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Agricoltura - Parlamento Italiano 
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Ue: M5S, “Malmstrom nicchia su contraffazione e tira dritto su Ceta”

Roma, 11 aprile – “Poche risposte e ancora meno fatti su come difendere il Made in Italy da dumping e contraffazione. Un attacco su più fronti che arriva in particolare dalla Cina e passa attraverso le maglie larghe del sistema doganale dell’Unione Europea, in particolare dal Nord Europa, arrivando poi anche sul nostro territorio”. Così i deputati del M5S della Commissione Attività Produttive e Politiche Ue a margine dell’audizione con la Commissaria Ue per il Commercio, Cecilia Malmstrom. “Abbiamo chiesto alla Malmstrom se sono stati fatti degli studi sull’impatto del Mes Cina e se ci sono delle misure anti contraffazione come ad esempio la possibilità di armonizzare i sistemi dei controlli delle dogane alle frontiere europee ma – spiega Mattia Fantinati, deputato 5stelle intervenuto durante l’audizione – in entrambi i casi abbiamo avuto delle risposte evasive: i dossier ci sono ma non sono ancora disponibili e il dialogo con la Cina per ottenere regole e sanzioni sulle frodi è in corso senza però aver riportato risultati”. “Paradossale poi la conclusione della Malmstrom sulle misure contro il dumping sociale. Secondo la Malmstrom infatti ‘spetta agli Stati far applicare le misure contro il dumping sociale’, misure che l’Ue ha chiesto negli accordi internazionali ‘come quello con il Canada, che ora entrerà in vigore, e nel Ttip, ora congelato’. Insomma: gli Stati nazionali devono far rispettare le regole, ma è poi l’Ue che ha il potere di far entrare in vigore, in via provvisoria, il Ceta, ancora prima che sia ratificato dai Parlamenti nazionali. Un paradosso, oltre che uno schiaffo alla democrazia”.

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11/04/2017, 19:17
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Riso: M5S, origine e varietà in etichetta anche dopo proteste

Roma, 13 aprile – “Ogni volta che una protesta arriva in piazza o davanti alla sede di un Ministero, il Governo tira fuori dal cilindro un decreto che promette di risolvere magicamente una crisi economica annunciata ormai da anni. È il caso del ministro delle Politiche Agricole, Martina, che oggi ha annunciato l’indicazione in etichetta dell’origine e del luogo di trasformazione del riso proprio mentre le imprese e i lavoratori del comparto protestano davanti alla sede del dicastero per la concorrenza spietata del riso importato dall’Asia”. Così i deputati del M5S della Commissione Agricoltura. “In tempi non sospetti il MoVimento 5stelle ha portato il dibattito in Aula con una propria mozione a prima firma Paolo Parentela approvata alla Camera il 19 novembre 2015 che impegnava il Governo ad una serie di azioni di tutela, tra cui proprio quella di indicare in etichetta l’origine e la sede dello stabilimento. Siamo felici che il Governo si sia svegliato, accogliendola, anche se due anni dopo. Ora ci auguriamo che prenda spunto anche da una nuova mozione dello scorso marzo, a prima firma Filippo Gallinella, che impegna il Governo ad indicare in etichetta la varietà del riso, oltre al Paese d’origine e alla sede dell’azienda di trasformazione, e ad estendere questo provvedimento anche alla filiera del pomodoro, altro settore simbolo del Made in Italy, e alla filiera cunicola, visto che la carne di coniglio è al momento l’unica carne fresca di cui il consumatore non può conoscere il Paese d’origine; misure che devono essere attuate in tempi certi”.

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13/04/2017, 13:28
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RISO: SAGGESE (PD), BENE DECRETO PER ETICHETTATURA, MADE IN ITALY VA SALVAGUARDATO
"Dopo la sperimentazione dell'etichettatura sul latte, oggi il ministro Martina ha manifestato l'intenzione concreta di introdurre l'obbligo di indicazione dell'origine anche per il riso. L'indicazione del Paese di coltivazione e quella di trasformazione è necessaria per dare massima informazione ai cittadini. Apprendiamo che sarebbe pronto un decreto in accordo con il ministero dello Sviluppo Economico ed è una notizia che ci rende orgogliosi del buon lavoro e dell'impegno che il Governo mette a favore del settore dell'Agricoltura. Non sarà una battaglia facile in Europa ma è molto importante che l'Italia voglia iniziarla. Salvaguardare il Made in Italy è uno dei nostri obiettivi ed estendere l'etichettatura a tutti i nostri prodotti sarebbe un segnale di attenzione per i produttori italiani". Lo afferma la senatrice del Pd Angelica Saggese.

