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Agricoltura - Parlamento Italiano 
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PAC: SAGGESE (PD), GRAZIE A RIFORMA L'ITALIA HA INDIPENDENZA ALIMENTARE
"La Pac è stata una delle principali politiche del mercato comune europeo ed ha permesso di conseguire l'indipendenza alimentare del nostro continente. Sebbene essa conti meno del 2% del Pil e del 5% dell’occupazione dell'intera Ue, va detto che si tratta, in termini assoluti, di un settore che interessa circa 22 milioni di agricoltori e crea 44 milioni di posti di lavoro". Così la senatrice del Pd Angelica Saggese, intervenendo nell'Aula del Senato.

"Sono molti i fattori che possono incidere sulle scelte da assumere per la definizione del nuovo programma relativo agli anni 2020-2026. La riforma della Politica Agricola Comune deve rispondere, oggi più che mai, alle nuove sfide che il recente panorama comunitario ci chiama ad affrontare, tra cui l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea e la vittoria di Donald Trump. L’Unione Europea deve, con misure che sappiano valorizzare la distintività territoriale delle produzioni, premiare l’occupazione delle aree rurali escludendo insostenibili rendite e puntando, al contrario, ad un sistema di premialità qualitativa. L’obiettivo che il nostro governo deve perseguire è quello di assicurare al Paese una piena fruizione delle opportunità di sostegno al settore agroalimentare offerte dalla Politica Agricola Comune, con particolare riferimento alla componente “greening” introdotta quale sistema premiale, in aggiunta al premo base diretto, per il servizio ecologico migliorativo compiuto dall’operatore del settore. Tra le misure su cui dovremo puntare - conclude Saggese - c'è l'implementazione delle produzioni di eccellenza agroalimentari nazionali sostenendo e tutelando la “distintività” dei prodotti made in Italy, la promozione della cooperazione e dell'aggregazione delle imprese, il ricambio generazionale con il sostegno all’imprenditoria innovativa condotta da giovani e/o da imprenditrici agricole e lo snellimento del sistema dei pagamenti diretti".

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Camilla Povia
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13/06/2017, 20:02
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DIETA MEDITERRANEA: PIGNEDOLI (PD), VIA LIBERA A DDL IN COMM.AGRICOLTURA SENATO
"Mi auguro arrivi presto nell'Aula del Senato"
"E' stata approvato in commissione Agricoltura del Senato il ddl sulla promozione della dieta mediterranea che prevede piani di informazione e valorizzazione di uno stile di vita e di alimentazione basato sull'equilibrio di diversi prodotti. Mi auguro che il provvedimento possa approdare al più presto in Aula perché il binomio cibo e salute significa buon vivere, buon ambiente, buona economia e per questo ancor prima che questione di decreti e delibere deve diventare una presa di coscienza diffusa, una operazione culturale che attraversi tutta la nostra società e i nostri territori. Per questo il disegno di legge sulla Dieta mediterranea mette al centro un vero e proprio piano di divulgazione con un fondo dedicato per l'informazione e con la supervisione di un Comitato rappresentato da esperti della nutrizione. Uno degli obiettivi è formare una nuova generazione di consumatori che nella dieta mediterranea trovino una possibilità di maggior salute e stile di vita per contrastare i problemi dovuti ad una errata alimentazione". Lo rende noto la senatrice Leana Pignedoli, prima firmataria della proposta di legge.

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15/06/2017, 18:30
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STOP CETA: IL TRATTATO CHE DANNEGGIA IL MADE IN ITALY

Mercoledì 21 giugno, alle 17, Palazzo Madama, Sala "Caduti di Nassirya", Piazza Madama 11

Domani, mercoledì 21 giugno, alle 17 in Sala Nassirya al Senato il MoVimento 5 stelle terrà una conferenza stampa sul CETA per denunciare le storture di questo trattato che ricorda in tutto e per tutto il TTIP, già arenato da tempo, dopo che i parlamentari nazionali, le associazioni di cittadini e di consumatori in tutta Europa, hanno alzato la voce facendo valere le proprie ragioni.

