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Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche AICIG 
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La Sicilia tra le cinque regioni più importanti d'Italia per i prodotti certificati a marchio DOP e IGP
L'Associazione AICIG celebra i primi dieci anni di attività
con il Congresso nazionale dei Consorzi di tutela DOP e IGP a Bagheria in Sicilia
L'appuntamento ospitato venerdì 27 maggio a Villa Ramacca

La Sicilia tra le cinque regioni più importanti d'Italia per i prodotti certificati a Denominazione di origine protetta e Indicazione geografica protetta. Sono 17 DOP e 12 IGP che garantiscono un primato nazionale a questa regione - prima tra le IG food italiane per numero di oli d'oliva registrati dalla Comunità Europea (6) e seconda per prodotti ortofrutticoli (16) - e indicano una prospettiva di ulteriore crescita in termini economici e occupazionali. Secondo i dati del 2014, sono 2.720 gli operatori e 83 gli allevamenti dell'Isola che rientrano nei circuiti DOP e IGP, con 17.875 ettari di superficie destinata alle produzioni Ig food.

Per dare un giusto riconoscimento alla Sicilia e all'importanza che riveste nello scacchiere nazionale ed europeo, AICIG - Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche - ha deciso di festeggiare qui i primi dieci anni di attività: il 27 maggio, Villa Ramacca a Bagheria (strada statale 113 km 143) ospiterà il Congresso nazionale dei consorzi di tutela DOP e IGP per fare il punto sugli obiettivi raggiunti e le sfide ancora da affrontare. Sarà l'occasione per diffondere anche i dati relativi ai singoli prodotti certificati in rapporto al resto d'Italia. Il Congresso sarà preceduto giovedì 26 maggio dall'assemblea dei 60 soci provenienti da tutto il territorio nazionale e che si articolerà con tavoli di lavoro tematici i cui risultati saranno raccolti e presentati al Congresso. Interverranno tra gli altri Giuseppe Liberatore, Presidente di AICIG, Salvatore Martorana, consigliere nazionale e direttore del Consorzio Olio DOP Val di Mazara e Salvatore Chiaramida, consigliere nazionale e direttore del Consorzio Pomodoro di Pachino IGP.

"AICIG è una sfida che ha avuto inizio dieci anni fa - introduce il Presidente di AICIG Giuseppe Liberatore - e da allora si è sviluppata ed evoluta fino a diventare il punto di riferimento per tutti i prodotti DOP e IGP dell'agroalimentare. Non soltanto per i il mondo consortile - rappresentiamo 60 consorzi equivalenti a 62 prodotti per un valore economico complessivo del 90% delle IG italiane e circa 1/3 delle IG europee - che vede in noi l'interlocutore ideale per tutelare i propri interessi, ma altresì per le istituzioni sia a livello nazionale sia comunitario con le quali abbiamo di fatto acquisito una posizione di forza contrattuale tale da permetterci di fare lobby su quello che riguarda i prodotti a denominazione".

"Spesso noi siciliani siamo stati individualisti ma con scarsi risultati - dice Salvatore Martorana -. Oggi abbiamo capito che non è cosi. L'unione fa la forza e la differenza. Oggi AICIG è l'esempio di unione di consorzi DOP e IGP dal nord al sud per tutte le filiere agroalimentari ad eccezione del vino, consorzi grandi medi e piccoli dove ci scambiamo dati, attività di promozione in collettiva e confronto di esperienza che noi piccoli riceviamo dai grandi consentendoci di procedere più spediti nel raggiungimento di importanti risultati".

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24/05/2016, 13:46
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DAL CONGRESSO NAZIONALE DELLE DOP E IGP A BAGHERIA, FOCUS SUL RUOLO DI AICIG PER IL FUTURO: FORMAZIONE, RAPPORTO CON LE ISTITUZIONI E SOSTEGNO AI CONSORZI
In dieci anni il numero dei soci è cresciuto da 25 a 60, andando a rafforzare il ruolo dell'Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche, fondamentale sia sul piano nazionale che internazionale

Formazione, rapporti con le istituzioni e sostegno alle attività svolte dai Consorzi: questi gli ambiti in cui AICIG ha e continuerà ad avere un ruolo fondamentale nel prossimo futuro. Se ne è parlato durante il Congresso Nazionale delle DOP e IGP a Bagheria (PA) che ha di fatto rappresentato l'evento celebrativo del decennale dell'Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche, i cui soci sono saliti in pochi anni da 25 a 60, testimoniando di fatto il ruolo di fondamentale importanza che viene ad essa riconosciuto nella difesa degli interessi dei Consorzi soci sia sul piano nazionale che internazionale.

"Dieci anni di attività contraddistinte da risultati positivi che invitano a continuare il percorso avviato - ha commentato il Presidente di AICIG Giuseppe liberatore - abbiamo iniziato con l'adesione di 25 consorzi adesso siamo 60, rappresentiamo 62 prodotti per un fatturato stimato di 13,2 miliardi. In questo congresso nazionale abbiamo ci siamo misurati su varie tematiche - ha aggiunto - e i tavoli di lavoro costituiti per la prima volta a margine di questa assemblea sono una modalità di confronto che ha già prodotto importanti risultati, tracciando i temi su cui lavorare anche in futuro".

