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Fiera Agricola - 2/5.02.2012 Verona 
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Il 3 febbraio seminario e tavola rotonda del Ccpb di Bologna per promuovere la sostenibilità

L’AGRICOLTURA FA I CONTI CON L’IMPATTO AMBIENTALE
A FIERAGRICOLA LE EMISSIONI DI GAS SERRA NEL MIRINO

Il grande evento di Veronafiere dedicato al settore primario accende i riflettori su filiera agroalimentare, agroenergie e produzioni rispettose dell’ambiente.

Verona, gennaio 2012. Fieragricola a tutta sostenibilità. La manifestazione dedicata all’agricoltura, in programma a Verona dal 2 al 5 febbraio 2012, primo evento internazionale dell’anno per il settore primario, approfondisce un tema chiave per la produzione sostenibile.
Fra i molti eventi in programma (www.fieragricola.it per gli aggiornamenti), dedicati alla sostenibilità, il rapporto fra agricoltura ed emissioni verrà affrontato con un seminario e un talk show, promosso dal Consorzio Il Biologico e Ccpb di Bologna, in programma per venerdì 3 febbraio (ore 14,30-17,30, Centro congressi Palaexpo, Sala Respighi, 1° piano), dal titolo «Gas serra ed impatti ambientali: una certificazione per le filiere agroalimentari ed agroenergetiche».
L’obiettivo, spiega Fabrizio Piva, amministratore delegato di Ccpb, «è quello di offrire agli imprenditori agricoli e alla filiera primaria gli strumenti e i processi per calcolare le emissioni dell’attività agricola ed agroalimentare in ciascuna fase di produzione. L’Unione europea ha l’obiettivo di tagliare le emissioni di gas serra al 2020 del 20 per cento, cifra che potrebbe salire ulteriormente, se la piattaforma di Durban emanerà entro il 2015 regole più severe e valide per tutti i Paesi partecipanti al recente summit dello scorso dicembre».
Al convegno di Fieragricola, dopo i saluti di Lino Nori, presidente del Consorzio Il Biologico, interverranno Giuseppe Garcea (Ufficio controllo e certificazione di prodotto Ccpb srl di Bologna ) con la relazione «La certificazione degli impatti ambientali a supporto del comparto agricolo ed industriale»; Simona Bosco e Giorgio Ragaglini (Land Lab. Scuola Superiore di S. Anna di Pisa) sull’«Applicazione della metodologia Lca nelle filiere agroalimentari ed agroenergetiche»; Sofia Mannelli (Chimica Verde di Arezzo) su «Normativa e incentivi per la valorizzazione delle filiere agroenergetiche». Moderatore sarà Fabrizio Piva, amministratore delegato di Ccpb srl.
A seguire il talk show su gas serra ed impatti ambientali con la partecipazione di Andrea Zaghi di Nomisma, Mario Bimbatti del Gruppo Maccaferri di Bologna, Nicola Minerva di Beta, Matteo Zucchelli del Centro ricerche produzioni vegetali di Cesena, Francesca Falconi di LCA-Lab (Spin off di Enea), Pierluigi Meriggi di Horta srl (Spin off dell’Università Cattolica di Piacenza), Federica Rossi del Cnr Ibimet di Bologna. Moderatore Riccardo Loberti (La Provincia di Ferrara).

Comunicato Stampa del Servizio Stampa Veronafiere
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16/01/2012, 12:44
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ciao a tutti, i miei compagni di classe stamattina mi hanno kiesto se ci sono macchine agricole e attrezature per trattori. La mia classe dovrebbe venire sabato 4 speriamo che si una bella fiera all interno ce da mangiare e da bere?? grazie ciao una ltra cosa le oche i tacchini ci sono perke a me piacciono di piu ke le vakke 8-)

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Sempre pronto a imparare e a rispondere alle vostre domande!!Posso esservi d'aiuto su galline oche tacchini!


16/01/2012, 21:31
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A FIERAGRICOLA IL FORUM DELL’AGRICOLTURA SOSTENIBILE
PROTEZIONE IN CAMPO E FORMAZIONE IN UN FORMAT TV

L’agricoltura europea guarda alla sostenibilità sociale, economica, ambientale. Dal 2014 entreranno in vigore nuove regole sulle produzioni integrate. Fieragricola, insieme con il partner Image Line ed il supporto tecnico di Lsp Multimedia/Agrilinea, realizzerà uno studio televisivo per spiegare – grazie agli esperti - come applicare in concreto la Direttiva comunitaria sull’agricoltura integrata. La sostenibilità sarà uno dei temi cardine dell’edizione 110 di Fieragricola.