"Anche il Ceta è un trattato che, lo ricordiamo, presenta molti aspetti di segretezza, e non consente ai parlamenti nazionali di entrare nel merito delle negoziazioni. Se approvato andrà a incidere pesantemente sugli scambi commerciali con il Canada in maniera sfavorevole all'Italia, mettendo a repentaglio la qualità della nostra produzione agroalimentare Dop, Igp, il made in Italy, aprendo la strada alla contraffazione dei marchi in quel fenomeno conosciuto come italian sounding, solo per citare alcuni aspetti"

Interverranno:

Elena Fattori, M5s Senato, commissione Agricoltura
Stefano Lucidi, M5s Senato, commissione Esteri
Tiziana Beghin, M5s Europa, commissione Commercio internazionale
Riccardo Fraccaro, M5s Camera, commissione Politiche UE
Monica Di Sisto, associazione Fairwatch

N.B. L’accesso alla sala - con abbigliamento consono e, per gli uomini, obbligo di giacca e cravatta - è consentito fino al raggiungimento della capienza massima.

I giornalisti e gli operatori dovranno accreditarsi secondo le modalità consuete inviando un fax al numero 06.6706.2947 (ufficio stampa Senato), oppure una mail a accrediti.stampa@senato.it.

Si può anche scrivere a m5s.senato@gmail.com

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20/06/2017, 19:20
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CAMERA DEI DEPUTATI

On. Paolo Cova parlamentare del Partito Democratico

COMUNICATO STAMPA

On. Cova: “Accolto il mio odg sul de minimis: ora un nuovo regime per i danni da fauna selvatica”

“Oggi il Governo si è impegnato a risolvere la questione dei danni provocati dalla fauna selvatica”, lo afferma l’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, subito dopo l’accoglimento come raccomandazione del suo ordine del giorno sul tema, avvenuto questo pomeriggio durante la discussione, alla Camera, della proposta di legge sulle Modifiche alla legge 6 dicembre 1991, n. 394, e ulteriori disposizioni in materia di aree protette.

“Nel mio odg impegnavo il Governo ad attuare tutte le procedure per modificare il Documento Ue 2014/C 204/1 per fare sì che i danni da fauna selvatica e i relativi indennizzi non siano più ricompresi nel regime del ‘de minimis’ con il conseguente danno economico degli agricoltori, e a predisporre una adeguata procedura di verifica e di quantificazione dei danni diretti, indiretti e indotti causati da fauna selvatica”, fa sapere Cova.

“I danni causati all'agricoltura e alla zootecnia da alcune specie di fauna selvatica o inselvatichita hanno assunto negli ultimi anni dimensioni notevoli, con ripercussioni allarmanti che incidono negativamente, oltre che sui bilanci economici delle aziende agricole, più in generale sull'equilibrata coesistenza tra attività umane e specie animali – aggiunge il parlamentare Pd –. Ma le nuove modifiche normative attuate dall'Unione europea con l'inserimento dei danni da fauna nel ‘de minimis’ sta penalizzando le aziende zootecniche e agricole. Bisogna intervenire”.

Roma, 20 giugno 2017

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20/06/2017, 19:21
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Alimenti: Tartufo, garantire tracciabilità contro mercato nero

Alcuni dati - Crollano gli acquisti in Italia: -50% rispetto al 2016; -95% in alcune regioni del Sud