L'incontro a Villa Ramacca si è svolto alla presenza dei Presidenti e Direttori dei Consorzi arrivati da tutta Italia e delle istituzioni locali e nazionali. Il Congresso Moderato dal Segretario di AICIG Leo Bertozzi ha avuto tra i relatori Salvatore Martorana del Consorzi di Tutela dell'Olio Val di Mazara, Riccardo Deserti del Parmigiano Reggiano, Stefano Fanti del Prosciutto di Parma e Stefanno Fontana del Gorgonzola e ha visto la partecipazione, tra gli altri del Direttore di Qualivita Mauro Rosati, della rappresentante della Commissione Europea Ines Seront, del Direttore di OriGIn Massimo Vittori, e del responsabile CNAOL Paul Zindy. Durante al due giorni si è tenuta l'Assemblea dei Soci, i partecipanti si sono riuniti in tre tavoli di lavoro dedicati ad alcune tematiche di grande attualità, come l'evoluzione del sistema sanzionatorio, lo sviluppo dell'iter e del riconoscimento delle Ig e l'etichettatura dei prodotti garantiti. Tematiche che sono state riprese ed approfondite altresì nel convegno, facendo emergere interessanti prospettive soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo del sistema sanzionatorio e il suo efficientamento, con la proposta di rivedere nel complesso il regolamento rispetto alle norme comunitarie, attualizzarlo ai prodotti odierni, renderne più chiara l'applicazione e aggiornare le sanzioni vere e proprie sia dal punto di vista procedurale che sostanziale, oltre che snellire il sistema di vigilanza con criteri definiti autonomamente ma stabiliti per decreto.

In merito all'iter da seguire per i consorzi di tutela di nuova costituzione, si è posta l'attenzione in particolare sulla tempistica di allineamento alla normativa cui sono sottoposti i Consorzi già riconosciuti: un massimo di cinque anni di tempo per organizzarsi ed essere equiparati sotto tutti gli aspetti a quelli già in essere, durante i quali saranno portate avanti regolarmente tutte le attività cui un Consorzio è deputato senza tuttavia essere sottoposti agli adempimenti di legge al pari di una start up.

Per quanto riguarda l'etichettatura infine, tre sono in particolare i punti emersi su cui lavorare: l'origine del prodotto, maggiori informazioni in etichetta a disposizione del consumatore - soprattutto per i prodotti di importazione - e la proposta di una etichetta unica con una linea comune in cui viene ripartito uno spazio ipotetico sulla stessa per il 50% alla denominazione di origine e il restante 50% al marchio privato produttore. Una soluzione che potrebbe portare a una maggior valorizzazione del prodotto DOP o IGP sullo scaffale rispetto al similare.

Durante il congresso inoltre, il Direttore di Qualivita Mauro Rosati ha sottolineato l'importanza del ruolo di AICIG per il mondo consortile: "Spesso i Consorzi sono visti più come problema che come opportunità. Serve una riflessione culturale sul ruolo dei Consorzi, sulle loro funzioni e sulla necessità di strutture di questo genere per sostenere sistemi produttivi complessi. Un compito che AICIG può svolgere egregiamente".

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27/05/2016, 16:37
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AICIG SOSTIENE IL MINISTRO CALENDA SUL TTIP
Piena soddisfazione per i contenuti dell'informativa sul tema alla Camera dei Deputati

AICIG esprime piena soddisfazione per la tutela delle Indicazioni Geografiche che il ministro Carlo Calenda ha espresso nell'informativa alla Camera dei deputati sul TTIP. E lo fa attraverso le parole del Segretario Generale Leo Bertozzi, il quale ha tenuto a ribadire come DOP ed IGP, con un valore di 13,4 miliardi di Euro (fonte: rapporto 2015 Ismea/Qualivita) rappresentino un patrimonio importante per la nostra produzione agroalimentare e per questo necessitino di adeguata tutela. "Le IG - spiega - sono significative non solo per i paesi dell'area mediterranea ma in tutta l'Unione Europea, con paesi quali Germania e Regno Unito che ne rappresentano il 21% del valore. Rappresentano diritti di proprietà intellettuale riconosciuti a livello internazionale (art.22-24 WTO/Trips), e sono diffuse nei diversi continenti, di conseguenza, diventa imprescindibile il loro riconoscimento negli accordi dell'Unione Europea con gli altri paesi".

Per questo il negoziato CETA concluso con il Canada, un paese di diritto anglosassone cioè basato sul sistema del marchio d'impresa e non sulle denominazioni di origine, può rappresentare un riferimento importante verso il riconoscimento a livello internazionale delle Indicazioni Geografiche e può servire da modello per altri accordi, incluso il TTIP. "Gli elementi di flessibilità contenuti nel CETA - specifica - come la coesistenza fra marche preesistenti ed indicazioni Geografiche, permettono di fornire una soluzione a situazioni che difficilmente offrivano al consumatore l'esatta percezione sull'origine del prodotto presente sul mercato canadese. In tali situazioni viene vietato l'uso di simboli, segni grafici, diciture che richiamano il nostro paese, fornendo al consumatore una falsa percezione sulla vera origine dei prodotti acquistati. Aicig - prosegue Bertozzi - sarebbe del tutto disponibile a fornire la sua esperienza di associazione dei Consorzi di tutela per sostenere lo sviluppo di Indicazioni Geografiche anche oltreoceano. Resta comunque da ribadire la necessità di un maggior coinvolgimento dei Consorzi di tutela, Organismi di produttori previsti dal reg.UE n.1151/12, per le esenzioni e la redazione delle liste di prodotti da riconoscere in tali accordi bilaterali e multilaterali. Ci auguriamo pertanto che la controversia negli USA fra i marchi e le Indicazioni Geografiche UE non rappresenti un ostacolo all'avanzamento dei negoziati per il TTIP. Anche oltreoceano i prodotti ad origine geografica stanno assumendo una crescente importanza; basti pensare a Kona coffee, Idaho potatoes, Napa valley wines".

