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Agricoltura - Parlamento Italiano 
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ALIMENTI, STOP A MACELLI LAGER E ALLEVAMENTI INTENSIVI – LE PROPOSTE DEL M5S

Lunedì, 20 marzo, ore 10, conferenza stampa alla Camera dei Deputati (Sala stampa, via della Missione, 4) con Giulia Innocenzi, conduttrice della trasmissione Tv “Animali come noi” e autrice del libro-inchiesta “Tritacarne”

Roma, 16 marzo – “Come riformare macelli lager e allevamenti intensivi nel rispetto delle norme sul benessere animale e della tutela della salute pubblica, garantendo una maggiore trasparenza ai consumatori”. È questo, in sintesi, il tema della conferenza stampa del M5S che si terrà lunedì prossimo, 20 marzo, alle ore 10, nella sala stampa dei Camera dei Deputati (Ingresso in via della Missione, 4).
Interverranno i deputati 5stelle Paolo Bernini, Mirko Busto e Matteo Mantero, che presenteranno le proprie proposte sull’argomento, e la giornalista Giulia Innocenzi, conduttrice della trasmissione Tv “Animali come noi”, in onda su Rai2, e autrice del libro-inchiesta “Tritacarne”, che ha più volte denunciato le condizioni vergognose di diversi macelli e allevamenti intensivi in Italia.
In questi giorni, proprio sulla base delle denunce raccolte da Giulia Innocenzi, il M5S ha presentato un’interrogazione al ministero della Salute a prima firma Mirko Busto su quali iniziative aggiuntive il ministro della Salute, Lorenzin, intenda predisporre per scongiurare il protrarsi di irregolarità all'interno degli allevamenti italiani, oltre ai controlli dei Nas effettuati nelle ultime ore in alcuni allevamenti. Link dell'interrogazione: http://aic.camera.it/aic/scheda.html?nu ... ERA&leg=17

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16/03/2017, 17:30
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Cdm: M5S, in etichetta si indichi nome stabilimento, non codice

Roma, 17 marzo – “Lo stabilimento di produzione o confezionamento sia indicato nell’etichetta alimentare esplicitando nome e indirizzo e non attraverso un codice incomprensibile per il consumatore. Un rilievo che abbiamo già avanzato tempo fa in Commissione Agricoltura, e che all'epoca non fu accolto, nell’ambito di un parere ad un provvedimento sull’etichettatura per gli alimenti”. Così i deputati del M5S della Commissione Agricoltura commentano l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri dello schema di decreto attuativo che reintroduce l’obbligo di indicare in etichetta lo stabilimento di produzione o confezionamento. “Visto che il Governo ha approvato con grande ritardo quanto proposto dal M5S oltre due anni fa con una proposta di legge a prima firma Paolo Parentela ci auspichiamo che stavolta questa misura sia applicata nella maniera più trasparente possibile per il consumatore. Altrimenti si tratterà di informazioni criptiche, non fruibili, e pertanto di un nuovo specchietto per le allodole”.

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17/03/2017, 16:25
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Alimenti: M5S, “Telecamere nei macelli e tipo allevamento in etichetta”

