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Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche AICIG 
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IL PRESIDENTE DI AICIG BALDRIGHI E IL COMMISSARIO EUROPEO PHIL HOGAN SI INCONTRANO A ORIGO

Si è tenuta stamani a Parma la seconda edizione del Global Forum delle Indicazioni Geografiche

“L’innovazione in un contesto che conta circa 3400 prodotti europei a IG - uniti dalla condivizione degli elementi di tradizione e qualità - rappresentativi del 15% circa delle esportazioni europee, è un fattore imprescindibile. Ma non basta: per il futuro delle IG dobbiamo guardare alla sostenibilità, elemento che dovrà necessariamente essere inserito nella nuova PAC, in cui verrà dato maggiore spazio ad obiettivi di sviluppo, coinvolgendo sempre di più gli agricoltori che intendono uniformarsi alle regole. Dobbiamo abbracciare il contesto internazionale se vogliamo garantire un futuro alle IG e in tale processo gli agricoltori devono essere i veri protagonisti: buon cibo prodotto in modo sostenibile vuol dire più business. Unire criteri di sostenibilità con un reddito equo per gli agricoltori, favorisce le IG”. Queste le parole con cui Phil Hogan, Commissario Europeo per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale, si è presentato alla seconda edizione di ORIGO, Geographical Indications’ Global Forum che si è tenuto oggi 8 maggio a Palazzo Soragna. A rafforzare le parole del Commissario Europeo, anche lo speech della Presidente di AREFLH e Assessore all'Agricoltura dell'Emilia Romagna Simona Caselli, la quale ha sottolineato come la parola chiave emersa in tutti gli interventi istituzionali sia stata coesione: “Se i consorzi collaborano tra loro possono cambiare la vita delle persone: l’innovazione è quella praticata dai produttori partendo dal suolo secondo le esigenze della Comunità. Un sistema con un enorme potenziale che certamente dovrà essere meglio focalizzato nella prossima PAC, così come il tema della sostenibilità di DOP e IGP”.

Obiettivo di tale incontro, avvenuto alla presenza dei principali attori internazionali in campo agroalimentare, è il rafforzamento delle relazioni tra diversi stakeholders nella grande sfida globale del sistema delle Indicazioni Geografiche dell’Unione Europea e ad un appuntamento di siffatta importanza non è mancata l’Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche AICIG, rappresentata in tale sede dal Presidente Cesare Baldrighi. Egli ha espresso - nella sessione di lavoro dedicata alla coniugazione di tradizione e innovazione come elemento di sfida, bisogno od opportunità - sincero apprezzamento per il lavoro portato avanti dall’UE con gli accordi bilaterali, ribadendo tuttavia come la gestione delle IG sia un lavoro complesso, in una scena su cui intervengono operatori con anime ed interessi diversi, dagli agricoltori ai trasformatori fino ai commercianti. Molti sono infatti i topics su cui secondo il Presidente di AICIG l’Unione Europea dovrebbe soffermarsi, dall’abbattimento delle barriere – tariffarie e non tariffarie – al difficile ed articolato riconoscimento dei marchi per cui, sottolinea Baldrighi, “auspico un maggior coinvolgimento e confronto con i Consorzi per supportare la Commissione nel difficile lavoro negoziale”.
AICIG, con spirito assolutamente costruttivo manifesta dunque la necessità di spingere per il riconoscimento di Indicazioni Geografiche non registrate escludendo dalla trattativa quelle che già godono di registrazione privatistica, auspicando in tal modo una facilitazione in sede di colloqui. Allo stesso modo, auspica una campagna informativa per il consumatore sul valore e sul significato dei simboli DOP e IGP, non ancora completamente compresi da molti consumatori nel loro autentico significato. Ma soprattutto, spiega Baldrighi, c’è bisogno di “lavorare sull’iter di modifica dei disciplinari. Pur essendo l’obiettivo comune di tutti gli stakeholders lo sviluppo del prodotto, ci troviamo di fronte allo scontro tra interessi diversi. In particolare, sul tema della combinazione fra tradizione ed innovazione dobbiamo essere pronti a mutamenti importanti e per tale motivo si rende necessaria una maggiore flessibilità nel poter modificare i disciplinari. Le procedure in essere che prevedono la doppia lettura, Stato Membro e Commissione, determina tempi troppo lunghi affinché le diverse IG possano essere al passo con i tempi e le esigenze dei cittadini e del mercato che evolvono con grande rapidità. Riteniamo che si possa considerare la possibilità per le modifiche minori di responsabilizzare solamente lo Stato Membro lasciando alla Commissione la sola verifica di eventuali opposizioni. Questa prima ipotesi può essere l’inizio di un confronto con gli uffici competenti per un concreto e significativo adeguamento della procedura”.

L’intervento del Presidente di AICIG si inserisce nel contesto della prima sessione di lavoro, moderata dal Direttore della Fondazione Qualivita Mauro Rosati, preceduta dai saluti istituzionali del Direttore dell’Associazione Industriali di Parma Cesare Azzali, del Sindaco di Parma Federico Pizzarotti, del Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini e del rappresentante per il MiPAAF Luigi Polizzi. Nella stessa sessione in cui si è inserito l’intervento di Baldrighi, hanno partecipato altresì il Vice Governatore di Creta e Presidente di AREPO Theano Vrentzou Skordalaki, il Presidente di ASSICA Nicola Levoni, la Presidente di AREFLH Simona Caselli e il Vice Presidente del Consiglio Regionale di Nouvelle Aquitaine con delega all’agricoltura Jean Pierre Raynaud.