Il contrasto sulle denominazioni che la UE intende proteggere nell'accordo riguarda in particolare alcune denominazioni, soprattutto di formaggi, che gli USA considererebbero "generiche". Si tratta però di un problema che può essere superato e che può rappresentare anche una opportunità per promuovere il valore delle produzioni territoriali, affermando specifiche denominazioni. L'esperienza europea dimostra che il divieto di utilizzare le denominazioni Parmesan o Feta non ha impedito lo sviluppo della produzione casearia in paesi europei diversi da Italia e dalla Grecia, così come il divieto di Champagne o Tokaji per vini diversi da quelli prodotti nelle rispettive zone di produzione francesi ed ungheresi, é risultato una opportunità per i produttori catalani e friulani. Dunque lo stesso potrebbe avvenire in Wisconsin, così come in Ohio, in Vermont o negli altri stati USA per le specialità casearie.

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17/06/2016, 15:30
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Tutela delle DOP e IG Italiane sul WEB

Rinnovato accordo tra MIPAAF, ICQRF, AICIG, FEDERDOC ed e-Bay per valorizzazione e promozione

Durante il primo anno oltre 368 casi di violazione con blocco della circolazione di falsi prodotti made in Italy

Roma, 22 Giugno 2016 - E' di ieri pomeriggio la notizia del rinnovo della firma del protocollo biennale d'intesa con l'obiettivo di rafforzare la promozione, la valorizzazione, l'informazione e tutela delle produzioni nel settore delle Denominazioni e Indicazioni Geografiche sull'e-market e-Bay, attraverso il programma di verifica dei diritti di proprietà (Verified Rights Owner - VeRO), tutelando i consumatori che utilizzano la piattaforma che conta circa 800 milioni di inserzioni nel mondo.

La firma dell'accordo biennale, sottoscritto per la prima volta il 23 marzo 2015 durante il Vinitaly di Verona, è stata rinnovata e sottoscritta al Palazzo dell'Agricoltura da Maurizio Martina Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, da Andrea Moretti, responsabile affari legali di e-Bay, da Giuseppe Liberatore, Presidente di AICIG (Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche), da Riccardo Ricci Curbastro, Presidente di Federdoc (Confederazione nazionale dei consorzi volontari per la tutela delle denominazioni dei vini italiani e da Stefano Vaccari, Capo Dipartimento dell'Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e della Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF).

Il Ministro Maurizio Martina ha affermato che la battaglia contro l'italian sounding non si ferma per tutelare le nostre eccellenze agroalimentari, i produttori onesti e i consumatori e la realizzazione di una sezione dedicata al cibo sulla piattaforma italiana di e-Bay dimostra la crescente attenzione per il settore. Ha altresì messo in evidenza che il MIPAAF è l'unica istituzione ad avere accordi con i maggiori player del web per rimuovere i falsi prodotti di denominazioni d'origine dagli scaffali virtuali.

"Il commercio elettronico - hanno commentato il Presidente di AICIG Giuseppe Liberatore e il Presidente di Federdoc Riccardo Ricci Curbastro - è' una realtà in continua crescita, caratterizzato dall'estrema rapidità nella formulazione degli ordini e nella consegna dei prodotti. È poi una pratica commerciale con una dimensione globale. Questo lascia prefigurare la necessità di intervenire con immediatezza per le attività di tutela dei prodotti DOP ed IGP. La collaborazione fra il fornitore del servizio e-Bay, l'autorità nazionale di riferimento Mipaaf e le associazioni dei Consorzi dei prodotti DOP ed IGP, permette di intervenire prontamente ed in sinergia per assicurare la tutela dei consumatori e favorire la commercializzazione dei prodotti".

Con il protocollo, la società e-Bay ha rinnovato l'impegno assunto di rimuoveregli annunci di vendita posti a violazione dei prodotti e dei vini DOP e IGP individuati tramite "VeRo", il programma appositamente sviluppato che consente la verifica dei diritti di proprietà intellettuale. A seguito di tali rilievi e rimozioni dalla piattaforma on-line, l'Ispettorato Centrale della Repressione Frodi (ICQRF) attiva le procedure di protezione ex officio dei prodotti IG operative su tutto il territorio dell'Unione Europea per garantire il blocco della commercializzazione dei prodotti rilevati.

Un importante strumento per la lotta alla contraffazione on-line che in questi primi due anni ha consentito di intervenire con efficacia e ottenere importanti risultati, infatti dalla piattaforma commerciale di e-Bay sono state rimosse 368inserzioni irregolari che evocavano o usurpavano denominazioni italiane protette sia nel nostro Paese che all'estero, come ad esempio i finti Prosecco e Aceto Balsamico di Modena in Germania; i wine kit Valpolicella, Barolo e Brunello di Montalcino, il Parmesan e il falso Asiago negli Stati Uniti; i finti salumi di Calabria, mozzarella di bufala campana, Olio dolce di Rossano Dop e Pecorino siciliano in Italia.


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La firma del Protocollo tra MIPAAF, ICQRF, AICIG, FEDERDOC ED e-Bay.jpg
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22/06/2016, 19:19
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TTIP E INDICAZIONI GEOGRAFICHE: LIBERATORE (AICIG) AL PARLAMENTO EUROPEO PER FARE IL PUNTO SUI NEGOZIATI

Indicazioni Geografiche protagoniste ieri pomeriggio a Bruxelles, nell'incontro tenutosi al Parlamento Europeo per fare il punto sul TTIP. Per l'Italia era presente l'Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche AICIG con il Presidente Giuseppe Liberatore e il Segretario Generale Leo Bertozzi. Fondata dieci anni fa con l'obiettivo di riunire i Consorzi di Tutela dei prodotti agroalimentari di qualità, oggi AICIG rappresenta 60 realtà tra DOP e IGP equivalenti a più del 90% del valore economico totale delle IG italiane ovvero 6,4 miliardi di euro in produzione e 2,8 miliardi di euro in esportazioni. Rapportando tale quota a livello comunitario, AICIG copre circa un terzo del valore economico totale delle indicazioni geografiche dell'UE per il settore agroalimentare.

