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Agricoltura - Parlamento Italiano 
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Trump: Governo non ceda a ricatto. Tuteli Made in Italy

Roma, 30 marzo - "L’annuncio di dazi da parte di Trump ai prodotti italiani ed europei è la prova che i trattati internazionali come Ttip e Ceta sono l'imposizione di un modello produttivo che danneggia le eccellenze del Made in Italy e di tutta l’Unione europea, ne abbassa gli standard qualitativi e aggredisce il principio di precauzione specifico delle norme Ue sulle sicurezza alimentare, mettendo a rischio tutela dell’ambiente e della salute”. Così i deputati del M5S della Commissione Agricoltura. “In base a quanto riportato da fonti della stampa internazionale, quella di Trump è una ritorsione innescata dalla grande industria Usa delle carni agli ormoni che non l’hanno avuta vinta con il Ttip e il Ceta, quest'ultimo entrato in vigore provvisoriamente ancora prima di essere ratificato dai Paesi Ue", spiega il deputato 5stelle Filippo Gallinella. "Il presidente Usa difende dunque legittimamente gli interessi dell’industria statunitense. Ci auguriamo che il Governo italiano e gli altri Stati Ue non cedano al suo ricatto e facciano lo stesso tutelando i propri cittadini e le proprie aziende. La reazione di Trump non sia un alibi per sdoganare i grandi accordi internazionali di libero scambio. Il Made in Italy ha una forza e una storia unica al mondo. In questo modo - concludono i deputati 5stelle - Trump farà un torto a se stesso e ai propri cittadini che, in seguito all'imposizione di prezzi più alti, mangeranno meno ‘italiano’. Contenti loro…”.

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CONFAGRICOLTURA; SENATORI PD IN COMMISSIONE AGRICOLTURA: AUGURI DI BUON LAVORO A GIANSANTI E UN GRAZIE A MARIO GUIDI
Dichiarazione della senatrice del Pd Maria Teresa Bertuzzi

"Auguri di buon lavoro al neoeletto presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. Auspichiamo di continuare l'ottimo lavoro portato avanti in questi anni, sempre allo scopo di migliorare il comparto agricolo e di innovare le politiche di un settore che vuole e deve essere sempre più competitivo per la nostra economia. Questi ultimi anni abbiamo lavorato a stretto contatto con Confagricoltura, in un confronto franco e proficuo. Un caloroso ringraziamento, quindi, va a Mario Guidi, per l'egregio lavoro che ha svolto fino ad oggi come presidente di Confagricoltura e per lo spirito innovativo che ha costantemente espresso". Così in una nota la Senatrice Maria Teresa Bertuzzi, capogruppo PD in Commissione Agricoltura a Palazzo Madama, e il gruppo PD in IX Commissione.

Roma 30 marzo 2017

Giovanni Orfei
Ufficio stampa PD Gruppo Senato

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Agricoltura: M5S, “Tutelare comparto per salvare territorio”

Roma, 30 marzo – “Salviamo l’agricoltura per salvare il territorio. È questo il paradigma 5stelle per conciliare lo sviluppo delle Pmi agricole con la salvaguardia del territorio. Entrambi, infatti, sono minacciati dal consumo di suolo. Impressionante in Italia la perdita di terreno agricolo negli ultimi 60 anni: più di 20 milioni di ettari negli anni '50, circa 12 milioni oggi. Inoltre facendo un calcolo sommario sui dati forniti dal SIAN e volendo essere ottimisti, il 35% della superficie agricola nazionale si trova in aree svantaggiate con il 50% delle aziende insediate in queste zone. Da questo s’intuisce come il connubio tra agricoltura e territorio porti beneficio anche ai borghi e alle aree di pregio paesaggistico”. Così il deputato del M5S Filippo Gallinella a margine del Conferenza Economica della Confederazione Italiana Agricoltori. “Tra le proposte del Movimento 5stelle, stop al consumo di suolo, contrasto del dissesto idrogeologico, revisione delle regole di ripartizione della Pac post 2020, aggregazione delle filiere, diffusione delle tecnologie di precisione, integrazione tra sviluppo rurale e turismo e attivazione di sistemi di protezione contro i mercati aggressivi e speculativi”, conclude Gallinella.

