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Agricoltura - Parlamento Italiano 
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Agricoltura: (Parentela) M5S, bocciato divieto impianti inquinanti in aree bio

Roma, 2 maggio – “Il Governo ha bocciato in Aula l’emendamento presentato dal M5S per introdurre il divieto di costruire, o ampliare, inceneritori, centrali a carbone e altri impianti inquinanti nelle aree di origine dei prodotti biologici. Altro che tutela delle eccellenze Made in Italy. Ancora una volta vincono gli interessi delle lobby dei rifiuti e delle grandi opere; gli stessi che hanno prodotto le tante ‘Terre dei fuochi’ in Italia. Il nostro impegno non si ferma qui. Continueremo a riproporre questa misura in tutte le sedi utili”. Lo denuncia il deputato del M5S Paolo Parentela in occasione dell’esame del provvedimento sull’agricoltura biologica in Aula alla Camera.

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02/05/2017, 18:39
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Agricoltura: M5S, Legge bio? Uno spot senza regole efficaci

Roma, 3 maggio – “Uno spot condito da qualche linea di principio senza regole efficaci né contributi sufficienti a sostenere il settore. Numerosi i nostri emendamenti bocciati con cui abbiamo chiesto interventi concreti e misure di tutela più vincolanti, come ad esempio quello sull’introduzione del divieto di installare impianti inquinanti (discariche, inceneritori, centrali a carbone ecc.) nelle aree di origine dei prodotti biologici o dove sono presenti aziende agricole biologiche certificate. Un ‘no’ gravissimo che evidenzia quali sono i settori produttivi prioritari per il Governo”. Così i deputati del M5S commentano la propria astensione alla legge sull’agricoltura biologica approvata alla Camera. “Anche se è vero che da un lato si tratta di un primo passo per dare delle norme nazionali, dall’altro ci saremmo aspettati di più. Un altro rifiuto eclatante da parte del Governo, infatti, è stato quello relativo alla nostra proposta di finanziare con 50mila euro, attraverso il fondo residuale del Ministero delle Politiche Agricole, le Organizzazioni dei Produttori (OP) e quelle Interprofessionali (OI) della filiera biologica. È assurdo: il Governo Pd ha trovato 20 miliardi per salvare le banche e non ne trova poche decine di migliaia per sostenere i produttori biologici. Da questo si vede l’intenzione reale con cui nasce una legge – incalza il deputato 5stelle Paolo Parentela, durante la dichiarazione di voto – La lista delle nostre proposte non accolte potrebbe continuare: dall’esclusione degli OGM nelle produzioni biologiche, a titolo di ulteriore conferma, alle misure necessarie per evitare conflitti d’interessi nel tavolo tecnico ‘anti contraffazione’ del ministero delle Politiche Agricole”. “Alla fine il Governo ci ha accordato solo qualche misura poco inciva, come ad esempio la riformulazione dell’emendamento sul riconoscimento dei biodistretti che rispondano a criteri di sostenibilità ambientale, a prima firma di Chiara Gagnarli, e l’Ordine del giorno a prima firma Massimiliano Bernini, che impegna il Governo a promuovere l'utilizzo di pratiche ecosostenibili negli affidamenti e nei capitoli tecnici delle gare d'appalto che riguardano l’uso di pesticidi lungo linee ferroviarie, strade e autostrade”, concludono i parlamentari 5stelle.

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03/05/2017, 17:11
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Agricoltura: M5S, Governo sblocchi Piano nazionale piante officinali

Roma, 5 maggio – “Il Governo sblocchi il Piano nazionale per il settore delle piante officinali, fermo ormai da oltre tre anni e indispensabile per fornire norme aggiornate e indicazioni essenziali per lo sviluppo di una delle filiere produttive più antiche e promettenti d’Italia”. È questo, in sintesi, il contenuto dell’interrogazione a prima firma di Massimiliano Bernini, deputato del M5S in Commissione Agricoltura. “Sono passati oltre tre anni da quando la Conferenza Stato-Regioni ha approvato il ‘piano di settore delle piante officinali’, che ha individuato le linee d'intervento per la valorizzazione e lo sviluppo delle produzioni nazionali anche nell'ottica della nuova Politica Agricola Comune. Un intervento necessario – incalza Bernini - visto che la normativa attualmente in vigore è un Regio Decreto del 1931. Le criticità a cui il Piano Nazionale, se attuato, potrebbe rispondere riguardano: una maggiore conoscenza tecnica delle piante da coltivare; terreni, macchinari ed attrezzature indispensabili; manodopera disponibile; macchinari necessari; stima dei costi di produzione e trasformazione, delle rese e dei redditi; modalità e canali per commercializzare i prodotti”. “Secondo i dati Ismea del 2013 si contano 296 specie censite di cui 160 coltivate (54%), 73 spontanee (25%) e le restanti 63 specie sono sia coltivate che raccolte in natura. Tra le 296 specie censite, ben 142, circa il 48% del totale, sono coltivate o coltivabili in Italia”. “Inoltre la produzione nazionale del settore soddisfa solo il 25% del fabbisogno, mentre circa il 75% proviene dall’estero, soprattutto da Paesi terzi in cui la manodopera è a basso costo e non sempre qualificata, ma che riescono a garantire un basso prezzo ma anche una bassa qualità”, conclude Bernini.

