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Agricoltura - Parlamento Italiano 
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Sicurezza: M5S, sospendere abolizione Forestale

Roma, 13.12.2016 – “Sospendere l’abolizione del Corpo Forestale dello Stato, prevista dalla riforma Madia già bocciata dalla Corte Costituzionale, che diventerà effettiva dal prossimo 1 gennaio”. Lo afferma in una nota il Gruppo parlamentare del M5S. “Con l’assorbimento della Forestale nell’Arma dei Carabinieri, non solo vengono lesi i diritti di migliaia di lavoratori che subiranno una militarizzazione coatta e una dispersione delle proprie competenze, ma si priva l’Italia dell’unica forza di polizia ambientale di ordinamento civile. Un vero e proprio scempio – afferma Massimiliano Bernini, deputato 5stelle in Commissione Agricoltura – in un Paese come il nostro, martoriato da nord a sud da diverse ‘Terre dei fuochi’, agromafie e reati ambientali di ogni sorta. Inoltre, come già denunciato in una nostra interrogazione al presidente del Consiglio e al ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, sono in corso numerose irregolarità nella formulazione delle domande di mobilità in altra amministrazione statale che i lavoratori del CFS devono presentare sul sito del Governo www.mobilità.gov.it. Tra queste il fatto che il termine di scadenza per indicare la propria preferenza viene stabilito al 15 novembre anche se il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri è stato pubblicato on line, sul sito della Funzione Pubblica, solo il 23 novembre e, cosa ancora più grave, non è mai stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Che valore legale può avere? Eppure, se non si rispetta tale assurda scadenza, i lavoratori non potranno più avere scelta. Una procedura carente anche in termini di sicurezza: è infatti sufficiente inserire un indirizzo email registrato su un qualsiasi dominio, il codice fiscale e il numero di matricola senza alcuna certificazione identificativa”.

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13/12/2016, 22:06
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Tonno rosso: M5S, Governo dia +20% a Pmi pesca

Roma, 14.12.2016 – “Il Governo continua a privilegiare nella ripartizione delle quote di tonno rosso i pescherecci a circuizione, cioè quei sistemi di pesca che hanno un impatto maggiore sugli stock ittici, , nonostante l’aumento del 20% concesso all’Italia dall’Unione Europea per il 2017, in base a quanto appena emerso nell’ambito Consiglio dei ministri della pesca dell’Ue”. Così i deputati del M5S della Commissione Agricoltura. “Se il nostro Paese potrà pescare il 20 per cento in più di tonno rosso nel prossimo anno, equivalente a circa 600 tonnellate in più (passando così dalle 2.752,56 tonnellate concesse del 2016 a 3.304,82 tonnellate), e se viene mantenuta l'attuale flotta (composta da 12 pescherecci a circuizione, 30 palangari e 6 tonnare fisse), perché dovrebbe restare la stessa ripartizione? Una suddivisione che, attribuendo oltre il 74% delle quote ai pescherecci a circuizione, continua a favorire quei sistemi di pesca che, non solo sfruttano maggiormente i nostri mari, ma non creano alcun indotto sul territorio – incalza la deputata 5stelle Silvia Benedetti – Ai palangari resta meno del 14%, alle tonnare fisse 8,45%, alla pesca sportiva lo 0,47% con un restante 3,19% non ripartito. Ancora una volta il Governo si trincera dietro il solito ‘ce lo chiede l’Europa’, dietro una ripartizione stabilite sulla base di impersonali parametri tecnici. La vicenda dell’indicazione d’origine in etichetta per il latte e i prodotti lattiero-caseari ci insegna che quando l’Italia vuole, può imporsi in Europa. Perché non fare lo stesso con le quote di tonno rosso redistribuendole tra le Pmi della pesca favorendo così le economie locali dei nostri territori e tutelando gli ecosistemi?”