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Caccia: M5S, Bene no Ispra su deroghe. Avanti con piano anti bracconaggio

Roma, 30 marzo – “ll Ministero dell’Ambiente, rispondendo a una nostra interrogazione, ha riportato il parere negativo dell’Ispra sulla possibilità di stabilire ‘piccole quantità’ di esemplari di specie protette, che, in deroga alle norme Ue, potrebbero essere cacciate. Il quesito era stato posto dalle Regioni in Conferenza Stato-Regioni, che lamentavano l’assenza di dati da parte dell’Ispra per calcolare le ‘piccole quantità’ e applicare così la deroga. Oggi finalmente è stata fatta chiarezza: l’Ispra non ha definito le quantità, non per assenza di dati, ma perché quelle specie per cui si vorrebbe la deroga non possono essere cacciate”. Lo riferiscono i deputati del M5S della Commissione Agricoltura a margine dell’interrogazione in Commissione Ambiente promossa dalla portavoce 5stelle Chiara Gagnarli. “Le deroghe richieste in Conferenza Stato Regioni qualche mese fa avrebbero consentito alle Regioni di aprire la caccia a specie, quali Fringuello e Peppola, che non possono essere cacciate - spiega la deputata 5stelle Chiara Gagnarli - La risposta di oggi da un lato rappresenta una buona notizia per la tutela della biodiversità ma dall’altro conferma la necessità di un’azione più stringente da parte del Governo contro la caccia illegale e l’abuso di deroghe. Strumento essenziale è l’applicazione di un Piano Nazionale contro la caccia illegale e un rafforzamento della vigilanza venatoria in grado di garantire il presidio del territorio. A tale proposito lo smantellamento del Corpo Forestale dello Stato da noi fortemente contestato, invalida quest’azione”. “Eppure il bracconaggio è un fenomeno ancora troppo diffuso e per il quale siamo stati richiamati più volte dall’Unione Europea. Ma lasciare che sia sempre l'Europa a tirare per le orecchie l'Italia e le Regioni senza risolvere a monte di un problema già noto significa abdicare al proprio ruolo di Governo. Attendiamo fiduciosi l’approvazione del Piano fermo ancora in Conferenza Stato-Regioni, sperando di non dover aspettare un altro anno e quindi vedere altre centinaia di animali uccisi dai bracconieri”.

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Caccia: M5S, Bene no Ispra su deroghe. Avanti con piano anti bracconaggio

Roma, 31 marzo – “ll Ministero dell’Ambiente, rispondendo a una nostra interrogazione, ha riportato il parere negativo dell’Ispra sulla possibilità di stabilire ‘piccole quantità’ di esemplari di specie protette, che, in deroga alle norme Ue, potrebbero essere cacciate. Il quesito era stato posto dalle Regioni in Conferenza Stato-Regioni, che lamentavano l’assenza di dati da parte dell’Ispra per calcolare le ‘piccole quantità’ e applicare così la deroga. Finalmente è stata fatta chiarezza: l’Ispra non ha definito le quantità, non per assenza di dati, ma perché quelle specie per cui si vorrebbe la deroga non possono essere cacciate”. Così i deputati del M5S della Commissione Agricoltura a margine dell’interrogazione in Commissione Ambiente promossa dalla portavoce 5stelle Chiara Gagnarli. “Le deroghe richieste in Conferenza Stato Regioni qualche mese fa avrebbero consentito alle Regioni di aprire la caccia a specie, quali Fringuello e Peppola, che non possono essere cacciate - spiega la deputata 5stelle Chiara Gagnarli - La risposta del Ministero dell'Ambiente da un lato rappresenta una buona notizia per la tutela della biodiversità ma dall’altro conferma la necessità di un’azione più stringente da parte del Governo contro la caccia illegale e l’abuso di deroghe. Strumento essenziale è l’applicazione di un Piano Nazionale contro la caccia illegale e un rafforzamento della vigilanza venatoria in grado di garantire il presidio del territorio. A tale proposito lo smantellamento del Corpo Forestale dello Stato da noi fortemente contestato, invalida quest’azione”. “Eppure il bracconaggio è un fenomeno ancora troppo diffuso e per il quale siamo stati richiamati più volte dall’Unione Europea. Ma lasciare che sia sempre l'Europa a tirare per le orecchie l'Italia e le Regioni senza risolvere a monte di un problema già noto significa abdicare al proprio ruolo di Governo. Attendiamo fiduciosi l’approvazione del Piano fermo ancora in Conferenza Stato-Regioni, sperando di non dover aspettare un altro anno e quindi vedere altre centinaia di animali uccisi dai bracconieri”.