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08/05/2018, 17:51
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L’incontro si è tenuto nella sede del Consorzio del Parmigiano Reggiano

L’APPELLO DELLE IG ALLE ISTITUZIONI: PIU’ CONTROLLI E SANZIONI “RISOLUTIVE” PER CHI TRASGREDISCE

Dal convegno formativo di AICIG a Reggio Emilia, i Consorzi di Tutela DOP e IGP lanciano proposte di evoluzione normativa sull’attività di vigilanza e chiedono un giro di vite al nuovo Ministro delle Politiche Agricole

Si è sviluppato sul tema dell’evoluzione normativa e sull’attività di vigilanza degli ultimi 20 anni - con particolare riferimento ai controlli Extra UE e al problema dell’utilizzo di termini generici - l’incontro formativo che oggi, 25 maggio, si è tenuto a Reggio Emilia presso la sede del Consorzio del Parmigiano Reggiano. Ad organizzare detto incontro, l’Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche AICIG: un appuntamento strategico che si inserisce nell’attività ordinaria dell’Associazione ma che giunge in un momento politico particolarmente delicato per lo Stato Italiano. Il mondo delle IG proprio alle Istituzioni si è rivolto in tale occasione chiedendo una stretta sulla violazione delle norme e sulle conseguenze da esse prodotte sia a livello di valore economico sia di impatto sui territori, nonché un sistema sanzionatorio più adeguato ai tempi odierni, capace di dissuadere da comportamenti fraudolenti e dunque lavorando sulla prevenzione delle infrazioni.
“Ciò che chiediamo al titolare del Ministero delle Politiche Agricole, precisa il Presidente di AICIG Cesare Baldrighi, è di rendere maggiormente efficaci le sanzioni, non in questo caso di tipo economico, bensì comportanti il ritiro dei marchi con conseguente espulsione dal “campo di gioco”. L’obiettivo per l’intero sistema infatti, non è tanto quello di punire con sanzioni pecuniarie i trasgressori che in tal modo potrebbero comunque tornare a farlo, quanto eliminare alla radice i comportamenti fraudolenti”.
Da proteggere infatti c’è un sistema, quello dei prodotti agroalimentari DOP e IGP, che negli ultimi venti anni ha subìto una grande evoluzione al rialzo, sia in termini numerici oggi le IG italiane (vini esclusi) sono 295 e quelle UE 1427 – sia di fatturato, portando il settore a circa 15 miliardi di euro di valore. Il tutto accompagnato da una grande capacità di export, la cui crescita si può leggere nell’atteggiamento del comparto agroalimentare negli anni Novanta, quando gli altri settori hanno iniziato a delocalizzare la produzione. L’agroalimentare di qualità ha scelto di puntare ed investire sul territorio: ciò non si è rivelato un limite bensì una grande opportunità che ha appunto premiato il settore, soprattutto dall’estero. Certificazione, tracciabilità, origine e territorio sono dunque i mantra che i produttori nel corso degli anni hanno cercato, riuscendoci, di trasmettere anche al consumatore, che su tali elementi basa ogni giorno di più la propria percezione di sicurezza alimentare.
“Alla politica non chiediamo né sussidi, né contributi. Chiediamo strumenti e regole per riuscire a rimanere sul mercato ad un prezzo adeguato al valore del nostro prodotto afferma Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano. Norme più chiare e trasparenti ci permetterebbero di aumentare sensibilmente il nostro mercato. Chiediamo un aiuto concreto, sia in Italia – dove servono sanzioni più rigide per chi non si attiene alle regole – sia all’estero, per combattere l’italian sounding e per definire i dettagli degli Accordi bilaterali in modo adeguato. Occorre lavorare a negoziati che puntino al riconoscimento delleindicazioni geografiche come valore globale dello sviluppo agricolo. Norme in grado di eliminare le pratiche ingannevoli per il consumatore, in particolare l’utilizzo di denominazioni geografiche, immagini e marchi che evochino l’Italia per pubblicizzare prodotti affatto riconducibili al nostro Paese, la forma più sfacciata di concorrenza sleale e truffa nei confronti dei consumatori nel settore agroalimentare. In Europa, conclude Bertinelli, il nostro sistema di vigilanza e repressione ha quei livelli di efficacia che ancora non sono possibili in tutto il mondo e ai quali l'Unione Europea deve assolutamente puntare”.
Dopo i saluti istituzionali dei due Presidenti, la tavola rotonda si è sviluppata con la presentazione delle esperienze dirette di alcuni dei Consorzi più rappresentativi per l’agroalimentare italiano, in particolare il Consorzio tutela Prosciutto di San Daniele DOP presente con Mario Emilio Cichetti, il Consorzio tutela Gorgonzola DOP con Stefano Fontana, il Consorzio tutela Pecorino Toscano DOP con Andrea Righini, il Consorzio tutela Pomodoro di Pachino IGP con Salvatore Chiaramida e il Consorzio tutela Oliva La Bella della Daunia IGP con Giuseppe Dibisceglia.
Al termine del primo giro di interventi, a prendere la parola è stato il Direttore del Consorzio Tutela Parmigiano Reggiano DOP Riccardo Deserti che ha portato il proprio contributo sulle nuove frontiere della vigilanza Horeca e Food service, a cui sono seguiti una serie di interventi sul rapporto delle IG con le normative europee in materia di tutela. In particolare nella seconda parte moderata dal Segretario Generale di AICIG Leo Bertozzi, il Direttore Del Consorzio di tutela Asiago DOP Flavio Innocenzi e il Responsabile dell’Ufficio Legale del Consorzio tutela Prosciutto di Parma DOP Simone Calzi si sono espressi in merito alla tutela della denominazione nei paesi oggetto di accordi bilaterali con la UE, mentre il Direttore del Consorzio di tutela Aceto Balsamico di Modena IGP Federico Desimoni ha portato la propria esperienza in materia di azioni legali nella UE con esplicito riferimento alla tutela del termine balsamico in Germania. Un intervento sulla strategicità dell’essere presenti a Bruxelles con una sede istituzionale di rappresentanza AICIG è stato quello di David Thual, seguito da un focus di Mathilde Chareyron Origin EU sull’importanza di associarsi per interloquire con le istituzioni UE. L’ultima tranche di interventi si è incentrata su un aspetto anch’esso di primaria rilevanza nell’attività di tutela delle IG italiane: la comunicazione. Il Direttore della Fondazione Qualivita Mauro Rosati ha infatti discorso sull’importanza della comunicazione di sistema per le DOP e IGP italiane e presentato “Consortium” il primo magazine dei Consorzi di Tutela a carattere scientifico edito dal Poligrafico nella versione cartacea e digitale e curato dalla Fondazione Qualivita. Filippo Arfini dell’Università di Parma si è concentrato sulle fake news e sull’impatto che esse hanno nella tutela delle IG, con esplicito riferimento al caso Parmesan.
Le conclusioni dell’incontro sono state affidate al Dirigente PQAI IV Luigi Polizzi, il quale ha fatto il punto sulla qualità certificata e sulla tutela delle Indicazioni Geografiche di prodotti agricoli e agroalimentari indicando concludendo “i Consorzi sono lo strumento di ieri, di oggi e di domani per la valorizzazione delle IG e il Mipaaf intende rafforzarli. Noi ci crediamo, sono importanti per le loro azioni, stiamo facendo sistema e stiamo cercando di allargare sempre di più le collaborazioni”.
A seguire AICIG si è riunita per l’assemblea annuale, durante la quale è previsto - oltre al bilancio consuntivo delle attività svolte fino ad oggi e la previsione delle iniziative future – altresì il rinnovo delle cariche sociali. L'incontro si è concluso con l'assemblea di AFIDOP.