Roma, 21 giugno – “Garantire la tracciabilità della filiera produttiva del tartufo e un’armonizzazione delle procedure tra le diverse regioni italiane in modo da tutelare il comparto dal mercato nero e dalla concorrenza delle produzioni estere. A tale scopo è fondamentale la rapida costituzione del Tavolo Tecnico per la discussione e l’approvazione del Piano Nazionale della filiera del tartufo 2017-2020, e procedere con la votazione in Conferenza Stato-Regioni. È un controsenso che la presentazione della candidatura del tartufo italiano a patrimonio dell’Unesco avvenga senza aver prima disposto le azioni essenziali per proteggerne la qualità e i requisiti minimi di sicurezza alimentare”. È questo, in sintesi, il contenuto dell’interrogazione al ministro delle Politiche Agricole, Martina, presentata dai deputati del MoVimento 5 Stelle in Commissione Agricoltura Massimiliano Bernini e Chiara Gagnarli. “Bisogna arginare il calo degli acquisti formali di tartufo che attualmente si attesta a circa il 50% rispetto il 2016 con punte del 95% in alcune regioni del Sud, a favore del mercato informale con tutti i rischi che derivano in termini di tracciabilità. Per questo - proseguono i deputati 5stelle – abbiamo chiesto al ministro Martina perché non sia ancora stato convocato del Tavolo tecnico e quali siano le tempistiche per la sua istituzione ed approvazione definitiva del Piano nazionale. Ci aspettiamo una risposta rapida ed esaustiva”. “Si tratta di uno strumento ancora più urgente se si considera l’inadeguatezza della proposta di legge, il testo unificato Faenzi-Fiorio, su cui stiamo lavorando in Commissione. Un testo che, come sottolineato da molti soggetti auditi, fatica a rispondere alle esigenze della filiera e non mette al centro alcuni punti cardine, come la tutela delle aree naturali produttive, la stesura di un protocollo nazionale per la certificazione vivaistica delle piante tartufigene, il finanziamento della ricerca scientifica e della formazione dei vari attori della filiera, un'efficace tracciabilità e nuove norme per una fiscalità che riconosca ai tartufi lo status di prodotti agricoli e consenta di far emergere il mercato nero”, concludono i parlamentari 5stelle.

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21/06/2017, 17:32
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Alimenti: M5s, tutelare tartufo da mercato nero

Alcuni dati - Crollano gli acquisti in Italia: -50% rispetto al 2016; -95% in alcune regioni del Sud

Roma, 21 giugno – “Garantire la tracciabilità della filiera produttiva del tartufo e un’armonizzazione delle procedure tra le diverse regioni italiane in modo da tutelare il comparto dal mercato nero e dalla concorrenza delle produzioni estere. A tale scopo è fondamentale la rapida costituzione del Tavolo Tecnico per la discussione e l’approvazione del Piano Nazionale della filiera del tartufo 2017-2020, e procedere con la votazione in Conferenza Stato-Regioni. È un controsenso che la presentazione della candidatura del tartufo italiano a patrimonio dell’Unesco avvenga senza aver prima disposto le azioni essenziali per proteggerne la qualità e i requisiti minimi di sicurezza alimentare”. È questo, in sintesi, il contenuto dell’interrogazione al ministro delle Politiche Agricole, Martina, presentata dai deputati del MoVimento 5 Stelle in Commissione Agricoltura Massimiliano Bernini e Chiara Gagnarli. “Bisogna arginare il calo degli acquisti formali di tartufo che attualmente si attesta a circa il 50% rispetto il 2016 con punte del 95% in alcune regioni del Sud, a favore del mercato informale con tutti i rischi che derivano in termini di tracciabilità. Per questo - proseguono i deputati 5stelle – abbiamo chiesto al ministro Martina perché non sia ancora stato convocato del Tavolo tecnico e quali siano le tempistiche per la sua istituzione ed approvazione definitiva del Piano nazionale. Ci aspettiamo una risposta rapida ed esaustiva”. “Si tratta di uno strumento ancora più urgente se si considera l’inadeguatezza della proposta di legge, il testo unificato Faenzi-Fiorio, su cui stiamo lavorando in Commissione. Un testo che, come sottolineato da molti soggetti auditi, fatica a rispondere alle esigenze della filiera e non mette al centro alcuni punti cardine, come la tutela delle aree naturali produttive, la stesura di un protocollo nazionale per la certificazione vivaistica delle piante tartufigene, il finanziamento della ricerca scientifica e della formazione dei vari attori della filiera, un'efficace tracciabilità e nuove norme per una fiscalità che riconosca ai tartufi lo status di prodotti agricoli e consenta di far emergere il mercato nero”, concludono i parlamentari 5stelle.