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14/12/2016, 16:49
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CAMERA DEI DEPUTATI

On. Paolo Cova parlamentare del Partito Democratico

COMUNICATO STAMPA

On. Cova: “Ottimo l’accordo sul prezzo del latte. Ora via all’interprofessione”

“Ottima notizia l'accordo sottoscritto tra organizzazioni sindacali degli allevatori, cooperative e organizzazioni dei produttori con Italatte”, lo dichiara l’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, componente della XIII Commissione Agricoltura della Camera, dopo la notizia dell’intesa siglata tra le parti.

“Il lavoro svolto dal Parlamento e dal Ministro delle Politiche agricole in questi anni per fare interventi strutturali sta cominciando a dare i primi risultati – prosegue Cova –. Voglio ricordare solo due provvedimenti: l’inserimento dell’indicizzazione nella contrattazione e i contratti annuali, intesi a evitare di vedere il latte finire oggetto di speculazioni”.

Per Cova anche “favorire le aggregazioni dei produttori e dare la possibilità alle organizzazioni sindacali di trattare il latte ha accentrato in parte l’offerta e consentito di togliere gli allevatori dalla pressione degli industriali”.

Infine, “l’etichettatura e la tracciabilità del latte e dei prodotti lattiero caseari, attese da decenni, hanno dato la svolta”.

Ora, conclude il parlamentare Pd, “spero che si vada ancora di più verso una aggregazione dei produttori di latte e la capacità di entrare direttamente nella filiera con la trasformazione e la creazione dell'interprofessione”.

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15/12/2016, 19:47
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Sicurezza: M5S, sospendere norma ‘ammazza-CFS’

Roma, 19.12.2016 – “Sospendere la norma contenuta nella ‘riforma Madia’ che scioglie il Corpo Forestale dello Stato e militarizza, attraverso l’assorbimento nell’Arma dei Carabinieri, l’unica forza di polizia ambientale a ordinamento civile in Italia, la stessa che ha permesso di scoprire e denunciare ferite sui nostri territori come la ‘Terra dei Fuochi’, stanare reati ambientali e agromafie”. Lo afferma il Gruppo parlamentare del M5S. “L’abolizione del CFS, oggi sceso di nuovo in piazza a protestare davanti al Ministero della Funzione Pubblica, è una riforma antistorica voluta dal Governo Renzi e che il suo ‘governo-fotocopia’ capeggiato da Gentiloni non può permettersi di portare avanti, dopo esser stato più volte bacchettato su più fronti: dalla Corte Costituzionale, che ha già bocciato alcune parti proprio della riforma Madia, fino cittadini italiani che hanno cassato la riforma costituzionale rimandandola al mittente”.

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19/12/2016, 18:07
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Olio palma: M5S, “Esposto contro spot Ferrero, è pubblicità ingannevole”

Roma, 20.12.2016 – "Fermare la trasmissione dello spot televisivo della Ferrero, che millanta l’uso di un fantomatico olio di palma ‘sostenibile’, riparare le informazioni scorrette fornite al consumatore con una rettifica a carico dell’azienda dolciaria e multarla con le sanzioni previste dalle norme vigenti per pubblicità ingannevole”. È quanto chiesto, in sintesi, dal Gruppo Parlamentare del M5S nell’esposto presentato al Garante della Pubblicità contro lo spot pubblicitario della Ferrero.
"Ferrero nella pubblicità parla di olio di palma 'sicuro' e 'sostenibile', dichiarazioni scorrette, aggravate da affermazioni ancora più gravi, quali 'all’olio di palma non può essere attribuito nessun particolare effetto negativo sulla salute che sia scientificamente provato'. Queste dichiarazioni vorrebbero addirittura confutare gli studi pubblicati dall'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) per cui l'olio di palma contiene invece contaminanti tossici, tra i quali il glicidolo, cancerogeno e genotossico - spiega il deputato 5stelle, Mirko Busto, che sul tema ha prodotto diversi atti parlamentari - Per non parlare poi della presunta sostenibilità, per la quale l’unico sistema di certificazione tuttora in vigore è, infatti, il Roundtable on Sustainable Palm Oil (RSPO). Una farsa. Un sistema dichiarato fallimentare da tutti e su tutti i fronti. Nei Paesi in cui avviene la massima coltivazione di palme da olio, Indonesia e Malesia, non vi sono metodi credibili di tracciabilità della filiera, non ci sono tutele per i lavoratori né per le foreste e la biodiversità e neppure per la popolazione che soffoca per i fumi degli incendi appiccati per lasciare il posto alle piantagioni. Basti pensare al recente dossier pubblicato da Amnesty International: sfruttamento del lavoro, anche minorile, devastazione dei territori, land grabbing, deforestazione, questa è la realtà che da tempo come Movimento 5 Stelle raccontiamo, verifichiamo e documentiamo. Le alternative all'olio di palma ci sono, e tante aziende italiane virtuose lo stanno dimostrando - conclude Busto - e rischiare che i loro sforzi siano vanificati dallo spot-bufala della Ferrero è davvero triste".