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25/05/2018, 15:18
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Ieri a Reggio Emilia presso la sede del Consorzio del Parmigiano Reggiano si è tenuta l’Assemblea annuale dei Soci

RINNOVATO IL CONSIGLIO DI AICIG: AGGREGAZIONE E UNITARIETA’ LE PRIORITA’

Intanto AFIDOP entrerà a far parte del comitato di settore specifico formaggi per rendere il settore ancora più coeso e sinergico

Si è sviluppato sul tema dell’evoluzione normativa e sull’attività di vigilanza degli ultimi 20 anni - con particolare riferimento ai controlli Extra UE e al problema dell’utilizzo di termini generici - l’incontro formativo che oggi, 25 maggio, si è tenuto a Reggio Emilia presso la sede del Consorzio del Parmigiano Reggiano. Ad organizzare detto incontro, l’Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche AICIG: un appuntamento strategico che si inserisce nell’attività ordinaria dell’Associazione ma che giunge in un momento politico particolarmente delicato per lo Stato Italiano. Il mondo delle IG proprio alle Istituzioni si è rivolto in tale occasione chiedendo una stretta sulla violazione delle norme e sulle conseguenze da esse prodotte sia a livello di valore economico sia di impatto sui territori, nonché un sistema sanzionatorio più adeguato ai tempi odierni, capace di dissuadere da comportamenti fraudolenti e dunque lavorando sulla prevenzione delle infrazioni.

“Ciò che chiediamo al titolare del Ministero delle Politiche Agricole, precisa il Presidente di AICIG Cesare Baldrighi, è di rendere maggiormente efficaci le sanzioni, non in questo caso di tipo economico, bensì comportanti il ritiro dei marchi con conseguente espulsione dal “campo di gioco”. L’obiettivo per l’intero sistema infatti, non è tanto quello di punire con sanzioni pecuniarie i trasgressori che in tal modo potrebbero comunque tornare a farlo, quanto eliminare alla radice i comportamenti fraudolenti”.
Da proteggere infatti c’è un sistema, quello dei prodotti agroalimentari DOP e IGP, che negli ultimi venti anni ha subìto una grande evoluzione al rialzo, sia in termini numerici oggi le IG italiane (vini esclusi) sono 295 e quelle UE 1427 – sia di fatturato, portando il settore a circa 15 miliardi di euro di valore. Il tutto accompagnato da una grande capacità di export, la cui crescita si può leggere nell’atteggiamento del comparto agroalimentare negli anni Novanta, quando gli altri settori hanno iniziato a delocalizzare la produzione. L’agroalimentare di qualità ha scelto di puntare ed investire sul territorio: ciò non si è rivelato un limite bensì una grande opportunità che ha appunto premiato il settore, soprattutto dall’estero. Certificazione, tracciabilità, origine e territorio sono dunque i mantra che i produttori nel corso degli anni hanno cercato, riuscendoci, di trasmettere anche al consumatore, che su tali elementi basa ogni giorno di più la propria percezione di sicurezza alimentare.
“Alla politica non chiediamo né sussidi, né contributi. Chiediamo strumenti e regole per riuscire a rimanere sul mercato ad un prezzo adeguato al valore del nostro prodotto afferma Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano. Norme più chiare e trasparenti ci permetterebbero di aumentare sensibilmente il nostro mercato. Chiediamo un aiuto concreto, sia in Italia – dove servono sanzioni più rigide per chi non si attiene alle regole – sia all’estero, per combattere l’italian sounding e per definire i dettagli degli Accordi bilaterali in modo adeguato. Occorre lavorare a negoziati che puntino al riconoscimento delleindicazioni geografiche come valore globale dello sviluppo agricolo. Norme in grado di eliminare le pratiche ingannevoli per il consumatore, in particolare l’utilizzo di denominazioni geografiche, immagini e marchi che evochino l’Italia per pubblicizzare prodotti affatto riconducibili al nostro Paese, la forma più sfacciata di concorrenza sleale e truffa nei confronti dei consumatori nel settore agroalimentare. In Europa, conclude Bertinelli, il nostro sistema di vigilanza e repressione ha quei livelli di efficacia che ancora non sono possibili in tutto il mondo e ai quali l'Unione Europea deve assolutamente puntare”.
Dopo i saluti istituzionali dei due Presidenti, la tavola rotonda si è sviluppata con la presentazione delle esperienze dirette di alcuni dei Consorzi più rappresentativi per l’agroalimentare italiano, in particolare il Consorzio tutela Prosciutto di San Daniele DOP presente con Mario Emilio Cichetti, il Consorzio tutela Gorgonzola DOP con Stefano Fontana, il Consorzio tutela Pecorino Toscano DOP con Andrea Righini, il Consorzio tutela Pomodoro di Pachino IGP con Salvatore Chiaramida e il Consorzio tutela Oliva La Bella della Daunia IGP con Giuseppe Dibisceglia.
Al termine del primo giro di interventi, a prendere la parola è stato il Direttore del Consorzio Tutela Parmigiano Reggiano DOP Riccardo Deserti che ha portato il proprio contributo sulle nuove frontiere della vigilanza Horeca e Food service, a cui sono seguiti una serie di interventi sul rapporto delle IG con le normative europee in materia di tutela. In particolare nella seconda parte moderata dal Segretario Generale di AICIG Leo Bertozzi, il Direttore Del Consorzio di tutela Asiago DOP Flavio Innocenzi e il Responsabile dell’Ufficio Legale del Consorzio tutela Prosciutto di Parma DOP Simone Calzi si sono espressi in merito alla tutela della denominazione nei paesi oggetto di accordi bilaterali con la UE, mentre il Direttore del Consorzio di tutela Aceto Balsamico di Modena IGP Federico Desimoni ha portato la propria esperienza in materia di azioni legali nella UE con esplicito riferimento alla tutela del termine balsamico in Germania. Un intervento sulla strategicità dell’essere presenti a Bruxelles con una sede istituzionale di rappresentanza AICIG è stato quello di David Thual, seguito da un focus di Mathilde Chareyron Origin EU sull’importanza di associarsi per interloquire con le istituzioni UE. L’ultima tranche di interventi si è incentrata su un aspetto anch’esso di primaria rilevanza nell’attività di tutela delle IG italiane: la comunicazione. Il Direttore della Fondazione Qualivita Mauro Rosati ha infatti discorso sull’importanza della comunicazione di sistema per le DOP e IGP italiane e presentato “Consortium” il primo magazine dei Consorzi di Tutela a carattere scientifico edito dal Poligrafico nella versione cartacea e digitale e curato dalla Fondazione Qualivita. Filippo Arfini dell’Università di Parma si è concentrato sulle fake news e sull’impatto che esse hanno nella tutela delle IG, con esplicito riferimento al caso Parmesan.
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26/05/2018, 17:56
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Nuova PAC
Pragmatica proposta della Commissione Europea sul sistema delle Dop ed Igp. Strategico il ruolo di Aicig

