cui la ciclofosfamide, definita «cancerogena» dall’Istituto Superiore di Sanità italiano > chemio.pdf).

È appena il caso di notare che le sementi antiche e tradizionali sono già il risultato di una selezione – una selezione compiuta dagli esseri umani da diecimila anni – con l’ovvia conseguente eliminazione di specie «potenzialmente nocive» fin dalla preistoria, e che queste piante hanno nutrito la popolazione europea da millenni.

Ma è questo il nucleo di «progressismo» che è la dottrina ufficiale del potere eurocratico: l’esperienza plurimillenaria che l’umanità si è tramandata (la «tradizione») non conta nulla, non è che tenebra e sospetta superstizione; l’ultima parola cui dar fiducia, in fatto di sementi, è quella della «scienza», qual è rappresentata da Monsanto, Syngenta e le relative lobbies da queste pagate).

Lo stesso Avvocato Generale della Corte europea (ossia il «suo» avvocato) ha fatto notare l’assurdità di questo pretesto, rilevando giustamente che l’iscrizione obbligatoria al Catalogo non dichiara come scopo quello di proteggere i consumatori contro un qualche rischio sanitario o ambientale, a cui la legislazione vigente non fa’ alcun riferimento. A dire la verità, la Corte ha preso la sua decisione contro il parere del suo Avvocato Generale che, nella memoria depositata il 19 maggio precedente, rilevava che la registrazione obbligatoria di tutte le sementi nel catalogo ufficiale era una misura sproporzionata e violava i principii della libertà di esercizio dell’attività economica, della non-discriminazione e della libera circolazione delle merci. Uno dei tre dogmi del liberismo: non vige forse trionfalmente la «libera circolazione di uomini, merci e capitali»?

Ebbene, per una volta la Corte ha infranto il dogma ed ha dato torto alla sua Avvocatura Generale, altra cosa che non succede spesso, per non dire mai. Forse – chissà – perchè la potente lobby dei sementieri, la European Seed Association, durante la procedura ha avuto modo di far conoscere alla Corte il suo disaccordo con l’opinione dell’Avvocatura Generale; come oggi si rallegra in un comunicato della totale convergenza della Corte con le sue vedute. Fortunata coincidenza. (CJEU confirms validity of European seed marketing legislation)

«Perchè non esiste un registro ufficiale dei bulloni e delle viti?», si domanda la sconfitta Kokopelli. Forse perchè non c’è una Monsanto della minuteria metallica. Sottomettere le sementi ad una procedura del genere, che esiste ed è giustificata per i medicinali e i pesticidi, ha evidentemente il solo scopo di eliminare alla lunga le varietà di dominio pubblico, e quindi liberamente riproducibili, per lasciare in campo solo quelle brevettabili. L’agro-industria e le sue lobbies difendono la regolamentazione con l’argomento che essa permette di garantire il finanziamento della ricerca per specie «più resistenti e più produttive». Strano che in nome del libero mercato si pretenda la regolamentazione. La finanza invece, come ha preteso, è stata completamente deregolamentata , sicchè oggi può vendere ogni genere di titoli tossici, titoli sub-prime e prodotti derivati, fino ai CDS, che consentono di assicurarsi contro il fallimento di qualcun altro, con cui non si ha parte, in pratica puntando sul suo fallimento. Stranissima poi l’invocazione della regolamentazione per favorire la ricerca; di solito la ricerca pretende di essere totalmente deregolata, manipolare i geni umani, ibridarli con geni di maiali, utilizzare feti abortiti (volete buttarli via?) per la famosa ricerca sulle cellule staminali che guarirà tutte le malattie…

È il bello della nuova forma di governo, la tecnocrazia pan-europea, che sta sostituendo i governi eletti dopo averli esautorati, resi irresponsabili e privati della sovranità nelle decisioni che contano.

Per intanto, la drastica riduzione delle varietà e la preferenza date alle artificiali che questa sentenza porta, non solo ridurrà ancor più la biodiversità, ma priverà l’alimentazione degli europei delle 15-30 mila sostanze (se ne scoprono di continuo di nuove) immuno-attivanti, antio-ossidanti, coenzimatiche, essenziali per la salute umana che si trovano nelle verdure e frutta naturali, e che l’amico medico Giuseppe Nacci chiama «vitamine» in quanto fattori vitali (1). Già la coltivazione con fertilizzanti eccessivi «impedisce alle piante di assorbire dal terreno i minerali più importanti, come Selenio, Germanio, Ferro…» per non parlare dell’impoverimento dovuto alla conservazione in celle frigorifere, o l’avvelenamento da pesticidi.