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21/06/2017, 20:49
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Pesca: M5S, Ok a quote pesce spada. Ora rafforzare tracciabilità

Roma, 21 giugno – “Un buon risultato per la tutela del comparto italiano di pesca al pesce spada. Per rafforzare la riuscita del piano di gestione del pesce spada mediterraneo occorre però aggiungere ulteriori specifiche”. Così i deputati del MoVimento 5stelle della Commissione Agricoltura commentano l’approvazione della propria risoluzione sulla pesca del pesce spada. “Tra le proposte previste dagli impegni della nostra risoluzione – spiega la deputata 5stelle Silvia Benedetti, prima firmataria del provvedimento - c’è quella di adottare ogni utile iniziativa per migliorare la tracciabilità delle catture ed evitare non soltanto sovra sfruttamenti degli stock presenti nel Mediterraneo ma anche pratiche di commercio sleali, posto che alcuni Paesi terzi quali il Marocco risultano primi esportatori di pesce spada fresco nel mercato Ue senza che tuttavia sia certa la provenienza mediterranea o atlantica di tale prodotto. Inoltre chiediamo per tutti i Paesi Contraenti interessati dalle quote l’inasprimento delle misure per la pesca illegale quali, in particolare, la revoca delle quote per gli operatori fermati a pescare con reti derivanti ed altri attrezzi vietati, che uccidono letteralmente la biodiversità dei nostri mari. Ora il Governo si batta in Europa ai tavoli tecnici in cui si deciderà la regolamentazione per tutti i Paesi coinvolti nel piano di gestione”.

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21/06/2017, 20:50
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Ceta: M5S, talmente nocivo che spacca il Pd. Fermiamolo subito

Roma, 27 giugno – “Il Ceta è talmente nocivo che spacca persino il Pd, che in questi giorni al Senato, dopo averlo votato in Parlamento europeo e sostenuto con i Governi Renzi-Gentiloni, si è detto preoccupato della ‘asimmetria competitiva che il Ceta comporta’, come dimostrano i resoconti della Commissione Industria che abbiamo mostrato oggi durante la manifestazione di protesta. Ora vedremo alla prova finale dei voti in Aula chi, anche nel Pd, sosterrà il Ceta o meno. E noi saremo i primi a diffonderne il nome”. Lo dichiara il Gruppo Parlamentare del MoVimento 5 Stelle che oggi è sceso in piazza a Roma con comitati, associazioni e cittadini per protestare contro la ratifica del Ceta, in discussione in questi giorni al Senato. “Il Ceta è un accordo di libero scambio tra Ue e Canada che minaccia di consegnare la sovranità nazionale alle lobby, che potranno appellarsi ad una Corte arbitrale internazionale se gli Stati che lo hanno sottoscritto sceglieranno regole diverse per tutelare lavoratori, salute, ambiente e Made in Italy”. “L’Italia quindi non sarà più libera di rifiutare i contratti senza diritti o prodotti, come la carne agli ormoni e il grano tossico al glifosato. Un trattato che altro non è che un 'Ttip mascherato' visto che le più grandi multinazionali statunitensi hanno una sede in Canada e gli Usa hanno già un accordo di libero scambio con il Canada, il Nafta. Proprio in Canada inoltre la 'Ndrangheta sta spostando i suoi affari che con il Ceta potranno così essere reindirizzati nel nostro Paese e nell'Unione Europea. In generale solo per l’Italia, sono stati stimati 200mila posti di lavoratori in meno e 250 prodotti agroalimentari a rischio". "Chiediamo che il Governo del Pd ci ripensi e fermi subito il Ceta, viste anche le perplessità della sua stessa maggioranza oltre che degli operatori del settore e dei comitati. E' sufficiente che un solo Parlamento nazionale voti contro la ratifica dell'accordo per farlo decadere in tutta Europa”, concludono i parlamentari 5stelle.

