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Confagricoltura 
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Siccità, Confagricoltura Toscana “Bene stato calamità, siano tutelate colture”
Firenze, 16 giugno 2017 - “Siamo soddisfatti che il nostro allarme sia stato ascoltato. Il bollettino diramato dalla Regione non fa che confermare le nostre forti preoccupazioni su una stagione che si sta dimostrando decisamente critica per le nostre aziende. Ci auguriamo che nei provvedimenti che saranno presi dagli organi competenti in materia di risparmio idrico non siano assolutamente coinvolte tutte quelle attività che riguardano l'agricoltura. Vogliamo ricordare infatti che le nostre piante hanno bisogno giornaliero di acqua e resta vitale l'approvvigionamento. Limitarne l'uso significherebbe condannare a morte le nostre colture e dare un colpo di grazia alla produzione 2017.”
E' quanto dichiarato da Antonio Tonioni, vicepresidente di Confagricoltura Toscana che commenta così lo stato di calamità dichiarato dalla Regione Toscana a causa della siccità.
“Serve massima attenzione e razionalità nell'uso dell'acqua ma contestualmente bisogna avere coscienza che se una pianta è in disidratazione muore in pochissimi giorni. Siamo fiduciosi che le iniziative che partiranno dietro alla dichiarazione di stato di calamità saranno indirizzate a settori non professionali in modo da tutelare il lavoro delle aziende.”

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16/06/2017, 18:23
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Le pesche toscane già danneggiate da gelate e siccità
Agricoltura, le pesche spagnole invadono il mercato toscano: Confagricoltura Toscana "E' emergenza"
L’appello ai consumatori: “In Toscana frutti piccoli ma ottimi, scegliete il Km 0”

Firenze, 26 giugno 2017 – Prima la gelata della fine di aprile, poi la siccità che va avanti da maggio e infine la concorrenza delle pesche spagnole. Per il secondo frutto toscano (il secondo più coltivato in Toscana) l’annata, appena iniziata, si preannuncia catastrofica. Ma le scelte dei consumatori possono cambiare le carte in tavola, come spiega Confagricoltura Toscana.
“Le nostre pesche quest’anno sono piccole ma di sapore ottimo – spiega Antonio Tonioni, presidente della sezione ortofrutta di Confagricoltura Toscana – Gli eventi climatici degli ultimi mesi hanno fatto crollare la produzione, prima la gelata del 28, 29 e 30 aprile ha colpito, a macchia di leopardo, le coltivazioni della Valdichiana e della costa, in alcuni casi spogliando del tutto gli alberi. Poi la scarsità di piogge di questo periodo ha ridotto la dimensione dei frutti, ma ne ha anche migliorato il livello organolettico”.
Se gli eventi atmosferici stanno martoriando la pesca toscana in Spagna il clima ha invece favorito i frutti che sono ora in sovrapproduzione e hanno invaso il mercato italiano.
“La situazione è allarmante per il comparto della pesca, ma siamo solo all’inizio della stagione. E’ importante ricordare al consumatore, soprattutto in casi come questo, il vantaggio di scegliere un prodotto a Km 0 – aggiunge Tonioni – Minore infatti è il tempo tra la raccolta e l’acquisto, maggiore è la qualità del frutto che arriva a casa. Bisogna tener presente che a differenza delle pesche spagnole le pesche toscane possono essere colte quando sono mature, arrivare in tavola anche nel giro di 24 ore, e guadagnarne indubbiamente in sapore”. Come si riconosce quindi la freschezza di una pesca (per sapere in anticipo che sapore avrà) ? Dal suo inconfondibile profumo, che si perde nel giro di tre giorni, suggeriscono gli agricoltori.