AICIG ha partecipato a Bruxelles al primo incontro di OriGIn EU, la rete europea delle associazioni nazionali dei prodotti Dop Igp. La riunione è avvenuta in occasione della presentazione da parte della Commissione Europea delle proposte legislativa che riguarderà Dop ed Igp nei settori dei prodotti agroalimentari e del vino.


Tali proposte fanno parte del dibattito riguardante il futuro della Politica Agricola Comune (PAC).

“Siamo lieti di constatare questi passi in avanti per dare maggiore solidità del sistema delle Dop ed Igp, ha dichiarato il Segretario Generale di AICIG, Leo Bertozzi. Avevamo espresso la necessità di semplificare le procedure per la modifica dei disciplinari, in modo da rispondere alle realtà di mercato e di rafforzare il sistema di tutela legale dei prodotti di qualità certificata. Elementi quali la tutela dei prodotti in transito nello spazio UE sonno fondamentali per dare garanzia al consumatore sulla loro vera origine, così come lo sono quelli per i prodotti venduti online verso i quali, peraltro l’Italia ha fatto da battistrada attraverso gli accordi stabiliti dall’Istituo controllo qualità e repressione frodi (ICQRF) del Mipaaf con le maggiori piattaforme di e-commerce.

Essenziale, continua Leo Bertozzi, assicurare la protezione delle denominazioni Dop ed Igp nei domini Internet di secondo livello e rinforzare le regole internazionali per contrastare l’uso dei nomi tutelati. Diventa poi quantomai importante seguire con attenzione ed in modo pragmatico la materia dei negoziati sugli accordi commerciali della UE con i Paesi terzi".

OriGIn EU svolgerà questo compito con determinazione per portare a livello delle Istituzioni europee le comuni istanze degli organismi di tutela e di gestione Dop ed Igp dei paesi membri. AICIG, quale membro fondatore di OriGInEU, si impegna a coordinare i Consorzi di tutela e ad individuare con le altre Associazioni delle Indicazioni Geografiche, le istanze da presentare alle autorità nazionali per consolidare ed affermare sempre più il nostro patrimonio produttivo con un così grande valore economico e culturale, che assicura la sostenibilità ai territori ed alle comunità che contraddistinguono il nostro Paese.

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02/06/2018, 9:14
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IN PIENO FERMENTO LA STAGIONE DEI SEMINARI FORMATIVI AICIG. DA ISPICA A PACHINO, DA PARMA A NOVARA NEL SEGNO DELLA VALORIZZAZIONE E DELLA TUTELA INTERNAZIONALE

C’è gran fermento in AICIG per il ciclo di seminari formativi che da oggi al 12 luglio porteranno in giro per l’Italia, tra le varie realtà consortili, i macrotemi della valorizzazione, comunicazione, tutela internazionale e modifica dei disciplinari. Una serie di eventi con frequenza ravvicinata, che sono iniziati oggi 20 giugnocon l’appuntamento a Ispica nei locali de “Il Mercato”, dedicato proprio alla comunicazione e alla valorizzazione di un prodotto a IG, dove sono intervenuti oltre al Segretario AICIG Leo Bertozzi , altresì il Vicepresidente del Consorzio Carota Novella di Ispica IGP Massimo Pavan che ha focalizzato i punti di forza e di debolezza dell’omonimo distretto produttivo e il Direttore del Consorzio Aceto Balsamico di Modena IGP Federico Desimoni, il quale ha portato testimonianza di un progetto di eccellenza portato avanti dal Consorzio ABM nel campo della comunicazione.

Domani 21 giugno un nuovo appuntamento, a Pachino, ospiti della sede del Consorzio di Tutela Pomodoro di Pachino Igp: focus dell’incontro, “L’evoluzione dell'attività di vigilanza nel corso degli ultimi 20 anni: esperienze e proposte di evoluzione normativa” nel quale sono previsti gli interventi di Salvatore Lentinello, presidente Consorzio di tutela Pomodoro di Pachino Igp su “Vigilanza e tutela, esperienza del Consorzio di tutela del Pomodoro di Pachino”, Federico Desimoni, direttore Consorzio Aceto Balsamico di Modena Igp con “Le azioni legali nella UE-la tutela del termine balsamico in Germania”, e Leo Bertozzi, segretario Aicig sui “Nuovi orientamenti della Commissione Europea”.

Dopo il doppio appuntamento siciliano, la successiva tappa sarà al Consorzio del Prosciutto di Parma DOP, dove lunedì 25 giugno è in programma un incontro improntato sul macrotema di disciplinari e statuti e dedicato al “Benessere animale, sostenibilità aziendale e responsabilità etica”. A intervenire in tale occasione, il Professore del Dipartimento di Economia Alimentare SMEA Gabriele Canali con un topic sulla sfida della sostenibilità nel mercato agroalimentare globale, il Dirigente Veterinario Istituto Zooprofilattico sperimentale della Lombardia ed Emilia Romagna Luigi Bertocchi che si soffermerà sul significato e prospettive per la sostenibilità etica delle produzioni, dell’esperto di Edilizia Zootecnica e benessere animale C.R.P.A. di Reggio Emilia Alessandro Gastaldo che farà il punto sul benessere animale in allevamento - con esplicazione dei punti critici e proposte di soluzioni sostenibili - e del Responsabile DOP/IGP di CSQA Luca Valdetara, con un focus sulla sfida delle IG verso la sostenibilità.