Ora diventa ogni giorno più chiaro che nelle verdure più comuni sono contenuti migliaia di fito-sostanze e complessi chimici, di cui si va scoprendo ogni funzione immuno-stimolante, detossicante, preventiva, a volte, contro il cancro. «Un semplice pomodoro appena colto da un terreno assolutamente privo di sostanze tossiche – scrive Nacci – può contenere 10 mila sostanze chimiche diverse, ognuna delle quali è una ‘vitamina’, cioè un fattore coenzimatico o un anti-ossidante. Ciò vale per tutte le verdure, gli ortaggi, i frutti, i tuberi…». Il sapore e l’odore che le specie antiche e tradizionali hanno più deciso rispetto alle moderne, spesso è dato proprio da questi fattori attivi ed essenziali.

Quante meno sostanze contengono le poche varietà permesse, uguali in tutto il mondo, non è dato sapere. Non è cosa che interessi la «ricerca» delle multinazionali.

D’accordo, non potrete più trovare quelle zucchine bitorzolute che coltivava vostro nonno, è diventato reato piantare quel certo pomodoro, quel broccolo che aveva tutt’altro sapore. Poco male, le vostre libertà aumentano di giorno in giorno. Se siete culattoni, potete sposarvi in molti Paesi europei avanzati, e presto anche in Italia. E presto potrete comperare la cocaina in tabaccheria, e se i cancerologi non vi ammazzano prima, esigere l’eutanasia, finalmente liberalizzata. L’interesse pubblico è salvo.

1) Giuseppe Nacci, «Diventa medico di te stesso», Editoriale Programma, 334 pagine, 19 euro. Impressionante l’elenco contenuto in questo libro di sostanze presenti nei vegetali, di cui è stata appurata l’attività salutare. Oltre al menadione (vitamina K), inositolo (vitamina I), stigmasterolo (vitamina M), l’acido tiuotico (vitamina N), gli isprenoidi sono almeno 200, i bioflavonoidi 5 mila. E ancora: indoli glucosinati (nel cavolo), llecitine, stilbeni, (Resveratrol), tannini, terpeni, fito-enzimi proteolitici, minerali organici…

Re: Orto con metodo Fukuoka, discussione PRATICA

02/08/2012, 13:52

I profilattici europei stanno larghi ai tedeschi
BERLINO - L' industria dei profilattici in Germania ha chiesto di rivedere le misure standard dei preservativi a norma comunitaria "En 600", rivelatisi troppo larghi per i giovani tedeschi fra i 18 e i 19 anni. Come riferisce nel suo ultimo numero il settimanale Focus in edicola oggi, un' inchiesta finanziata dalla ditta di profilattici "Condomi" di Colonia ha rivelato infatti che i preservativi comunitari non sono aderenti e tendono a scivolare via . è stato calcolato che la misura media del pene dei giovani tedeschi è 3,5-4 millimetri più stretta dei profilattici standard della Ue. Secondo Focus per l' inchiesta - condotta dalla "Condomi" in collaborazione con l' associazione "Pro Familia" di Bochum - sono stati sottoposti a verifiche 250 giovani fra i 18 e i 19 anni in una clinica di Essen.
28 febbraio 2000 14 sez. POLITICA ESTERA - LA REPUBBLICA

Non è questa l'europa che sognavamo!

Re: Orto con metodo Fukuoka, discussione PRATICA

02/08/2012, 15:36

ricorda tanto la barzelletta degli Americani che paracadutano sulle linee nemiche foglietti di propaganda ed insieme lanciano profilattici di una misura esagerata, con stampato sulla confezione la dicitura: " profilattico per americano medio" ed il nemico che pazientemente li raccoglie tutti , li impacchetta e li riinvia al fronte Americano accompagnati da una lettera in cui c'e' scritto :" vi ringraziamo del regalo, purtroppo siamo costretti a restituirveli intatti perche per noi sono inutilizzabili. La prossima volta mandatecene di misura piu grande, questi sono troppo piccoli."

REiguardo ai semi stanno cercando di controllare tutto..

Re: Orto con metodo Fukuoka, discussione PRATICA

02/08/2012, 16:34

beh io non sono agricoltore e nemmeno un industria sementiera quindi posso!
:mrgreen: battute a parte la cosa è preoccupante ...
tra l'altro nel mio piccolo mi sto indirizzando proprio alla coltivazione di cose sempre più locali ma da ignorante che sono ci impiegherò un bel pò ...
a marzo sono stata a un incontro scambio semi (ho pure un video sul mio canale you tube chi vuol dare un'occhiata cerchi 18 marzo 2012 scambio semi) ... ho fatto una cosa illegaleeee??!! ahah

Re: Orto con metodo Fukuoka, discussione PRATICA

02/08/2012, 17:28

Trovo alquanto di cattivo gusto il testo riportato sopra ed indegno di un forum come questo e mi sorprende che persone sensibili ai temi della biodiversità e della natura usino termini e frasi degni dei più beceri degli ignoranti.
Forse sarebbe il caso che chi lo ha postato o i moderatori lo epurassero.

Re: Orto con metodo Fukuoka, discussione PRATICA

02/08/2012, 21:42

Astrogufo ha scritto: o i moderatori lo epurassero.

olio di ricino? :mrgreen:
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