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DAL 18 AL 26 MARZO A FORLIMPOPOLI TORNA LA SEGAVECCHIA 
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DAL 18 AL 26 MARZO A FORLIMPOPOLI APPUNTAMENTO CON LA SEGAVECCHIA
LA CLASSICA MANIFESTAZIONE DI FINE INVERNO
NOVE GIORNI DI DIVERTIMENTO, TRADIZIONE E CULTURA

A Forlimpopoli, a metà Quaresima, giunge puntuale, come da tradizione, l’appuntamento con la Segavecchia, la manifestazione tanto amata che affonda le radici nella cultura contadina e mercantile della cittadina romagnola.
Come ogni anno, da sabato 18 a domenica 26 marzo 2017, migliaia di persone si riverseranno nella ridente cittadina romagnola, situata tra Forlì e Cesena, ai piedi della pittoresca collina di Bertinoro.
Forlimpopoli si vestirà a festa, spezzando il rigore della Quaresima per regalare a residenti e visitatori una serie di attrattive ludiche e culturali, adatte a tutti i gusti e a tutte le età.
Anche quest’anno la Segavecchia si svolge grazie al patrocinio del Comune di Forlimpopoli.

È il presidente Mirco Campri a parlare a nome dell’Ente Folkloristico e Culturale Forlimpopolese, organizzatore della Segavecchia, attivo tutto l’anno, che si occupa dell’organizzazione e della gestione della grande festa di fine inverno:
«La Segavecchia è una bella manifestazione che da sempre porta lustro e visibilità alla nostra città e a tutta la Romagna. Quello che mi preme sottolineare è che la Segavecchia non è solo giostre, confusione e divertimento ma è anche un vero e proprio volano per trasmettere alle nuove generazioni tradizioni e sviluppare rapporti interpersonali che danno alla manifestazione una connotazione diversa e più alta.
Quest’anno i gruppi che parteciperanno alla sfilata con i loro carri sono saliti a sette e l’età media dei membri dell’Ente Folkloristico è di 35 anni. Questi sono dati molto confortanti e che stanno a significare una garanzia di continuità nel tempo della Segavecchia che come sempre si autofinanzia senza ricorrere a soldi pubblici.
Per concludere, anche quest’anno il mio invito a tutti è di venirci a trovare dal 18 al 26 marzo perché il divertimento sarà assicurato. Infine, nel caso ci siano persone interessate a collaborare all’organizzazione e allo svolgimento della manifestazione le invito a contattarci al nostro indirizzo email segavecchia@segavecchia.it».

A dar vita alla festa, patrimonio di tutti i forlimpopolesi, oltre all’Ente Folkloristico, saranno anche gli abitanti dell’accogliente cittadina romagnola, in particolare le associazioni, i gruppi e tutti coloro che attivamente, con il loro lavoro o il loro sostegno, contribuiscono ogni anno alla svolgimento e alla buona riuscita della festa.

Va infine evidenziato l’importante contributo dato dall’amministrazione e dai dipendenti comunali, nonché dalle forze dell’ordine e dalla Protezione civile che, nel periodo che precede e durante la festa, si assumono un carico enorme di lavoro e di responsabilità.

La Segavecchia vi aspetta tutti a Forlimpopoli dal 18 al 26 marzo 2017.
Per agevolare l’affluenza, anche quest’anno l’ingresso alla festa sarà a offerta libera.

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18/02/2017, 10:59
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18/02/2017, 11:02
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AL 18 AL 26 MARZO A FORLIMPOPOLI C’È LA SEGAVECCHIA
STORIA E TRADIZIONE, SACRO E PROFANO DA OLTRE 4 SECOLI SI FONDONO NELLA CLASSICA FESTA DI METÀ QUARESIMA

Manca meno di un mese all'avvio della Segavecchia e a Forlimpopoli già fervono i preparativi. La classica festa di metà Quaresima si svolgerà da sabato 18 a domenica 26 marzo 2017 nelle strade e nelle piazze della bella cittadina romagnola, situata tra Forlì e Cesena, ai piedi della collina di Bertinoro.