Roma, 20 marzo – “Una proposta di legge per inserire le telecamere nei macelli, nel rispetto della privacy dei lavoratori prevedendo multe da 5mila a 25mila euro per le aziende che rifiutano i sistemi di videosorveglianza; formare gli operatori sulle norme relative al benessere animale e una mozione che prevede l’indicazione in etichetta del tipo di allevamento, intensivo o estensivo, e consenta la tracciabilità della filiera potenziando i controlli in tutte le fasi, dal trasporto degli animali fino alle condizioni dell’allevamento”. Sono queste le proposte del M5S presentate oggi in conferenza stampa alla Camera dei Deputati insieme con la giornalista Giulia Innocenzi, conduttrice della trasmissione tv “Animali come noi”, in onda il mercoledì su Rai2, e Luca Nicotra, Responsabile in Italia di Avaaz.org, che ha consegnato al M5S le oltre 83mila firme raccolte con la petizione “Fermiamo l’orrore negli allevamenti” rivolta al ministro della Salute, Lorenzin. “Con questo pacchetto di proposte il M5S risponde a quanto più volte denunciato in Parlamento, con diverse interrogazioni, e ispezioni che hanno riscontrato degrado e illeciti negli allevamenti, documentati in inchieste giornalistiche come quelle di Giulia Innocenzi e che hanno mobilitato la società civile e l’opinione pubblica”, dichiara Mirko Busto, deputato del M5S in Commissione Ambiente e primo firmatario della proposta di legge sulla videosorveglianza nei macelli. “Un orrore fatto di animali maltrattati, come i maiali costretti in gabbie troppo strette al punto da bere le proprie urine, ammalarsi o morire o come le bufale picchiate e legate dalle cui mammelle esce sangue al posto del latte o i maschi di bufale che, non essendo utili per la produzione di latte, vengono ammazzati. Tutti abusi e illeciti che ho visto con i miei occhi durante le mie ispezioni e mettono a rischio anche la salute dei consumatori”, dichiara il deputato 5stelle Paolo Bernini, primo firmatario della mozione sull’indicazione del tipo di allevamento in etichetta. "L’allevamento intensivo è tra le prime cause di sviluppo di batteri antiobiotico resistenti, come Salmonella o Campylobacter, che possono contagiare l'uomo e di fronte ai quali rischiamo di trovarci disarmati. A causa delle pessime condizioni igieniche e al sovraffollamento è facile che negli allevamenti si sviluppino infezioni che si trasmettono facilmente da un animale all'altro. Vista la difficoltà di isolare gli animali malati, questi vengono trattati somministrando antibiotici a tutto il gruppo. Il 71% degli antibiotici in Italia è per uso veterinario”, ha aggiunto Matteo Mantero, deputato 5stelle in Commissione Affari Sociali e primo firmatario di una mozione sull’antibiotico resistenza approvata alla Camera. In corso iniziative del M5S anche in Europa. “Ho presentato un’interrogazione alla Commissione europea sull’etichettatura delle carni bovine per informare il consumatore sia sull’origine geografica che sul processo di produzione”, fa sapere l’europarlamentare 5stelle Marco Zullo, in collegamento skype da Bruxelles.

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20/03/2017, 17:50
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Tap: M5S, Emiliano porti Governo davanti al Tar

Delegazione di parlamentari del M5S incontra il Prefetto di Lecce, Palomba, che si è impegnato a chiedere a Tap lo stop ai lavori
fino alla risposta del Ministero dell'Ambiente

Roma, 21 marzo – “È inutile che il presidente Pd della Regione Puglia, Emiliano, definisca ‘illegittimo’ l’espianto degli ulivi ad opera della società Tap per la costruzione del gasdotto se poi la Regione da lui governata non intraprende alcuna azione concreta in tribunale, come potrebbe fare. Se davvero tiene a cuore il proprio territorio e la volontà dei cittadini, Emiliano porti il Governo davanti al Tar e reclami la prerogativa della Regione ad essere l’unico ente a doversi pronunciare sulle autorizzazioni che hanno dato il via libera alla strage degli ulivi”. Lo dichiara il Gruppo parlamentare del M5S. “L’espianto degli oltre 200 ulivi del Salento, non affetti da Xylella, è stato autorizzato dal Governo Pd con una nota del Ministero dell’Ambiente dello scorso 17 marzo per consentire il passaggio del gasdotto Tap. Un provvedimento calato dall’alto – spiegano i parlamentari pugliesi del M5S Diego De Lorenzis e Daniela Donno – che va a ledere la sfera di competenza della Regione, tant’è vero che nel documento il ministero dell’Ambiente motiva il via libera agli espianti a condizione che ‘siano acquisiti gli eventuali ed ulteriori titoli autorizzativi necessari ai sensi della normativa vigente per dare piena attuazione alle attività previste’, creando così un corto circuito tra competenza Statale e regionale”. “Abbiamo appena concluso un incontro con il prefetto di Lecce, Claudio Palomba, che, si è impegnato a chiedere al Ministero dell’Ambiente ulteriori delucidazioni proprio sulle difficoltà interpretative contenute nel documento di autorizzazione e alla società Tap di sospendere gli espianti almeno fino alla risposta del ministero dell’Ambiente”. “Nel frattempo è inutile che il presidente della Regione Puglia, Emiliano, continui con quest’atteggiamento cerchiobottista nell’intento di non volersi inimicare né il Governo Pd né le comunità locali, suoi futuri elettori. Emiliano faccia un atto di coraggio: si schieri dalla parte giusta, difenda il territorio, già martoriato, senza ulteriori ambiguità”.