Verona, 05 gennaio 2012. Fieragricola 2012 porta l’agricoltura sostenibile al centro del dibattito e dell’attenzione delle imprese. Nasce così, in vista dell’edizione numero 110 di Fieragricola (2-5 febbraio 2012), il Forum dell’Agricoltura sostenibile, un momento interattivo di formazione e di crescita per le aziende e gli imprenditori agricoli, alla luce di un nuovo modello di sviluppo sociale, ambientale ed economico, che sta avanzando. La sostenibilità sarà uno dei grandi temi sotto la lente di Fieragricola.
L’agricoltura cambierà presto pelle. Nel 2014, infatti, in tutte le aziende agricole europee diventerà obbligatoria l’applicazione dell’«agricoltura integrata». Lo prevede la Direttiva 2009/128/CE, che ha l’obiettivo di realizzare un uso sostenibile degli agrofarmaci, riducendo i rischi e gli impatti sulla salute umana e sull’ambiente e, allo stesso tempo, promuovendo l’uso della difesa integrata e tecniche alternative. Si tratta di opportunità, se ben governate.
Veronafiere gioca d’anticipo e porta a Fieragricola 2012 – con la collaborazione di Image Line ed il supporto tecnico di Lsp Multimedia/Agrilinea – il Forum dell’Agricoltura sostenibile. Ospitato in Agripiazza, il salone dedicato ai mezzi tecnici e alle soluzioni innovative in tema di difesa e nutrizione delle colture, il Forum è rivolto a tutti gli addetti del comparto agricolo, con tematiche di ampio respiro: acqua, difesa, fertilizzanti, formazione, gestione aziendale, macchine, riduzione dell’inquinamento, sementi, comunicazione e software.
Il Forum sarà strutturato come una serie di programmi televisivi della durata di 45 minuti circa: gli ospiti saranno i maggiori esperti di ogni specifico ambito della sostenibilità agricola. La missione sarà proprio quella di raccontare come sta cambiando l’agricoltura sui fronti economico, ambientale e sociale. A supporto, sarà allestito uno studio televisivo vero e proprio (con tanto di pubblico), mentre le reti televisive che ne faranno richiesta potranno collegarsi in diretta o trasmettere un estratto in differita. Ulteriori informazioni saranno su www.fieragricola.com, www.agricolturaonweb.info, www.agrilinea.tv.

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17/01/2012, 23:38
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A BIOENERGY L’ENERGIA IN CIALDA, COME IL CAFFE’
COSI’ LE BIOMASSE PROMUOVUONO IL TERRITORIO

Filiere locali e nuove formule per la valorizzazione del legno vergine nella produzione di calore ed elettricità. Rinnova Green Energy presenterà il progetto a Bioenergy Expo. L’impianto di lavorazione del legno nascerà nel Cremonese.

Verona, 10 gennaio 2012. Energia in cialda, come il caffè. Solamente un po’ più grandi (60-70 millimetri e uno spessore di 10 millimetri) e con un altro scopo: produrre energia termica dal legno vergine essiccato e ricomposto, senza alcun uso di prodotti chimici.
È questa una delle novità che verrà presentata a Fieragricola 2012 (www.fieragricola.it), nel salone di Bioenergy Expo, dedicato appunto alle energie da fonti rinnovabili in agricoltura.
Il costo? Ancora top secret, ma Angelo Scaravonati, presidente di Rinnova Green Energy, la società che realizzerà nei prossimi mesi un filiera specifica dal legno all’energia, con tanto di impianto di lavorazione nel Cremonese, assicura che «sarà inferiore rispetto al pellet, del quale può definirsi un “cugino”, seppure destinato alla filiera interna e non al mercato, in quanto verrà utilizzato solo negli impianti che progetterà e svilupperà la società.
Il legno delle cialde verrà prodotto a livello locale, seguendo rigorosamente la filiera corta. Al progetto parteciperà anche un partner industriale: Uniconfort, società italiana leader nella costruzione di impianti termici, che seguirà tutto l’aspetto legato alla progettazione e costruzione degli impianti stessi compreso l’assistenza ed il monitoraggio per garantire sempre la massima efficienza.
«I vantaggi saranno quantificabili sia sul piano ambientale, perché si sostituiscono le fonti energetiche fossili tradizionali che dal punto di vista economico: bolletta energetica più leggera e maggiore ricaduta di valore sul territorio», precisa Scaravonati.
Tra i vantaggi del «Progetto cialda», la facilità di stoccaggio del prodotto e la possibilità di convogliare l’energia termica prodotta anche all’interno di mini-reti di teleriscaldamento. Un aspetto che innesca forti potenzialità di impiego in zone come centri sportivi, comunità locali, condomini, sedi di pubbliche amministrazioni e, comunque, tutte quelle situazioni, anche industriali, che hanno un impianto di produzione di energia termica centralizzato.

