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CURIOSITA' CASEARIE COMMERCIALI. 
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Blackberry ha scritto:
Vabbe ragazzi se mi dite così mi invogliate a provare a fare qualcosa. Mi piacerebbe sapere che gusto possa avere il formaggio di asina. Chi è che mi butta giù la ricetta di una lavorazione?


Black, so per certo (e lo puoi anche trovare nel web) che in Basilicata a quattro passi dal mio paesino, ai piedi del Pollino a circa 1100 metri di altezza, c'è un'azienda che conta circa 60 capi di asina che, in collaborazione con l'Università degli studi della Basilicata, ha messo a punto la produzione di prodotti fermentati di asina, il kefir e lo yogurt, sia nelle versioni classiche che in quelle arricchite con olio di rosmarino e miele. Tutto ciò, ha messo in luce il fatto che i prodotti fermentati mettono in risalto le caratteristiche nutrizionali del latte stesso. Questo significa prodotti consumabili anche da chi è intollerante.
Gli studiosi, hanno scoperto che prodotti in questo modo conservano le caratteristiche del latte d'asina originali ed immutati e possono conservarsi sino alla scadenza di un anno e, cosa non da poco, sono caratterizzati da un'elevata gradevolezza al palato.

Quindi, compra un litro di latte di asina e prova a fare un bello yogurt seguendo il procedimento classico per fare lo yogurt, così vediamo che succede, cosa viene fuori.
Un saluto.

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22/08/2014, 20:40
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Altra curiosità...............sconvolgente...........vista sul famoso canale scientifico F........
Sapete che età ha il formaggio più vecchio del mondo??????????????????
3600 anni di stagionatura................ :o :o .
Nel deserto del Taklamakan, nella Cina nordoccidentale, sono state ritrovate delle mummie, risalenti a 3600 anni fa, ben conservate ed avvolte nelle bende. Ebbene si, attorno al collo di queste mummie, sono stati ritrovati dei pezzetti di formaggi di qualche centimetro, che dovevano servire per il viaggio nell'aldilà. Sono stati fatti esperimenti in laboratori archeologici/scientifici in Germania e, dai risultati,(che hanno individuato grassi e proteine) non hanno avuto nessun dubbio che quello ritrovato era formaggio invecchiato 3600 anni.
Come ha resistito 3600 anni??????
Sicuramente grazie al clima secco del deserto e alle fasciatura curate delle mummie, avvolte in casse chiese ermeticamente da pelli di mucca e sepolte in un terra salata: in effetti, una sorta di "sottovuoto antico".


Da non credere.......... 8-) .

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05/09/2014, 13:41
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Più che altro... saprà di muffa? Lo mangereste?

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Skelos.


09/09/2014, 12:25
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Skelos ha scritto:
Più che altro... saprà di muffa? Lo mangereste?



Non penso la facciano mangiare, perchè credo sia diventato una sorta di reperto archeologo ma, comunque se lo facessero mangiare, sicuramente mangeresti un gran bel pezzo di storia.

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09/09/2014, 15:57
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Date un'occhiata a questo link...... :o :o , sbalorditivo.
Si scoprono cose uniche ed interessanti quando si ha un pò di tempo a disposizione.

Il formaggio più grande del mondo è Italiano.

Buona lettura.


http://www.ilrestodelcarlino.it/ascoli/ ... ness.shtml

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28/09/2014, 13:55
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Date un'occhiata a questo formaggio, molto curioso con una stagionatura davvero particolare ed unica, si sta parlando del
Branza de burduf dei monti Bucegi.
Il Presidio del branza de burduf è il formaggio più pregiato della Romania ed è avvolto nella coaja de brad (corteccia di abete). Si produce solo da maggio a luglio, quando l'albero è ricco di resina molto aromatica: la corteccia, privata della parte più legnosa e ammorbidita nel siero caldo, ed è cucita con lo spago per formare un cilindro di 25 centimetri di altezza e 10 di larghezza e chiuso poi alle estremità con un disco, sempre di corteccia. Il branza si può consumare dopo averlo lasciato stagionare da un minimo di 20 giorni a un massimo di tre mesi; durante quest'arco di tempo acquista un gusto piccante più marcato. La corteccia di abete conferisce al formaggio note resinose molto pronunciate e ne arricchisce le caratteristiche organolettiche.
E' un formaggio fatto con latte di pecora.
A presto con altre curiosità.... ;) .


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13/10/2014, 15:04
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Date un'occhiata a quest'altra stranezza culinaria/casearia.

Formaggio nel sacco

Bosnia Erzegovina

Un grande sacco di pelle di pecora rivoltata di color marroncino chiaro: ecco come si presenta il sir iz mijeha (formaggio nel sacco). A seconda della dimensione dell'animale si possono ottenere "forme" che vanno dai 30 ai 70 kg. Tradizionale dell'Erzegovina, il formaggio nel sacco può essere prodotto con latte crudo di pecora (in estate), di vacca (in inverno) o con una combinazione dei due, con latte proveniente da razze locali. I produttori, sempre più rari, hanno dato vita diversi anni fa al Presidio del formaggio nel sacco.