Ancora un appuntamento il 2 luglio, a Novara, presso la Camera di Commercio, per parlare di Disciplinari di Produzione e di confezionamento fuori zona. A parlarne saranno il Segretario di AICIG Leo Bertozzi insieme al Direttore del Consorzio di tutela del formaggio Gorgonzola Stefano Fontana - che spiegherà il perché della certificazione del prodotto preconfezionato fuori zona d’origine – l’Avvocato Giorgio Bocedi che tratteggerà l’evoluzione della normativa e della giurisprudenza sul confezionamento nella zona d’origine dei prodotti agricoli e alimentari DOP/IGP, e il Capo Servizio Affari Legali del Consorzio di tutela del formaggio Grana Padano DOP Alessandro Chiarini che porterà l’esperienza della DOP da esso rappresentata.



L’ultimo appuntamento, ancora in via di definizione per la parte inerente ai relatori, è previsto infine per il prossimo 12 luglio a Roma, durante il quale si parlerà e si farà il punto sullo stato d’opera della piattaforma dop-igp.eu.

CHI E’ AICIG – L’Aicig - Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche - è un’associazione senza scopo di lucro costituita tra i Consorzi di tutela riconosciuti dal Mipaaf ai sensi dell’art. 14 della Legge 21 dicembre 1999, n. 526. La maggioranza dei Consorzi di tutela italiani ha individuato nella formula associativa la chiave strategica competitiva per tutelare, valorizzare e promuovere all’unisono le rispettive indicazioni geografiche, espressioni del patrimonio agroalimentare del nostro Paese che rivelano le identità storico - culturali dei distretti di riferimento.

LA MISSION DI AICIG – Nell’ottica di fornire sostegno a tali realtà distrettuali nel 2006 viene istituita l’Aicig, il cui obiettivo principale è supportare la politica delle Indicazioni Geografiche in sede nazionale, comunitaria e internazionale, nonché favorire lo sviluppo omogeneo del settore, promuovendo un costante confronto tra tutti i Consorzi Soci.

I NUMERI DI AICIG – Ad oggi AICIG rappresenta 70 realtà consortili relative a denominazioni agroalimentari (vini esclusi) italiane, rappresentative di circa il 95% delle produzioni italiane ad indicazione geografica. Ad essere maggiormente rappresentati sono i prodotti caseari (23 denominazioni), gli ortofrutticoli e cereali, freschi e trasformati (22 denominazioni), i prodotti a base di carne (11 denominazioni), gli olii (8 denominazioni), le carni fresche e gli aceti balsamici, entrambi con 2 denominazioni ciascuno.

LE IG IN ITALIA ED IN EUROPA – Ad oggi sono 296 le Indicazioni Geografiche italiane (vini esclusi), a fronte di 1.427 a livello europeo. Il valore economico delle DOP e IGP italiane ammonta a circa 15 miliardi di euro (fonte portale EU Door).

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20/06/2018, 15:36
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VIGILANZA E TUTELA INTERNAZIONALE AL CENTRO DEL SEMINARIO FORMATIVO DI AICIG A PACHINO

Seconda tappa in Sicilia dopo l’incontro tenutosi ieri a Ispica e dedicato a alla comunicazione e alla valorizzazione di un prodotto a IG

Secondo appuntamento in due giorni in Sicilia con i seminari formativi di AICIG. Dopo la tappa di ieri a Ispica per parlare di comunicazione e valorizzazione dei prodotti a IG, oggi il gruppo di lavoro si è spostato a Pachino, presso la sede del Consorzio di Tutela del Pomodoro di Pachino IGP.
Ad aprire l’incontro, la responsabile tecnica di AICIG Rita Serafini che ha introdotto le attività dell’Associazione, a cui hanno fatto seguito i saluti iniziali e la presentazione dei dati del Consorzio di Tutela del Pomodoro di Pachino IGP relativi a vigilanza e tutela a cura del Presidente Salvatore Lentinello, il quale ha altresì posto l’attenzione sull’interesse e l’impegno profuso per incrementare la base sociale.
Tra gli interventi anche quello del Direttore del Consorzio di Tutela Aceto Balsamico di Modena IGP Federico Desimoni, che ha approfondito la differenza tra attività di monitoraggio/vigilanza e tutela, illustrando alcune fattispecie principali di azione legale nella UE. Tra queste, l’attività di tutela esercitata nei confronti del termine balsamico in Germania alla luce del recente pronunciamento della Corte Suprema Tedesca.
Si è orientato alla presentazione di elementi di normativa europea infine, l’intervento del Segretario di AICIG, Leo Bertozzi, che ha così affermato: “le azioni di tutela sono essenziali per proteggere gli interessi e le richieste dei consumatori. Grazie all’azione dei Consorzi di Tutela, partendo dalla Convenzione di Stresa del 1951 fino all’attuale regolamento UE - che ha introdotto l’obbligo di interventi ex officio degli Stati Membri Ue per tutelare DOP e IGP- oggi disponiamo di un quadro regolamentare di riferimento certo nell’Unione Europea. Diventa importante che i Consorzi conoscano gli strumenti che la normativa mette loro a disposizione per poterli utilizzare in modo appropriato. Per questo diventano utili le testimonianze e gli scambi di esperienze su azioni di tutela concrete”.

La prossima giornata di formazione di AICIG è in programma per lunedì 25 giugno al Consorzio del Prosciutto di Parma DOP, dove lunedì 25 giugno si svolgerà un incontro improntato sul macrotema di disciplinari e statuti e dedicato al “Benessere animale, sostenibilità aziendale e responsabilità etica”.


CHI E’ AICIG – L’Aicig - Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche - è un’associazione senza scopo di lucro costituita tra i Consorzi di tutela riconosciuti dal Mipaaf ai sensi dell’art. 14 della Legge 21 dicembre 1999, n. 526. La maggioranza dei Consorzi di tutela italiani ha individuato nella formula associativa la chiave strategica competitiva per tutelare, valorizzare e promuovere all’unisono le rispettive indicazioni geografiche, espressioni del patrimonio agroalimentare del nostro Paese che rivelano le identità storico - culturali dei distretti di riferimento.

LA MISSION DI AICIG – Nell’ottica di fornire sostegno a tali realtà distrettuali nel 2006 viene istituita l’Aicig, il cui obiettivo principale è supportare la politica delle Indicazioni Geografiche in sede nazionale, comunitaria e internazionale, nonché favorire lo sviluppo omogeneo del settore, promuovendo un costante confronto tra tutti i Consorzi Soci.

