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Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga 
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PROGETTO LIFE “PRATERIE”/comunicato stampa 12/2017
Regolamenti di pascolo: obiettivo centrato per il progetto LIFE ma per tanti territori è ancora un’occasione da cogliere
Assergi 13/09/2017 _ L’obiettivo raggiunto di undici nuovi regolamenti di pascolo in altrettanti comuni dell’area protetta soddisfa i parametri accordati dalla Commissione Europea al Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga per il progetto LIFE “Praterie”, ma alcuni eventi sanzionatori, associati a informazione inesatta, hanno lasciato l'amaro in bocca a tanti operatori e allevatori che con impegno e sicuro sacrificio hanno partecipato al processo di condivisione per redigere le Linee Guida per il pascolo.
E’ quanto emerso dagli incontri territoriali che si stanno tenendo in questi giorni in diverse località del Parco e che rappresentano la sintesi del processo partecipativo svolto negli ultimi due anni. Tali incontri hanno offerto l'occasione per chiarire che quanto accaduto deriva dall'applicazione della Legge Regionale n.3/2014, (“Prescrizioni di Massima e di Polizia forestale”), in assenza di regolamentazione da parte dei gestori del pascolo, ma sono serviti anche a consolidare intese con le amministrazioni, come nel caso del Comune di Valle Castellana che ha espresso la volontà di accogliere le Linee Guida e di procedere con l'approvazione del Regolamento.
Ecco, ad oggi, lo stato dell’arte. Delle undici amministrazioni citate, sette hanno in vigore propri Regolamenti di Pascolo. Si tratta di Brittoli, Carpineto della Nora e Civitella Casanova in provincia di Pescara, di Pizzoli, Castel del Monte, Santo Stefanio di Sessanio e Castelvecchio Calvisio in quella dell'Aquila. In quattro comuni (Ofena, Villa Santa Lucia, Calascio e L’Aquila) i Regolamenti di pascolo sono stati approvati dalla Giunta ed attendono di essere portati in Consiglio comunale. Nel caso dell’Aquila, in particolare, la delibera approvata dalla precedente Giunta fu inviata alla Commissione e al Consiglio con alcuni emendamenti proposti da un Comitato ristretto di allevatori, e pertanto si dovrà ripercorrere l’intero iter amministrativo per avere una Regolamentazione efficace.
“Il Parco ha in via di approvazione il proprio disciplinare di pascolo, redatto sempre secondo le Linee Guida concertate, ed auspica che tutti i gestori dei pascoli procedano nell’approvazione di propri Regolamenti, armonizzando così i principi normativi all'interno dell'area protetta”. Così il Presidente dell’Ente, Tommaso Navarra, che ha espresso un plauso allo staff di “Praterie” per aver perseguito con tanta dedizione il raggiungimento degli obiettivi di progetto.
“Ciò – ha continuato - consentirà di candidare alla Commissione Europea la prosecuzione del LIFE, e di cercare di intercettare nuovi finanziamenti per continuare ad attuare sul territorio interventi a favore del pascolo, strutture adeguate per la mungitura e punti vendita dei prodotti caseari in montagna, oltre naturalmente alla manutenzione delle praterie. Tutto questo verrà fatto sempre con il pieno coinvolgimento di tutti i portatori d'interesse del territorio, rispondendo questo metodo a una precisa volontà dell'ente Parco”.
Domani, 14 settembre, a Farindola (Museo del Camoscio), si terrà l’ultimo incontro territoriale. Prossimo appuntamento il workshop finale del 12 ottobre all’INFN di Assergi.