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19/10/2014, 19:17
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La particolarità di questo formaggio è proprio il contenitore, il sacco, che caratterizza fortemente questo prodotto.
Tradizionale dell’Erzegovina, il formaggio nel sacco può essere prodotto con latte crudo di pecora, di vacca o, più spesso, con una combinazione dei due. Il latte ovino viene ricavato dalla pramenka, una razza autoctona dalla triplice attitudine e caratterizzata da vello bianco, testa e zampe nere. Il latte vaccino proviene da altre due razze autoctone – la busa e la gatacka – un tempo diffuse in tutta la Bosnia Erzegovina, ma oggi sostituite da razze internazionali. La busa è un animale rustico e di piccole dimensioni. Il suo mantello può essere grigio, marrone rosso e talvolta nero (con una linea più scura sul dorso). La gatacka, invece, è un incrocio fra busa e grigia del Tirolo. Leggermente più grande della prima, si caratterizza per il mantello grigio.
Subito dopo la mungitura, il latte è filtrato in un telo di cotone e lavorato. La coagulazione termina un’ora e mezza circa dopo l’aggiunta del caglio, quando la cagliata si deposita sul fondo. Con l’aiuto di un mestolo, si rompe in grumi della dimensione di una noce, per facilitare la fuoriuscita del siero. Quindi si sistema la massa su un telo e si pressa con una pietra per 12 ore. Al termine si procede a una seconda rottura della cagliata (con le mani), si sala e si ripone nel sacco di pelle di pecora, con l’aiuto di un bastone. Una volta colmo, il sacco è chiuso e riposto in un locale fresco idoneo alla maturazione, dove stagionerà da due mesi a un anno. La preparazione del sacco prevede una tecnica particolare: occorre macellare la pecora senza danneggiarne la pelle, rasarla e lavarla con acqua bollente e siero. Quando il sacco è asciutto si legano le zampe e il collo e si riempie d’aria. Poi si appende nel locale usato per affumicare i salumi e si fa essiccare. Si procede quindi a un secondo lavaggio del sacco e si mette ad asciugare all’aria aperta fino al momento in cui diviene facilmente manipolabile.
Il colore del formaggio maturo è bianco o giallo paglierino. Si serve come antipasto, accompagnato con patate lesse o con prosciutto e ustipci (gnocchi fritti).

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19/10/2014, 19:29
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Altro formaggio unico e particolare:

L' Oscypek
Polonia


Formaggio prodotto sui monti Tatra, al confine con la Slovacchia, vive una particolare civiltà di pastori e allevatori sopravvissuta nel tempo sempre uguale a se stessa: è la civiltà che prende il nome dei batza, i capi pastori che a maggio raccolgono le pecore dei contadini e le portano sui pascoli tra gli 800 e i 1500 metri, dove restano fino a ottobre. Nella loro basutzka (una rudimentale capanna di legno) il fuoco arde giorno e notte: serve per la caseificazione e per affumicare l'oscypek, un formaggio unico al mondo per la sua particolare forma a fuso. Produrre questo formaggio dalla forma strana, è molto complicato e richiede tempo e fatica. Prima di tutto si appende la caldaia sul fuoco del camino, al centro della stanza. Qui il latte del mattino (deve essere esclusivamente crudo), viene mescolato con quello del giorno prima e coagulato a circa 36° C. Poi si rompe la cagliata con uno spino di legno e si lascia riposare. Quindi si sistema in un tino di legno e si aggiunge acqua calda. A questo punto inizia un'operazione particolarmente energica ed impegnativa: stringendo il secchio fra le gambe, si tira su la massa con le mani, si strizza bene, si fraziona finemente e se ne colloca una porzione in una coppa di legno. La modellatura è una fase che ha tempi lentissimi. Il blocco di cagliata è pressato con le mani, massaggiato, rimesso in acqua calda, ancora pressato e così via, finché si ottiene una palla elastica e consistente. Dopo avere infilato lungo l'asse centrale un ferretto, si modella la palla facendo uscire l'acqua poco per volta e ottenendo infine la caratteristica forma a fuso. Con uno stampo di legno si imprimono sulla superficie alcuni disegni geometrici, marchio distintivo di ciascun batza. Ore e ore di lavoro, quindi, per ottenere appena una manciata di forme: da una caldaia di latte si ottengono quattro oscypek da mezzo chilo.
Terminata la lavorazione, il formaggio va in salamoia per 24 ore e, una volta asciutto, è collocato in appositi scaffali di legno sul soffitto della capanna. Qui il fumo, giorno dopo giorno, compie il suo lavoro: l'oscypek indurisce e assume un colore giallo bronzo, lucido e omogeneo. Tradizionalmente si serve in fette sottili oppure si fa alla griglia. Si può abbinare con vino, birra e vodka.
Ha una stagionatura molto breve e pasta semi-dura.


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24/10/2014, 20:40
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Praticamente provolone di pecora affumicato...
Per la forma, molto meno complicato a farlo che a dirlo

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Il rugby è stato inventato dai gentlemen per reagire alla moda fin troppo plebea e stradaiola della pedata: però per non restare troppo delusi, converrebbe meglio nascere in Nuova Zelanda.
(Gianni Brera)


28/10/2014, 3:38
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