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27/06/2017, 16:42
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IPPICA: IL GOVERNO RISPONDE SULLA DISCRIMINAZIONE DEGLI ALLENATORI CON DISABILITÀ

Il Sottosegretario Castiglione risponde a Montecitorio all’interrogazione presentata a novembre 2016 dal deputato Giuseppe L’Abbate (M5S) sulla discriminazione delle persone con disabilità per l’ottenimento della licenza di allenatori per il trotto

Dopo quasi otto mesi, giunge finalmente la risposta del Sottosegretario Giuseppe Castiglione all’interrogazione presentata, lo scorso novembre, dal deputato Giuseppe L’Abbate (M5S) per chiedere di assumere urgentemente iniziative affinché la licenza di allenatore per il trotto, che comunque non consente la guida dei cavalli in gara, sia concessa anche alle persone con disabilità che ne facciano richiesta, al fine di assicurare ad essi il diritto al lavoro e di non alimentare diseguaglianze tra allenatori trotto e allenatori galoppo.

“Con il decreto n. 48050 del 16 giugno 2017 – ha risposto il Sottosegretario Castiglione nell’Aula di Montecitorio – il governo ha modificato l’articolo 20 del Regolamento delle corse al trotto consentendo anche ai soggetti diversamente abili di conseguire la patente di allenatore trotto, limitatamente all’attività programmatoria-organizzativa distinta da quella tecnico-organizzativa da svolgere in pista senza necessità di allegare la certificazione medica. Nel merito, preciso che le modalità di rinnovo della licenza di allenatore trotto si differenziano da quelle dell’allenatore galoppo in ragione delle differenti mansioni cui essi sono adibiti. L’allenatore professionista del trotto, infatti, - ha proseguito Castiglione – ha sempre svolto una serie di attività durante il convegno di corse che, sebbene non agonistiche, lo hanno visto presente ed operante in pista. Per il galoppo, invece, tali funzioni non sono previste e l’allenatore professionista del settore opera in giornata di corsa essenzialmente attraverso il personale di scuderia alle proprie dipendenze o messo a disposizione dalle società di corse. Da ciò consegue la richiesta all’allenatore del cavallo trottatore di un certificato medico, che ne attesti l’idoneità fisica, e di una copertura assicurativa per gli eventuali infortuni legati al ruolo svolto in giornata di corse”.

Inoltre, quanto alla lettera d), dell’art. 20 del Regolamento delle corse al trotto, il Sottosegretario Castiglione ha rilevato che esso distingue espressamente la figura dei “guidatori” da quella degli “allenatori”, entrambe tenute alla presentazione dei documenti ivi specificati. “A conferma di ciò, si precisa anche che il Regolamento non prevede la qualifica di guidatore-allenatore, ma solo la possibilità che un guidatore ottenga la licenza di allenatore e viceversa, per cui la citazione delle due qualifiche sta ad indicare che la richiesta di certificazione è richiesta ad ognuna di esse. Inoltre, osservo anche che gli artt. 20 e 29 del Regolamento costituiscono ‘norme generali’, valide per ogni tipo di licenza afferente al settore trotto ed individuano documentazione da produrre, durata, rinnovo e revoca delle licenze, mentre gli artt. 21 e 26 si riferiscono ai requisiti, modalità e responsabilità in ordine alla partecipazione alle corse per guidatori professionisti e/o allenatori. Tutte le citate disposizioni sono tra di loro complementari e non recano antinomie. Tuttavia – ha concluso l’esponente del ministero delle Politiche Agricole nella sua risposta – è indubbio che il settore stia attraversando una fase di cambiamento che ha visto il progressivo affermarsi di ruoli dei professionisti innovativi dei quali si è voluto tener conto a livello normativo”.