Il segreto del successo della Segavecchia, “Segavecia” in dialetto romagnolo, sta nel mistero e nella magia che le aleggia intorno. Le sue origini, infatti, si perdono nella notte dei tempi. Anche se alcuni documenti ne attestano l’esistenza già nel XIV secolo, le sue radici sembrano ancora più lontane e sarebbero da ricercare negli antichi riti celtici della vita-morte-vita e nelle feste del mondo rurale. La Vecchia “segata” rappresenterebbe la fine dell'inverno e il ritorno della primavera, carica di frutti e doni per gli uomini. Alcuni antropologi identificano con il termine “Vecchia” l'ultimo covone mietuto, e ritengono che questo nome corrisponda, in realtà, al sacrificio dell'ultimo covone e che vada perciò a collegarsi al ricordo di atavici riti agrari. Altri studiosi accreditati sostengono che la Vecchia altro non sarebbe che il simbolo della Terra che, dopo il gelo dell'inverno, si riapre e si prepara a produrre i suoi frutti. Lo squarcio prodotto nel ventre della Vecchia annuncia e prepara il parto della Terra, gravida di frutti e raccolti.

Una leggenda più vicina a noi nel tempo narra che a una giovane sposa, trovatasi incinta in tempo di Quaresima, venne voglia di mangiare un salsicciotto. Tanta era questa voglia che “se lo trangugi ancora crudo tutto intero”, peccato grave in periodo di astinenza dalla carne, per il quale la donna sarebbe stata condannata a morte per stregoneria e per questo segata a metà da due boia incappucciati.

Fatto sta che nessuno oggi sa indicare quale sia stata la prima edizione di una delle feste più antiche della Romagna. In un raro documento conservato presso le Raccolte Piancastelli si parla di “...segare la Vecchia due volte sessagenaria e arcidecrepita ne la segata di strada maggiore...”. Dal documento, datato 17 marzo 1667, si evince che, a quell'epoca, la Vecchia era già “due volte sessagenaria”. Ciò significa che l’origine della Segavecchia di Forlimpopoli risalirebbe quantomeno al 1547, ovvero a oltre quattro secoli e mezzo fa!

Anticamente la Vecchia di Forlimpopoli veniva posta ritta sul carro che la portava al supplizio, successivamente fu messa in posizione seduta, con fuso e rocca nelle mani. Un tempo, prima di morire, lasciava un testamento in dialetto, trascritto su un giornaletto locale che usciva per l’occasione e in cui venivano presi in giro i personaggi caratteristici del paese.

Oggi la Vecchia è rappresentata da un enorme fantoccio alto fino a cinque metri che, sotto i tratti tradizionali di un’anziana donna curva e grinzosa, personifica la Quaresima e le privazioni che originariamente la caratterizzavano.

Il fantoccio della Vecchia, un tempo semplice, nelle ultime edizioni è diventato più tecnologico: muove braccia e occhi e si piega a destra e a sinistra verso la folla. Nelle due domeniche della festa, la Segavecchia viene fatta sfilare per le strade della città, seguita da un corteo di carri allegorici e di maschere che l’accompagnano al patibolo. Ancora oggi, prima di essere “giustiziata”, una voce fuoricampo le legge l’atto d’accusa in prosa aulica e goliardica. La sentenza di morte ricorda anno dopo anno il grave peccato da lei commesso in periodo quaresimale. L’enorme fantoccio di cartapesta viene poi tagliato da due boia incappucciati che impugnano un’enorme sega a quattro mani, simulando grande fatica. Al termine del rito, la testa e il busto della Vecchia si rovesciano all'indietro e dal corpo squarciato a metà, esce una cascata di dolciumi e giocattoli per la felicità di tutti i bambini accorsi ad assistere all'antico rituale.

La festa, patrocinata dal Comune di Forlimpopoli, è organizzata dall'Ente Folkloristico e Culturale Forlimpopolese, un’associazione, attiva tutto l’anno, che si occupa della gestione della festa di fine inverno.

La Segavecchia è patrimonio collettivo dei forlimpopolesi, delle associazioni, dei gruppi e di tutti coloro, tra cui forze di Pubblica Sicurezza e Protezione Civile, che concorrono alla sua buona riuscita.