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26/06/2017, 19:16
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Il progetto COBRAF per sviluppare la bioeconomia toscana
Dalla cosmesi alla bioedilizia, i molteplici utilizzi di lino, canapa, cartamo e camelina
Confagricoltura: “Una nuova opportunità per le aziende agricole”

Firenze, 11 luglio 2017 – Lino, canapa, cartamo e camelina sono piante che crescono con facilità in Toscana, sono ricche di sostanze nutritive importanti per l’alimentazione umana e animale e possono essere utilizzate in ogni loro parte, dal seme al fiore e alle foglie, per tantissimi usi diversi: nella cosmesi come nella bioedilizia, per costruire pannelli per camper o barche, per produrre cibi ad alto valore nutrizionale o per la zootecnica.
Con il progetto COBRAF (COprodotti per BioRAFfinerie), finanziato dal Programma di Sviluppo Rurale della Regione Toscana (fondi FEASR), si vuole provare ad avviare filiere agroindustriali in Toscana a partire dalle quattro piante oleaginose che possono essere coltivate alternandole ai cereali nei seminativi: “Un sistema che può garantire un reddito alternativo agli agricoltori e dare anche benefici al terreno tramite la rotazione – commenta Marco Mentessi, direttore di Confagricoltura Toscana - I prodotti di origine vegetale per usi non alimentari o per la nutraceutica rappresentano una nuova opportunità per le aziende agricole e per la bioeconomia toscana più in generale”.
Il mondo agricolo toscano in realtà ha già iniziato a familiarizzare con le eccezionali proprietà di queste piante. Un esempio è quello del lino, entrato nel mangime di alcune pecore maremmane così da produrre un latte “anticolesterolo”, alla base del “pecorino del cuore” (utile a prevenire malattie cardiovascolari) del Caseificio sociale di Manciano (Grosseto).
“Tuttavia manca ancora un impianto di prima trasformazione per la canapa e il lino – spiega Beppe Croce, direttore dell'associazione Chimica Verde Bionet che è capofila di COBRAF – L'obiettivo strategico del progetto è la creazione di una piattaforma logistica toscana articolata in una o più bioraffinerie territoriali in modo da poter utilizzare tutti i coprodotti che vengono dalle quattro piante oggetto di studio”.
Oltre a Chimica Verde Bionet gli altri partner del progetto sono l'Università di Pisa, l'azienda agricola Musu di Francesco e Giuseppe Musu, ERATA (ente per l'assistenza tecnica di Confagricoltura Toscana), l'Accademia dei Georgofili, il Consorzio Strizzaisemi, la Cooperativa agricola Il Rinnovamento, la società Agroils Technologies, la società Unibloc.
Per ulteriori informazioni o per unirsi al partenariato è possibile contattare Simona Buonandi all'email info@chimicaverde.it

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11/07/2017, 13:26
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Assegnati i riconoscimenti da Fee Italia a 5 comuni toscani: Castellina in Chianti, Massa Marittima, Castagneto Carducci, Fiesole e Bibbona
'Spighe Verdi', la Toscana è seconda. Confagricoltura “Ottimo risultato, merito degli agricoltori, custodi del territorio”

Firenze, 12 luglio 2017 - La Toscana si conferma essere terra di eccellenza per l'attenzione costante al territorio, alla qualità della vita e all'ambiente rurale. Sono infatti 5 i Comuni della regione che hanno ottenuto il prestigioso riconoscimento de 'La Spiga Verde' promosso da Confagricoltura e assegnato da Fee Italia, la sezione italiana della ong danese Foundation for Environmental Education (che già assegna Le Bandiere Blu): si tratta di Castellina in Chianti, Massa Marittima, Castagneto Carducci, Fiesole e Bibbona. Un risultato che colloca la regione sul podio, seconda solo alle Marche.
Quest’anno le “spighe” sono andate a 27 comuni, da Giulianova a Gaeta passando per Lavagna, Ragusa, Numana, Ostuni o Montefalco. Sono state annunciate stamani a Roma al ministero dell’Ambiente da Fee Italia e da Confagricoltura.
Fra gli indicatori ci sono la partecipazione pubblica, l’educazione allo sviluppo sostenibile, il corretto uso del suolo, le produzioni agricole tipiche, la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura, la qualità dell’offerta turistica, gli impianti di depurazione, la gestione dei rifiuti e la raccolta differenziata, le aree naturalistiche, l’arredo urbano e l’accessibilità.
“Facciamo i nostri più vivi complimenti a questi Comuni – dichiara Francesco Miari Fulcis, presidente di Confagricoltura Toscana – che hanno saputo ottenere un prestigioso riconoscimento rispettando un percorso mirato ad una gestione ottimale del territorio, incentrato sulla massima sostenibilità. Questo risultato è frutto del lavoro dei tanti agricoltori impegnati ogni giorno nello sviluppare e mantenere il nostro territorio come oggi lo conosciamo e di cui ne sono i primi custodi.”