Il totale delle DOP e IGP italiane, equivalenti a un valore di 13,4 miliardi di euro secondo l'ultimo rapporto Ismea Qualivita, rappresenta un asset di primaria importanza per l'agroalimentare nazionale e pertanto si rende necessaria una protezione adeguata, soprattutto negli Stati Uniti che sono i più grandi importatori di prodotti IG italiani al di fuori dell'UE, assorbendo circa il 7% di tutte le nostre esportazioni alimentari ovvero 196 milioni di euro.

"Il TTIP potrebbe essere molto positivo per i prodotti italiani se le barriere, tariffarie e non tariffarie in particolare, fossero riviste verso il basso - spiega il Presidente di AICIG Giuseppe Liberatore durante il suo intervento di ieri a Bruxelles - AICIG ringrazia la Commissione Europea e il Parlamento Europeo per il loro sostegno in materia di protezione delle indicazioni geografiche in tali negoziati. Il nostro auspicio è che le istituzioni dell'UE continuino a lavorare a una migliore protezione delle IG UE negli Stati Uniti e che non venga concluso alcun accordo se il principio della tutela delle IG non è incluso. Il 95 % dei nomi IG europei che sono sulla lista presentata dalla Commissione europea non sono controverse negli Stati Uniti e non in conflitto con marchi americani esistenti. I problemi - specifica Liberatore - semmai si presentano con alcune denominazioni tipo formaggi che negli USA sono considerate termini generici e quindi non sottoponibili a tutela. In questo caso, ciò che demandiamo è che venga vietato negli Stati Uniti l'Italian Sounding per i prodotti che non siano di origine italiana. Sarebbe un modo per proteggere i nostri diritti di proprietà intellettuale e altresì i consumatori americani da una pubblicità ingannevole. Siamo pronti ad aiutare i negoziatori UE per giungere al miglior accordo possibile, se necessario con un maggiore coinvolgimento dei Consorzi".

Tra gli speaker, anche Phil Hogan Commissario Europeo per l'Agricoltura, Cécile Billaux Membro del Gabinetto del Commissario Europeo per il Commercio Cecilia Malmstrom, Vincent Labarthe Presidente di AREPO-Association of European Regions for Products of Origin e Bernard Farges Presidente di EFOW-European Federation of Origin Wines. L'incontro si è concluso con la degustazione di una selezione di prodotti IG.


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29/06/2016, 14:17
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TTIP, PUNTO INTERROGATIVO SUI NEGOZIATI IN ATTESA DELLE ELEZIONI USA

Gli americani difendono un business di 21 miliardi di dollari
Liberatore, AICIG, <la Commissione europea, ribaltando la precedente posizione, propone con il Canada un 'accordo misto' che non sarà mai applicato>

Una sempre più tangibile preoccupazione aleggia sul destino dei trattati di libero scambio TTIP e CETA che l'UE sta portando avanti rispettivamente con Stati Uniti e Canada. A esternarla è il Presidente di AICIG, l'Associazione Italiana dei Consorzi Indicazioni Geografiche Giuseppe Liberatore che nel fare il punto sulle trattative dopo tre anni e quattordici round negoziali - l'ultimo si è tenuto lo scorso 13 luglio a Bruxelles - ci tiene a sottolineare come la conclusione dell'accordo sia in realtà sempre più lontana, in particolare sul tema delle Indicazioni Geografiche tra organizzazioni europee che chiedono un riconoscimento effettivo delle IG sul mercato USA e stakeholder americani. Questi ultimi, pur non essendo contrari in linea teorica al concetto delle IG hanno sottolineato come l'uso dei nomi generici che contraddistinguono prodotti alimentari d'origine statunitense non possa essere abbandonato perché il business annuale per i produttori americani ammonta a 21 miliardi di dollari.

"Non si tratta soltanto di un ritardo - spiega Liberatore - ma piuttosto di una presa di tempo in attesa di assistere agli sviluppi degli eventi che interesseranno gli Stati Uniti nei prossimi mesi, in primis l'elezione del nuovo Presidente. Sul mercato cinese il vino australiano cresce a vista d'occhio grazie ad un accordo di libero scambio tra i due paesi entrato in vigore lo scorso dicembre, mentre l'agroalimentare Made in Italy vive ancora nel limbo di una trattativa per un TTIP - Transatlantic Trade and Investment Partnership - che appare sempre più in alto mare. Questo perché alcuni paesi UE contrari impediscono una firma a breve del trattato, ma anche perché si sta alla finestra ad attendere la linea che deciderà di seguire il nuovo inquilino della Casa Bianca su tale argomento. Per sapere se i negoziati del TTIP andranno avanti anche nei prossimi mesi infatti, dovremo attendere l'esito delle elezioni presidenziali americane e solo una volta inquadrata la linea che intenderà seguire la nuova presidenza, potremo capire se l'accordo ha un futuro. Nel frattempo il lavoro fatto nei round tenutisi fino ad oggi è da considerarsi in sospeso".

Intanto, anche il nostro Ministro per lo Sviluppo Economico Carlo Calenda sembra mettere le mani avanti sull'esito incerto della firma del TTIP ma anche del CETA, il trattato di liberalizzazione commerciale transatlantico che l'Europa sta conducendo con il Canada.