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Camilla Povia
Ufficio Stampa
Gruppo PD
Senato della Repubblica

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13/04/2017, 13:30
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Contraffazione: M5S, diventi reato penale contro fede pubblica

Roma, 13 aprile – “A prescindere dal prezioso contributo della tecnologia nel potenziare la tracciabilità dei prodotti, la contraffazione va combattuta, osì come previsto nelle due proposte di legge 5stelle a prima firma Mattia Fantinati, facendo diventare la cosiddetta ‘fallace indicazione’ di nuovo un reato penale e inquadrandola come un reato contro la fede pubblica, punibile cioè in quanto tale, e non contro l’economia pubblica, per il quale bisogna provare il danno ricevuto a posteriori”. Così in una nota congiunta i deputati del M5S in Commissione Anti Contraffazione Filippo Gallinella, Mattia Fantinati e Francesco Cariello a margine del convegno ‘La tecnologia della tracciabilità nella lotta alla contraffazione’ che si è svolto oggi alla Camera. “Per la lotta alla contraffazione dei prodotti è poi necessario rafforzare gli strumenti che, oltre ad indicare l’originalità, informino chiaramente su tutta la filiera, dal produttore al consumatore. In questo caso la tecnologia offre nuove opportunità ma va diversificata in base ai prodotti e integrata con l’azione politica e di tutte le Autorità competenti – dichiara Filippo Gallinella, deputato 5stelle in Commissione Anti Contraffazione, durante il sui intervento - Ci troviamo davanti a un fenomeno sempre più pervasivo e radicato nella società a causa dello stretto legame con la criminalità organizzata, nel quale a volte sono coinvolte le stesse aziende. Molto interessante a questo proposito la testimonianza che ha descritto il cosiddetto ‘falso della quantità’ ovvero quando un’azienda richiede molte più ‘etichette’ rispetto alla quantità di prodotti realmente realizzati”.

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13/04/2017, 23:03
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Latte: M5S, tracciabilità in etichetta anche per altri prodotti

Roma, 18 aprile – “Una tracciabilità che va estesa anche ad altri prodotti del Made in Italy a rischio, come la semola di grano duro che caratterizza la pasta italiana, in modo da salvaguardare la qualità delle eccellenze agroalimentari del nostro Paese e da garantire la trasparenza delle informazioni al consumatore, che sarà così messo in condizione di poter fare una scelta consapevole”. Così i deputati del M5S della Commissione Agricoltura commentano l’entrata in vigore, a partire da domani, dell’obbligo di indicare in etichetta l’origine e il luogo di trasformazione per il latte e i prodotti lattiero-caseari. “L'obbligo di indicare l'origine delle materie prime e il Paese in cui avviene la fase di trasformazione dei prodotti è una battaglia storica del M5S. Lo abbiamo visto di recente con il riso italiano, che da tempo subisce la concorrenza spietata di quello asiatico, per il quale di recente è stato annunciato dal Governo un decreto per rendere obbligatoria l’indicazione d’origine in etichetta già prevista da una mozione 5stelle a prima firma Paolo Parentela approvata circa due anni fa alla Camera e lo vediamo oggi con il latte e i suoi derivati per il quale abbiamo presentato nel marzo 2016 un emendamento alla proposta di legge 'anti-contraffazione', a prima firma Silvia Benedetti, proprio per chiederne l'indicazione d'origine ma che è stato poi bocciato dalla maggioranza alla Camera. In entrambi i casi tempo sottratto alla tutela del made in Italy”. “Il prossimo passo, che da tempo chiediamo al Governo, è l’entrata in vigore dell’obbligo di indicare in etichetta l’origine anche per grano duro, riso, pomodoro e per la carne fresca di coniglio – aggiunge il deputato 5stelle Filippo Gallinella, primo firmatario di una mozione per l’indicazione d’origine in etichetta di altri prodotti alimentari – Si tratta di interi comparti produttivi attualmente lasciati scoperti da misure di tutela della trasparenza e della tracciabilità e pertanto soggetti ad essere cannibalizzati dalla concorrenza sleale con i rischi che ne derivano per il consumatori”.