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05/05/2017, 11:53
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Migranti: M5S, bene arresti caporalato. Ma repressione non basta

Roma, 5 maggio – “Apprendiamo con soddisfazione l’operazione ‘anti caporalato’ in provincia di Cosenza che ha portato a 14 arresti nei confronti di persone che, avvalendosi dell'intermediazione illecita dei caporali, sfruttavano lavoratori stranieri, come braccianti e pastori pagati pochi spiccioli, e che risiedevano come richiedenti asilo in due Centri d’Accoglienza Straordinaria. Un nuovo tragico volto del cosiddetto ‘business dei migranti’ che nega i diritti umani e dimostra il totale fallimento sia delle politiche d’accoglienza sia di contrasto del lavoro nero in agricoltura”. Così il gruppo Parlamentare del M5S. “Nell’attesa dell’esito delle indagini, ringraziamo la Procura di Cosenza e l'Arma dei Carabinieri ma è bene ricordare che la repressione non basta e che il peso della crisi migratoria e delle criticità ad essa connesse non possono restare solo sulle spalle di magistratura e forze dell’ordine. Se infatti da un lato quest’operazione dimostra che la cosiddetta legge ‘anti caporalato’, approvata in via definitiva alla Camera lo scorso ottobre anche col voto favorevole del M5S, sta dando buoni frutti, dall’altro è pur vero che l’iter da essa tracciato per prevenire il caporalato, non è ancora partito. Grave, infatti, che la ‘Cabina di regia e rete del lavoro agricolo di qualità’, ovvero l'organo che dovrebbe individuare misure sperimentali di intermediazione tra domanda e offerta di lavoro in agricoltura, sia ancora ferma e non abbia prodotto soluzioni nonostante l'approssimarsi della stagione di raccolta del pomodoro. Il Governo risolva immediatamente il nodo dell'incontro tra domanda e offerta del lavoro in agricoltura, caratterizzato da una spiccata stagionalità, potenziando i Centri dell'impiego pubblici rendendoli adatti alle esigenze del settore nel rispetto dei diritti e della legalità”.

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05/05/2017, 20:59
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MS5: OGGI PRESENTAZIONE DEL PROGRAMMA AGRICOLTURA VOTATO SU ROUSSEAU

Roma, 9 maggio "Oggi presentiamo il programma Agricoltura per le elezioni politiche, elaborato e condiviso con i cittadini sulla piattaforma Rousseau. Si parlerà di settori primari e di sostegno a settori in difficoltà nonché di piani strategici nazionali. Si affronterà anche il tema delle politiche agricole più vicine al territorio e ai piccoli produttori in rapporto alle politiche dei prezzi che coinvolgono la grande distribuzione.
Nell'ambito dei rapporti con l'Europa l'attenzione è volta all'etichettatura dei prodotti alimentari, la tutela del made in Italy, la PAC e i Trattati internazionali come il TTIP e il CETA"

Lo affermano in una nota i parlamentari M5s delle commissioni agricoltura di Camera e Senato.

Appuntamento oggi 9 maggio, alle 17:30, Palazzo Madama, Sala "Caduti di Nassirya", Piazza Madama 11

Per accrediti m5s.senato@gmail.com

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09/05/2017, 19:54
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Animali: M5S, subito identikit, mappa e sostegno centri fauna selvatica