"Calenda ha ragione quando afferma che con molta probabilità non sarà possibile giungere ad un accordo entro il 2016 - prosegue il Presidente di AICIG - o addirittura quando ipotizza che il TTIP potrebbe verosimilmente saltare se i tempi dei negoziati si allungassero ulteriormente nonostante il Consiglio Europeo abbia recentemente rinnovato il mandato pieno alla Commissione di condurre le trattative. A problematica si aggiunge tuttavia altra problematica se si considera che la votazione per la ratifica del trattato una volta concluso l'accordo tra le parti, dovrà coinvolgere tutti e 28 i paesi dell'Unione, compresi quelli contrari che non hanno intenzione di firmare il documento. Così, anche qualora si arrivasse a conclusione del percorso, sussisterebbe comunque il rischio che il TTIP non entri mai in vigore realmente. Vanificando di fatto tutti gli sforzi compiuti tra le parti per giungere ad un accordo che tenesse conto delle esigenze di entrambi".

A rallentare le trattative del TTIP sembra essere infine anche lo spostamento dell'attenzione verso il trattato in negoziazione con il Canada, ovvero il CETA, che la Commissione Europea sembra interessata a concludere entro l'anno. "La commissione propone un accordo misto - afferma Liberatore - ribaltando di fatto una precedente posizione, il 5 luglio scorso la Commissione europea ha proposto formalmente al Consiglio della Ue la firma per la conclusione di un accordo di libero scambio con il Canada come 'accordo misto', che potrà essere applicato provvisoriamente compresa la parte delle IG, accordo che implica per entrare in pieno vigore la ratifica da parte dei parlamenti di tutti i Paesi Membri dell'Unione e siamo certi che alcuni di essi non hanno nessuna intenzione di ratificalo, rendendo nulli i lavori finora svolti".

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05/08/2016, 10:56
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La presentazione presso la sede di AICIG a Roma

MANTENERE UN'IDENTITA' TERRITORIALE COLTIVANDO LE BIODIVERSITA': LA PESCA DI LEONFORTE IGP TRA ANALISI DEI VALORI NUTRIZIONALI E TECNICHE DI COLTIVAZIONE

Ad oggi le IG food riconosciute a livello europeo sono 1336 di cui 284 solo in Italia tra DOP, IGP ed STG, tutte espressione di un forte legame con il territorio di origine

Tutela della biodiversità e dell'identità territoriale: due principi che in modo semplice ed esaustivo delineano storia e profilo della Pesca di Leonforte IGP, un prodotto di nicchia made in Sicily che si racconta sotto i suoi aspetti meno conosciuti ovvero la tecnica di coltivazione "insacchettata" e la tabella dei valori nutrizionali presso la sede di AICIG a Roma, nel corso del convegno cui ieri hanno partecipato insieme a Giuseppe Liberatore Presidente di AICIG, Leo Bertozzi Segretario Generale di AICIG, il Presidente del Consorzio Pesca di Leonforte IGP Carmelo Salamone e il responsabile del Consorzio Domenico Di Stefano.

Questo frutto definito tardivo, in quanto raccolto da settembre a novembre, è espressione di eccellenza di un sistema delle DOP e IGP che a livello europeo conta ben 1336 IG food, di cui 284 soltanto in Italia tra DOP, IGP e STG, cui si aggiungono altre 523 denominazioni DOCG, DOC e IGT relative ai vini. Numeri che attribuiscono al Belpaese il primato in termini assoluti di prodotti agroalimentari a indicazione geografica riconosciuti dall'UE con conseguente presa di coscienza di un forte legame tra prodotti e territorio di origine, ma anche il merito di favorire il sistema produttivo e l'economia del territorio e dare garanzia ai consumatori su tracciabilità e sicurezza alimentare, oltre a tutelare l'ambiente, gli ecosistemi e le biodiversità.

La Sicilia, in questo, rappresenta una vera eccellenza ed è una delle cinque regioni più importanti d'Italia per i prodotti certificati a Denominazione di origine protetta e Indicazione geografica protetta. Sono infatti 17 DOP e 12 IGP a garantirle un primato nazionale - è prima tra le IG food italiane per numero di oli d'oliva registrati dalla Comunità Europea (6) e seconda per prodotti ortofrutticoli (16) - portatore altresì di prospettive di ulteriore crescita in termini economici e occupazionali. Gli ettari di superficie regionale destinati alle produzioni IG food sono circa 18.000 ma la Pesca di Leonforte non è una IGP che gioca il suo primato sulla quantità, bensì sulla particolarità della sua coltivazione, espressione più autentica di una tutela della biodiversità e di una identità territoriale ben definita.

"La Pesca di Leonforte IGP - spiega il Presidente di AICIG Giuseppe Liberatore - è un esempio di come i fattori ambientali ed umani, cioè la tecnica produttiva, determinino le caratteristiche specifiche del prodotto. Si tratta di fattori da tutelare, verificare e promuovere, compiti specifici del Consorzio di tutela. Il contesto associativo di AICIG permette di confrontare le specificità dei diversi prodotti e contesti produttivi, in modo da accrescere sempre più lo strumento dell'Indicazione Geografica come valorizzazione del prodotto territoriale".

Qualche dato relativo a questa IG: la produzione media annua è di 400 tonnellate e di queste solo la metà o meno è destinata a diventare IGP. A coltivarla 20 produttori aderenti al Consorzio di Tutela, mentre la distribuzione avviene per il 90% in Italia, soprattutto grazie a grandi catene della GDO, tuttavia forniture sono state inviate altresì in Germania e, per la prima volta, a Dubai.