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Fasiolo: positivo accoglimento delle proposte dei consorzi di acquacoltura e bivalvi coltura del Veneto e del Friuli Venezia Giulia finalizzate all’esercizio responsabile dell’attività di prelievo ai fini della conservazione delle risorse e dell’ ecosistema marino da parte di MIPAAF e Regione FVG.
Martedì sono stati auditi in IX commissione sull’Affare assegnato 963 sui controlli nel settore della pesca i responsabili dei consorzi CO.GE.VO/CO.GE.MO, OP.Bivalvia e OP.I FASOLARI che hanno illustrato le problematiche dei compartimenti marittimi di Chioggia, Venezia e Monfalcone; in particolare il litorale friulano è interessato dal problema della moria di mitili, come è stato sottolineato da Andrea Scala della CO.GE.VO Monfalcone e da Boscolo Marchi, coordinatore nazionale della CO.GE.VO Chioggia. Per affrontare a questi temi i consorzi hanno proposto un progetto triennale strutturato in una fase propedeutica di studio e monitoraggio dello stato di fatto e delle criticità dell’attività legate anche a fattori antropici (depuratori, ecc.) e in due fasi di intervento che prevedono, nella prima, la raccolta e la semina dal Veneto in favore delle realtà colpite dal problema del ripopolamento in Friuli Venezia Giulia, un accordo di commercializzazione del prodotto attraverso i consorzi aderenti e la revisione dei regolamenti per le attività di pesca dei fasolari, delle vongole e delle cappelunghe. Nella seconda fase sono inseriti gli interventi di verifica delle azioni attuate nella prima fase in conformità alla capacità reddituale, l’attività di ri-semina e le eventuali azioni correttive. La terza fase, di consolidamento dei risultati del biennio precedente, vedrebbe la ri-semina e le azioni correttive necessarie al raggiungimento degli obiettivi. La proposta progettuale ha trovato il favorevole accoglimento da parte del MIPAAF.
“Ho espresso il mio apprezzamento sull'accordo tra FVG e Veneto - ha dichiarato la sen.Fasiolo - che renderà più forti le nostre istanze in quanto il problema non può essere più ignorato o sottaciuto. Sono soddisfatta che, dopo l'incontro che ho fortemente voluto con il mondo della pesca e l'Assessore Panontin, si sia arrivati ad un'intesa ottimale che si è concretizzata in una delibera della Giunta regionale del FVG che autorizza l'amministratore del fondo regionale per la gestione delle emergenze in agricoltura a concedere, e contestualmente liquidare, un contributo di 171.000,00 euro a favore del Consorzio per la gestione della pesca dei molluschi bivalvi nel compartimento marittimo di Monfalcone a titolo di indennizzo per i molluschicoltori danneggiati dalla riduzione del prodotto vongola di mare verificatasi dopo il 2009, in particolare nell'area monfalconese”.
Sen. Laura Fasiolo

Componente della 9a Commissione permanente Agricoltura e produzione agroalimentare
Componente della Commissione d'inchiesta sugli infortuni sul lavoro e sulle malattie professionali
Componente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere
Componente del Comitato parlamentare Schengen, Europol e immigrazione
Componente supplente della 7a Commissione permanente Istruzione pubblica, beni culturali
ISMA -Istituto Santa Maria in Aquiro