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25/02/2017, 13:24
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DAL 18 AL 26 MARZO A FORLIMPOPOLI VA IN SCENA LA SEGAVECCHIA
NEI NOVE GIORNI TRA TRADIZIONE, INTRATTENIMENTO E VISITE CULTURALI
UN’OCCASIONE BUONA PER VISITARE IL MUSEO ETNOLOGICO “TOBIA ALDINI”

Da oltre quattro secoli, eludendo le rinunce quaresimali, a Forlimpopoli va in scena la Segavecchia, “Segavecia” in dialetto romagnolo, che si svolge con il patrocinio del Comune di Forlimpopoli. La festa affonda le sue radici nella cultura contadina e mercantile della pittoresca cittadina posta alle pendici della suggestiva collina di Bertinoro: una decina di giorni di festa che spezzano il rigore della Quaresima per regalare a residenti e visitatori una serie di attrattive adatte a tutte le età.
Nei giorni della festa si svolge una grande sagra paesana con Luna Park e bancarelle che vendono prodotti alimentari e la caratteristica frutta secca, chiamata anch'essa “Segavecchia”. Il momento culminante è rappresentato dal corteo di carri mascherati che, nella domenica di chiusura, si snoda per le vie della città, fra i quali il carro della Vecchia che viene segata nella piazza Garibaldi, di fronte alla Rocca.
Il programma della classica festa di fine inverno, che quest’anno si terrà da sabato 18 a domenica 26 marzo, prevede innumerevoli iniziative tra cui il mercatino, il Luna Park, l’esposizione all'interno della Rocca, le sfilate allegoriche e la burlesca esecuzione finale della Vecchia. Le sfilate dei carri si tengono nelle due domeniche (quest’anno 19 e 26 marzo) e sono accompagnate da nove giorni di mercatini, mostre, concerti, eventi sportivi e spettacoli di strada. In questi giorni a Forlimpopoli trionfa la genuina allegria di una comunità che desidera ardentemente restare fedele alle proprie radici. Lo dimostra il fatto che tutti gli allestimenti sono frutto del sudore della fronte di un centinaio di volontari che per realizzarli sgobbano alacremente nelle lunghe sere d’inverno in un capannone alla periferia della città.

La Segavecchia non è solo giostre, musica e divertimento, ma è anche un vero e proprio strumento che aiuta a trasmettere, in particolare alle nuove generazioni, le antiche tradizioni della nostra terra e i valori dell’incontro e della socialità.
La storia di Forlimpopoli ha poi radici molto antiche. Forum Popilii (antico nome latino di Forlimpopoli) fu infatti municipium romano, fondato nell'anno 132 a. C. dal console Publio Popilio Lenate, da cui prese nome, il quale fece costruire un importante asse viario, la Via Popilia, che doveva collegare, presumibilmente, questa parte della pianura romagnola (o forse la stessa Forlimpopoli) con la costa adriatica.
In tempi più recenti la città ha dato i natali a Pellegrino Artusi, il celeberrimo gastronomo che scrisse il trattato culinario oggi più diffuso al mondo.
Ai visitatori della Segavecchia la cittadina romagnola offre perciò la possibilità di trascorrere giornate all’insegna del puro divertimento, al quale può essere affiancata una visita culturale ad alcune delle sue maggiori attrattive storico-artistiche: la Rocca Albornoziana, la Basilica di San Rufillo, il Museo Archeologico Civico “Tobia Aldini”.

La festa, patrocinata dal Comune di Forlimpopoli, è organizzata dall'Ente Folkloristico e Culturale Forlimpopolese, l’associazione attiva tutto l’anno che si occupa della gestione della festa di fine inverno. La Segavecchia è patrimonio collettivo dei forlimpopolesi, delle associazioni, dei gruppi e di tutti coloro, tra cui forze di Pubblica Sicurezza e Protezione Civile, che concorrono in qualsiasi modo alla sua buona riuscita.

La Segavecchia vi aspetta a Forlimpopoli dal 18 al 26 marzo.
Per agevolare l’affluenza l’ingresso sarà a offerta libera.

A breve verranno comunicati i dettagli del programma della manifestazione 2017.

Per contatti: segavecchia@segavecchia.it

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03/03/2017, 19:02
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MANCA POCO PIÙ DI UNA SETTIMANA ALL’AVVIO DELLA SEGAVECCHIA: A FORLIMPOPOLI SALE L’ATTESA

Manca poco più di una settimana all’inizio della Segavecchia e a Forlimpopoli la città si sta addobbando a festa. Nei nove giorni, dal 18 al 26 marzo, in cui si svolgerà la grande manifestazione di metà Quaresima, la maestosa Rocca, posta al centro del paese, farà da spettacolare scenario al più grande Luna Park della Romagna, in un'atmosfera magica, fatta di luci, suoni, musica e colori.
Il clima generale di allegria che pervade l'intera Forlimpopoli nei giorni della Segavecchia è unico e coinvolgente: un vero peccato non prendervi parte!