“Se da un lato possiamo dirci soddisfatti di aver dato una spinta decisiva all’emanazione decreto, dall’altro dobbiamo purtroppo constatare che risolve solamente in parte le problematiche – ha replicato il deputato Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera – Sul tavolo rimangono tre questioni. Innanzitutto il determinare un ragionevole termine per la presentazione delle richieste per l’ottenimento delle licenze allenatori trotto per l’anno 2017 nonché emettere e pubblicare la relativa modulistica. E, infine, determinare la relativa tassa annuale da corrispondere al Ministero delle Politiche Agricole che appare ragionevole quantificarsi in 64 euro per ciascun anno, vista e considerata l’entità della tassa che sono chiamati a corrispondere i soggetti titolari della qualifica di guidatori-allenatori e considerato che – prosegue L’Abbate (M5S) – tale tassa è riferita a due distinte licenze, come avallato dall’esecuzione dei provvedimenti disciplinari adottati dalle Giurie. Quantomeno con il nostro pressing parlamentare siamo riusciti a delineare i confini per la risoluzione di una problematica che si protraeva da tempo – conclude il deputato 5 Stelle – e che vede ingiustamente discriminate le persone con disabilità”.

Comunicato stampa relativo alla posizione lavorativa degli allenatori con disabilità nell'ippica, su cui il Governo risponde a seguito di una interrogazione del deputato L'Abbate (M5S).

Qui il video completo della interrogazione svoltasi a Montecitorio: https://goo.gl/JVBdNU

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Siccità: M5S, Governo annuncia oltre 700 mln euro ma senza piano

Roma, 28 giugno – “Il Governo annuncia un pacchetto di investimenti per complessivi 700 milioni di euro nei prossimi anni ma senza spiegare come intenda verificare a livello nazionale, e in via preliminare, le opere irrigue esistenti e l’operato dei diversi consorzi né ha spiegato con quale cronoprogramma intenda realizzare la riprogettazione della rete idrica e di quella consortile”. Così i deputati del MoVimento 5stelle commentano la risposta del Ministero delle Politiche Agricole al question time sulle ripercussioni della siccità nel settore agricolo. “Il Ministero delle Politiche Agricole si è soffermato sulla dotazione finanziaria che da sola non è sufficiente a garantire una corretta gestione della risorsa idrica in agricoltura, vista soprattutto la situazione a macchia di leopardo che ad oggi ne caratterizza la gestione – spiega la deputata 5stelle Silvia Benedetti, promotrice del question time – Da un lato infatti ci sono opere per le quali i soldi tardano ad arrivare, come il LEB, il canale che attraversa 100mila ettari e che è fondamentale per la stagione irrigua in Veneto, e, dall’altro, consorzi che non garantiscono una trasparenza nella gestione dei fondi per gli interventi necessari. Inoltre il ministro dice che ‘proprio in questi giorni pervengono le proposte progettuali per l'efficientamento nell'uso dell'acqua in agricoltura con investimenti mirati atti a migliorare la capacità di accumulo delle acque e le modalità di gestione della risorsa idrica a fini irrigui’. Una questione nota da tempo e che testimonia come non ci sia ancora un cronoprogramma per la prevenzione della siccità ma che si è ancora alla fase embrionale della presentazione dei progetti”. “Senza pianificazione si rischia di replicare la cattiva gestione della risorsa idrica e dei soldi pubblici affidandosi all’onestà delle singole realtà territoriali. Chiediamo inoltre l’introduzione di un Piano Nazionale degli Invasi per poter trattenere le acque di pioggia, creando riserve utili e limitando il rischio idrogeologico per le comunità, visto che attualmente riusciamo a preservarne solo l’11%", concludono i parlamentari 5stelle.

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