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12/07/2017, 16:52
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Siccità, Confagricoltura Toscana “angurie e meloni non saranno piantati, persi 5 milioni di euro”

Firenze, 19 luglio 2017 - “A causa del grande caldo e in una situazione che ci vede costretti a far fronte ad una forte scarsità di acqua, alcune colture oggetto di rotazione, quest'anno non saranno piantate. Fra queste sicuramente tutto ciò che riguarda i trapianti tardivi di angurie e meloni” E' quanto dichiarato da Antonio Tonioni, presidente della sezione prodotto ortofrutticolo di Confagricoltura Toscana.
“Nello specifico stiamo parlando di una superficie di 500 ettari che resterà inutilizzata su un totale di 5 mila ettari destinati a questi prodotti molto coltivati nella nostra regione – spiega Tonioni – in poche parole possiamo stimare un mancato introito per le aziende di circa 5 milioni di euro che possiamo localizzare in un'area costiera che parte da Livorno fino a Capalbio. Gli agricoltori infatti, hanno preferito, a causa di un clima che quest'anno ci sta creando notevoli difficoltà, di non effettuare investimenti rischiosi in colture che necessitano un grande quantitativo di acqua e hanno quindi rinunciato ha portare avanti queste coltivazioni.”

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19/07/2017, 13:26
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Vicepresidenti Mati e Vannucci
Agricoltura: Roberto Orlandini è il nuovo presidente di Confagricoltura Pistoia
Nei prossimi giorni il primo incontro con l'assessorato al vivaismo

Pistoia, 25 luglio 2017 – Roberto Orlandini è il nuovo presidente di Confagricoltura Pistoia. E' stato eletto all'unanimità in occasione dell'ultima assemblea del sindacato riunita per eleggere il successore di Edoardo Chiti. Insieme ad Orlandini sono stati eletti vicepresidenti Francesco Mati e Vannino Vannucci.
Orlandini, 59 anni, sposato con Monica e padre di Federico, è attualmente presidente della società agricola Oasi Dynamo, azienda che conta oltre 1.000 ettari dedicati a allevamento ovino, suino, produzione di grano, fragole e patate e realizzato all'interno del progetto Dynamo.
“La nostra organizzazione – ha dichiarato il nuovo presidente Orlandini – raggruppa le più importanti aziende vivaistiche di Pistoia, un settore fondamentale per l'occupazione del territorio. La mia nomina significa essere attenti anche a tutto ciò che riguarda l'agricoltura tradizionale come quella montana, con caratteristiche precise e un grande valore di conservazione del territorio, una funzione che deve essere riconosciuta a tutti gli agricoltori. Nei prossimi giorni incontreremo l'assessore con delega al vivaismo Gianna Risaliti e parleremo anche di questo. Oggi più che mai è fondamentale il ruolo di un' agricoltura in grado di preservare il territorio e opporsi al fenomeno dello spopolamento. E' importante quindi fare tutto il necessario per mettere in condizione gli agricoltori di continuare a svolgere questa attività.”
“Innanzitutto voglio ringraziare Chiti per il lavoro svolto in tanti anni per l'associazione e per nostri agricoltori” dichiara il vicepresidente Vannino Vannucci. “Ci sono diversi fronti su cui sicuramente dovremmo lavorare con serietà e determinazione a partire da una collaborazione con tutto il settore perché ci sarà bisogno di fare squadra con le altre associazione e con i nostri soci che devono sentirsi tutelati da un'associazione forte e in grado di stare sui tavoli di confronto.”
“Ringraziamo il presidente Chiti per questo lunghissimo impegno a portare avanti la Confagricoltura di Pistoia” dichiara il vicepresidente Francesco Mati “Ora è il momento di allineare la struttura ad una serie di novità accadute sul territorio. Abbiamo per la prima volta un assessore al vivaismo, l'agricoltura rappresenta una delle principali attività di Pistoia ed è importante avere una confagricoltura che si impegna, che propone, che opera in sinergia. C'è bisogno di dare valore all'agricoltura e al vivaismo. Si riparte con un rinnovato entusiasmo trasmesso dalla precedenza presidenza."