A rendere così particolare questa produzione - tipica della zona centrale della Sicilia ove si susseguono rilievi e vallate con aree pianeggianti e colline tra i 200 e i 1000 metri slm e che comprende Leonforte ma anche Assoro, Agira, Enna, Calascibetta - è la tecnica di coltivazione "insacchettata", nata negli anni Settanta per ovviare ad un inconveniente fitosanitario: "la presenza della mosca mediterranea - racconta il Presidente del Consorzio della Pesca di Leonforte IGP Carmelo Salamone - e la mancanza a quel tempo di trattamenti antiparassitari conosciuti per combatterla, furono la chiave di svolta nella coltivazione di questo frutto che non identifica una sola varietà ma tante vecchie varietà locali unite dal comune denominatore di maturare tardi. Per proteggerlo infatti, un imprenditore agricolo si inventò l'utilizzo di sacchetti di carta pergamena in cui avvolgerli: il buon esito di tale pratica sul mantenimento del frutto fu di ispirazione per tutti gli altri coltivatori e oggi rappresenta il tratto distintivo di questa pesca, oltre alla tempistica di raccolta che è tardiva rispetto alle altre cultivar di pesche italiane".

Al termine della presentazione, una degustazione guidata per testare in prima persona le qualità organolettiche di questo frutto, dal colore giallo intenso con leggere striature rosse, polpa gialla e dolce e dall'inebriante profumo.


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Pesca di Leonforte IGP.JPG
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08/09/2016, 12:48
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MONITORAGGIO ON LINE, VIGILANZA E WEB LISTENING: LA REPUTAZIONE DELLE IG MADE IN ITALY IN RETE NELL'ANALISI QUALITATIVA DEL GRUPPO LEGALE AICIG

Sul web la ricerca delle denominazioni complete della sigla DOP e IGP è un quinto di quelle che invece non la comprendono

Si è tenuto ieri presso la sede del Consorzio del formaggio Parmigiano Reggiano a Reggio Emilia l'incontro aperto del gruppo legale di AICIG volto ad approfondire le tematiche legate all'attività di monitoraggio e vigilanza rivolto ai Consorzi associati all'Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche.

Tale incontro è stato introdotto dal Direttore del Consorzio formaggio Parmigiano Reggiano Riccardo Deserti che ha affermato: "L'incontro realizzato da Aicig si è concentrato sulla vigilanza, che per i prodotti DOP è di fondamentale importanza, soprattutto con l'evoluzione dei canali commerciali e con l'introduzione dei tanti sistemi legati al web e alla commercializzazione online. Inoltre, per la prima volta il tema è stato affrontato unendo i consorzi dei prodotti alimentari con quelli dei vini, proprio per lavorare in sinergia e dare valore alle DOP e alle DOC come "sistema Paese". Quindi vigilanza condivisa significa più tutela per tutti a favore dei consumatori". Dopo il saluto del Presidente di AICIG Giuseppe Liberatore e dal Presidente di Federdoc Riccardo Ricci Curbastro a condurre la mattinata di lavoro il Direttore del Consorzio di Tutela Aceto Balsamico di Modena IGP nonché coordinatore del Gruppo Legale Federico Desimoni - che ha altresì introdotto e presentato nel complesso le attività di monitoraggio svolte da AICIG. Tra i relatori l'avvocato Giorgio Bocedi che ha parlato dell'esito di tale attività ala luce della recente giurisprudenza, il capo dipartimento ICQRF Stefano Vaccari che ha delineato il quadro sanzionatorio italiano e internazionale nelle IG e il ruolo della vigilanza dei Consorzi e il Vice Questore Aggiunto del Corpo Forestale dello Stato Amedeo De Franceschi che ha portato l'esperienza del Programma OPSON, nato con l'obiettivo di creare una sinergia operativa mirata alla prevenzione e repressione delle frodi agroalimentari. Presente anche il Segretario Generale di AICIG Leo Bertozzi, il quale ha dichiarato che"Questo incontro, che riunisce Consorzi di tutela dalla Sicilia all'Alto Adige, è la sintesi di un lavoro cui hanno collaborato in particolare gli esperti legali dei Consorzi Aceto Balsamico di Modena, Grana Padano, Mozzarella di Bufala Campana, Parmigiano Reggiano, Prosciutto di Parma, Prosciutto di San Daniele. Sono previsti altri appuntamenti, i primi in ottobre a Parigi in occasione del Sial ed in Friuli".

In particolare, il coordinatore del Gruppo Legale Federico Desimoni si è concentrato nell'esplicare i risultati dell'attività di monitoraggio svolta nei punti vendita on site in Europa e Usa, dei portali di e-commerce e del web listening nei canali social sul tema dei formaggi. "Raccogliere elementi relativi alla presenza e al posizionamento dei prodotti Dop-Igp negli scaffali dei punti vendita o nelle vetrine on-line dei portali web esplorati - ha spiegato - è di fondamentale importanza al fine di individuare eventuali imitazioni, evocazioni e contraffazioni, pratiche commerciali sleali o svalorizzanti riferite alle denominazioni registrate, o ulteriori irregolarità nell'etichettatura dei prodotti generici rinvenuti. Nostro compito è altresì monitorare l'adeguatezza delle politiche di prezzo adottate dalle catene distributive e nei negozi specializzati verificati, confrontare i prezzi dei prodotti italiani a denominazione protetta e i cosiddetti "similari", verificare la presenza di beni alimentari composti-elaborati-trasformati che utilizzano DOP e IGP come ingredienti caratterizzanti e acquisire informazioni generali sui meccanismi di vendita on-line dei portali web indagati".

