ops, ho sbagliato sezione nel post precedente.

Max in primis un tacito accordo con il governo precedente... Più flessibilità in cambio di un numero rilevante di immigrati, per secondo è il modo più semplice per atterrare una nazione... Alla Germania è una vita che gli piace l Italia, a noi ci invidiano tutto è il motivo lo sapete! É il paese più bello al mondo! Comunque l importante è essere uniti, quando noi piccolissima minoranza parlavamo di fallimenti di integrazione una parte di italiani ci prendevano in giro dicendo che noi eravamo ignoranti e bigotti e dovevamo specchiarci alla Francia!!! Na frega.... Un attentato al giorno.... Ghetti fuori controllo, é una politica di integrazione fallita. L integrazione tra culture è una visione bella del mondo ma non applicabile ne adesso ne mai... Buona giornata Angelo

purtroppo hai ragione angelo, in effetti sarebbe stato bello avere la possibilita di accogliere e salvare tutti riuscendo a dare un futuro ad ogni persona, ma purtroppo e solo un sogno irrealizzabile, perche non esiste lavoro neanche per gli italiani, cosi come hanno fatto finora, hanno solo aumentato il malessere e la disperazione degli italiani e stranieri, perche non ce ne lavoro ne case per tutti, per cui aumentera solo la delinquenza da ambo le parti , causa eccesso di persone

Le cronache quotidiane parlano esclusivamente di sbarchi e di naufragi ma poco o niente si parla di dove, cosa e ciò che avviene prima. Dove effettivamente è la piaga e dove bisognerebbe intervenire, non dico per risolvere tutti i problemi ma almeno per colpire e bloccare trafficanti e speculatori di “carne umana”.

Comincio dai motivi che spingono questa gente a migrare o “scappare” che sono molteplici e diversi (persecuzione politica, religiosa, sessuale, dittature, guerre civili, conflitti per la proprietà della terra, ragioni economiche, ecc.) ma a parte l’importanza e la valutazione di questo vi è il “percorso” che devono affrontare e dove sono esposti a violenze e sfruttamento tali che la traversata in mare, seppur inumana e spesso tragica, al confronto può sembrare una passeggiata: centinaia e migliaia di chilometri in condizioni disumane; sbalzati fuori dai furgoni e lasciati a morte sicura nel deserto; mesi di lavoro forzato per pagare il viaggio; intimidazioni, abusi, tortura; in mano ai trafficanti che li spogliano di soldi e averi e li trattano come schiavi per coprire il costo del viaggio.

Poi c’è il passaggio in Libia, luogo comune a tutti qualunque sia la provenienza, alla mercé di trafficanti, polizia, milizie, all’anarchia libica composta da agenti di polizia che infliggono torture ed estorcono soldi, bande armate che gestiscono i centri per migranti con pestaggi e torture, violenze sessuali di ragazze trattenute in “pagamento” e infine gruppi armati di trafficanti e intermediari che organizzano l’imbarco e che infiltrano, tra i migranti, delinquenti e terroristi.

Queste testimonianze sono ampiamente fornite, anche se poco dette e lette, da Medici senza frontiere, tra i pochi attivi per alleviare, quantomeno, le sofferenze a questa gente.

Tutti fanno gli eroi presso le coste libiche, “salvando” i migranti imbarcati sui gommoni (incoraggiando, seppur indirettamente, i trafficanti a proseguire nei loro affari) ma per quelli che sono morti prima non c’era nessuno a salvarli, sotto la punta dell’iceberg non c’è nessuno e nessuno ci va a salvarli da abusi, torture e morte con interventi forti e decisivi.

Sbarchi si, sbarchi no; frontiere aperte, frontiere chiuse; li prendo io, li prendi tu; Italia, Francia, Germania, Malta, tutta l’Europa, anzi tutto il mondo: SOLO RETORICA a buon mercato e noialtri a seguire la scia.

Se si trattava di gas e petrolio ……. o forse si tratta di questo?

Questo e quello che penso

Saluti, Gianni

Gianni un comandante di motovedetta libico è anche un noto trafficante di uomini! Con gente che ha ancora la tribù, anche se ha al polso un orologio milionario e uno smartphone analogo, non si può concludere nulla purtroppo.

appunto, Bepi.
Quindi aspettare che i libici consegnino ai salvatori gommoni stracarichi di disperati ed ultimi sopravvissuti non è altro che favorire ed incentivare nella propria attività il "comandante di motovedetta libico che è anche un noto trafficante di uomini".
L'emergenza non è lungo le coste libiche, dove ormai tutto è successo, l'emergenza è prima dei confini interni libici ma li chi ci va?

Saluti, Gianni

visto e considerato cio che e successo oggi , saremo costretti da qualcuno a tirarceli in casa tutti e senza fiatare, mi suona famigliare questa decisione

ho letto ora che gli scafisti hanno cambiato metodo.
visto che le ong non vanno più a prendere i gommoni a poche miglia dalle coste libiche, sono tornati ad usare i barconi in legno.
in arrivo uno con 450 persone a bordo, chiesto l'intervento di Malta ma scena muta.

no problem, ce li becchiamo noi come al solito, buoni e cattivi , anzi meglio i cattivi

certamente sbarcheranno da noi ,dopo un pò di tira e molla daranno l'autorizzazione.