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25/07/2017, 19:01
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CONSORZI, AGRICOLTURA E COMUNITA’

La manutenzione del territorio è un obiettivo complesso che passa attraverso un’attenta programmazione ed una costante azione di prevenzione, che comunque dovrà crescere. L’attuale situazione di siccità testimonia di per sé l’utilità di un intervento permanente sul reticolo idrologico. Su questi temi i Consorzi di Bonifica toscani stanno interpretando un ruolo utile, concretizzando un’esperienza che ha visto la nascita di un sistema organizzativo e che sta tra l’altro valorizzando l’imprenditoria agricola nelle sue varie forme, andando a configurare la funzione consortile come volano per la crescita economica in agricoltura. In relazione a questo auspichiamo una positiva attenzione da parte di tutte le istituzioni regionali.





Legacoop Agroalimentare Toscana

Confcooperative Fedagri

CIA – Confederazione Italiana Agricoltori

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31/07/2017, 17:14
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Firenze. Stop abbattimento ippocastani, Confagricoltura: “Il comitato si assuma la responsabilità dei danni causati da eventuali crolli”

Firenze, 1 agosto 2017 – Il comitato è disposto ad assumersi la responsabilità civile e penale per eventuali danni provocati dagli ippocastani di viale Corsica che potrebbero crollare alla prossima tempesta di vento? La provocazione viene dalla Confagricoltura che commenta lo stop all’abbattimento di una sessantina di alberi nel viale fiorentino.
“E’ importante lavorare per ricreare una cultura del verde anche tra i cittadini, che è giusto richiedano informazioni e chiarimenti ma non che si sostituiscano agli esperi del settore”, commenta Francesco Mati, presidente della sezione florovivaistica di Confagricoltura Toscana che spiega come un’alberatura che si trova in un contesto urbano subisca una serie di traumi durante l’arco della sua vita e per questa ragione, anche una pianta all’apparenza “sana” è importante che sia sostituita una volta trascorso un certo periodo.
“In Francia ad esempio ogni viale alberato ha una sua “scadenza” stabilita perché dai 30 ai 60 anni (o più), a seconda della specie, un albero che in città e lungo una strada può aver raggiunto lo stadio di senescenza o ha sicuramente subito danni per colpa ad esempio degli scavi per le infrastrutture (dall’energia elettrica, alle tubature del gas alla fibra, tutto passa sotto terra), dei cambiamenti climatici - in un contesto al quale non è particolarmente adatto, come nel caso dell’ippocastano che richiede cure specifiche - diventa un pericolo. Ci siamo già scordati le conseguenze provocate dalla caduta delle centinaia di alberi nel 2015?”.
Una buona notizia per la città, osserva Confagricoltura, è il programma del Comune di reintegrare il patrimonio arboreo con 800 alberi da piantare in autunno, ma per far crescere al meglio i giovani alberi che hanno un ruolo fondamentale per la salute dei cittadini (ripuliscono l’aria dall’inquinamento e contribuiscono al risparmio energetico con la propria ombra) è importante che le file di nuove piante siano omogenee (le giovani piante si proteggeranno a vicenda e non entreranno in competizione con le piante più vecchie): “Per questo motivo è necessario abbattere tutta la fila degli ippocastani di viale Corsica e sostituirli con varietà arboree più adatte alla città, con buone capacità di crescita e che necessitano di poca manutenzione. Non serve fare congetture complottistiche per capire che una buona gestione del verde pubblico deve prevedere ogni anno abbattimenti e nuovi reimpianti”, conclude Mati. “Ritengo ragionevole far firmare un atto in cui il comitato contrario agli abbattimenti degli alberi di viale Corsica si assume la responsabilità civile e penale per eventuali danni a persone o che si possano manifestare in un arco temporale di dieci anni sia dovuto. Naturalmente con una fideiussione a garanzia”.