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21/03/2017, 19:45
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Alimenti: M5S, stop a import carne avariata dal Brasile

Roma, 22 marzo – “Il Governo blocchi immediatamente l’import di carne avariata dal Brasile, come già fatto da Cina e Corea del Sud”. Così in una nota congiunta i parlamentari del M5S Mirko Busto e Matteo Mantero, rispettivamente deputati 5stelle in Commissione Ambiente e Affari Sociali. “Lo scandalo, legato all'inchiesta 'Carne fraca' che ha scoperto un giro di tangenti per ottenere falsi certificati, riguarda carne di bovino trattata con diverse sostanze chimiche, per evitare che ci si accorgesse dello stato pessimo di conservazione, gonfiata con acqua o in alcuni casi, come di quella di pollo, addirittura additivata di carta – spiegano i pentastellati - Un rischio reale per la salute dei cittadini se si considera che, secondo una stima di Coldiretti, l’Italia nel solo 2016 ha importato dal Brasile 30 milioni di chili di carne. Chiediamoci dunque cosa si nasconde dietro la carne a prezzi stracciati e derivante da allevamenti intensivi, una pratica insostenibile e rischiosa sia per gli animali che per la salute dei consumatori, come documentato in questi giorni da diverse inchieste giornalistiche, come la trasmissione tv di Giulia Innocenzi ‘Animali come noi’ e al centro della mobilitazione di diverse sigle della società civile come Avaaz.org. Per questo il M5S ha proposto l’indicazione in etichetta del tipo di allevamento, una maggiore tracciabilità delle diverse fasi e sedi di produzione e l’installazione di telecamere nei macelli”.

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22/03/2017, 21:37
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Ue: M5S, Governo usa fondi Pac per distribuire mancette a pioggia

Roma, 23 marzo – “Il Governo usa i fondi per l’agricoltura della Politica Agricola Comune per distribuire mancette a pioggia anziché destinare le risorse ai veri agricoltori, ovvero a coloro che vivono di agricoltura, come proposto oggi nella nostra risoluzione. Una scelta che accontenta un po’ di tutti ma che di fatto non risolleva i settori in crisi, rimandando di nuovo gli interventi strutturali per un vero cambiamento alle Calende greche”. Così i deputati del M5S della Commissione Agricoltura commento il voto sulle risoluzioni sulla Politica Agricola Comune. “Depennata, dalla versione finale del testo, la possibilità di eliminare l'attuale modalità di sostegno accoppiato che si è rivelato un mero strumento di spartizione delle risorse tra le Regioni senza portare migliorie al settore con la costituzione di un fondo per interventi specifici né diversificare la Pac tra aree svantaggiate o modulando la componente greening”, dichiara il deputato 5stelle Filippo Gallinella, primo firmatario della risoluzione 5stelle sulla Pac. “Le proposte principali contenute nella nostra risoluzione sulla Pac erano chiare ma il Governo invece non ha voluto avviare una riforma della gestione dei fondi del comparto. Anzi l’Esecutivo sta addirittura pensando di allargare il sostegno accoppiato praticamente a tutto. Giusto per non scontentare nessuno in vista delle elezioni” “Accolti invece altri punti della nostra risoluzione come il sostegno alla cooperazione; aggregazione; sostegni specifici alle aree di montagna, alle filiere corte e ai mercati locali; un impegno alla revisione del regolamento 1169/2011 per avere l'indicazione d'origine delle materie prime in etichetta. Un risultato insufficiente. Vorrà dire che per rilanciare l'agricoltura in italia occorrerà aspettare un Governo 5stelle”.