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13/09/2017, 14:57
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12 OTTOBRE Le praterie: ricchezza pastorale, patrimonio ambientale

Convegno Finale del Progetto Comunitario LIFE11/NAT/IT/234 PRATERIE”

ASSERGI (AQ) - Laboratori INFN del Gran Sasso "Sala Fermi"

PROGRAMMA

9.00 Registrazione dei partecipanti
9.30 Saluti delle autorità
9.45 Avvio dei lavori a cura del Presidente del Parco Tommaso Navarra

Sezioni Previste:

Gestione e Regolamentazione dei pascoli nei terreni ad uso civico
Gestione multifunzionale degli Alpeggi
Attività antropiche e biodiversità, esperienze a confronto
17.00 Discussione finale e chiusura dei lavori

Interverranno:
Axel Wolff - Fabrizio Marinelli - Federico Roggero - Maria Vinci - Carlo Fratarcangeli - Fabrizio Politi - Giuseppe Fincati - Lina Calandra - Alessandra Valastro - Michele Giunti - Annette Mertens - Marta De Paulis - Vincenzo Ferri - Luca Giunti - Silvia de Paulis - Carlo Catonica - Alfonso Calzolaio - Fabrizio Bartolucci - Eliseo Strinella - Pina Leone - Umberto Di Nicola - Luca Schillaci

Si parlerà di:
Progetto Life Praterie - Processo partecipativo per lo sviluppo dei Piani di Pascolo - Linee Guida per i Regolamenti di pascolo - Interventi a favore degli allevatori – Pascolo in quota nel Parco Nazionale del Gran Paradiso – Esperienza della Reggenza dei Sette Comuni dell'Altopiano di Asiago - Gestione dei conflitti tra pastorizie e fauna selvatica in Trentino – Interventi infrastrutturali - Riserva Naturale di Coussouls de Crau e'intesa tra naturalisti e allevatori – Progetto LIFE Ricopri sulla Regolamentazione del pascolo e biodiversità - LIFE Xerograzing e la tutela delle praterie nella Alpi Cozie - Pastorizia e flora - Pastorizia e fauna protetta.

La scheda di iscrizione e il Programma dettagliato sono reperibili sul sito www.lifepraterie.it del "Progetto Life Praterie" mail: convegnofinale@lifepraterie.it

Evento inserito nel Programma"Il Parco siamo Noi" - RICONOSCIMENTO CFU PRESSO UNIVAQ (Scienze Ambientali e Scienze Biologiche e corsi del Dip.to di Scienze Umane) e UNICAM (Biologia della Nutrizione)

L'iscrizione è obbligatoria

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02/10/2017, 13:41
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PROGETTO LIFE011/NAT/IT/234 "PRATERIE"
“Azioni urgenti per la conservazione delle praterie e dei pascoli nel territorio del Gran Sasso e dei Monti della Laga”

“LE PRATERIE: RICCHEZZA PASTORALE, PATRIMONIO AMBIENTALE”
Convegno finale del progetto LIFE “Praterie”
giovedì 12 ottobre, ore 9.30 - Sala “E. Fermi” dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare

Assergi _ 03/10/2017 _ Il progetto LIFE "Praterie", iniziato il 1 novembre 2012, con un budget di 1.680,262 euro, per metà finanziato dalla Commissione Europea, giunge a conclusione con un bilancio più che positivo, che ne vede attuati gli obiettivi di conservazione e di tutela dei preziosi habitat dei pascoli e delle praterie di quota.

Nella circostanza, per raccogliere l'esperienza del progetto e rilanciare le tematiche della stretta relazione che intercorre tra il pascolo e la conservazione della biodiversità, il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga propone un convegno a carattere internazionale dal titolo “Le praterie: ricchezza pastorale, patrimonio ambientale” che si terrà alla sala “E. Fermi” dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, giovedì 12 ottobre con inizio alle ore 9.30.

A partire dalle buone prassi attuate dal progetto, il convegno accoglierà diverse e qualificate testimonianze di gestione sostenibile dei pascoli. Dopo il saluto del Presidente del Parco, Tommaso Navarra, si parlerà infatti di “Gestione e Regolamentazione dei pascoli nei terreni ad uso civico”, di “Gestione multifunzionale degli alpeggi” e di “Attività antropiche e biodiversità”. Oltre ai tecnici del Parco impegnati nelle azioni di progetto, numerosi sono i relatori rappresentanti di progetti Life e non, esperti, docenti universitari e testimoni di esperienze virtuose di gestione dei pascoli, come quella dell'Altopiano dei Sette Comuni di Asiago (Giuseppe Fincati) e della Riserva Naturale di Coussouls de Crau ( Axel Wolff).