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18/01/2012, 19:34
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Le due associazioni aderenti a Federchimica parteciperanno al Forum in Agripiazza

AGROFARMA E ASSOFERTILIZZANTI A FIERAGRICOLA 2012
2 MILIARDI DI € L’ANNO PER UN’AGRICOLTURA SOSTENIBILE

All’interno del Forum dell’Agricoltura sostenibile importanti appuntamenti dedicati al ruolo della chimica nel settore primario. Le imprese che aderiscono ad Agrofarma realizzano un fatturato di circa 807 milioni di euro (anno 2010, Italia). Assofertilizzanti sviluppa complessivamente circa un miliardo di euro, pari a oltre il 90 per cento dell'intero mercato nazionale. Diminuisce l’impiego di sostanze chimiche nei campi, grazie al costante investimento in ricerca e sviluppo delle aziende produttrici di agrofarmaci.

Verona, 11 gennaio 2012. Tutta questione di chimica. Che sposa Fieragricola. Agrofarma ed Assofertilizzanti, le associazioni aderenti a Federchimica (Confindustria) che rappresentano rispettivamente le imprese che producono gli agrofarmaci (cioè i prodotti chimici per la difesa delle colture dai parassiti animali e vegetali) e i fertilizzanti, parteciperanno alla rassegna internazionale dell’agricoltura, in programma a Veronafiere dal 2 al 5 febbraio 2012 (www.fieragricola.it).
Nel giro di un paio d’anni, a livello europeo, entrerà in vigore la Direttiva Uso Sostenibile che incentiva ulteriormente il corretto uso degli agrofarmaci. La Direttiva prevede inoltre l’obbligo per gli Stati membri dell’applicazione di un piano di azione nazionale. Tale piano rappresenta una grande opportunità di qualificazione per la filiera agricola del nostro Paese.
Allo stesso modo anche la produzione integrata, finalizzata all’ottimizzazione dell’uso dei mezzi tecnici in agricoltura, rappresenta un’ottima opportunità per l’Italia, dove la produzione agricola ha già raggiunto eccellenti standard qualitativi, addirittura migliori di quanto previsto dalla normativa europea in materia.
Le associazioni prenderanno parte al Forum dell’agricoltura sostenibile: nel padiglione 1 dedicato ad Agripiazza (il salone dedicato ai mezzi tecnici e alle soluzioni innovative in tema di difesa e nutrizione delle colture) e in diretta sul web, saranno organizzati incontri tecnico-divulgativi per formare gli operatori del settore sul tema delle produzioni sostenibili.
I numeri di Agrofarma e Assofertilizzanti. Le imprese che aderiscono ad Agrofarma realizzano il 95 per cento del fatturato italiano del comparto che si colloca intorno agli 807 milioni di euro (anno 2010), rappresentando circa l’1,4 per cento del fatturato globale della chimica in Italia.
Assofertilizzanti raggruppa i principali operatori del settore dei fertilizzanti (53 aziende, che producono concimi minerali, fertilizzanti organo-minerali, prodotti specializzati), con un fatturato complessivo di circa un miliardo di euro, pari a oltre il 90 per cento dell'intero mercato nazionale.
Agrofarmaci, un mercato da 807 milioni di euro. Nel giro di un decennio il valore del mercato italiano degli agrofarmaci è cresciuto del 15,3 per cento, fino appunto a 807 milioni di euro. Parallellamente, i consumi di agrofarmaci sono diminuiti del 32 per cento a livello nazionale: dalle 141.200 tonnellate del 1990 alle 95.830 del 2010. Gli investimenti in ricerca e sviluppo si aggirano intorno al 6 per cento del fatturato (circa 47 milioni di euro).
Il valore del mercato mondiale degli agrofarmaci nell’anno 2009 è stato di 37,8 miliardi di dollari, in calo del 6,5 per cento rispetto all’anno precedente (fonte: CropLife International). L’Italia rappresenta circa il 3 per cento del mercato mondiale.
Fertilizzanti: un miliardo di euro a valore. Lo scenario economico del settore dei fertilizzanti è rimasto complessivamente stabile nel corso degli ultimi cinque anni. L’offerta continua ad essere caratterizzata da un elevato grado di importazione di prodotti da paesi extra Ue, con un consumo complessivo che si aggira attorno ai 5,5 milioni di tonnellate di cui circa 4,4 milioni di tonnellate di concimi e 1,1 milioni di tonnellate di ammendanti e substrati. Come per gli agrofarmaci, anche per i fertilizzanti il consumo è progressivamente diminuito nel corso degli anni.