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Allegati:
Esposto M5S contro pubblicità Ferrero.pdf [126.4 KiB]
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20/12/2016, 18:36
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Etichetta: M5S, Martina non tradisca grano italiano in Ue

Roma, 20.12.2016 – “Un passo in avanti per la difesa di una delle eccellenze-simbolo del Made in Italy nel mondo che si avvicina molto a quanto proposto dal nostro ordine del giorno, approvato alla Camera lo scorso novembre, che prevedeva per l’etichetta della pasta l'indicazione obbligatoria ‘100% grano italiano’, quando la semola è appunto derivante interamente da grano made in Italy, oppure, per gli altri casi, la dicitura alternativa ‘miscela di grani’. Ci auguriamo che Bruxelles non faccia ostruzionismo e che il ministro delle Politiche Agricole, Martina, riesca a farsi valere ai tavoli Ue e a difendere una norma utile a rafforzare la tracciabilità delle filiere produttive offrendo un valore aggiunto a produttori e consumatori”. Così i deputati del M5S della Commissione Agricoltura.

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20/12/2016, 18:44
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Olio palma: M5S, “Esposto contro spot Ferrero, è pubblicità ingannevole”

Roma, 21.12.2016 – "Fermare la trasmissione dello spot televisivo della Ferrero, che millanta l’uso di un fantomatico olio di palma ‘sostenibile’, riparare le informazioni scorrette fornite al consumatore con una rettifica a carico dell’azienda dolciaria e multarla con le sanzioni previste dalle norme vigenti per pubblicità ingannevole”. È quanto chiesto, in sintesi, dal Gruppo Parlamentare del M5S nell’esposto presentato al Garante della Pubblicità contro lo spot pubblicitario della Ferrero.
"Ferrero nella pubblicità parla di olio di palma 'sicuro' e 'sostenibile', dichiarazioni scorrette, aggravate da affermazioni ancora più gravi, quali 'all’olio di palma non può essere attribuito nessun particolare effetto negativo sulla salute che sia scientificamente provato'. Queste dichiarazioni vorrebbero addirittura confutare gli studi pubblicati dall'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) per cui l'olio di palma contiene invece contaminanti tossici, tra i quali il glicidolo, cancerogeno e genotossico - spiega il deputato 5stelle, Mirko Busto, che sul tema ha prodotto diversi atti parlamentari - Per non parlare poi della presunta sostenibilità, per la quale l’unico sistema di certificazione tuttora in vigore è, infatti, il Roundtable on Sustainable Palm Oil (RSPO). Una farsa. Un sistema dichiarato fallimentare da tutti e su tutti i fronti. Nei Paesi in cui avviene la massima coltivazione di palme da olio, Indonesia e Malesia, non vi sono metodi credibili di tracciabilità della filiera, non ci sono tutele per i lavoratori né per le foreste e la biodiversità e neppure per la popolazione che soffoca per i fumi degli incendi appiccati per lasciare il posto alle piantagioni. Basti pensare al recente dossier pubblicato da Amnesty International: sfruttamento del lavoro, anche minorile, devastazione dei territori, land grabbing, deforestazione, questa è la realtà che da tempo come Movimento 5 Stelle raccontiamo, verifichiamo e documentiamo. Le alternative all'olio di palma ci sono, e tante aziende italiane virtuose lo stanno dimostrando - conclude Busto - e rischiare che i loro sforzi siano vanificati dallo spot-bufala della Ferrero è davvero triste".