Interverranno, inoltre, nelle varie sessioni Fabrizio Marinelli, Lina Calandra, Alessandra Valastro, Federico Roggero, Maria Vinci, Carlo Fratarcangeli, Fabrizio Politi, Giuseppe Fincati, Michele Giunti, Annette Mertens, Marta De Paulis, Vincenzo Ferri, Luca Giunti, Silvia De Paulis, Carlo Catonica, Alfonso Calzolaio, Fabrizio Bartolucci , Eliseo Strinella, Pina Leone, Umberto Di Nicola, Luca Schillaci.

Per partecipare al convegno è necessario registrarsi entro il 6 ottobre compilando la scheda pubblicata sul sito www.lifepraterie.it e nella pagina facebook del progetto inviando una mail a: convegnofinale@lifepraterie.it. Sono riconosciuti crediti formativi presso UNIVAQ (Scienze ambientali e Scienze biologiche e corsi del Dip.to di Scienze Umane) e UNICAM (Biologia della nutrizione).


Allegati:
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03/10/2017, 19:29
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PROGETTO LIFE011/NAT/IT/234 "PRATERIE"
“Azioni urgenti per la conservazione delle praterie e dei pascoli nel territorio del Gran Sasso e dei Monti della Laga”
EVENTI CONCLUSIVI DEL PROGETTO 'PRATERIE':
“Ritorno al futuro?” - Presentazione del volume del 1922 “Prati e pascoli di Montagna” di Giuseppe Sciarra
Venerdì, 13 ottobre alle ore 15, Sede Comunale di Fano Adriano (TE)

Assergi _ 06/10/2017 _ Tra gli eventi conclusivi del progetto “Praterie”, in programma nei giorni 11 – 13 ottobre, c'è anche un interessante evento editoriale che vede la presentazione della ristampa del volume di Giuseppe Sciarra “Prati e pascoli di montagna”, pubblicato nel 1922 per la Cattedra Ambulante di Agricoltura della Provincia di Teramo. La presentazione del libro avverrà a Fano Adriano presso la Sede Comunale, venerdì 13 ottobre alle ore 15. Interverranno il Presidente del Parco, Tommaso Navarra, il Sindaco Adolfo Moriconi, l'ex direttore della Biblioteca Melchiorre Delfico di Teramo Luigi Ponziani, il nipote dell'autore Paolo Sciarra e la curatrice, ecologa del Parco, Silvia Scozzafava.

“Se un pascolo si conserva indefinitamente produttivo deve questa sua proprietà alle molte specie di piante che lo compongono", si legge tra le pagine del libro, la cui ristampa il Parco ha voluto nell'alveo del progetto LIFE, proprio per l'attualità dei contenuti inerenti la tutela della biodiversità e “la cura e la manutenzione” delle praterie montane.

Il Presidente del Parco, Tommaso Navarra, che ha sostenuto con convinzione la riedizione del volume, in merito dichiara: “Non a caso abbiamo dato all'evento di presentazione il titolo di “Ritorno al futuro?”, volendo con ciò sottolineare la riscoperta delle radici tecnico-scientifiche della cultura del nostro territorio e delinearne delle prospettive di sviluppo. Il Prof. Giuseppe Sciarra, scienziato di montagna ed ecologo ante litteram, ci restituisce in quest'opera un quadro delle condizioni di utilizzo, e indirettamente anche di vita, della montagna teramana all’inizio del secolo scorso. Un testo interessante dunque ,dal punto di vista scientifico ma anche sociale”.