Anche quest’anno, con la solita maestria, sono stati preparati i carri che sfileranno per le vie di Forlimpopoli, nella bella cornice del centro storico, a suon di risate, lanci di coriandoli, giochi e musica.
«I gruppi che parteciperanno alla sfilata con i loro carri – ha sottolineato Mirco Campri, presidente dell’Ente Folkloristico e Culturale Forlimpopolese, organizzatore della festa – sono saliti a sette e l’età media dei membri dell’Ente Folkloristico si è abbassata a 35 anni. Sono dati molto confortanti, che garantiscono una continuità nel tempo della Segavecchia che anche quest’anno si autofinanzia senza ricorrere a soldi pubblici».
Ovviamente il posto d’onore l’avrà la Vecchia, vera protagonista della manifestazione, che nella sera di domenica 26 marzo sfilerà verso il suo destino.

«La Segavecchia non è solo giostre, musica e divertimento – sottolinea Mirco Campri – ma è anche un vero e proprio strumento che aiuta a trasmettere, in particolare alle nuove generazioni, le antiche tradizioni della nostra terra e i valori dell’incontro e della socialità».
La città di Forlimpopoli offre, infatti, a tutti i visitatori, l’opportunità di trascorrere giornate all’insegna delle varie e numerose iniziative organizzate che presto verranno comunicate.
Sarà inoltre possibile visitare le maggiori attrattive storiche, artistiche e culturali della cittadina romagnola, tra cui la Rocca Albornoziana Ordelaffa, Casa Artusi, la Basilica di San Rufillo, il Museo Archeologico Civico “Tobia Aldini”, la Chiesa dei Servi e altre ancora.

Anche quest’anno, per agevolare l’affluenza, l’ingresso alla festa sarà a offerta libera. Il programma, fittissimo di eventi e di appuntamenti, non prevederà solo il corso mascherato che si terrà nelle due domeniche della festa. Nei nove giorni della Segavecchia, a Forlimpopoli si potrà trovare un po’ di tutto: dal Luna Park alle bancarelle, dalla frutta secca agli spettacoli teatrali, dalle visite culturali agli eventi sportivi. E dopo il buon riscontro del 2016, anche quest’anno vi sarà un’attrazione in più: lʼesposizione permanente allʼinterno del cortile della Rocca che terminerà alle ore 12.00 di domenica 26 marzo, per consentire la preparazione dei fuochi artificiali che concluderanno la festa.

L’invito è dunque di visitare Forlimpopoli dal 18 al 26 marzo, perché la Segavecchia è patrimonio di tutta la Romagna, tra sacro e profano, tra storia, tradizione e leggenda.

A breve saranno comunicati i dettagli del programma della manifestazione 2017.

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10/03/2017, 22:08
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A FORLIMPOPOLI SI È CONCLUSA LA SEGAVECCHIA
IL POSITIVO BILANCIO DI MIRCO CAMPRI
PRESIDENTE DELL’ENTE ORGANIZZATORE

A Forlimpopoli, nonostante la pioggia di domenica sera, si è conclusa con i tradizionali fuochi d’artificio la Segavecchia, un’edizione 2017 che resterà a lungo scolpita negli annali per la grande presenza di pubblico e per la intensa partecipazione popolare che hanno riportato la festa ai fasti degli anni di massimo splendore.

È Mirco Campri, presidente dell’Ente Folkloristico e Culturale Forlimpopolese, organizzatore della grande kermesse di fine inverno, a tirare le somme e a esprimere i doverosi e meritati ringraziamenti:
«Alla fine di questa edizione 2017 della Segavecchia, noi organizzatori, membri dell’Ente Folkloristico e Culturale Forlimpopolese, ci consideriamo molto soddisfatti di come sono andate le cose quest’anno, soprattutto in termini di presenze: ragazzi, famiglie e gruppi.

La Segavecchia è tornata a essere un momento di aggregazione a 360 gradi, tutte le tante sfaccettature di una città e di una comunità vicina e lontana da Forlimpopoli si sono ritrovate per nove giorni per fare festa insieme.