I NUMERI DI AICIG – Ad oggi AICIG rappresenta 70 realtà consortili relative a denominazioni agroalimentari (vini esclusi) italiane, rappresentative di circa il 95% delle produzioni italiane ad indicazione geografica. Ad essere maggiormente rappresentati sono i prodotti caseari (23 denominazioni), gli ortofrutticoli e cereali, freschi e trasformati (22 denominazioni), i prodotti a base di carne (11 denominazioni), gli olii (8 denominazioni), le carni fresche e gli aceti balsamici, entrambi con 2 denominazioni ciascuno.

LE IG IN ITALIA ED IN EUROPA – Ad oggi sono 296 le Indicazioni Geografiche italiane (vini esclusi), a fronte di 1.427 a livello europeo. Il valore economico delle DOP e IGP italiane ammonta a circa 15 miliardi di euro (fonte portale EU Door).

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21/06/2018, 16:13
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ACCORDO CETA: LA RISPOSTA DI AICIG ALLA PRESA DI POSIZIONE DEL MINISTRO CENTINAIO

Istituire un tavolo tecnico nazionale che possa valutare gli esiti di applicazione del CETA: questa è la richiesta che l’AICIG, Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche, formula al Ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio, alla luce della sua presa di posizione nei confronti dell’accordo bilaterale tra Italia e Canada.

I dubbi manifestati ad oggi dal titolare del dicastero dell’Agricoltura sono riferiti alla vantaggiosità o meno di tale accordo per il nostro Paese, considerando che – come si legge nella nota ufficiale diffusa dal Mipaaf - con esso "solo 41 Igp italiane su 249 sarebbero tutelate sul mercato canadese".

AICIG, a tale affermazione intende rispondere con il suo Presidente Cesare Baldrighi e con un chiaro intento propositivo: “siamo d’accordo – afferma Baldrighi - con il Ministro Centinaio rispetto alla necessità di arrivare ad una oggettiva valutazione degli effetti del CETA sull’economia agroalimentare nazionale. È utile, anzi necessario, istituire un tavolo tecnico nazionale che valuti bene gli esiti di applicazione del CETA e la successiva previsione. Al tavolo non dovrà mancare la presenza dell’Associazione dei Consorzi di Tutela (AICIG) per portare dati oggettivi, numeri concreti e verificare l’effettiva applicazione dei contenuti dell’accordo rispetto ai prodotti DOP e IGP, al fine di formulare un giudizio completo, obiettivo e definitivo”.

CHI E’ AICIG – L’Aicig - Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche - ad oggi AICIG rappresenta 70 realtà consortili relative a denominazioni agroalimentari (vini esclusi) italiane, rappresentative di circa il 95% delle produzioni italiane ad indicazione geografica. Ad essere maggiormente rappresentati in essa sono i prodotti caseari (23 denominazioni), gli ortofrutticoli e cereali, freschi e trasformati (22 denominazioni), i prodotti a base di carne (11 denominazioni), gli olii (8 denominazioni), le carni fresche e gli aceti balsamici, entrambi con 2 denominazioni ciascuno. AICIG è un’associazione senza scopo di lucro costituita tra i Consorzi di tutela riconosciuti dal Mipaaf ai sensi dell’art. 14 della Legge 21 dicembre 1999, n. 526. La maggioranza dei Consorzi di tutela italiani ha individuato nella formula associativa la chiave strategica competitiva per tutelare, valorizzare e promuovere all’unisono le rispettive indicazioni geografiche, espressioni del patrimonio agroalimentare del nostro Paese che rivelano le identità storico - culturali dei distretti di riferimento.

LE IG IN ITALIA ED IN EUROPA – Ad oggi sono 296 le Indicazioni Geografiche italiane (vini esclusi), a fronte di 1.427 a livello europeo. Il valore economico delle DOP e IGP italiane ammonta a circa 15 miliardi di euro (fonte portale EU Door).

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16/07/2018, 15:53
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Una proposta, al vaglio il prossimo 27 settembre, che punta a mettere nuove tasse su prodotti agroalimentari e avvisi di pericolo sulle confezioni, come già avviene con le sigarette

FORMAGGI, SALUMI E OLIO NEL MIRINO DELL’ONU E DELL’OMS, LA REAZIONE DI AICIG A DIFESA DEL MADE IN ITALY

Il Presidente Baldrighi: “un danno incalcolabile per il nostro comparto agroalimentare se passa il messaggio che gli alimenti della nostra Dieta Mediterranea sono dannosi per la salute, bastano tre regole semplici, nessun divieto, solo equilibrio”

L’Organizzazione Mondiale della Sanità e l'Onu, nello stilare la lista dei cibi che possono ridurre entro il 2030 la diffusione di malattie non trasmissibili cardiovascolari e metaboliche, ha individuato alcuni cibi che da sempre fanno parte della Dieta Mediterranea.

Molti dei prodotti della nostra tradizione agroalimentare, che hanno fatto del Made in Italy uno dei driver di successo della nostra economia, rischierebbero di scomparire dal mercato e dalla nostra tavola.

A creare questo dissesto in quello che è considerato tra i più equilibrati stili di alimentazione, la proposta da parte dell'OMS di una tassazione maggiore, che dovrebbe essere approvata il prossimo 27 settembre, per disincentivarne il consumo implementata da avvisi di pericolo sulle confezioni con chiare ed esplicite immagini dei potenziali danni derivanti dal consumo, al pari di quelle che oggi troviamo sui pacchetti di sigarette. In pratica, consumare prodotti caseari, salumi ed olii, potrà essere considerato pericoloso al pari della nicotina.