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05/04/2017, 18:24
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CAMERA DEI DEPUTATI

On. Paolo Cova parlamentare del Partito Democratico

COMUNICATO STAMPA

On. Cova: “Non servono dazi per il riso: bisogna incentivare le nostre varietà”

“Il riso di qualità italiano non teme la concorrenza di altre importazioni. Probabilmente chi si è convertito a varietà ormai prodotte in tutto il mondo soffre di queste importazioni”, lo dice l’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, commentando la notizia che l'assessore lombardo all'Agricoltura ha scritto al commissario europeo Phil Hogan chiedendo di contingentare gli stock di riso da importare dai Paesi meno avanzati.

“Invece di lamentarsi delle importazioni, l'assessore Fava dovrebbe preoccuparsi di dare ai risicoltori, tramite il Piano di sviluppo rurale regionale, gli strumenti per continuare nella produzione delle varietà di riso uniche lombarde e italiane – conclude Cova –. Va favorita la coltivazione delle nostre varietà che sono ricercate in tutto il mondo e l'aggregazione della filiera dei produttori”.

Roma, 5 aprile 2017

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05/04/2017, 18:31
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Voucher: M5S, abolizione inutile se azioni anti caporalato disattese

Roma, 6 aprile – “L’abolizione dei voucher, ammesso che non li vedremo rientrare dalla finestra, si rivelerà comunque inefficace se resteranno disattese tutte le altre azioni per un più ampio programma di contrasto al caporalato e allo sfruttamento del lavoro nero in agricoltura”. Lo affermano in una nota congiunta Massimiliano Bernini e Paolo Parentela, deputati del M5S in Commissione Agricoltura, che al riguardo hanno presentato un’interrogazione ai Ministeri dell’Interno, del Lavoro e delle Politiche Agricole. “Vogliamo sapere dal Governo che fine hanno fatto i vari provvedimenti e le azioni finora annunciate. Ad esempio lo scorso 27 maggio è stato sottoscritto un protocollo sperimentale contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura denominato ‘Cura – Legalità – Uscita dal ghetto’ sottoscritto dal Governo e da diversi soggetti (sigle di categoria, associazioni ecc.). Tra le misure previste, l’istituzione di un gruppo di coordinamento e controllo per la lotta al caporalato presso il Ministero del Lavoro. Ne sono mai stati avviati i lavori? Quali i risultati raggiunti? – incalza il deputato del M5S Massimiliano Bernini, primo firmatario dell’interrogazione – E ancora: quali obiettivi sono stati raggiunti con l'approvazione del decreto anti caporalato (legge 29 ottobre 2016, n. 199), in particolare per quanto riguarda i lavori della Rete del lavoro agricolo di qualità e della cabina di regia? Quali i rapporti tra queste ultime e il sopra citato gruppo di coordinamento del Ministero del Lavoro?”. “La cronaca continua a restituirci una situazione emergenziale. Solo lo scorso marzo, infatti, due migranti sono morti carbonizzati in un incendio nel ghetto di Rignano, in provincia di Foggia, una baraccopoli che si estende su 5mila metri quadri. Chiediamo quindi al Governo quali iniziative concrete siano state adottate per migliorare l'accoglienza dei braccianti stranieri e potenziare i centri per l'impiego pubblici in modo da far corrispondere domanda e offerta del lavoro in agricoltura”.