Anche una comunità di disabili ha preso parte alla nostra festa e i giostrai con grande generosità hanno messo a loro disposizione il Luna Park per una intera mattina, tenendo aperte gratuitamente tutte le attrazioni.

L’affluenza è stato l’aspetto positivo che più mi piace mettere in evidenza. Si parla, e lo possiamo dire con una certa tranquillità, di circa ventimila persone presenti in ognuna delle due domeniche della festa. Sono numeri che per noi fanno la differenza perché una simile affluenza non si registrava da almeno una ventina d’anni.

I momenti più belli sono stati certamente le due sfilate in cui i carri, frutto di tanto lavoro, tantissime ansie, tanta fatica e di momenti di confronto interno ai gruppi per cercare di dare il massimo, hanno avuto la meritata visibilità, in due bellissime giornate di sole, e sono stati ammirati da un pubblico vastissimo. Per un totale di quattro volte i carri hanno potuto sfilare di fronte a questa folla enorme. Questo è stato certamente il momento più carico e più bello di tutta la festa e il merito va principalmente a tutti i ragazzi che fanno parte dell’associazione (Ente Folkloristico e Culturale Forlimpopolese), ognuno dei quali ha contribuito a rendere questo momento davvero grandioso.

Avere poi dato anche una visione culturale alla festa ha portato un ulteriore valore aggiunto che mi piace sottolineare.

Il maltempo di domenica sera purtroppo non ci ha permesso di portare a termine materialmente le premiazioni e sarà nostra premura organizzare a Forlimpopoli un altro momento per dare visibilità a questa graduatoria in cui va detto che il carro dei Giovani Carristi Pazzi si è confermato primo come l’anno scorso. Aldilà di tutto questo, ancora una volta mi preme evidenziare il fatto che alla fine hanno vinto tutti perché tutti quanti hanno fatto festa insieme fino all’ultimo istante.

Nella serata finale il tempo, che è stato molto buono per tutta la durata della festa, non ci ha favorito. In realtà occorre vedere l’aspetto positivo anche in questo: la pioggia di domenica sera è stata per noi una vera e propria benedizione. Non si ricorda infatti a memoria d’uomo una Segavecchia che non sia stata bagnata da un po’ d’acqua. Il temporale ci ha poi dato un fastidio relativo perché siamo riusciti ugualmente a fare la tombola con un buon numero di partecipanti, abbiamo portato a termine una breve ma intesa sfilata e soprattutto abbiamo fatto i nostri fuochi, chiudendo come da tradizione i festeggiamenti. Per questo mi sento di dire che quest’anno il tempo ci ha benedetto e non ci ha mancato di rispetto o penalizzato.

Per concludere vorrei ringraziare i ragazzi dell’Ente organizzatore, tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione dei carri, chi ha lavorato fisicamente, chi ha portato le idee, chi ha cercato le sponsorizzazioni, ovviamente gli sponsor e più in generale chiunque si sia speso per i carri.

Soprattutto voglio ringraziare ancora una volta la nostra amministrazione, senza il cui appoggio questo progetto non avrebbe potuto prendere corpo. Una nota di merito va in particolare agli agenti della Polizia Municipale di Forlimpopoli e al loro comandante, perché tutto questo non sarebbe stato possibile senza la loro fiducia, la loro collaborazione e il loro apporto personale, perché i rapporti personali in questo caso fanno la differenza.

Infine, se gli impegni burocratici, le fatiche e soprattutto i costi ce lo permetteranno noi dell’ dell’Ente Folkloristico e Culturale Forlimpopolese siamo pronti sin da ora ad affrontare una edizione 2018 della Segavecchia ancora più grande, più bella e spumeggiante di quella appena terminata. Un caro saluto a tutti i forlimpopolesi».

La Segavecchia 2017 è stata patrocinata dal Comune di Forlimpopoli, dal Comune di Bergantino (RO), dall’Unione dei Comuni della Romagna forlivese e dalla Regione Emilia-Romagna.

La manifestazione è stata organizzata dall'Ente Folkloristico e Culturale Forlimpopolese, associazione attiva tutto l’anno.

Per contatti e informazioni scrivere a: segavecchia@segavecchia.it

La foto in allegato, riferita alla giornata di domenica 26 marzo 2017, è stata scattata dal fotografo Fabio Casadei


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29/03/2017, 18:56
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