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21/12/2016, 18:45
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Ambiente: M5S, Governo elimini emergenza Pfas entro 2019

Roma, 21.12.2016 – “Il Governo elimini entro il 2019 l’emergenza Pfas (perfluorati), sostanze tossiche che in Veneto hanno inquinato falde acquifere e allevamenti, con grandi rischi per la catena alimentare, contaminando così alcune centinaia di migliaia di abitanti, come dimostrato dal monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità. Fissare al 2027, come stabilito dal decreto del Ministero dell’Ambiente, la fine di un’emergenza ambientale letale per la salute pubblica significa rimandare il problema alle calende greche”. È questo, in sintesi, il contenuto della risoluzione del M5S presentata nelle Commissioni Agricoltura e Ambiente. “Il Governo non ha letto o, se l’ha fatto non ne ha tenuto conto, i documenti che certificano i gravi effetti sulla salute delle popolazioni locali, altrimenti avrebbe calendarizzato e approvato la nostra proposta di legge sui limiti vicini allo zero per tali sostanze. E invece ha prodotto un ‘decreto-beffa’, una vera e propria presa in giro per o cittadini veneti – afferma Silvia Benedetti, deputata veneta del M5S in Commissione Agricoltura, prima firmataria della risoluzione e della proposta di legge 5stelle - Se il ministero non dà credito a quanto documentato da centri di ricerca ed esperti, a cui si rifanno i nostri atti parlamentari, legga almeno lo studio dell’Istituto Superiore di Sanità, che, sulla base di una serie di prime analisi effettuate in alcune zone del Veneto, sia sul siero umano che su alcuni alimenti come uova e pesci, riconosce la presenza di contaminazione. Sempre l’ISS in una nota indirizzata alla Regione Veneto, parla dell’importanza di approfondire gli aspetti legati alla produzione e consumo di cibo locale e alla conseguente assunzione di tali contaminanti da parte delle fasce di popolazione più esposte. Tra le altre raccomandazioni dell’ISS, la rilevanza di pratiche agronomiche e zootecniche per ridurre il trasferimento della contaminazione dai comparti ambientali a quelli agro zootecnici. Chiediamo quindi a ragion veduta che il Governo metta in pratica azioni immediate, e non tra 11 anni, che tutelino la salute di cittadini, consumatori e agricoltori, poiché se la catena alimentare è compromessa, oltre ai rischi gravissimi per salute e ambiente, si sommano quelli sul piano economico ed occupazionale”.

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21/12/2016, 21:09
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CAMERA DEI DEPUTATI

On. Paolo Cova parlamentare del Partito Democratico

COMUNICATO STAMPA

On. ​ ​Cova: “Ennesima aggressione a veterinario pubblico nel mantovano. Intervengano i Ministri della Salute e dell’Interno”

Ancora un episodio di intimidazioni nei confronti di un veterinario pubblico. E ancora una volta nell’ambito dell’Asl di Mantova, oggi confluita nell’Ats Val Padana. Per alcuni parlamentari del Partito democratico si è passato il segno e così gli on.i Paolo Cova, ​primo firmatario, Marco Carra e Giorgio Zanin hanno presentato oggi, mercoledì 4 gennaio 2017,​ un’interrogazione a risposta scritta al Ministro della Salute e a quello dell’Interno raccontando la situazione che si è venuta a creare.

“Il 12 dicembre una veterinaria pubblica dipendente è stata aggredita fisicamente e verbalmente, anche con minacce, nello svolgimento delle sue funzioni per conto della Asl di Mantova presso un macello del mantovano – fanno sapere –. Per la stessa azienda sanitaria lavora il veterinario pubblico dipendente che il 4 marzo 2016 è stato colpito, riportando gravi danni con una prognosi di 30 giorni, da persona rimasta ignota mentre si trovava nel parcheggio del macello nel quale doveva prestare servizio”.