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20/01/2012, 18:26
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GENOMICA, EXPORT DEL KNOW HOW E REGIONALIZZAZIONE
COSI’ AIA CONRASTA LA CRISI E I TAGLI DI FONDI PUBBLICI

Una nuova stagione per l’Associazione italiana allevatori. Importanti iniziative in programma a Fieragricola di Verona, con un intero padiglione adibito a mostre zootecniche, esposizioni di animali da reddito Italialleva, convegni dedicati al settore. E sulla fine del regime delle quote latte, le previsioni di Aia non nascondono l’incertezza per i piccoli produttori.

Verona, 12 gennaio 2012. Prospettive positive, tutto sommato, per la zootecnia pesante per il 2012. Un po’ più complesso, invece, il momento dell’Associazione italiana allevatori. La riduzione delle risorse pubbliche, infatti, preoccupa il presidente di Aia, Nino Andena, che parla della situazione e delle iniziative dell’ente morale in questa intervista con l’Ufficio stampa di Fieragricola, rassegna internazionale dell’agricoltura, in programma a Veronafiere dal 2 al 5 febbraio 2012 (www.fieragricola.it). L’Associazione italiana allevatori è un partner consolidato di Fieragricola e animerà il padiglione 9, con l’esposizione degli animali da reddito delle razze italiane, con le iniziative Italialleva, con le mostre nazionali ed internazionali e con convegni mirati alla gestione dell’allevamento.