Ad essere infilata in tale calderone, l’industria agroalimentare italiana non ci sta: ratificare una simile proposta arrecherebbe un danno sia alle aziende che ai consumatori stessi i quali, al contrario, devono essere messi nella condizione di compiere le proprie scelte di benessere ispirandosi ai principi di quella Dieta Mediterranea che Ancel Keys ha riconosciuto come lo stile di vita più salutare al mondo, per l’equilibrio dei nutrienti in essa contenuti.
“Equiparare i gioielli dell’agroalimentare italiano e della Dieta Mediterranea alle sigarette è un paragone inaccettabile – commenta il Presidente di AICIG Cesare Baldrighi – la posizione di AICIG su tale questione è fermamente contraria: essa da sempre si adopera per trasferire una formula di filosofia alimentare cha affonda le radici nelle consuetudini che le famiglie italiane hanno sviluppato nei secoli. Ancora di più nel XX secolo, quando la Dieta Mediterranea è stata studiata e promossa proprio per i suoi principi salutistici, ferma restando l’osservanza delle giuste quantità consigliate nelle tabelle nutrizionali. L’Associazione che presiedo, ad oggi rappresenta 67 realtà consortili relative a denominazioni agroalimentari italiane, rappresentative di circa il 95% delle produzioni italiane ad indicazione geografica. Di queste, la maggioranza sono relative a prodotti caseari (23 denominazioni), tuttavia importante è altresì la presenza di prodotti a base di carne (11 denominazioni) e olii (8 denominazioni). Ovvero le produzioni che sarebbero coinvolte da tale provvedimento se esso venisse recepito a livello nazionale”.
"Per avere benefici dai nostri prodotti della tradizione e alimentarsi con equilibrio, continua il Presidente Baldrighi, occorre seguire tre regole basilari, ovvero mangiare le quantità ideali per il proprio organismo in rapporto all'età, all'altezza, al lavoro svolto, poi variare la dieta e fare movimento. Se si rispettano queste tre regole, rispettiamo la nostra salute e la cultura del cibo italiano". Cultura a cui il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e quello dei Beni Culturali e del Turismo hanno dedicato il progetto 'Anno del Cibo Italiano', proprio per valorizzare uno dei driver turistici più importanti indicati da turisti di tutto il mondo come una delle ragioni principali del proprio viaggio nel nostro Paese. “Sacrosanto rendere le etichette più trasparenti possibile – conclude Baldrighi - ma è essenziale salvaguardare la nostra cultura agroalimentare”.
Stefano Berni, Direttore del Consorzio Tutela Grana Padano afferma: "Contestiamo energicamente queste valutazioni sommarie che non tengono conto della dose media giornaliera consigliata e abitualmente utilizzata né tengono conto della tipologia dei grassi, che nel Grana Padano per consistente quantità sono i cosiddetti grassi buoni. Inoltre il Grana Padano è uno degli alimenti cardine della Dieta Mediterranea perché usato con la pasta o con le verdure cotte ed è notorio che la Dieta Mediterranea è certamente tra le più salubri tra le varie tipologie di diete sparse per il mondo. Relativamente a queste prime valutazioni, che confermiamo reputare superficiali, per comprenderne in pieno la tenuta e la sostanza occorre preventivamente rispondere alla domanda “cui prodest?”
La proposta dell'OMS e dell'ONU interessa oltre 40 miliardi di esportazioni che l’Italia ha registrato nel corso del 2017, di cui circa 8 miliardi relativi a produzioni DOP e IGP.

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19/07/2018, 14:50
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La presentazione presso la sede di AICIG a Roma
UNICA E SOSTENIBILE: LA PESCA DI LEONFORTE IGP SI RACCONTA

Una produzione annua di 800 tonnellate ne fanno una realtà “di nicchia” che si inserisce tra le IG food riconosciute. A livello europeo sono 1.407 di cui 296 solo in Italia tra DOP, IGP ed STG, tutte espressione di un forte legame con il territorio di origine

All’inizio fu adottato come sistema per proteggere il frutto da un inconveniente fitosanitario, oggi è divenuto il tratto distintivo di una produzione unica nel suo genere: la Pesca di Leonforte IGP si presenta e si racconta attraverso la sua particolare tecnica di coltivazione, oggi pomeriggio a Roma, presso la sede di AICIG, con il Presidente del Consorzio Pesca di Leonforte IGP Carmelo Salamone e il responsabile del Consorzio Domenico Di Stefano.

Un’eccellenza nella tutela della biodiversità e dell'identità territoriale, ma anche della sostenibilità ambientale: tre elementi che rendono la Pesca di Leonforte IGP un prodotto unico. Anche perché, la scelta di coltivare questo frutto avvolgendolo in un sacchetto di carta pergamena, è il risultato di una sperimentazione che dall’iniziale intento di proteggerlo dagli insetti in breve tempo si è trasformata in una soluzione ottimale e soprattutto sostenibile. Sia per l’ambiente, perché si elimina alla base l’utilizzo di pesticidi, sia a livello economico perché – proteggendo il frutto dagli agenti atmosferici – permette di salvaguardare il raccolto dalle intemperie del tempo e avere quindi minori perdite “sul campo”.

“Il sacchetto rappresenta per la Pesca di Leonforte IGP un tratto distintivo di qualità, bontà, genuinità e dolcezza – sottolinea il Presidente del Consorzio Carmelo Salamone – il fatto che sia una pratica particolarmente onerosa non rappresenta un deterrente: essa conferisce al frutto un sapore ed un profumo difficilmente riscontrabili in altri prodotti. Tale tecnica infatti, consente la raccolta in prossimità della maturazione ovvero quando i frutti hanno raggiunto un grado di dolcezza elevato e il residuo è praticamente pari a zero. La Pesca di Leonforte IGP comunque non è una sola – specifica il Presidente - ma sono tante antiche varietà locali che maturano da settembre fino a metà novembre. I frutti maturando tardi e nel sacchetto, assumono un colore giallo intenso con leggere striature rosse, profumatissime, con la polpa soda e dolce. La buccia cambia leggermente colore a seconda della varietà e dell’epoca di raccolta”.

“La Pesca di Leonforte IGP – aggiunge l’agronomo e produttore Ludovico Salamone – rappresenta il perfetto binomio tra genotipo ed ambiente e consente oggi di praticare un’agricoltura sana. Dove al primo posto vengono messi l’ambiente e il consumatore”.

La coltivazione di questo frutto avviene su aree pianeggianti e colline della Sicilia Centrale tra i 200 e i 1000 metri slm e che comprende Leonforte ma anche Assoro, Agira, Enna, Calascibetta. L’estensione della superficie su cui si oggi si coltiva la Pesca di Leonforte IGP è cresciuta, soprattutto dagli anni Settanta. Da quando, sulla scia della geniale intuizione di un imprenditore agricolo, si è iniziato a praticare questo lavoro certosino. I frutti ancora piccoli e verdi vengono infatti insacchettati a mano uno ad uno e chiusi con un sottilissimo fil di ferro; agli inizi di settembre i sacchetti vengono staccati dall’albero, si estraggono le pesche e si selezionano, ancora una volta a mano e ancora una volta una per una: si eliminano quelle con qualche difetto e quelle buone - selezionate in base al calibro - vengono destinate alla commercializzazione.