I mercati considerati al fine di compiere il suddetto studio sono quello italiano, quello inglese e quello statunitense, in un arco di tempo compreso tra marzo e agosto 2016. I risultati dell'analisi hanno evidenziato un elevato numero di referenze sul tema "formaggi italiani", senza distinzione tra IG e non IG, soprattutto negli Stati Uniti, dove si assiste a una impennata se si considerano anche i prodotti "evocativi": "se si mettono a confronto le referenze di una imitazione e del prodotto IG italiano - ha specificato Desimoni - si scopre infatti un rapporto praticamente di 1 a 1, che sale a 1,5 se si aggiungono ai prodotti imitativi anche i prodotti genericamente Italian Sounding non direttamente associabili alle denominazioni casearie italiane"

L'analisi della web listening ha invece operato sullo studio delle conversazioni più rilevanti rintracciate in rete e sull'analisi qualitativa comparata di alcuni risultati, in particolare elaborazione di criticità, consigli e spunti. Ciò che ha dato nell'occhio in tale indagine è stato soprattutto il rapporto tra conversazioni e articoli rintracciati con la denominazione completa della sigla DOP (in questo caso si parla di Parmigiano Reggiano) e quelle in cui tale sigla non compare: nel primo caso le referenze sono circa 400, nel secondo circa 2.000, ovvero cinque volte tanto. I lavori del pomeriggio sono stati dedicati interamente ad uno scambio e approfondimento con i Consorzi presenti.


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Un momento dell'incontro del Gruppo Legale di AICIG di ieri a Reggio Emilia.jpg
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LE ATTIVITA' DI VERIFICA E SALVAGUARDIA DELLE DOP IGP ITALIANE SUL MERCATO. A SAN DANIELE DEL FRIULI IL GRUPPO LEGALE DI AICIG FA IL PUNTO

In un incontro aperto, lo stato di avanzamento lavori dell'attività di monitoraggio del mercato nazionale dei prodotti a Indicazione Geografica

San Daniele del Friuli (Ud) - Torna a riunirsi il Gruppo Legale AICIG per fare il punto sulle attività di monitoraggio del mercato nazionale e di salvaguardia dei prodotti a IG. Stavolta a San Daniele del Friuli, grazie alla collaborazione con il Consorzio del Prosciutto di San Daniele socio fondatore dell'Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche nella città simbolo identificativa di uno dei maggiori rappresentanti del Made in Italy agroalimentare nel mondo come il Prosciutto di San Daniele DOP.

Nell'ottica del continuo miglioramento nella tutela del prodotto e di una sempre maggior garanzia nei confronti dei consumatori - dichiara il Direttore Generale del Consorzio del Prosciutto di San Daniele e Consigliere AICIG, Mario Emilio Cichetti - è stato avviato con Aicig, in parallelo all'ordinaria attività di vigilanza già svolta dai Consorzi, il monitoraggio collettivo e coordinato dei prodotti a Indicazione Geografica. Questo incontro di aggiornamento, che sarà ospitato presso la sede del Consorzio martedì 18 ottobre, permette di mantenere ottime sinergie tra tutti gli attori coinvolti e di sviluppare nuovi strumenti per la tutela dei prodotti. Tra questi, il rilevamento sulla distribuzione condotto da Ismea costituisce indubbiamente un ulteriore elemento nell'analisi di mercato del quale regolarmente ci avvaliamo.

"L'appuntamento di San Daniele - premette il Segretario Generale di AICIG Leo Bertozzi - si inserisce nel programma di Aicig per aggiornamento, formazione e divulgazione. Rivolto ai Consorzi di tutela dei prodotti DOP ed IGP, vini compresi, vuole essere una occasione per stimolare lo scambio di esperienze, l'analisi di casi concreti nel contesto delle attività di monitoraggio dei mercati, vigilanza e tutela realizzato dai Consorzi, in modo da individuare sinergie per una crescita complessiva del sistema. La presenza autorevole di ICQRF, Corpo Forestale, ISMEA - aggiunge - é significativa per indicare la collaborazione con la pubblica amministrazione con cui il mondo consortile opera per dare efficacia al sistema, garantendo le aspettative di produttori e consumatori".

L'incontro, che si terrà il prossimo 18 ottobre presso la sede del Consorzio del Prosciutto di San Daniele, sarà orientato ad approfondire non solo le tematiche relative al monitoraggio sul mercato interno, ma altresì ad analizzare e interpretare i risultati di tale attività così come quella di vigilanza e controllo sulle IG in generale. Ad intervenire, tra gli altri, saranno il Dirigente ISMEA Fabio Del Bravo, l'Ispettore Addetto ai Servizi Tecnici e Tutela del Consorzio del Prosciutto di San Daniele Federico Cecconi, il Direttore della Direzione Generale della Prevenzione e del contrasto alle frodi agroalimentari Oreste Gerini e il Vice Questore Aggiunto del Corpo Forestale dello Stato Amedeo De Franceschi al quale spetterà il compito di presentare il Programma Opson,nato con l'obiettivo di creare una sinergia operativa mirata alla prevenzione e repressione delle frodi agroalimentari.

La sessione di lavoro si prefigge dunque di fare il punto sull'avanzamento lavori in materia di monitoraggio e salvaguardia sul mercato italiano, puntando altresì a raccogliere elementi relativi alla presenza e al posizionamento dei prodotti Dop-Igp negli scaffali dei punti vendita o nelle vetrine on-line dei portali web al fine di individuare eventuali imitazioni, evocazioni e contraffazioni, pratiche commerciali sleali o svalorizzanti riferite alle denominazioni registrate e altresì monitorare l'adeguatezza delle politiche di prezzo adottate dalle catene distributive e nei negozi specializzati verificati.