Sciarra nacque a Torricella Sicura nel 1886 ed iniziò la sua carriera professionale prima dello scoppio della Grande Guerra collaborando, in qualità di esperto, con “L’Agricoltura del Melfese”, organo delle Cattedre Ambulanti di Agricoltura della Basilicata. Nel primo dopoguerra venne nominato direttore della nuova sezione di “Alpicoltura ed economia montana”, all’interno della Cattedra Ambulante di agricoltura della Provincia di Teramo, incarico che mantenne fino al 1923. Fu successivamente Direttore della Cattedra Ambulante di agricoltura di Sulmona, carica che conservò fino alla riforma del 1935 quando le Cattedre Ambulanti furono trasformate in Ispettorati provinciali di Agricoltura, nei cui organici apicali rimarrà fino alla pensione. Morì a Teramo nel 1961 lasciando i propri averi in eredità all’Università di Bologna.

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06/10/2017, 22:15
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Davide Peluzzi 'Ambasciatore del Parco' in Himalaya
Oggi ad Assergi ha ricevuto dal presidente Navarra la bandiera dell'Ente

Assergi 09/10/2017 _ In procinto di partire per la nuova missione esplorativa ed umanitaria, prevista dal 12 ottobre al 9 novembre prossimi, una delegazione dell'associazione Explora Nunaat International, guidata dall'alpinista Davide Peluzzi, ha ricevuto ufficialmente dal Presidente del Parco nazionale del Gran sasso e Monti della Laga, Tommaso Navarra, la bandiera del Parco, con l'incarico di rappresentare quest'ultimo quale ambasciatore nei territori himalayani.

La missione dell'Explora, denominata “Jobo Garu”, punta alla realizzazione della “Via Ferrata Drolambau Ice Fall”, a una quota compresa tra i 5000 e 5400 m. La ferrata servirà ad agevolare la salita al Rifugio più alto dell'Himalaya, che il team italiano andrà a costruire a una quota di 5800 m, su progetto dell'austriaco Josef Einweller, con l'obiettivo di sostenere l'economia prevalentemente turistica di questi territori.

“Per noi – ha dichiarato il Presidente Navarra - è un onore avere nel Parco persone della competenza e dell'entusiasmo di Davide Peluzzi. Grazie a lui abbiamo un rapporto reale con il Parco nazionale del Gaurishankar, in un gemellaggio tra le montagne sacre che rappresentiamo. Davide porterà la nostra bandiera come ambasciatore del Parco e, in tal senso, proporrò formalmente la sua nomina al Consiglio Direttivo dell'Ente, quale giusto riconoscimento di un'azione meritoria di divulgazione del nostro territorio. Non a caso nella sede dell'Ente Parco, sotto i nostri loghi, abbiamo steso le “Preghiere al vento” tibetane portate in dono dall'associazione “Explora”, quale segno concreto di unione di idee e di spiritualità”.

Il territorio su cui si concentrerà la missione “Jobo Garu 2017” è contiguo al tracciato del “Percorso Bonatti” che l'associazione Explora ha ideato con il Parco e che unisce idealmente Amatrice all'Himalaya passando per il Gran Sasso d'Italia. A tal proposito, grazie alla collaborazione del CAI di Amatrice, il team di Explora porterà con sé una tegola della cittadina laziale distrutta dal terremoto con l'intento di porla sul tetto del rifugio più alto del mondo che si andrà a realizzare.

Peluzzi si è detto “Felice ed onorato dell'attribuzione del ruolo di ambasciatore del Parco, perché tale riconoscimento rinnova una sinergia d'azione che vuole essere migliorativa del mondo, unendo aspetti che vanno dalla cooperazione tra popoli alla ricerca scientifica su tematiche di interesse globale come lo studio sui cambiamenti climatici”.