Non si tratta di fenomeni isolati​ in Italia​, spiega Cova: “I dati raccolti dal Sivemp, il Sindacato italiano veterinari di medicina pubblica, dicono che ci sono state 31 aggressioni da luglio 2008 a luglio 2012 e comunque si tratta solo dei casi segnalati tra gli associati sulla base delle denunce presentate all’autorità giudiziaria o alle Asl. Il fenomeno, però, è molto più ampio. Perché molte aggressioni avvengono in luoghi isolati e privati, in totale mancanza di telecamere di sorveglianza o di personale addetto alla sicurezza, di conseguenza, privi di elementi probanti che sostengano la denuncia, a cui, quindi, nella maggior parte dei casi, si rinuncia a far seguito”.

Qualcosa aveva cominciato a muoversi, dicono i parlamentari Pd: “L’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli operatori e sull’attività di medicina veterinaria pubblica è stato convocato presso il Ministero della Salute il 24 gennaio 2014, ma da allora non si sono avuti ulteriori incontri nonostante altri fenomeni di minacce subite dai medici veterinari”.

Ecco perché Cova​ ​chiede​, con l’interrogazione, “quali iniziative intendano mettere in atto i Ministeri interrogati per garantire la sicurezza dei medici veterinari pubblici dipendenti nello svolgimento del proprio lavoro e se il Ministero della Salute intenda riprendere i lavori dell’Osservatorio Nazionale sulla Sicurezza degli operatori e sull’attività di medicina pubblica per valutare quali iniziative mettere in campo per evitare ulteriori minacce e aggressioni”.

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04/01/2017, 14:52
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Sicurezza: M5S, a rischio servizio antincendio boschivo

Roma, 9.01.2016 – “A rischio il Servizio Antincendio Boschivo (S.A.B.) del Corpo Forestale dello Stato il cui patrimonio di competenze e risorse viene di fatto disperso con il trasferimento in gran parte nell’Arma dei Carabinieri e, solo in minima parte, nei Vigili del Fuoco”. È l’allarme lanciato dal M5S in un’interrogazione ai ministeri dell’Interno e delle Politiche Agricole. “Sono questi i primi drammatici effetti della riforma della Pubblica Amministrazione voluta dal Governo Renzi e fatta passare indisturbata da Gentiloni ai danni del territorio e del nostro patrimonio ambientale e agroalimentare– dichiara Massimiliano Bernini, deputato 5stelle in Commissione Agricoltura e primo firmatario dell’interrogazione – Ogni anno assistiamo impotenti alla devastazione degli incendi che divorano le nostre aree verdi e soffocano le comunità locali. Una situazione che potrebbe peggiorare a causa di questo ulteriore depotenziamento dei servizi di prevenzione e contrasto degli incendi boschivi provocato dallo scioglimento del Corpo Forestale dello Stato. Un esempio tra tutti: con l’abolizione della Forestale transitano nei Carabinieri 19 ‘dirigenti superiori’, corrispondenti al grado di ‘Brigadiere Generale’ e 97 ‘primi dirigenti’ corrispondenti al grado di ‘Colonnello’, mentre nei Vigili del Fuoco viene trasferito un solo ‘dirigente superiore’ e 9 ‘primi dirigenti’, molti dei quali prossimi al pensionamento e intentanti vari ricorsi individuali. Diverse inoltre le ombre sulla procedura di assorbimento del personale. Per questo chiediamo al Governo se nell’istruttoria condotta presso l’Ispettorato Generale del CFS per l’assegnazione del personale ai Vigili del Fuoco, in modo particolare di quello dirigenziale, siano stati omessi titoli fondamentali, in particolare di coloro che hanno ricoperto l’incarico di capo dei Centri Operativi Antincendio Boschivo (C.O.A.B.); se l’Arma dei Carabinieri intenda stipulare con le Regioni convenzioni anche con privati, per sopperire alle funzioni del Servizio Antincendio Boschivo e, se in generale, questa nuovo assetto tuteli l’interesse e la sicurezza pubblica e la difesa dei Bene Comuni”.

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09/01/2017, 18:29
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