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07/04/2017, 12:51
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Agricoltura: M5S, da Governo nessuna garanzia su lavoratori Agea

Roma, 6 aprile – “Il Governo non dà alcuna garanzia sulla tutela dei lavoratori e al relativo patrimonio di competenze della società provvisoria SIN che gestisce il sistema informatico SIAN di Agea, l’ente che eroga i fondi europei per l’agricoltura, e a cui dovrebbe subentrare la società selezionata da un bando che ancora stenta a partire dopo l’incertezza di una periodo di proroga ad oltranza”. Così i deputati del M5S in Commissione Agricoltura commentano la risposta del Ministero delle Politiche Agricole all’interrogazione a prima firma del portavoce 5stelle Massimiliano Bernini. “Così facendo il Governo trasgredisce la stessa legge dello Stato, visto che l’assorbimento dei lavoratori della società SIN nella nuova gestione era previsto dalla clausola di salvaguardia inserita nel decreto legge n. 51 del 2015. E tutto questo per garantire le 'regole della concorrenza'. Ancora una volta – dichiara Massimiliano Bernini, deputato 5stelle promotore dell’interrogazione – vengono privilegia il diktat del mercato alla difesa dei diritti e delle casse dello Stato. Il mancato rispetto della clausola di salvaguardia potrebbe infatti innescare una sfilza di vertenze. Eppure il Governo ha avuto molto tempo per affrontare il problema. Dopo diverse sollecitazioni del M5S sull’avvio del bando, siamo arrivati alla scadenza della proroga lo scorso 20 settembre; dopo dieci giorni, tramite Consip, è stata indetta la gara con un importo a base d'asta di 555 milioni di euro, IVA esclusa, ovvero 110 milioni di euro l’anno, e ad oggi la Commissione di gara parrebbe ancora ferma. Chi aprirà le buste delle offerte? Ancora non si sa nulla. Nel frattempo le sorti di decine di lavoratori restano appese a un filo”.

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On. Paolo Cova parlamentare del Partito Democratico

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On. Cova: “Il Governo modifichi il sistema dei controlli dei farmaci veterinari”

​La tracciabilità dei farmaci veterinari è da tempo al centro dell’attenzione dell’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, e veterinario buiatra. Con una recente interpellanza aveva denunciato il problema dei servizi di farmaco-vigilanza e farmaco-sorveglianza veterinaria negli allevamenti di animali da reddito senza scorte.

Dopo l’interpellanza, la mozione: Cova ha depositato un atto in cui impegna il Governo, proprio “alla luce dei dati indicati nella Relazione annuale al Piano nazionale integrato 2015 a modificare le Linee guida per la predisposizione, effettuazione e gestione dei controlli sulla distribuzione e l’impiego dei medicinali veterinari, affinché sia prevista una maggiore tracciabilità dei farmaci veterinari a partire dalle aziende senza detenzione di scorta, e come criterio di valutazione di rischio sia indicato almeno un controllo annuale, di tutti gli allevamenti senza scorta ad iniziare da quelli che detengono un numero maggiore di capi di bestiame o che non ci sia congruità tra i capi presenti e le ricette fatte nell’anno”.

Inoltre, “a prevedere l’obbligatorietà della richiesta di scorte di medicinali per quegli allevamenti che abbiano un numero di capi bovini e suini pari o superiore a 50 capi adulti; a regolamentare la tracciabilità di tutti i passaggi del farmaco veterinario per Dpa (Destinato alla produzione di alimenti) attraverso sistema elettronico nel portale del Ministero della Salute, interessando tutta la filiera a partire dall’industria farmaceutica, con grossisti, farmacie e parafarmacie; ad attuare urgentemente l’uso della ricetta elettronica per i farmaci veterinari per animali Dpa”.

Nella mozione, il parlamentare Pd ricorda che nella Relazione “appare evidente come gli allevamenti ‘con scorte’ risultino in percentuale tra lo 0,5 e il 5 per cento degli allevamenti italiani effettivamente presenti sul territorio, con controlli quasi sempre al di sopra dell'80 per cento degli allevamenti/anno. Mentre gli allevamenti ‘senza scorte’, che risultano il 95-98 per cento degli allevamenti, vengono controllati solo nel 5-20 per cento dei casi. Questo dato indica che i controlli sulla corretta tracciabilità del farmaco veterinario e sull'uso corretto dei farmaci veterinari risultano estremamente deficitari, in quanto vanno ad interessare un numero ridottissimo di allevamenti e di animali da reddito”.

Roma, 11 aprile 2017

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