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10/10/2017, 14:05
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IL PASCOLO ALLEATO DELLA CONSERVAZIONE
Dall'11 al 13 ottobre, gli eventi conclusivi del progetto comunitario LIFE “Praterie”

Assergi 10.10.2017 _Il progetto LIFE "Praterie", iniziato il 1 novembre 2012, con un budget di 1.680,262 euro, per metà finanziato dalla Commissione Europea, giunge a conclusione con un bilancio più che positivo, che ne vede attuati gli obiettivi di conservazione e di tutela dei preziosi habitat dei pascoli e delle praterie di quota. Nei giorni 11, 12 e 13 ottobre, ospite dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Assergi (AQ) il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga propone una fitta serie di eventi che offrono una sintesi dei contenuti e delle azioni di progetto.

Di particolare significato quello che si terrà domani mercoledì 11 ottobre, a partire dalle 14.30 alla Sala “E. Majorana”, in cui i portatori d'interesse dell'area protetta (istituzionali, sociali ed economici) che hanno preso parte al processo partecipativo sul pascolo, sono chiamati a raccolta per il workshop finale. L'incontro vedrà la restituzione dei risultati relativi all'approvazione dei Regolamenti di Pascolo da parte dei Comuni ricadenti nell'area di progetto. Nell'occasione sarà dato conto degli interventi infrastrutturali eseguiti sul territorio grazie al progetto LIFE e le opere realizzate saranno formalmente restituite agli allevatori e ai gestori di competenza per la loro fruizione e manutenzione.

A carattere internazionale è il convegno dal titolo “Le praterie: ricchezza pastorale, patrimonio ambientale” che si terrà alla sala “E. Fermi” dell'INFN giovedì 12 ottobre con inizio alle 9.30 e che, a partire dall'esperienza di "Praterie", raccoglierà diverse testimonianze di gestione sostenibile dei pascoli. Dopo il saluto del Presidente del Parco, Tommaso Navarra, si parlerà di “Gestione e Regolamentazione dei pascoli nei terreni ad uso civico”, di “Gestione multifunzionale degli alpeggi” e di “Attività antropiche e biodiversità”. Oltre ai tecnici del Parco impegnati nelle azioni di progetto, numerosi sono i relatori rappresentanti di progetti Life e non, esperti, docenti universitari e testimoni di esperienze virtuose di gestione dei pascoli, come, tra le altre, come quella dell'altopiano dei Sette Comuni di Asiago e della Riserva Naturale di Coussouls de Crau.

Venerdì 13 ottobre alle ore 15 il Comune di Fano Adriano (TE) ospiterà l'appuntamento culturale “Ritorno al futuro?” che vede la presentazione del volume di Giuseppe Sciarra "Prati e pascoli di montagna", la cui pubblicazione data al 1922, per la Cattedra Ambulante di Agricoltura della Provincia di Teramo e la cui ristampa il Parco ha voluto nell'alveo del progetto LIFE, per l'attualità dei contenuti inerenti la cura e la manutenzione delle praterie montane. Interverranno il Presidente Navarra, il Sindaco Adolfo Moriconi, l'ex direttore della Biblioteca M. Delfico, Luigi Ponziani e il nipote dell'autore Paolo Sciarra.

In occasione degli eventi conclusivi, dall'11 al 13 ottobre, "Praterie" accoglie i giornalisti della stampa nazionale e regionale per un Press Tour al quale hanno aderito diverse testate nazionali e regionali, al fine di divulgare gli esiti delle azioni e gli interventi straordinari attuati sul territorio grazie al progetto LIFE.

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10/10/2017, 14:13
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Il progetto LIFE + “M.I.R.CO Lupo” a tre anni dall’avvio
Importanti risultati nel Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga

Assergi, 06.04.2018_ Avamposto di una strategia nazionale per la conservazione del lupo, il progetto LIFE “M.I.R.CO Lupo” (Minimizzare l’Impatto del Randagismo canino sulla Conservazione del Lupo in Italia) viene attuato nel territorio del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, che ne è il beneficiario coordinatore, e in quello del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, che ne è beneficiario associato.