Qualche dato relativo a questa IG: la produzione media annua è di circa 800 tonnellate e di queste poco più della metà è destinata a diventare IGP. “A coltivarla – ha spiegato il responsabile del Consorzio Domenico Di Stefano - sono circa 20 produttori aderenti al Consorzio di Tutela, mentre la distribuzione avviene per il 90% in Italia soprattutto grazie a grandi catene della GDO, ed il restante 10% viene esportato soprattutto in Germania e a Dubai”

IL CONTESTO IG - Questo frutto, definito tardivo in quanto raccolto da settembre a novembre, si presenta come una delle espressioni di eccellenza di un sistema delle DOP e IGP che a livello europeo conta ben 1407 IG food, di cui 296 soltanto in Italia tra DOP, IGP e STG, alle quali si aggiungono 526 denominazioni DOCG, DOC e IGT relative ai vini e 38 IG spirits. Numeri che attribuiscono al Belpaese il primato in termini assoluti di prodotti agroalimentari a indicazione geografica riconosciuti dall'UE, testimonianza diretta del forte legame che essi conservano con il territorio di origine ma anche di come in realtà tutelando detta produzione si miri a tutelare l'economia di un preciso territorio e dare al contempo una garanzia di tracciabilità e sicurezza alimentare ai consumatori, oltre a tutelare l'ambiente, gli ecosistemi e le biodiversità.

IL CONTESTO GEOGRAFICO - La Pesca di Leonforte IGP è un prodotto ortofrutticolo che proviene dalla Sicilia, ovvero una delle cinque regioni più importanti d’Italia per i prodotti certificati a Denominazione di origine protetta e Indicazione geografica protetta. Sono infatti 32 le denominazioni, 17 DOP e 13 IGP e 2 STG che garantiscono a questa regione un primato nazionale, soprattutto tra i prodotti ortofrutticoli, per numero di oli d'oliva registrati dalla Comunità Europea e formaggi. Gli ettari di superficie regionale destinati alle produzioni IG food sono circa 18.000 ma la Pesca di Leonforte gioca il suo primato non sulla quantità, bensì sulla particolarità della sua coltivazione, espressione più autentica di una tutela della biodiversità e di una identità territoriale ben definita.

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08/09/2018, 14:55
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UN NUOVO SEMINARIO FORMATIVO DI AICIG, TRA NEUROSCIENZE ED IMMAGINE AZIENDALE

L’appuntamento si è svolto questa mattina nella sede di Roma

Promozione e valorizzazione dei prodotti secondo la strategia del packaging, ovvero come i dettagli possano fare la differenza nell’orientamento della scelta di prodotti DOP e IGP: uno spunto di dibattito che è stato approfondito nel corso del seminario formativo di AICIG in programma questa mattina, lunedì 24 settembre, a Roma nella sede dell’Associazione. Questo è infatti il tema su cui si è svolto l’incontro che ha coinvolto i rappresentanti dei Consorzi ed un esperto in materia di neuroscienze e scienze comportamentali, il quale ha portato il proprio contributo scientifico su come i dettagli nel packaging siano in realtà degli asset in grado di fare la differenza nella creazione del desiderio di acquisto di un prodotto DOP o IGP.

In particolare, dopo l’introduzione della Responsabile Tecnica di AICIG Rita Serafini, a nome dei Consorzi sono intervenuti per portare l’esperienza di Best Practice delle proprie realtà, il Presidente del Consorzio di Tutela dell’Olio Sabina DOP Stefano Petrucci, il Responsabile Tecnico Direttore del Consorzio di Tutela Chianti Classico DOP Fiammetta Nizzi Grifi ed il Direttore del Consorzio di Tutela del Pomodoro di Pachino IGP Salvatore Chiaramida.

Leo Bertozzi, segretario di AICIG, ha dichiarato: “Il packaging è quell’attività attraverso la quale un’azienda delinea la propria identità di prodotto. Infatti, nonostante il termine packaging riconosca il processo materiale di confezionamento di un prodotto, l’attività di packaging fa riferimento ad una serie di aspetti immateriali legati alla realizzazione della confezione con la quale il prodotto si presenta sul mercato.
In altre parole, - continua il segretario Bertozzi - studiare un confezionamento vuol dire elaborare ed utilizzare una serie di meccanismi estetici che hanno lo scopo di comunicare un’idea, un’esigenza, un valore a colui che andrà ad utilizzare il prodotto, e cioè il consumatore. Tale accezione è ancor più consistente nel settore agroalimentare, dove il packaging ha, per l’azienda, una valenza strategica sempre maggiore”.

CHI E’ AICIG – L’Aicig - Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche - è un’associazione senza scopo di lucro costituita tra i Consorzi di tutela riconosciuti dal Mipaaf ai sensi dell’art. 14 della Legge 21 dicembre 1999, n. 526. La maggioranza dei Consorzi di tutela italiani ha individuato nella formula associativa la chiave strategica competitiva per tutelare, valorizzare e promuovere all’unisono le rispettive indicazioni geografiche, espressioni del patrimonio agroalimentare del nostro Paese che rivelano le identità storico - culturali dei distretti di riferimento.

LA MISSION DI AICIG – Nell’ottica di fornire sostegno a tali realtà distrettuali nel 2006 viene istituita l’Aicig, il cui obiettivo principale è supportare la politica delle Indicazioni Geografiche in sede nazionale, comunitaria e internazionale, nonché favorire lo sviluppo omogeneo del settore, promuovendo un costante confronto tra tutti i Consorzi Soci.

I NUMERI DI AICIG – Ad oggi AICIG rappresenta 66 realtà consortili relative a denominazioni agroalimentari (vini esclusi) italiane, rappresentative di circa il 95% delle produzioni italiane ad indicazione geografica. Ad essere maggiormente rappresentati sono i prodotti caseari (22 denominazioni), gli ortofrutticoli e cereali, freschi e trasformati (22 denominazioni), i prodotti a base di carne (11 denominazioni), gli olii (6 denominazioni), le carni fresche (3 denominazioni) e gli aceti balsamici (3 denominazioni).

LE IG IN ITALIA ED IN EUROPA – Ad oggi sono 297 le Indicazioni Geografiche italiane (vini esclusi), a fronte di 1.409 a livello europeo (fonte Qualivita). Il valore economico delle DOP e IGP italiane ammonta a circa 15 miliardi di euro (fonte portale EU Door).


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