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Monitoraggio Ismea-Aicig: i marchi a Indicazione Geografica garantiscono una maggiore capacità di difesa del valore



I risultati dei primi otto mesi (gennaio-agosto 2016) delle rilevazioni che hanno coinvolto ipermercati, supermercati, discount e normal trade



Nei prodotti Dop e Igp a peso fisso monitorati, le vendite in valore hanno registrato un +7% su base annua (rispetto al +1,2% rilevato dall'intera spesa agroalimentare), accompagnato da un +12,1% sul fronte dei volumi



La dinamica dei prodotti IG a peso variabile monitorati registra comunque contrazioni meno forti rispetto alla tendenza generale del mercato



Roma, 27 ottobre 2016 - Sono disponibili i primi dati dell'importante servizio di monitoraggio del mercato nazionale e di salvaguardia dei prodotti a IG messo a punto da Ismea - Istituto di Servizi per il Mercato agricolo Alimentare, sulla base di una convenzione specifica con Aicig - Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche. Il servizio permette di avere una visione complessiva sull'andamento degli acquisti finali di prodotti a IG nelle categorie commerciali più rappresentative; tendenze alimentari nelle diverse aree geografiche; scelte dei canali e comportamenti d'acquisto: correlazione tra acquisti e variabili socio-demografiche; azioni di promozione realizzate dalla GDO sulla categoria.



L'attività è stata ideata e sviluppata in collaborazione tra Aicig e Ismea, col supporto tecnico di Nielsen che ha rielaborato ad hoc le sue basi di dati relativi ai servizi RMS (Retail Measurement System) e Folder@net (la promozionalità nella GDO). In questa fase di start up, l'attività ha analizzato le opportunità e i limiti offerti dalle differenti banche dati che poi saranno organicamente composte per rendere fruibili e leggibili i dati. Gli strumenti di monitoraggio riguardano un campione di prodotti IG a peso fisso/imposto presso la distribuzione moderna compresi i discount - campione di 9.000 punti vendita, che coprono quasi il 100% degli ipermercati e il 50% dei supermercati; e un campione di soli salumi e formaggi IG a peso fisso/imposto e variabile (no EAN) presso la distribuzione moderna e il normal trade, ma senza discount.



I risultati dei primi otto mesi (gennaio-agosto 2016) di rilevazione evidenziano come, nel caso delle IG "il valore aggiunto crei valore": se la spesa dei prodotti agroalimentari in genere (a peso fisso) è cresciuta dell'1,2% su base annua, quella dei prodotti DOP e IGP oggetto di monitoraggio presso la distribuzione moderna (si tratta di un campione altamente rappresentativo sia in quanto a categorie di prodotto - salumi, formaggi e latticini, frutta fresca, ortaggi freschi, olio extravergine - sia in quanto a "peso specifico" dei marchi) è cresciuta del 7% in valore (+12,1% in volume). Una crescita, questa, pressoché generalizzata.



Scendendo nel particolare, nel periodo gennaio-agosto 2016, le vendite a peso fisso di formaggi DOP hanno mostrato un +8% in volume e un +5,7% in valore rispetto ai primi otto mesi del 2015, mentre le vendite di formaggi senza marchio DOP sono risultate in crescita solo in volume (+1,4%).



Le vendite a peso fisso di salumi DOP e IGP sono cresciute del 3,9% in volume e del 7,2% in valore rispetto al modesto +1,2% in volume e +2,4% in valore dei prodotti senza DOP e IGP.



Le vendite di olio extravergine DOP e IGP sono cresciute del 6,9% in volume e del 3,2% in valore rispetto all'extravergine no DOP e IGP che ha avuto un calo del -10,4% in volume e del -7,3% in valore.



Passando al monitoraggio effettuato presso la distribuzione moderna e il dettaglio tradizionale nello specifico di formaggi e salumi (peso fisso e variabile), le tendenze mostrano una contrazione, seppur lieve, dei formaggi DOP monitorati sia in volume che in valore (rispettivamente -0,7% e -0,8%); i salumi DOP e IGP "tengono" decisamente: stabili sul fronte dei volumi, registrano + 1,3% sul fronte dei valori, rispetto alla flessione generale delle vendite dei salumi (-2,8% in volume e -2% in valore).



Altro capitolo è quello dell'analisi sistematica delle attività promozionali comunicate dalla distribuzione moderna tramite volantino, dalla quale si evince come, tra maggio e agosto 2016, alcuni importanti prodotti IG oggetto di monitoraggio (Parmigiano reggiano DOP, Grana padano DOP, Mozzarella di Bufala campana DOP, Prosciutto crudo di Parma DOP, Prosciutto crudo San Daniele DOP e Mortadella di Bologna IGP ) siano stati inseriti nei volantini di oltre il 75% dei PdV dell'universo considerato. Tra le promozioni più diffuse ci sono il "taglio prezzo" e la "fidelity", ma prevalgono su tutti gli annunci dove non è chiaramente identificabile un vantaggio per il consumatore. Mentre per quanto riguarda le fasce di sconto, la fascia 15-29% prevale nella Mozzarella di Bufala Campana, quella che va dal 30 al 39% riguarda soprattutto i formaggi duri e il prosciutto crudo, mentre nella Mortadella Bologna sono più numerosi gli sconti che tagliano il prezzo oltre il 40%.



Una "start-up", quella del monitoraggio IG, che ha mostrato nei primi mesi di attività di avere tutte le carte in regola per inserirsi a pieno titolo fra le attività istituzionali di monitoraggio dei mercati proprie di Ismea.

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27/10/2016, 13:47
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