L’aspetto più innovativo del progetto è l’aver sviluppato un pacchetto di interventi scientifici e di protocolli operativi che puntano alla salvaguardia della specie dalla minaccia dell’ibridazione con il cane, intervenendo sulla riduzione del vagantismo e del randagismo canino. L’obiettivo, in particolare, è di contrastare l’ibridazione antropogenica, ovvero quella determinata o favorita, anche indirettamente, da un errato comportamento umano.

All’azione, caposaldo del progetto, che prevede la cattura, la sterilizzazione e il rilascio in natura di ibridi nelle due aree protette, si associano i primi importanti risultati che, ad oggi, nel Parco Gran Sasso - Laga, registrano la cattura di quattordici ibridi, tutti appartenenti al branco di Castel del Monte (AQ). Nelle operazioni di cattura i veterinari seguono un rigoroso protocollo operativo che prevede una tecnica “mista”, meccanica e farmacologica, ed estrema rapidità nel prelevamento del materiale genetico e biologico che sarà inviato all’ISPRA per le analisi. Se il lupo risulterà genotipicamente ibrido sarà vasectomizzato, al fine di impedirne la riproduzione senza interferire con la sua vita gerarchica all’interno del branco.

Di grande importanza sono i dati conoscitivi apportati dal progetto, che arricchiscono il corpus di conoscenze costruito in decenni di ricerche e progetti dedicati. Oggi l’acquisizione di informazioni su consistenza ed etologia del grande predatore si affida alla raccolta e all’analisi di campioni genetici (carcasse ed escrementi) lungo le direttrici note (transetti) in cui è stato suddiviso il territorio, alle valutazioni fenotipiche consentite dall’installazione di foto e video trappole, a tecniche di monitoraggio quali lo snow tracking e il wolf howling e, soprattutto, ai dati satellitari tramite i quali i tecnici di progetto “dialogano” con i branchi grazie ai radiocollari. Dall’incrocio di queste informazioni discende la stima dei lupi presenti nel Parco che, a tutto il 2017, parla di venti nuclei riproduttivi, con circa 100-120 lupi, ma anche la stima degli ibridi, calcolata al 23 % della popolazione.

“I dati GPS – spiegano i referenti scientifici del progetto – sono utili soprattutto per capire come i lupi si alimentano. Spesso i cluster alimentari (raggruppamenti di posizioni nel tempo/spazio) sono di consumo e non di predazione, indicano cioè che i lupi si stanno alimentando, come poi verificato, nei pressi di aziende zootecniche; ed è proprio qui avvengono gli incontri con i cani randagi e vaganti”.

Per mitigare il problema il progetto ha avviato un'azione di sensibilizzazione al rispetto delle normative vigenti, cercando la collaborazione degli allevatori, destinatari di iniziative di condivisione di buone pratiche di gestione dei cani di proprietà e da lavoro e di trattamento dei sottoprodotti di origine animale. Grazie a un intervento “porta a porta” nelle aziende, con l'ausilio dei Carabinieri Forestali per l'Ambiente e delle ASL, i veterinari di progetto hanno microchippato 360 cani, a fronte dei 200 programmati, e sterilizzato gratuitamente 20 cani da lavoro tra quelli che i gestori non intendevano far riprodurre.

Il Presidente del Parco Tommaso Navarra ha apprezzato “l'impegno del progetto ad elevare, nell'alveo di un prestigioso partenariato, tenore e incisività delle azioni di tutela”, plaudendo alla dedizione e all'impegno della struttura dell'Ente. “Per il Parco – sottolinea – il lupo è ad un tempo il simbolo della bellezza della natura, un elemento territoriale fortemente identitario e, proprio grazie ai qualificati progetti dedicati, anche un efficace modello di gestione”.