Roma, 9 maggio – “Subito un identikit che definisca caratteristiche e funzioni, anche a livello di risorse umane indispensabili, e una mappa per censire e riordinare i Centri di Recupero di Animali Selvatici (Cras) ed Esotici (Crase) in Italia, la cui distribuzione sul territorio nazionale attualmente è disomogenea con alcune regioni che contano una sola struttura, e altre che invece ne hanno decine, prive di un legame con il reale fabbisogno di quella zona o regione. E ancora: i centri sono gestiti, per la gran parte, da associazioni animaliste, gruppi di volontari o, in alcuni casi, da centri coordinati dai dipartimenti di Veterinaria delle Università. Una frammentazione che non giova né agli animali né a chi vi lavora”. È quanto chiedono i deputati del M5S delle Commissioni Agricoltura e Ambiente in una mozione a prima firma della parlamentare 5stelle Chiara Gagnarli. “Oggi i Cras e i Crase, che ospitano animali in riabilitazione con conseguente rilascio a vita libera o animali provenienti da circhi posti sotto sequestro o operazioni contro il commercio illegale, si reggono in gran parte sui volontari che vi prestano servizio e sulla disponibilità economica della Regione o dell’ente locale di riferimento, ma le risorse economiche a disposizione spesso non risultano sufficienti a far fronte alle esigenze dei centri, che hanno bisogno costante di cibo, medicinali e attrezzatura adeguata al ricovero e alla gestione degli animali nel pieno rispetto del loro benessere – dichiara Chiara Gagnarli, deputata 5stelle in Commissione Agricoltura e prima firmataria della mozione – Se vogliamo salvaguardare questo immenso patrimonio dello Stato, allora deve esserci un’azione di tutela sul piano nazionale basata su una ‘rete’ che metta in collaborazione diretta le strutture di recupero della fauna, le aziende sanitarie veterinarie competenti sul territori e le diverse istituzioni che si occupano del benessere degli animali ricoverati. Sostenere i Centri di Recupero per la fauna selvatica ed esotica significa sia garantire agli animali strutture in grado di prendersene cura nel rispetto degli standard adeguati sia di tutelare la salute e l’incolumità pubblica vista la gestione a lungo termine di animali considerati pericolosi".

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09/05/2017, 19:57
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Alimentare: M5S, stop a parere Stato-Regioni; depotenzia decreto etichetta

Esclusione della tracciabilità dal campo di applicazione, eliminazione della gestione nazionale dei controlli, riduzione delle multe, tempi più lunghi per l'entrata in vigore: alcuni punti dell'attentato all'agroalimentare Made in Italy

Roma, 10 maggio – “Dal restringimento del campo di applicazione all’eliminazione della gestione nazionale dei controlli fino alla riduzione delle multe. Sono alcune delle modifiche contenute nel parere della Conferenza Stato Regioni allo schema di decreto del Governo per l’introduzione dell’obbligo di indicare nell’etichetta alimentare la sede dello stabilimento di produzione o di confezionamento”. Lo denunciano i deputati del M5S della Commissione Agricoltura. “In particolare – spiega il deputato 5stelle Filippo Gallinella - il documento della Conferenza Stato Regioni interviene: all’articolo 1, chiedendo di eliminare dal campo di applicazione ‘la rintracciabilità dell'alimento da parte degli organi di controllo, nonché per la tutela della salute’, limitandolo all’informazione del consumatore; all’articolo 5 sulle Sanzioni proponendone una notevole riduzione; all’articolo 8, che, al comma 1, allunga i tempi dell’entrata in vigore da 180 giorni a un periodo minimo di 12 mesi, mentre, al comma 2, chiede che gli alimenti immessi sul mercato senza la sede dello stabilimento in etichetta prima dell’entrata in vigore possano essere commercializzati fino all’esaurimento delle scorte degli imballaggi, invece che degli alimenti. Infine il documento propone la soppressione di tutto l’articolo 6 relativo all’Autorità competente che chiede di trasferire la gestione dei controlli alle Regioni, togliendola all’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari del Ministero delle Politiche Agricole”. “Ci auguriamo che al momento della votazione la maggioranza non includa questo vero e proprio attentato al Made in Italy all’interno del parere che sarà dato prossimamente in Commissione Agricoltura”, concludono i parlamentari 5stelle.

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10/05/2017, 15:17
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Agricoltura: M5S, Martina voti in Ue contro pesticidi ‘ammazza api’

Roma, 11 maggio – “Il ministro delle Politiche Agricole, Martina, voti in Unione Europea per la messa al bando definitiva di tre insetticidi neonicotinoidi (imidacloprid e clothianidin della Bayer, e thiamethoxam della Syngenta) che uccidono le api e altri insetti impollinatori, indispensabili per garantire non solo l’apicoltura e le filiere produttive connesse ma tutte le produzioni agroalimentari e la biodiversità del Pianeta. Un’azione di tutela già chiesta dal M5S circa tre anni fa con una propria proposta di legge a prima firma Massimiliano Bernini". Così i deputati del M5S della Commissione Agricoltura. “Che fine hanno fatto le promesse del ministro Martina su una riconversione sostenibile dell’agricoltura italiana? – incalza Massimiliano Bernini, deputato 5stelle in Commissione Agricoltura e primo firmatario della proposta ‘salva api’ - Non bastano le dichiarazioni d’intenti ma occorre un piano nazionale di azioni concrete, a cominciare da interventi urgenti come il divieto immediato dei neonicotinoidi, oltre che presentarsi ai tavoli decisionali dell’Unione Europea per dire a nome dell’Italia un no fermo contro i pesticidi che danneggiano le eccellenze dell’agricoltura italiana, l’ambiente e la salute pubblica. Ricordiamo inoltre che la Camera ha approvato una mozione del M5s a prima firma Silvia Benedetti che, tra le altre cose, impegna il Governo a vietare il glifosato, oggetto dell'Iniziativa dei Cittadini Europei promossa dalla Coalizione 'Stop glifosato' che riunisce 45 associazioni e che ha già raccolto centinaia di migliaia di firme in Italia e in Europa”.