Presidente Andena, innanzitutto la questione finanziamenti dallo Stato e dalle Regioni. Qual è lo stato dell’arte e come si evolverà la situazione?
«La situazione per il sistema allevatori non è facile e le erogazioni a favore delle nostre associate sono largamente inferiori alle esigenze del territorio per poter continuare ad erogare i servizi che in questi anni sono stati garantiti agli allevatori.
In risposta a questa situazione Aia ha messo in atto un profondo piano di ristrutturazione che sta portando in tutta Italia alla regionalizzazione, con la conseguente fusione delle associazioni provinciali allevatori in strutture uniche a livello regionale. Una scelta che porterà ad un contenimento della spesa, ma che da sola non basterà a risolvere il problema legato alla riduzione dei finanziamenti.
Il rischio è che i risultati a cui Aia, su mandato del ministero delle Politiche agricole, ha ottenuto in questi ultimi 60 anni vengano vanificati, con un conseguente calo della competitività per la stalle italiane».
La proposta di riforma della Pac sembra avere un impatto negativo sulla zootecnia. Quali correttivi propone l’Aia e quali dovranno essere le linee ispiratrici della Pac per il comparto dell’allevamento?
«Riprendo il tema della competitività perché non possiamo pensare ad una Pac che non sia in grado di promuovere la competitività dell’agricoltura europea. Non ci preoccupano il greening e le altre misure “verdi” di cui si sta tanto parlando in questi mesi, perché gli allevatori sono pronti a fare la loro parte, come sempre è stato, ma non possiamo pensare ad una Pac tutta giocata sul secondo pilastro, che dimentichi le esigenze produttive di un settore chiave nell’economia del Vecchio continente».
Il numero di aziende zootecniche, è in forte diminuzione. Quali saranno i trend dei prossimi anni? Quali saranno le sfide da affrontare?
«I dati del censimento parlano chiaro: calano le stalle, ma cresce la loro grandezza. Per cui maggiore efficienza e l’esigenza di avere servizi di assistenza tecnica sempre più qualificati, una richiesta che oggi si scontra con il taglio dei finanziamenti al settore. Senza dimenticare che non esistono solo le grandi stalle della pianura, ma che buona parte della zootecnia nazionale opera in aree marginali e di montagna. Una realtà che non può essere dimenticata perché ha un forte impatto positivo a livello di presidio territoriale ed ambientale. La sfida vera è quella di garantire il giusto equilibrio a tutte le diverse anime della nostra zootecnia, senza deroghe, ma assicurando l’adeguata remunerazione agli allevatori. Lo ripeto, non ci spaventa la competizione, ma non possiamo essere competitivi con un quadro normativo alieno alle esigenze del settore».
Come sta andando l’esperienza Italialleva?
«È una delle risposte che abbiamo dato per consentire ai nostri produttori di vedere giustamente valorizzato il latte e la carne 100% origine italiana che escono dagli allevamenti iscritti all’Aia. La risposta del mercato è stata positiva e stanno crescendo le referenze a marchio Italialleva, ma dobbiamo spingere ancora in questa direzione anche se non sempre l’industria di trasformazione ha i nostri stessi obiettivi. Molto difficile è infatti dare le migliori garanzie ai consumatori e al contempo venire incontro al loro reale potere d’acquisto, soprattutto in un momento congiunturale di profonda crisi economica generalizzata».
Quali sono le iniziative di Aia all’estero?
«Il know how e le conoscenze tecniche maturate dal sistema allevatori non possono e non devono restare patrimonio italiano, ma occorre che diventino una risorsa per i Paesi in via di sviluppo. Ecco perché abbiamo appena siglato un accordo con il Governo del Mali per dar vita ad una serie di iniziative nel settore della produzione di latte e di carne. Una strada che ci ha portato in varie località dell’Africa, dall’Eritrea alla Costa d’Avorio, dall’Uganda alla Tunisia, e che ha parallelamente permesso a decine di tecnici dei Paesi africani interessati a venire in Italia per stage formativi. Nella concretezza del nostro essere allevatori».
Quali saranno i nuovi progetti di Aia?
«La genomica è il grande fronte sul quale stiamo investendo grandi energie. Si tratta di un nuovo approccio alla selezione, basato sull’analisi del Dna dei potenziali riproduttori. Da poche settimane sono usciti i primi indici genomici dei tori italiani e le prospettive per il futuro sono molto promettenti».
Il benessere animale. Quanto incide sui costi di produzione e dove la zootecnia deve migliorare? Troppo spesso, ci sembra, che i media accusino gli allevatori italiani con superficialità.
«C’è un problema di comunicazione fra mondo degli allevatori e media, anche perché in Italia abbiamo standard di benessere animale fra i più alti al mondo e quindi dispiace quando gli errori di un singolo si ripercuotono su tutti. L’importante però è che le regole sul benessere animale vengano applicate in tutta la Ue allo stesso modo e con lo stesso rigore, altrimenti corriamo il rischio di essere svantaggiati rispetto ad altri partner più “disinvolti”. Ma la strada è questa e gli allevatori sono pronti a fare la loro parte, anche perché il benessere animale migliora la qualità del sistema di allevamento con vantaggi per tutta la filiera».
L’abolizione delle quote latte dal 1° aprile 2015, cosa cambierà, concretamente? Come sarà la stalla da latte del futuro?
«Gli economisti e gli esperti di Bruxelles ne hanno discusso talmente tanto da lasciare poco spazio alle opinioni. Di certo per un Paese come l’Italia il passaggio ad un mercato senza quote non sarà ininfluente, specialmente per i piccoli produttori e occorrerà trovare meccanismi che li sostengano concretamente in questo momento. Sulle formule concrete penso che nemmeno la Ue abbia le idee troppo chiare, aldilà degli annunci ed è per questo che faremo sentire la nostra voce, insieme alle organizzazioni professionali per fare “dell’atterraggio morbido” uno strumento efficace per tutti i nostri allevatori».

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23/01/2012, 10:35
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ciao!! io ci sono stato oggi (x la prima volta) con la scuola! è bellissima!!! soprattutto le vacche!! :D :D


02/02/2012, 20:23
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Sez. Tartufi
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Saluti,
Flavio.


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io sono di conselve provincia di Padova stò cercando un passaggio per andare a fieragricola domani 4 febbrario, se qualcuno fosse interessato la mia mail è fulici.alberto@gmail.com


:)


03/02/2012, 20:29
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Ciao a tutti..

forse è una domanda stupida, oggi non sono riuscito ad andare a fieragricola, volevo andarci domani (domenica 5 febbraio)ma secondo voi gli stand (o alcuni) stanno già cominciando a sbaraccare?? visto che è l'ultimo giorno, o tutti saranno li fino alle sei?


04/02/2012, 16:18
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