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01/08/2017, 19:12
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Siccità e ungulati mettono in ginocchio i viticoltori
Confagricoltura: "Danni per circa 20 milioni di euro alla produzione di vino toscano"

Firenze, 3 agosto 2017 – Caldo e mancanza d'acqua anticipano la maturazione delle uve che, pur rischiando di perdere aromi, sono ad oggi qualitativamente ottime. Ma la siccità crea conseguenze indirette come quella di rendere più "intrepidi" caprioli e cinghiali che aumentano di numero nelle campagne toscane e che, assetati, già da settimane attaccano i grappoli ancora non maturi. Secondo una stima di Confagricoltura Toscana il danno per la produzione di vino in Toscana si aggirerà intorno ai 20 milioni di euro.
"La situazione è disastrosa perché anche i sistemi di recinzione che gli agricoltori hanno predisposto intorno alle vigne, oltre ad avere un impatto notevole sul paesaggio, funzionano in maniera molto marginale – spiega Francesco Colpizzi, presidente della Federazione Vitivinicola di Confagricoltura Toscana - Il numero degli ungulati cresce in modo esponenziale e in mancanza d'acqua affrontano anche le barriere che dovrebbero tenerli lontani per andare a prendere i frutti. Anche l'impiego di repellenti, in queste condizioni, rappresentano una forma di prevenzione dissuasiva con modesti risultati".
In attesa di provvedimenti per riportare la popolazione degli ungulati entro i limiti di densità sostenibili, nelle campagne gli agricoltori stanno mettendo in atto quelle lavorazioni del terreno per limitare i danni dati dalla siccità: "Bisogna sperare che dopo questa ondata di caldo le piante possano avere un po' di ristoro. In alcune zone il processo di maturazione è in anticipo di almeno 20 giorni, ma l'arrivo della pioggia sarebbe essenziale per conseguire una maturazione equilibrata", conclude Colpizzi.

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03/08/2017, 18:45
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Miele toscano, giù la produzione del 50% a causa delle temperature record e della siccità
Confagricoltura: “Un’annata da dimenticare, il caldo ha ucciso le api e danneggiato le fioriture”

Firenze, 21 agosto 2017 – Temperature roventi e siccità hanno fatto sprofondare del 50% la produzione di miele toscano. A parlare della situazione estremamente critica del settore è la Confagricoltura con Gianluca Ghini, che fa parte anche dell’associazione toscana apicoltori:
“E’ stata un’annata devastante per il miele toscano – commenta Ghini - la stagione estiva ha danneggiato enormemente il settore dell’apicoltura perché il grande caldo che ha fatto innalzare le temperature anche sopra i 40 gradi e il periodo prolungato di siccità hanno ucciso una gran parte delle api, ma il clima rovente ha influito negativamente anche sulle fioriture. Le api rimaste non hanno trovato sufficiente nutrimento, la quantità di nettare e polline è stata nettamente inferiore a quella degli altri anni”.
Nelle zone del Casentino e della Valdichiana, nel Senese e nel Grossetano, nelle zone di Pistoia e Lucca dove è concentrata la produzione di miele toscano si parla di un dimezzamento del prodotto arrivato sul mercato a prezzi più alti degli anni scorsi: “Speriamo adesso che sia riconosciuto lo stato di calamità per tutto il settore agricolo e che un sostegno sia riconosciuto anche per gli apicoltori”, conclude Ghini.

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21/08/2017, 16:36
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