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18/04/2017, 20:40
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Agricoltura: M5S, su biologico una legge monca

Roma, 18 aprile – “Una legge monca che non regolamenta certificazioni e controlli e nè definisce un impianto sanzionatorio per chi non rispetta gli standard di qualità; due nodi cruciali per un settore fondato sull’eccellenza, come appunto il biologico, che il Governo avrebbe già dovuto affrontare con un proprio decreto che ad oggi non è mai arrivato”. Così i deputati del M5S della Commissione Agricoltura commentano la proposta di legge sull’agricoltura biologica, in discussione generale oggi in Aula alla Camera. “Di sicuro questo provvedimento è un primo passo fondamentale, che andava fatto, per avviare il percorso di adeguamento della normativa nazionale a quella europea – afferma la deputata 5stelle Loredana Lupo a margine dell’intervento in Aula – Al momento consideriamo questa legge un’occasione mancata rispetto alle tante opportunità che potevano essere colte, a cominciare dalle nostre proposte. Tra queste, la più importante che finora è stata bocciata è il divieto nelle aree di origine dei prodotti biologici o aree dove sono presenti aziende agricole biologiche certificate, di installare centrali o impianti inquinanti per tutelare qualità dei prodotti e salute dei consumatori nonché di salvaguardare l’immagine dei produttori onesti da un punto di vista commerciale. Ed è questo un controsenso, visto che tra le finalità dei biodistretti c'è, proprio grazie ad un nostro emendamento, la tutela della salute e degli ecosistemi”.

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18/04/2017, 21:01
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Def: M5S, restano ‘in rosso’ agricoltura e Made in Italy

Roma, 20 aprile – “Restano ancora ‘in rosso’ agricoltura e made in Italy, senza interventi in grado di risollevare il settore e a tutelare in modo efficace e organico le eccellenze agroalimentari del Made in Italy”. Così i deputati del M5S della Commissione Agricoltura commentano il voto contrario al Documento di Economia e Finanza. “A seguito del rilevante calo del valore aggiunto nell'agricoltura, silvicoltura e pesca (-0,7%), l'azione dal Governo continua ad apparire del tutto insufficiente ad incidere in modo significativo sulle problematiche del settore: l’aumento continuo dei costi di produzione, la riduzione dei prezzi delle materie prime agricole, le conseguenze del cambiamento climatico in atto, la concorrenza sleale, la contraffazione e l’aumento della tassazione sono ancora le criticità più evidenti per le aziende agricole e della pesca. Tra le misure urgenti che mancano all’appello: interventi correttivi sull’Imu, che andrebbe eliminata anche per i terreni in affitto e ceduti a coltivatori diretti e Imprenditori Agricoli Professionali per un contratto che non abbia durata inferiore a 5 anni; l’estensione dell’indicazione d’origine delle materie prime a tutti i prodotti Made in Italy; il potenziamento sistematico della ricerca in agricoltura per la tutela della biodiversità agricola, la conservazione delle varietà e il mantenimento degli ecosistemi, oltre che l’istituzione di una Rete nazionale per la conservazione del germoplasma; la sistemazione logistica e abitativa dei braccianti agricoli stranieri costretti a vivere in veri e propri ghetti, in condizioni al limite della dignità umana. Peccato - concludono i pentastellati - per l’eliminazione dell’osservazione sul settore pesca in cui si evidenziava come il Fospe, che il Governo avrebbe dovuto rendere attivo al 31 marzo 2017, non abbia una copertura finanziaria sufficiente né è configurato in modo da corrispondere alle esigenze del comparto”.

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20/04/2017, 18:47
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Def: M5S, abolire Imu agricola anche su terreni in affitto

Roma, 26 aprile – “Abolire l’Imu agricola anche per i terreni in affitto o dati in concessione a coltivatori diretti e Imprenditori Agricoli Professionali il cui contratto di locazione o comodato abbia una durata di almeno 5 anni”. È uno degli impegni proposto dai deputati 5stelle della Commissione Agricoltura all'interno della risoluzione del M5S al Documento di Economia e Finanza in discussione in queste ore alla Camera. “Le altre misure a sostegno dell’agroalimentare contenute nel testo sono: istituire, almeno in via sperimentale, dell’obbligo di indicazione in etichetta dell’origine degli alimenti mono-ingrediente commercializzati in Italia e ad intervenire nelle competenti sedi comunitarie affinché tale obbligo sia introdotto in Unione Europea; istituire una Rete nazionale per la conservazione del germoplasma; incentivare e sostenere ulteriormente la ricerca finalizzata alla tutela e conservazione della biodiversità agricola; adottare urgentemente misure volte a garantire la sistemazione logistica dei numerosi braccianti agricoli stranieri il cui lavoro di raccolta è indispensabile per l’economia agricola nazionale e che risiedono in strutture di fortuna al limite della dignità umana; adottare urgentemente un sistema strutturato di ammortizzatori sociali per il settore della pesca”.