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23/03/2017, 16:12
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Agricoltura: M5S, Martina chiarisca irregolarità Agea

Fondi Ue fermi per ombre sulla rendicontazione. Italia a rischio infrazione

Roma 23 marzo – “Il ministro delle Politiche Agricole, Martina, chiarisca le irregolarità emerse nella rendicontazione delle spese da parte di Agea, l’ente erogatore dei fondi europei per l’Agricoltura, e della costola regionale in Calabria, l’Arcea, che, oltre a tenere bloccate risorse importanti per il comparto, espongono l’Italia ad una procedura d’infrazione da parte dell’Unione Europea”. È questo, in sintesi, il contenuto di un’interrogazione dei deputati del M5S della Commissione Agricoltura a prima firma di Massimiliano Bernini. “La Commissione europea si è rifiutata di chiudere i pagamenti di Agea ed Arcea, relativi all’attuazione dell’ultimo segmento (ottobre 2014 - settembre 2015) dei Fondi Feasr 2007-2013, a causa di alcune irregolarità emerse in sede di verifica che richiedono ulteriori indagini ed approfondimenti – spiega il deputato 5stelle Massimiliano Bernini, primo firmatario dell’interrogazione - Inoltre, in base a quanto riportato da alcune fonti di stampa lo scorso primo dicembre gli uffici competenti dell’Unione Europea avevano momentaneamente bocciato le spese rendicontate per quasi 1,9 miliardi di euro, di cui 1,7 di competenza di Agea e contestavano 175 milioni di euro che riguardano l'organismo pagatore della Calabria Arcea. Ad Agea venivano contestati anche la mancata attuazione di un piano d’azione volto a sanare le carenze nei controlli, essenziali sul rispetto dei criteri di riconoscimento”. “È inutile che il ministro Martina continui a nascondere la testa sotto la sabbia: dica agli agricoltori e ai cittadini italiani come intenda evitare una nuova infrazione Ue, che potrebbe portare a un nuovo esborso di soldi pubblici, e se intenda intervenire con un piano strutturale volto a rendere più efficiente l'operato di Agea con particolare riferimento alle rendicontazioni dei programmi”, conclude Bernini.

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Agricoltura: M5S, da Governo nessuna risposta azioni anti pesticidi

Roma, 23 marzo – “Dal Governo nessuna risposta su quali azioni stia intraprendendo per diminuire l’uso dei pesticidi in agricoltura. Interrogato oggi dal M5S in un question time in Commissione Agricoltura, il Ministero delle Politiche Agricole ha risposto che sono state destinati a ‘pratiche agricole più sostenibili’ complessivamente 7 miliardi di euro del Piano di Sviluppo rurale (4 miliardi della programmazione 2007-2013 e 3 miliardi fino al 2020) senza però saper dire come queste risorse siano state, e saranno, impiegate”. Così i deputati del M5S della Commissione Agricoltura commentano la risposta del ministero delle Politiche Agricole al question time sui pesticidi promosso dalla portavoce 5stelle Silvia Benedetti. “Un triste bilancio che testimonia l’assenteismo del Governo su questo tema, che ci tocca rilevare proprio in occasione della Pesticides Action Week (PAN), la settimana annuale (20-30 marzo) contro i pesticidi – dichiara Silvia Benedetti, deputata 5stelle promotrice del question time –Ad oggi, al di là dei proclami, non è dato sapere quali misure concrete vengono applicate per offrire agli agricoltori un’alternative ai pesticidi”. “Inefficaci anche le azioni intraprese dal Governo contro il glifosato, il pesticida della Monsanto più usato al mondo, che il Ministero della Salute ha fatto finta di vietare, bloccando solo quei prodotti che lo usano assieme al coformulante Tallowamina. Rimangono sul mercato tutti gli altri prodotti che utilizzano il glifosato come principio attivo. A quanto pare nel cosiddetto piano del Governo ‘Glifosato zero’, l’unico ‘zero’ è il voto alla sua efficacia”.