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06/04/2018, 16:45
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Nasce l'area faunistica dei lupi ibridi nell'Oasi WWF “Riserva naturale Lago di Penne”

Assergi_11/05/2018 _ Un positivo modello di collaborazione, ovvero di “networking” nel linguaggio dei progetti europei, ha portato alla nascita dell'Area Faunistica dei Lupi Ibridi, inaugurata ieri all'interno della Riserva Naturale Lago di Penne, in provincia di Pescara. La collaborazione coinvolge il progetto Life “Mirco Lupo” (attuato dal Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga in partenariato con il Parco nazionale dell'Appennino Tosco – Emiliano, Carabinieri Forestali per l'Ambiente, Istituto di Ecologia Applicata, Società Carsa) e la Cooperativa Cogecstre, gestore di una delle prime Oasi WWF italiane.

L'area faunistica, che occupa un territorio boscato di circa un ettaro di superficie, ospita alcuni degli ibridi di lupo catturati nell'ambito del progetto LIFE “MircoLupo” nel territorio di Castel del Monte (AQ).

I particolari della cattura sono stati illustrati dal responsabile scientifico del progetto Federico Striglioni. “L'individuazione di una tana di parto, tramite i dati gps che arrivavano dal radiocollare di esemplari precedentemente catturati e rilasciati, risale all'estate del 2017. Di qui la scoperta di nove cuccioli che all'osservazione fenotipica mostravano chiari segni di ibridazione, come poi confermato dalle analisi genetiche effettuate dall'ISPRA. Alcuni erano neri, altri, pur dall'apparenza lupina, avevano macchie bianche diffuse”.

Ottenute le necessarie autorizzazioni dal Ministero dell'Ambiente e dall'ISPRA, e ricevuta la disponibilità della Riserva Naturale del Lago di Penne ad ospitare gli animali, i cuccioli sono stati inizialmente tenuti nell'apposito recinto del Parco, ad Isola del Gran Sasso, dove sono stati curati dai veterinari e dai collaboratori veterinari che si sono organizzati in turni per nutrirli e garantire loro pieno benessere. Una volta traferiti, gli ibridi sono stati sterilizzati dallo staff di “Mirco Lupo” nella nuova destinazione.

“Si comportano in tutto come lupi, sono elusivi e diffidenti e non si lasciano avvicinare”, racconta il direttore della Riserva, Fernando Di Fabrizio, che si dice certo delle grandi potenzialità culturali, educative e scientifiche dell'iniziativa: “Sono animali molto belli da vedere e costituiranno una sicura attrattiva per gli studiosi, come per i programmi didattici delle scuole abruzzesi e non solo”.

Il percorso di visita consente di costeggiare l'intero perimetro dell'area faunistica e di osservare facilmente i lupi ibridi nei loro spostamenti, oltre che di fotografarli in piena libertà dai numerosi punti di osservazione e dalle passerelle create lungo il sentiero.


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Parte la valutazione dell'impatto socio economico ed ecosistemico del progetto LIFE Mirco Lupo

(Assergi 09/07/2018)_Con l'affidamento del servizio alla società Disamis di Roma in esito ad avviso pubblico, e come previsto dall'azione D1 di progetto, ha preso il via nel territorio dei Parchi nazionali partner dell'Appennino Tosco Emiliano e del Gran Sasso e Monti della Laga, il processo di valutazione dell'impatto del progetto LIFE Mirco Lupo nel contesto socio economico ed ecosistemico dei territori interessati.

La valutazione, ex-ante ed ex-post, i cui risultati saranno restituiti entro la fine del 2019, tenderà ad evidenziare, oltre al rapporto tra costi sostenuti e benefici attesi, le ricadute delle azioni di progetto nei settori e obiettivi strategici della conservazione del lupo tramite il contrasto al randagismo e vagantismo canino, che alimentano la minaccia dell'ibridazione lupo cane, ovvero il miglioramento della gestione dei cani da lavoro e dei sottoprodotti delle attività zootecniche.

A ciò si accompagnerà la quantificazione economica di tutti quegli elementi che concorrono a delineare l'impatto del progetto sul territorio, sia in termini di occupazione e coinvolgimento di professionalità e servizi, sia in termini di miglioramento culturale ed etico, ovvero sensibilizzazione, partecipazione e condivisione di obiettivi con i portatori d'interesse (ASL, Istituzioni, associazioni di categoria, allevatori e agricoltori, associazioni ambientaliste), cittadini e comunità residenti.