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26/04/2017, 16:38
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Ue: M5S, su Brexit Governo sostenga stop a sconto inglese per Pac

Roma, 28 aprile – “Il Governo sostenga l’annullamento del cosiddetto ‘rebate’, ovvero il rimborso inglese stabilito nel 1984 in virtù del quale la Gran Bretagna da oltre 30 anni beneficia di una restituzione di denaro a compensazione dei fondi europei per la Politica Agricola Comune ritenuta necessaria per quei Paesi, come appunto il Regno Unito, a scarsa vocazione agricola”. Lo affermano in una nota i deputati del M5S della Commissione Agricoltura in vista del Consiglio europeo sulla Brexit. “Nella nostra risoluzione presentata in Aula alla Camera – spiega il deputato 5stelle Filippo Gallinella - abbiamo inserito questa proposta soprattutto in considerazione del fatto che se l’Italia da un lato contribuisce tuttora alla restituzione di fondi europei alla Gran Bretagna, versando una quota rimasta invariata negli anni, dall’altro ha progressivamente visto diminuire i fondi Pac per la programmazione 2014-2020”.

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28/04/2017, 19:12
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Agricoltura: M5S, si rafforzi legge su biologico con nostri emendamenti

Governo emani decreto anti contraffazione prodotti biologici entro il prossimo 30 settembre

Roma, 2 maggio – “Dal divieto di costruzione o potenziamento di impianti inquinanti nelle aree di origine dei prodotti bio allo stanziamento, in via sperimentale, di 50mila euro l’anno per il periodo 2018-2019 a sostegno della costituzione delle Organizzazioni di Produttori e Organizzazioni interprofessionali del settore, da finanziare con il fondo residuale del Ministero delle Politiche Agricole fino alla riconferma del divieto di Ogm e loro derivati nei metodi biologico e biodinamico e al divieto di utilizzo dei termini ‘bio’ e ‘biologico’ nei prodotti accidentalmente contaminati da Ogm”. Sono alcuni dei 14 emendamenti presentati dai deputati del M5S della Commissione Agricoltura alla legge sull’agricoltura biologica all’esame oggi in Aula alla Camera. “Con i nostri emendamenti proponiamo degli interventi correttivi per rafforzare un testo che, già di per sé, nasce come una legge monca, visto che è del tutto assente la parte che dovrebbe regolamentare certificazioni e controlli e stabilire le multe per chi non rispetta gli standard prevista in un decreto del Governo che ad oggi non è ancora arrivato e che con uno dei nostri emendamenti chiediamo che sia emanato entro il prossimo 30 settembre”, dichiara il deputato 5stelle Paolo Parentela. “Gli altri emendamenti prevedono: sostegno e incentivazione della diffusione di prodotti bio nella ristorazione pubblica collettiva, vendita diretta e attraverso strumenti come il turismo rurale e gruppi d’acquisto solidale; impegno specifico del Tavolo tecnico sulle azioni volte a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, e in particolare sul contributo dato a questo scopo proprio dalla produzione bio; introduzione della disciplina tramite decreto ministeriale relativa all'impiego su sementi, materiale di propagazione e piante, di prodotti fitosanitari autorizzati nel metodo di produzione biologica; regole chiare per evitare conflitti d’interesse nel tavolo tecnico del Ministero delle Politiche Agricole che dovrà vigilare sulla qualità dei prodotti biologici importati e garantire una maggiore rappresentanza ai distretti biologici; includere fra i distretti biologici anche le attività economiche che rispettano criteri della sostenibilità ambientale; definizione del disciplinare di produzione, etichettatura e controllo per l’acquacoltura biologica e della regolamentazione dell’applicazione del metodo bio sulla riproduzione animale anche in attuazione della relativa normativa comunitaria”.

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02/05/2017, 18:38
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