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Agricoltura: M5S, scandalo ‘Monsanto papers’ impone stop glifosato

Roma, 24 marzo – “Il Governo vieti subito tutti i prodotti che usano il glifosato come principio attivo e intraprenda azioni per la riduzione dell’uso dei pesticidi in agricoltura e trovare soluzioni alternative, come previsto da una mozione del M5S approvata alla Camera nell’ottobre 2015”. Così i deputati del M5S delle Commissioni Agricoltura e Ambiente commentano quanto emerso dal report ‘Buying science – Comprare la scienza’, secondo cui 'la Monsanto e altre aziende produttrici di glifosato avrebbero distorto le prove scientifiche sugli effetti per la salute pubblica del glifosato, al fine di mantenere sul mercato questa controversa sostanza’. “Lo scandalo dei cosiddetti ‘Monsanto papers’ denunciato nello studio ‘Buying science’ a cura di alcune organizzazioni della ‘Coalizione Stop Glifosato’, che contro il pesticida ha dato vita ad una petizione e a una grande mobilitazione in tutta Europa, impone un rifiuto deciso del Governo al glifosato, nel rispetto del voto del Parlamento e del principio di precauzione. Una politica che va supportata con un piano d’azione per la riconversione sostenibile dell’agricoltura italiana finora ridottasi a un semplice spot”, dichiarano i deputati 5stelle Silvia Benedetti, prima firmataria della mozione ‘anti pesticidi’, e Mirko Busto, portavoce 5stelle in Commissione Ambiente. “Proprio ieri abbiamo interrogato il Ministero della Politiche Agricole su quali azioni siano state, e saranno, intraprese dal Governo per ridurre i pesticidi in agricoltura ma – aggiunge Benedetti – non abbiamo avuto alcuna risposta. Un triste bilancio, alla luce delle inquietanti denunce sull’ingerenza delle lobby della chimica negli studi alla base dei processi di autorizzazione”.

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Salute: M5S, rischio pesticidi nel caffè. Cosa fa Lorenzin?

Roma, 24 marzo – “In Italia il caffè potrebbe essere contaminato da alcuni pesticidi pericolosi, il glifosato e il terbufos (quest’ultimo già vietato nell’Unione Europea), usati nella gran parte delle piantagioni del Brasile, i cui carichi di caffè in grani approdano principalmente nel porto di Trieste, dove i controlli sanitari condotti dall'Agenzia dell'Ambiente del Friuli, per conto del Ministero della Salute, non analizzano la presenza di questi due pesticidi”. E' questo, in sintesi, quanto denunciato dai deputati del M5S Silvia Benedetti, Mirko Busto e Paolo Parentela in un’interrogazione ai Ministeri dell’Ambiente, della Salute e delle Politiche Agricole. “Visto che, in base a quanto risposto dalla Commissione europea a un’interrogazione dell’europarlamentare 5stelle Piernicola Pedicini, i controlli sui carichi di caffè spettano agli Stati nazionali, abbiamo chiesto al Governo se abbia avviato piani di controllo nazionali per verificare la presenza di terbufos e glifosato nel caffè in grani proveniente dal Brasile commercializzato in Italia e nel resto d’Europa; se intenda adottare, in nome del principio di precauzione, misure volte al divieto in Italia di alimenti che ne contengono i residui, per tutelare la salute umana, e se voglia battersi in Europa per controlli più stringenti sulla presenza nei prodotti, caffè incluso, di pesticidi vietati, o fortemente limitati nell’Unione Europea”.

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