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11/05/2017, 18:06
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ECOREATI; SCALIA (PD): A DUE ANNI DA LEGGE RISULTATI MOLTO POSITIVI
Dichiarazione del senatore del Pd Francesco Scalia

“I dati a disposizio­ne confermano la bon­tà e l'efficacia del­la legge sui reati ambientali, uno dei pochi casi di legisla­zione realizzata con il contributo trasversale di diverse forze parlamentari”. Lo dichiara il senatore del Pd Francesco Scalia in occasione del secondo anniversario della legge sugli ecoreati.
"I dati che emergono dal rapporto del Ministero della Giustizia e dal dossier di Lega Ambiente - aggiunge Scalia - ci dicono che nel 2016 la nuova legge ha consentito di sequestrare 133 beni per un valore di circa 15 milioni di euro e di sanzionare 574 reati ambientali, uno e mezzo al gi­orno, a dimostrazione di una rilevante azione penale di repressione e, al contempo, di prevenzione attivata dalla nuova disciplina. Ora a completamento del buon lavoro avviato con la legge sui reati ambientali è necessario chiudere in fretta la riforma del Codice penale, approvata al Senato e ora al vaglio della Camera, che prevede un meccanismo di allungamento dei tempi di prescrizione dei reati ambientali contravvenzionali per arrivare con maggiore certezza a sentenza definitiva, e licenziare una legge - conclude Scalia - che semplifichi l'iter di abbattimento delle costruzioni abusive, tema sul quale nei mesi scorsi ho presentato una proposta di legge”.

Roma 16 maggio 2017

Giovanni Orfei
Ufficio stampa PD Gruppo Senato

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16/05/2017, 18:29
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FORESTAS; LAI(PD): DIPENDENTI ATTENDONO DOVEROSA SOLUZIONE, INTERVENGA IL MINISTERO
"Dal passaggio all’Ente Foreste Enpaia non ha ancora versato somme a loro dovute"
Dichiarazione del senatore Silvio Lai (Pd)

“Impiegati e dirigenti dell’agenzia Forestas attendono da oltre un anno che vengano versate le somme a loro dovute dall’ente di previdenza agricola Enpaia dopo il loro passaggio dall’Ente Foreste della Sardegna. Ho segnalato il fatto con un’interrogazione scritta al Ministero del lavoro e delle politiche sociale chiedendo un intervento immediato per risolvere la situazione.” Lo scrive in un comunicato il senatore del PD Silvio Lai. Nell’interrogazione si fa cenno anche al mancato trasferimento del trattamento di fine rapporto da Enpaia all’Inps.
“Dopo la soppressione dell’Ente Foreste – scrive Lai – impiegati e dirigenti sono transitati, con il subentro di Forestas, da Enpaia all’Inps. Un passaggio avvenuto il 10 maggio del 2016, così come comunicato dalla stessa agenzia Forestas che già dal mese di luglio aveva chiesto a Enpaia quali procedure sarebbero state adottate per quanto riguarda le somme accantonate fino al 30 aprile 2016 a titolo di trattamento di fine rapporto e conto individuale. Nella risposta Enpaia aveva comunicato che il trattamento di fine rapporto sarebbe stato versato al datore di lavoro, mentre ai lavoratori sarebbe stato corrisposto il fondo di previdenza sino all’ultimo giorno di permanenza nel settore dell’agricoltura. Tutto ciò ad oggi non è ancora avvenuto. Sia Inps che Enpaia affermano di non aver ancora ricevuto dal ministero del lavoro istruzioni su come dirimere la vicenda, e questo nonostante i due enti abbiano posto allo stesso dicastero specifici quesiti ai quali non è stata data ancora risposta. Per questo motivo ho deciso di rivolgermi direttamente al ministero per sapere quali azioni siano state intraprese per garantire la dovuta e necessaria vigilanza e la tutela dei lavoratori e, in particolare, per favorire la corresponsione delle somme dovute da Enpaia al personale, a titolo di conto individuale, ed il trasferimento del TFR dello stesso personale all’agenzia Forestas."

Roma 18 maggio 2017

Giovanni Orfei
Ufficio stampa PD Gruppo Senato

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18/05/2017, 18:51
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