Si tratta, in estrema sintesi, di valutare da un punto di vista socio economico ed ecosistemico come il progetto Life MircoLupo andrà ad incidere positivamente sia sul capitale naturale e la biodiversità sia sul territorio e le sue comunità.


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Parco Gran Sasso Laga definisce un Piano Operativo per contrastare il randagismo e l'ibridazione lupo-cane


Assergi, 13.07.2018_ Nel quadro delle azioni del progetto LIFE Mirco Lupo, il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga ha definito il “Piano Operativo per il controllo del vagantismo canino e la riduzione della presenza di ibridi lupo-cane” nell’area protetta.

Il progetto LIFE, cofinanziato dalla Commissione Europea ed attuato in partenariato con il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, è vòlto ad assicurare migliori condizioni di conservazione del lupo contrastando l'ibridazione con il cane, eventualità che, come dimostrato dai ricercatori di progetto, viene favorita dalla presenza di cani vaganti e randagi e dalla promiscuità con i lupi in siti di alimentazione non controllati.

Il Piano Operativo è scaturito dalle Linee Guida elaborate dal Comitato Consultivo ed approvate nel 2017 dal Consiglio Direttivo del Parco, a seguito di un processo partecipativo che ha affrontato il problema in maniera condivisa, accogliendo le proposte degli attori istituzionali (Regione, Province, Comuni, Prefetture, Istituto Zooprofilattico, Carabinieri Forestali) e dai vari gruppi di interesse (allevatori, agricoltori e associazioni di categoria, cacciatori, ambientalisti e animalisti).

Nella giornata di ieri, nella sede del Parco ad Assergi, il Piano Operativo è stato al centro di un confronto conclusivo con alcuni interlocutori istituzionali: la Regione Abruzzo - Ufficio Parchi e il Servizio Sanità Veterinaria, Igiene e Sicurezza degli Alimenti, la ASL di Lanciano Vasto Chieti (Dipartimento di Prevenzione) e il Reparto dei Carabinieri Forestali, che hanno fornito importanti contributi per una sua ulteriore definizione.

Il Piano individua sei obiettivi strategici, che vanno dalla conoscenza dell’entità del fenomeno dell’ibridazione alla corretta gestione della popolazione canina e alla riduzione delle possibilità di incontro/affiliazione con il cane, ponendo l’accento sulla necessità di informare e sensibilizzare la popolazione locale. Dieci le azioni specifiche che individuano, per ciascun intervento, competenze, responsabilità, norme di riferimento, risorse finanziarie e tempistica.

Per il Presidente del Parco Tommaso Navarra “Si tratta di un Piano Operativo di grande completezza, applicabilità e accuratezza scientifica che sperimenterà su scala locale misure ed interventi replicabili di sicuro interesse extraregionale e nazionale principalmente riguardo all'adozione di buone pratiche di gestione del vagantismo canino”.

Molti degli interventi previsti, del resto, non si esauriscono nella durata del progetto Mirco Lupo ma hanno carattere di permanenza. “L’auspicio - sottolinea Navarra - è di poter contare sull’accoglimento della nuova candidatura al programma di finanziamento europeo LIFE che il Parco ha recentemente presentato con la prestigiosa collaborazione dell’Istituto Zooprofilattico “G. Caporale” e un composito partenariato greco, al fine di poter compiutamente realizzare gli obiettivi del Piano Operativo e garantire effetti ecosistemici e socio economici durevoli”

“Si tratta – ha detto ancora il Presidente dell'Ente - di azioni calibrate sulle esigenze concrete del territorio e delle popolazioni che continuano ad abitare le nostre aree interne tra mille difficoltà e alle quali va il nostro continuo interesse e la nostra concreta vicinanza”.


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